[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]
Prodotto: Exivious, Liminal
Produttore: Exivious
Prezzi: (possono variare)
Exivious - CD: € 12
Exivious - LP: € 30
Liminal - CD: € 12
Liminal - LP: € 30
Data della recensione: Ottobre, 2015
Recensore: Frank Burgers - TNT Olanda
Traduttore: Roberto Felletti
Gli Exivious sono un gruppo fusion-metal olandese che, finora, vanta due album in commercio: quello omonimo d'esordio, pubblicato nel 2009, e il suo seguito, Liminal, pubblicato nel 2013. Attualmente, la formazione è costituita da quattro membri: Tymon Kruidenier e Michel Nienhuis alle chitarre, Robin Zielhorst al basso fretless e Yuma van Eekelen alla batteria. Essi, in passato, hanno fatto gavetta suonando con vari altri gruppi metal, tra cui i Pestilence e i Cynic sono, probabilmente, i più conosciuti.
In questo articolo non approfondirò la storia del gruppo né i concetti che sono alla base degli album, poiché il loro sito può fornirvi molte più informazioni in merito di quante ve ne possa dare io. Tuttavia, a beneficio dei lettori, che sono poi coloro i quali stabiliscono se valga la pena leggere questa storia, cercherò di classificare il genere, almeno fino a un certo punto. Non è un compito facile, perché la musica degli Exivious è una miscela di parecchi stili. È metal(lica), ma non nell'accezione comune del termine, vale a dire un insieme di voci urlanti, chitarre graffianti, batterie martellanti e tutto che suona più forte di qualsiasi altra cosa; è un amalgama molto più sottile e rifinito. Ci sono molti elementi progressive, tipo tempi interrotti, strutture complesse dei brani e un livello molto elevato di competenza tecnica nell'uso dei vari strumenti. C'è una decisa influenza jazz, presente in particolar modo nelle parti di chitarra, in cui l'uso di scale e tecniche jazz conferisce una differente percezione della “pesantezza” della musica. Quasi tutti questi fattori collocano gli Exivious in un genere a sé. Comunque sia, si tratta di musica che difficilmente può avere riscontro presso il grande pubblico.
L'omonimo album d'esordio va dritto al punto già dalle primissime note. I brani non vi fanno distogliere l'attenzione, grazie ai continui cambiamenti di tempo e ritmo, ai frenetici riff e agli swing selvaggi. Ripple Of A Tear e All That Surrounds - parte 1 & 2 sono i pezzi più significativi dell'album.
Liminal è stato un progetto di “finanziamento collettivo” realizzato dopo l'abbandono dei Cynic, nel 2010, da parte di Tymon e Robin. Chiaramente, esso è basato sul lavoro precedente, anche se l'influenza dello stile dei Cynic qui è meno evidente. Questo secondo album è più maturo del primo. La tecnica c'è ancora, ma le composizioni raffinate e il modo di suonare sono migliorati considerevolmente. Gli swing selvaggi sono, in un certo senso, meno selvaggi, rendendo così l'ascolto più accessibile e piacevole. L'album non presenta punti deboli e, in particolar modo, Entrust e Deeply Woven sono due pezzi assolutamente splendidi. Sì, c'è anche un sassofono; vi avevo detto che è un miscuglio di jazz-fusion-metal-postrock, no?
L'aspetto negativo di questi due album è che è tutto molto, ma molto, tecnico e complicato. In realtà, o li amate alla follia o è molto probabile che vi venga voglia di spaccare tutto nel tentativo di liberarvene. Per quanto mi riguarda, ciò che me li ha fatti apprezzare è stato il basso. Robin Zielhorst suona il suo basso fretless come nessun altro e non solo con competenza tecnica, ma anche con eleganza. Si può dire lo stesso per gli altri strumenti, ma, da bassista, ebbene, avete capito. Unire le pure abilità tecniche a un modo di suonare elegante è qualcosa che molti gruppi simili cercano di fare, senza però riuscirci completamente. Se posso darvi un consiglio, ascoltate prima Liminal e, se dovesse piacervi, ascoltate anche Exivious.
Fortunatamente per noi, il gruppo ha reso disponibili entrambi gli album (oltre a vari video in cui i membri spiegano come suonare una canzone a beneficio di altri musicisti) sul loro canale Youtube, così, anziché cercare di capirne qualcosa attraverso i miei sforzi descrittivi, potete semplicemente collegarvi e ascoltare per conto vostro.
Lo spunto iniziale che mi ha fatto scrivere questo articolo è stato l'annuncio secondo cui l'etichetta finlandese Blood Music aveva intenzione di pubblicare un'edizione in vinile dei due album summenzionati. Non si sarebbe trattato, però, di un semplice riversamento su vinile del master per CD, ma di opportune rimasterizzazioni dei missaggi a 24 bit / 96 kHz, realizzate apposta per gli LP. Ciascun album è stato pubblicato sotto forma di cofanetto comprendente due LP a 45 giri, inseriti in una custodia apribile, di ottima fattura. Poiché avevo apprezzato gli album, ed ero anche curioso di scoprire come queste specifiche rimasterizzazioni per LP avrebbero suonato in confronto al CD, li avevo ordinati entrambi su vinile “splatter” (perché il normale, convenzionale e noioso vecchio nero vinile è appunto così normale, convenzionale e noioso).
(I dischi in vinile “splatter” sono realizzati spruzzando vari colori, successivamente pressati, sopra un colore di base; questi dischi sono più belli quando si usa vinile chiaro, perché in questo modo le macchie di colore impresse su di essi risaltano - NdT).
Quando il postino mi consegnò il pacco e la puntina toccò il solco iniziale, ero un po' eccitato ed ero rimasto anche un po' deluso. I mastering erano indubbiamente migliori rispetto a quelli delle versioni CD, ma qualcosa non tornava: gli LP erano molto rumorosi. Possiedo, sempre su vinile “splatter”, anche The Aura, album d'esordio dei Beyond Creation, anch'esso pubblicato da Blood Music, e il sottofondo è silenzioso come un topo di chiesa.
Gli LP nuovi possono avere residui di lavorazione tra i solchi, però, anche dopo due cicli di pulizia con la mia macchina lavadischi Okki Nokki, era come se ci fosse, tra i brani e durante le parti più tranquille, un'auto in corsa su un percorso sabbioso. Il rumore era nettamente minore rispetto a prima della pulizia, ma, a mio modesto parere, i dischi nuovi non dovrebbero richiedere più di un ciclo di pulizia per essere presentabili. Avevo scritto un messaggio in proposito sulla pagina Facebook del gruppo, ma fino alla stesura di questa recensione non ho ricevuto risposte.
Tornando al confronto, le versioni CD di entrambi gli album non suonano male, tuttavia non sono di qualità eccelsa. È molto probabile che siano state realizzate per essere ascoltabili su un'ampia gamma di dispositivi (o, diciamo, non sono state pensate per un pubblico di audiofili attenti). La compressione è evidente: il rullante e i piatti non hanno quell'estremo alto brillante, dall'effetto live, le chitarre sembrano perdersi leggermente nei passaggi realmente impegnativi (e ce ne sono molti) e, di conseguenza, la dinamica ne risente. Comunque sia, non sono niente male e sicuramente non sono peggiori di tanti album Mixed For iTunes che ho ascoltato, nei quali la musica è compressa all'inverosimile.
In breve, gli LP suonano più aperti dei CD. Si ha una sensazione più organica degli strumenti. L'immagine stereofonica è più ampia; in particolare, c'è una maggiore profondità. Anche l'intervallo dinamico è migliore rispetto alle versioni su CD, e ora le alte frequenze e i transienti sono più chiari e hanno una maggiore raffinatezza. Ne deriva che ci sono molti piccoli dettagli e molte altre piccolezze nei piatti, che con la compressione su CD vanno perse. E poi c'è il basso, quel magnifico basso fretless che suona così meravigliosamente. Anche le armoniche sono più evidenti, basta ascoltare il basso quando suona un flageolet (una combinazione di suoni ottenuta con una particolare tecnica chitarristica, ma anche un piccolo flauto a becco, di legno o di avorio, in uso specialmente nel XVI e nel XVII secolo, che in italiano viene chiamato “flagioletto”; il suo suono non è molto differente da quello di un flauto dolce - NdT).
Questi due album sono la dimostrazione che è possibile realizzare LP molto ben suonanti partendo da sorgenti digitali ad alta risoluzione, anche se è un peccato che le mie copie di entrambi presentino rumori di fondo. Questo fatto smorza, per così dire, la piacevolezza di ascolto di questi due eccellenti album. La scelta è semplice: il migliore mastering degli LP (ammesso che disponiate di copie silenziose, di buona qualità) li rende preferibili alle rispettive versioni su CD; ma, visto il prezzo maggiore, ne vale la pena? Se ritenete che la differenza di prezzo sia eccessiva, allora le versioni su CD non vi deluderanno comunque (dopotutto, gli LP non sono edizioni speciali per audiofili) e risparmierete qualche soldo per una maglietta del gruppo o per una birra. In ogni caso, si tratta di buoni prodotti.
Apparecchiature utilizzate per la prova:
© Copyright 2015 Frank Burgers - frank@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]