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Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubblicato: Maggio, 2021
Direttamente da Wikipedia: “Per riciclo dei rifiuti si intende l'insieme di strategie e metodologie volte a recuperare materiali utili dai rifiuti al fine di riutilizzarli anziché smaltirli direttamente in discarica. Il materiale riciclato previene dunque lo spreco di materiali potenzialmente utili, garantisce maggiore sostenibilità al ciclo di produzione/utilizzazione dei materiali, riduce il consumo di materie prime, l'utilizzo di energia e l'emissione di gas serra associati.”
Ebbene, che dobbiamo fare coi vecchi componenti HiFi? Noi audiofili lo sappiamo bene: li mettiamo in vendita nel mercato dell'usato, visto che ciò che è “spazzatura” per noi potrebbe essere “oro” per un audiofilo alle prime armi (o viceversa), e ci sono buone possibilità che esista qualcuno che stia cercando quel particolare componente come se non esistesse altro di interessante sul pianeta Terra. Possiamo dunque rendere felice qualcuno, liberando spazio vitale e guadagnandoci qualcosa nell'operazione.
Possiamo fare anche un'altra cosa: mettere in piedi un impianto secondario (o un terzo, quarto etc. Non mentite, lo facciamo tutti) coi “resti” dei nostri inutili upgrade. Quel che accade è che talvolta gli impianti secondari suonino meglio di quello principale, ma questa è una storia che abbiamo già raccontato nel nostro recente minicorso sul downgrading.
Ora, supponiamo per un attimo che non riusciate a vendere i vostri componenti ormai inutilizzati e che non abbiate lo spazio per sistemarli nel furbissimo impianto secondario, che fate? Si ricicla, o così almeno ci suggerisce una rivista di finanza. Con modalità che non esito a definire bizzarre.
L'articolo si intitola perentoriamente “Non facciamo più il grave errore di buttare via vecchi stereo e altoparlanti, potrebbero tornarci molto utili” ed è stato pubblicato dalla rivista/sito Proiezioni di Borsa. L'autore, dopo aver acutamente osservato che ormai i vecchi componenti audio non servono più, visto che oggi abbiamo gli altoparlanti bluetooth (non lo sapevate?), ci suggerisce di non buttare le cose, ma di riutilizzarle come oggetti d'arredo. Nello specifico:
Non credo butterò nell'indifferenziata il mio tempo per far sapere al nostro autore che gli apparecchi inutili possono probabilmente essere riparati, restaurati e utilizzati ancora per la splendida funzione per la quale erano stati progettati e costruiti. E che altrimenti possono essere venduti “per pezzi” visto che di componenti obsoleti c'è sempre carenza di ricambi originali. Una vecchia radio a valvole, che lui trasformerebbe in una lampada a led, non è difficile da restaurare, e può persino valere moltissimo sul mercato del collezionismo. Per non parlare delle casse acustiche utilizzate come tiragraffi! Distruggere oggetti come questi è opera criminale. In conclusione, credo che il cervello sia un organo fantastico, tutti dovrebbero averne uno ;-)
E ora mi lancio in consigli su investimenti in borsa, per pareggiare il conto :-)
© Copyright 2021 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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