Band: Nirvana (sito web non ufficiale)
Particolari dell'album: LP "In utero" - 1993 - Ristampa Simply Vinyl SVLP 0048
Genere: Grunge
Etichetta: Simply Vinyl
Recensore: Geoff Husband - TNT France
Recensito: Ottobre, 2005
Traduzione: Leandro Lioce
Ultimamente, ho trascorso così tanto tempo nelle prove di apparecchi da essermi reso conto di aver dimenticato che il punto focale dell'attività è l'ascolto della musica. Con questo pensiero in mente, sto preparando una serie di articoli incentrati sulle registrazioni che significano molto per me, nella speranza che qualcuno di voi possa dar loro un'occhiata e condividere il mio godimento.
I Nirvana, probabilmente la più grande rock band degli anni '90, si formarono nel 1987 e, rapidamente guadagnarono un grande seguito, ma esplosero sulla scena mondiale con il loro album "Nevermind" solo nel 1991. Durante la produzione di "In Utero", uscito due anni dopo, la band ha viaggiato incessantemente e si temeva fosse sulla strada dell'autodistruzione per l'eroina ed altri eccessi. A questo si deve aggiungere il carico extra della produzione di un secondo album, sempre una tappa delicata nella carriera di qualsiasi band.
Il passaggio ad un altro produttore, Steve Albini, ha generato un risultato non gradito alla Geffen Records. Il turbinante e brillante muro sonoro di "Nevermind" è stato sostituito da una miscela più scura e pesante, e, con tutto ciò, il risultato è, per alcuni versi, una migliore registrazione. A differenza di "Nevermind", molti dei testi sono comprensibili, caratteristica senza cui gemme come "desidero di poter mangiare il tuo cancro" da "Heart Shaped Box", uno dei molti capolavori della band, andrebbero perse. Questo tema dell'infermità e della malattia (Cobain non era in buone condizioni di salute) pervade l'album, aggiungendosi ad un sentimento di disperazione.
"Scentless apprentice" inizia con il suono di una chitarra che ricorda quella di Paul McCartney; tale suono impatta sulla percussione proveniente dal tamburo e su di esso si inserisce la voce di Cobain che si frammenta in tanti pezzi urlando "go away". In "Nevermind" questa tecnica era usata con molta parsimonia, qui ve n'è in eccesso, sei in grado di sapere che cosa sta arrivando. La stessa tecnica (per necessità di una parola migliore) affiora in "Milk It". Io ci posso convivere, per altri estrania dall'album. E sarebbe un peccato, perchè, a parte un paio di eccezioni, rispecchia l'orientamento classico dell'album precedente.
La stupefacente performance, con i microfoni vicini, nella parte acustica di "Rape me", Cobain nella tua stanza, i folli testi di autocommiserazione di "Pennyroyal Tea" "Voglio latte caldo e lassativi, antiacidi al gusto di ciliegia", il quasi rimbalzante "Very Ape" confermano la genialità dei Nirvana. Un anno più tardi Cobain era morto e i Nirvana si erano sciolti. I due album registrati in studio ed all'apice della loro carriera, uno stuzzicante assaggio di cosa avrebbe potuto essere. Ancora mi stupisco di quello che sarebbe derivato. Dopo pochi ascolti, cominciò un dubbio tormentoso. Quantunque geniale, c'era l'accenno di una frase rituale che compariva.
Ripetutamente, abbiamo l'esempio di un Cobain che comincia una delicata (per gli standards dei Nirvana) ballata, per essere, poi, lacerata dal più violento e urlante grunge. E' vero che vi era una sorprendente varietà in questo modello, ma era, questo, l'inizio di un esaurimento di idee o il consolidamento prima del prossimo assalto al mondo della musica? Malinconicamente non lo sapremo mai; come stanno le cose siamo rimasti con due grandi album (sebbene ne abbiamo pubblicato altri, come "Bleach"), la maggior parte delle band di gran nome che non riesce a produrne neanche uno.
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