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Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubblicato: Febbraio, 2021
JBL è stata fondata da James Bullough Lansing (ecco perché JBL) nel 1946, esattamente 75 anni fa. Il sig. Lansing (vero nome James Martini, 14/1/1902 - 24/9/1949) era un inventore e un fine progettista di diffusori che legò indissolubilmnete il suo nome e il suo destino a due marchi leggendari: Altec Lansing e JBL.
Di origini italiane (il cognome Martini lascia ben poco spazio a dubbi) James cambiò il suo cognome in Bullough, assumendo quello della famiglia col quale visse per qualche tempo a Springfield. Fece diversi lavori ma pian piano i suoi interessi si indirizzarono verso l'audio e l'elettronica in generale. Mentre lavorava per la Baldwin Radio Company conobbe quello che sarebbe diventato il suo partner in affari, Ken Decker. Poco tempo dopo i due si trasferirono a Los Angeles e iniziarono a progettare altoparlanti.
La compagnia fu denominata Lansing Manufacturing perché, poco prima di registrare il marchio, James aveva assunto un secondo cognome, Lansing per l'appunto, pare dietro consiglio della moglie. E fu così che divenne famoso come James Bullough Lansing o J.B. Lansing. I motivi di questi cambi di cognome restano un mistero. Pochi anni dopo il suo socio morì in un incidente aereo e così iniziarono le prime difficoltà economiche. L'azienda fu rilevata dalla Altec Service Corporation nel 1941. In questo modo, da un merging dei due nomi, vide la luce la famosa Altec Lansing. James ebbe un contratto quinquennale con la Altec Lansing e poi rassegnò le dimissioni, andando a fondare la “James B. Lansing Sound, Incorporated”, un nome decisamente troppo lungo, che fu ben presto abbreviato in JBL.
Sebbene J. B. Lansing fosse una mente brillante e prolifica dal punto di vista tecnico, non lo era altrettanto dal punto di vista commerciale. Così iniziò una lunga serie di perdite economiche importanti e queste, unite a qualche problema personale, portarono J. B. Lansing al suicidio. Morì impiccato a casa sua all'età di soli 47 anni, il 24 settembre 1949. Il presidente della JBL fu da allora William Thomas.
Il marchio JBL oggi gode di ottima fama non solo tra gli appassionati di HiFi ma anche tra i musicisti, i tecnici del suono e tutti coloro che lavorano nel Public Address. Fu Leo Fender (delle chitarre e strumenti musicali Fender) a contribuire all'interesse verso JBL da parte del mondo pro. Infatti Fender cominciò a utilizzare il driver D-130 nei suoi amplificatori per chitarra. Da allora i driver JBL divennero tra i più desiderati al mondo e furono utilizzati da musicisti e tecnici del suono di fama internazionale.
JBL continuò comunque a lavorare su più fronti. Ad esempio, nel 1968, fu introdotto il monitor a tre vie denominato 4310, che continua ad esistere con le numerazioni successive 4311 e 4312. Appena un anno dopo Sidney Harman rilevò l'azienda dalle mani di William Thomas. Queste fece esplodere le vendite in tutto il mondo, grazie all'ampia rete di contatti e di rivenditori della Harman.
Un anno dopo fu la volta della L-100, la versione - diciamo così - domestica della 4311. Divenne subito un best-seller, con oltre 125.000 coppie vendute nei soli anni '70. Questo fu il diffusore JBL più venduto della storia. Nello stesso anno, dal versante “pro” arrivarono tante altre soddisfazioni, perché la voce dei driver JBL amplificò concerti del calibro di Woodstock, ad esempio. Dopo Woodstock, JBL aveva la stada spianata per tutti i live di musica pop e rock nel mondo.
Ci furono tante innovazioni e brevetti realizzati dalla JBL negli anni a seguire, mi piace ricordare l'introduzione, nel 1982, dei diaframmi in titanio per gli altoparlanti (driver a compressione). Più tardi lo stesso materiale divenne quasi un marchio di fabbrica per i tweeter JBL a cupola utilizzati nei diffusori domestici.
Oggi altoparlanti JBL sono usati in più della metà dei cinema, stadi e manifestazioni musicali di tutto il mondo. D'altra parte, JBL si è conquistata un posto di assoluta preminenza anche nel settore del molto piccolo, ovvero l'audio portatile, con una serie di dispositivi attivi come diffusori bluetooth etc.
Per celebrare degnamente i 75 anni dalla fondazione, la JBL ha deciso di rilasciare un'edizione limitata del suo best-seller progettato esattamente 51 anni fa, ovvero il diffusore L-100 Classic. Si chiamano L100 Classic 75 e saranno disponibli da aprile in 750 coppie numerate e selezionate/accoppiate accuratamente (matched pairs, come si dice).
Le caratteristiche sono quelle usuali della L100 classica, con un cabinet in legno di teak e una griglia parapolvere a quadrettoni che ricorda esattamente quella di 50 anni fa. Piccole modifiche tecniche riguardano un nuovo profilo per la sospensione del woofer e un nuovo crossover, ora predisposto per il biwiring. Inclusa nel prezzo anche l'immancabile coppia di stand dedicati denominati JS-120. Per acquistare tutto il pacchetto, dovete mettere da parte circa 5500 dollari.
Qualora voleste abbinare un amplificatore in sintonia con questi diffusori, JBL ha preparato il modello SA-750, in stile retrò, ma con caratteristiche tecniche moderne: funzionamento in Classe G, DAC incorporato, phono MM/MC e capacità di gestire file MQA, connessoni UPnP wireless, più la compatibilità con Google Chromecast e Apple Airplay 2. La potenza dichiarata è di 120 watt per canale su 8 ohm e per questo integrato in stile vintage dovrete mettere da parte circa 3000 dollari.
JBL oggi non è più quella di una volta, naturalmente, e fa parte della galassia Harman International Industries, Inc., comumemente nota come Harman, la quale, a sua volta, è una sussidiaria indipendente della Samsung Electronics. Curioso come la globalizzazione abbia modificato così pesantemente questo piccolo mondo dell'audio. Comunque auguri, JBL!
© Copyright 2021 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]