Album: Genesis, The Lamb Lies Down On Broadway
Edizione originale: ATCO SD 2-401
Data edizione originale: Novembre 1974
Ristampata da: Classic Records
Prezzo: $ 40.00 USD
Recensore: Scott Faller
Data recensione: Gennaio 2002
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Ragazzi, questo disco mi riporta indietro nel tempo. Al tempo in cui quest'album suonava sul mio sistema io stavo lavorando fuori dal mio stato (il Missouri) per una piccola ditta nel sud dell'Iowa. Stavo guidando un van Dodge Tradesman del '74, andando su e giù verso St Louis nei weekends. Il mio van era il tipico van dei giovani anni '70. Una specie di bordello su ruote. Tappezzeria sulle pareti, letto posteriore, parete divisoria (e tendine :-)), più una schifezza di impianto stereo. Allora ascoltavo un vecchio sistema Panasonic. Aveva un registratore a cassette separato con un ampli integrato e un sintonizzatore. Per dargli un po' più di potenza, avevo collegato anche una combinazione ampli + equalizzatore Jet Sounds JS-70. Sotto il letto, nel retro del mio van dell'amore, avevo costruito delle sedi per diffusori che ospitavano una coppia di tre vie. Già allora costruivo diffusori ;-)
The Lamb Lies Down on Broadway diventò per me un rito settimanale. Alle cinque in punto del venerdì finivo di lavorare e iniziava il mio lungo viaggio verso casa. Ci mettevo circa quattro ore quindi avevo un sacco di tempo per "staccare" dal lavoro e ascoltare musica. The Lamb iniziava sempre il mio viaggio. Io, Peter, Phil, Mike, Tony e Steve diventammo veramente dei buoni amici.
Avevo registrato tonnellate di musica da portarmi in viaggio. Allora ascoltavo con un vecchio ricevitore Sansui, un giradischi JVC e un registratore Nak. Oh, i bei vecchi tempi :-)
Per quelli che non lo conoscono, The Lamb Lies Down on Broadway è un album epico che molti considerano una pietra miliare nella musica rock. Sono quattro facciate di una storia continua narrate (cantate) da Peter Gabriel. Sebbene ci siano canzoni capolavoro come The Lamb... e Carpet Crawlers, il disco necessita di essere ascoltato in una seduta continua per carpirne la vera essenza. Racconta una storia, e anche molto bella se amate il genere. Guardate la copertina del disco e capirete quanto bizzarra, questa storia, sembri essere.
Allora, per tutti il protagonista della storia è Rael, un ragazzo Portoricano che vive sulle strade di New York City. Durante una delle sue "sessioni" di "graffiti art", Rael si ritrova a dormire nel fantastico mondo sotto le strade di Manhattan. Così inizia un'avventura nel surreale.
Credeteci o no, mentre effettuavo ricerche per questo articolo, mi sono imbattuto nel circuito web dei Genesis. Che in se stesso non è così inusuale, un sacco di band hanno circuiti web basati sui fan. Il circuito dei Genesis ha 257 siti listati e, se indovino, ce ne sono parecchi altri. Alcuni di questi hanno proprie variazioni (sullo stesso tema) riguardanti le interpretazioni di questo album. Questo sembra essere oggetto di accese discussioni tra i fan hardcore dei Genesis. Ci sono anche stati libri pubblicati che contengono capitoli dedicati al "vero" significato di questo album.
Bene, io non sono mai stato uno che segue la massa (basta che guardiate il mio sistema) quindi perchè dovrei cominciare ora? Tutte le informazioni che ho raccolto mi dicono che Peter era estremamente scontento del gruppo e stava pensando di andarsene, e sono arrivato alla conclusione che tutte le interpretazioni lette fin'ora sono sbagliate (sorpresi?).
IMO, tutte le melodie di quest'album rispecchiano realmente tutto ciò che riguardava le frustrazioni di Peter con la band (e i suoi membri), la realizzazione di quest'album, la sua illusione di andarsene, i dubbi e le insicurezze. Niente di più, niente di meno, semplice. Peter creò questo mitico Rael e il racconto elaborato per camuffare il reale significato delle canzoni. Ooouuu una teoria di cospirazione!!!
Devo darvi altre prove. Quando i membri della band cominciarono a discutere riguardo quest'album, Mike propose il concetto di un album per bambini chiamato "The Little Prince". Non andò molto bene. Democrazia o no, Peter insistette sul suo "concetto" di album che seguiva la storia di Rael in New York City, spinse e vinse.
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A questo punto della loro carriera, i Genesis stavano avendo un po' di problemi interni. Steve Hackett cominciava a sentire che il suo processo creativo svaniva e gli altri membri della band cominciavano a stufarsi della mania di protagonismo di Peter, sebbene ciò portasse tonnellate di pubblicità. Peter era sotto forte pressione, sua moglie aveva dato alla luce il loro primo bambino ed egli non era là per la sua famiglia, ma era sempre in giro per lavoro. Aggiungete i problemi fra lui e gli altri membri e capirete qual'era la scena per gli eventi futuri.
Su The Lamb Lies Down, Peter non voleva alcun aiuto nella scrittura dei testi da parte degli altri membri della band in quanto aveva paura che il significato che lui voleva dare al disco andasse perso. Ciò causò ulteriori problemi all'interno della band. Poi, a metà della scrittura dell'album, Peter chiese agli altri membri se essi avrebbero accettato che lui andasse a Hollywood per realizzare una version in film di quet'album. È inutile dire che gli risposero di no e Peter andò lo stesso. Questo fu probabilmente il momento in cui Peter decise di lasciare. Peter tornò una settimana dopo, alla richiesta di Phil di continuare con l'album.
Durante la creazione di quest'album la band risiedeva alla Headley Orange House. Questa era la stessa residenza usata in precedenza da Led Zeppelin, Bad Company, e Pretty Things. Secondo Phil, la residenza era stata abbastanza danneggiata dagli inquilini precedenti. Voglio pensare che anche questo fatto giocò un fattore importante nella mente di Peter per la creazione di alcuni pezzi più bizzarri. Parlando di questi, molti membri della band dicevano che Peter, mentre scriveva, si isolava dal resto dei componenti, presumibilmente in una camera separata della residenza.
Tenete in mente la totale disillusione di Peter nei confronti della band, la sue idee di lasciare, il suo isolamento auto-indotto durante la composizione, il fatto che il suo matrimonio e la sua famiglia avessero seri problemi, quindi rileggete i pezzi di quest'album e vedete se non arrivate alle mie stesse conclusioni. Sebbene il pezzo principale faccia solo uno o due riferimenti, attraverso il resto dell'album egli parla dei suoi compagni, confessa le sue indecisioni e si confida. Leggete tra le righe e lì troverete il vero significato dei pezzi (IMO).
So che Peter ha tenuto su l'illusione che questa è la storia di Rael, non solo alla massa, ma anche ai suoi vecchi compagni. Penso sia stato solo un elaborato artificio per coprire che Rael in realtà è Peter. Egli sta solo scrivendo sulla fine di un'era (il suo coinvolgimento nei Genesis). Capisco che devo scrivere un'interpretazione totale dei pezzi per giustificare la mia posizione ai fan più accaniti. Qui c'è ne è già una, penso che John realmente fosse Steve Hackett, ma terrò quest'argomento per le mie tesi.
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Alla fine Peter stava così male all'interno della band che, dopo il secondo spettacolo del "Lamb supporting world tour", egli informò il loro manager che stava lasciando la band. Fortunatamente egli rimase almeno il tempo necessario a completare le date dello spettacolo.
Se siete curiosi sul perchè io sia arrivato a questa conclusione, qui ho un paio di link ad interviste ed alcuni siti di fan che trattano dei Genesis nel 1975. Il primo è una vecchia intervista di tutti i membri della band che parlano delle creazione dell'album. Quello dopo è la tipica interpretazione dei pezzi dell'album con la quale io ora non concordo. Vorrei inoltre suggerirvi di guardare "Behind the Music" sui Genesis su VH1 (un canale MTV) la prossima volta che lo fanno. Qui potete vedere le reazioni di primo acchitto dei membri della banda quando gli si chiede di quel periodo. Un ritratto che vale più di mille parole. Queste sono solo tre delle dozzine di fonti dalle quali ho attinto per formulare la mia interpretazione.
È abbastanza interessante sapere che Peter continuò con lo stesso tema del discontento con i Genesis anche nel suo primo album da solista, comunemente conosciuto come "Rain on Windshield". Leggete i testi di Solsbury Hill e Excuse Me (ed anche altri) e capirete cosa intendo.
Alla Classic Records hanno detto che questa sarà l'ultima pubblicazione per quanto riguarda i Genesis per un po'. Essi hanno ancora i diritti per il resto del catalogo, ma stanno pensando di interrompere per un certo tempo. Vergogna, odio sentire ciò. La Classic ha fatto un gran lavoro su tutte le ristampe dei Genesis fin'ora e questa non è differente. Speravo che volessero fare anche le tre ristampe seguenti, A Trick of the Tail, Wind and Wuthering, ed infine And Then There Were Three (così chiamato per la perdita di Steve Hackett). Penso proprio che tutti noi fans dei Genesis dovremo aspettare parecchio per il resto degli album.
Vedete, io sono un grande fan dei Genesis. E anche per le "nuove" cose, sebbene i testi di Ray Wilson
non mi piacciano molto. Ho una pila di LP (dei Genesis) alta 15 cm (inclusi dei bootlegs) e una di CD
alta 10. In effetti penso di avere qualsiasi cosa che i membri del gruppo hanno fatto insieme o da soli.
Tanto tempo fa arrivai a fare una scultura della vecchia signora che si guarda allo specchio che si
trova sulla copertina di A Trick of the Tail.
Patetico, no? :-)
Ad ogni modo, come dicevo prima, Classic ha fatto un altro gran lavoro. Il miglioramento vi balzerà immediatamente agli occhi. Io pensavo che l'originale non fosse troppo male e non lasciasse quindi troppo spazio per i miglioramenti. Mi sbagliavo.
Anche prima di questa ristampa, i bassi di quest'album erano, a dir poco, dirompenti. È uno dei bassi più profondi che io abbia sentito su un vinile da una band rock. Ora è anche meglio. Il lato B inizia con Back in NYC, una singola nota di basso (molto profondo) ripetuta che dà il ritmo dell'intero pezzo. Bassi come questi su vinile sono rarissimi, e la parte migliore è che non sono mai strabordanti. Quindi andiamo verso Hairless Heart, che ha bassi ancora più profondi. Sull'originale, il basso più profondo suonava un po' debole, quasi mollo e sussurrato, ora è fermo e autoritario. Quest'album potrebbe facilmente prendere posto nella "hall of fame" dei bassi :-)
Le tracce con voci sull'originale tendono a essere un po' difficili da trattare. La voce di Peter, quando spinge al massimo, arriva a una frequenza che spacca i timpani. La vecchia stampa non aiutava sotto questo aspetto rendendo anzi il tutto molto peggio. C'era molta distorsione agli estremi della voce, le Sss's, Ch's e altrove. La ristampa Classic è molto più dolce. Ora potete alzare al massimo dove prima era praticamente inascoltabile ad alti volumi durante i passaggi vocali.
Sull'originale, il sustain dei piatti di Phil era quasi inesistente, ora potete chiaramente sentire il decadimento, quasi fino al livello del rumore. Pensavo che qualcuno avesse potuto usare un compressore sul master originale così ho chiamato i ragazzi della Classic per chiedergli qualcosa. Mi hanno detto che loro hanno solo preso il nastro master e propriamente tagliato una lacca master per fare poi la "madre" da questa. Non hanno fatto nessun re-mixing o aggiunto effetti vari (equalizzazioni o riverberi).
Questo mi porta alla domanda, "Perchè la vostra ristampa è così più chiara dell'originale?". C'erano, in effetti, un sacco di ragioni. Primo, Classic cerca di tirar fuori il meglio da ogni vinile che produce, non come le case discografiche di un tempo, che cercavano solo di inondare il mercato con i loro prodotti. Estrema attenzione è prestata ad ogni album affinchè ogni dettaglio che si trovi sul master sia fedelmente riprodotto sul vinile. Ai "vecchi tempi" non pensavano molto alla qualità del prodotto finale. Ricordatevi, noi audiofili non eravamo ancora stati inventati o, se lo eravamo, non eravamo ancora coscienti.
Un altro problema dell'epoca che affliggeva la qualità della registrazione era che molte volte si aspettavano giorni prima di placcare le lacche originali. Durante questo tempo la lacca poteva essere soggetta a tutti i tipi di condizioni ambientali che potevano avere un effetto negativo sul prodotto finale. Classic invece tratta la lacca originale nello stesso giorno in cui questa viene tagliata, "calda di pressa", così la chiamano.
Sulla ristampa di The Lamb Lies Down, Classic ha eliminato quasi tutti questi problemi. Non ci sono più molte delle distorisioni sulle sibilanti. I dettagli a basso livello, mai sentiti, ora sono alla portata di tutti. L'edizione Classic è molto più piacevole da ascoltare. È come se un velo fosse stato tolto dall'intero album. Gli alti sono molto più cristallini, delicati e rifiniti. Gli strumenti e le voci certe volte quasi "escono" dai diffusori. I bassi poi sono fra i migliori mai sentiti. Devo dire che sono incappato in un paio di spot che erano un po' troppo "caldi" ma erano veramente solo due o tre ed erano dovuti a saturazioni del nastro (oltre i +3db). Non c'è niente che nessuno possa fare per questo.
Il vinile ha un bassissimo rumore di superficie. Ho "sparato" abbastanza (105db) su The Lamia, che è un pezzo delicato (ma bizarro) e il rumore di superficie era praticamente inesistente. Tutto quello che ho sentito era il leggero soffio (hiss) del nastro analogico.
Musicalmente, The Lamb Lies Down è (discutibilmente) il miglior album del gruppo. Scordatevi delle mie interpretazioni per un momento, quest'album vi porta in un viaggio musicale che è praticamente ineguagliato nel rock progressivo. Questo disco si classifica fieramente fra i giganti del rock quali Physical Graffiti, Tommy e Dark Side of the Moon, senza dubbio. Questo è uno dei migliori album di rock progressive mai registrato.
La cura applicata dalla Classic a questa ristampa è stupefacente. Confrontando l'edizione originale con la ristampa Classic la scelta è semplice. La ristampa Classic Records batte l'originale a mani basse.
Wow, le mie dita sono un po' stanche ora :-)
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Traduzione Italiano: Giovanni Aste