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Work of Art - "Lift"

Real Stereo for real...!!!

[English version]

Artista: Work of Art (Art Halperin group)
Dettagli dell'album: CD "Lift" - 2006 - SR1001 by Soundkeeper Recordings
Esemplare in prova: Stampato in USA
Genere: folk-rock acustico
Prezzo: a partire da 15$ (diverse versioni disponibili).
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Maggio, 2007

[Work of Art - Lift]
Work of Art "Lift"

Premessa

Probabilmente qualcuno di voi è già familiare con il nome di Barry Diament, un "mastering engineer" di fama mondiale che ha lavorato alla realizzazione di tanti album di artisti come Emerson, Lake and Palmer, AC/DC, Aerosmith, Enya, Bob Marley, Simply Red e molti altri, un lungo elenco che potete andare a scoprire sbriciando l'impressionante curriculum professionale sul suo sito web. Non è escluso che in passato abbiate letto alcuni suoi articoli tecnici sulle riviste The Absolute Sound e MIX Magazine.
Barry Diament ha ora fondato la sua propria etichetta discografica, la Soundkeeper Recordings con il preciso intento di registrare e pubblicare solamente le migliori incisioni stereofoniche che riesce a fare. "Lift" (del gruppo Work of Art) è il primo lavoro in assoluto che esce per la sua etichetta e che noi recensiamo in anteprima mondiale.
Una curiosità relativa a quest'album è che è disponibile in diversi formati (no, non SACD ;-)): un CD 16/44 assolutamente normale, che è quello del quale vado a raccontarvi, un CD-R di prima generazione partorito direttamente dal master digitale (nessuna copia multipla) ed infine un DVD-R a 24bit/96 kHz. Ho voluto provare la copia "peggiore" giusto per capire la qualità del lavoro.

Real Stereo gets....real

Probabilmente siete già al corrente della nostra campagna in difesa del Real Stereo, a tutela della buona, vecchia stereofonia due-canali. Impossibile non averla notata, visto che il logo "We Support Real Stereo" campeggia in prima pagina ed è diventato a tutti gli effetti il logo stesso di TNT-Audio. Negli anni, centinaia di siti web hanno aderito alla nostra iniziativa.
Quest'album è estremamente interessante da questo punto di vista considerato che nella registrazione è stato usato un semplice array di due microfoni, uno per canale (destro e sinistro). Più Real Stereo di così! Non solo, ma quel che i microfoni captano va direttamente sul master, senza sovraincisioni, mixaggi, compressioni, equalizzazioni e persino aggiustamenti di livello tra i vari strumenti. E' la band stessa che regola, suonando più o meno forte, la dinamica e l'equilibrio tra i vari strumenti. Barry Diament chiama questo sistema "estremo" con il termine recording without a net ovvero registrazione senza rete, come i trapezisti circensi che eseguono i volteggi più pericolosi senza rete di protezione sottostante. I musicisti non possono nascondersi dietro trucchi da sala di incisione: tutto quel che vien fuori dalla performance passa direttamente sul nastro (o sull'hard disk). Se la performance ha l'OK dei musicisti, questa va a finire sul master e quindi sul CD.
Come già detto, non ci sono artifici elettronici quindi neppure limitatori di dinamica, sempre presenti in qualunque registrazione. Questo significa che sono i musicisti a decidere i salti dinamici, preservando completamente tutta l'enorme dinamica della quale uno strumento acustico è capace. I compressori di dinamica vengono utilizzati dagli ingegneri del suono per non correre il rischio di saturare il nastro e per evitare che i dischi abbiano salti eccessivi. E' ben noto che la maggior parte dei dischi moderni siano ormai ipercompressi (dal punto di vista dinamico) onde rendere accettabile l'ascolto in cuffia in ambienti rumorosi (o con lo stereo dell'auto, nel traffico). Un disco con salti dinamici troppo evidenti sarebbe inascoltabile in queste condizioni (i pianissimo sarebbero coperti dal rumore ambientale ed i fortissimo manderebbero in distorsione tutto). Lift invece contiene tutta la dinamica realmente consentita dallo standard CD (che è ENORME) e questo significa che durante l'ascolto, specie con impianti capaci di grandi escursioni dinamiche, la manopola del volume deve essere sempre a portata di mano :-)
La scelta tecnica effettuata da Diament è, dunque, estremamente coraggiosa e "minimale". Realizza in pratica il percorso più breve tra Musica e disco.

Due parole sulla musica incisa su questo disco. Il Work of Art è un ensemble mutevole di musicisti che ruota intorno alla figura di Art "Ski" Halperin, compositore di talento e chitarrista di alto livello. La band è di cinque elementi ed include Al Maddy (voce, banjo, chitarra), Jon Rosenblatt (voce, mandolino, percussioni), Carver Blanchard (liuto, chitarra), Sue Williams (basso) and Nat Seely (batteria, percussioni). Lift è una collezione di dieci tracce piuttosto ispirate e potrebbe essere classificato nel genere pop acustico, con tante influenze di vario genere (country, rock, folk).

Questa non è, da alcun punto di vista, un'incisione tipicamente audiophile. Non può essere usata per impressionare gli amici o i rivenditori di HiFi....a meno che uno non sapppia già cosa aspettarsi e cosa ascoltare. Lasciatemi chiarire meglio: molte incisioni audiophile sono costruite ad arte per impressionare, stupire con una dinamica strepitosa, basse frequenze infrasoniche e così tanti "dettagli" da farvi sembrare di aver le orecchie incollate agli strumenti, una sorta di iper-realismo, se mi consentite il termine.
Lift è tutt'altra cosa. E' un'esperienza unica. Intanto suona "naturale". Sì, lo so che avete sentito questo termine almeno un migliaio di volte, quando riferito ad un'incisione. Ma stavolta è diverso. "Lift" vi prende e vi trasporta letteralmente all'interno dell'ambiente dove è avvenuta la registrazione, la sensazione di esser là dove le cose sono avvenute è palpabile: tutto accade di fronte a voi e vi sembrerà di sentire la Musica ed i musicisti respirare all'unisono. Senza alcun dubbio si tratta del disco, delle migliaia che ho ascoltato, che produce meglio questa sensazione di assistere a qualcosa di reale. La band è là, a qualche metro da voi, quasi si può toccare. Questa sensazione è ovviamente aiutata dalla creazione di un palcoscenico virtuale grande, profondo e stabile, seppur forse non gigantesco come qualche incisione audiophile vi avrà fatto sperimentare. Nessun gigantismo, qui tutto è come dovrebbe essere.
Se avete mai assistito ad un concerto di una band acustica che suona "live" in un club, a pochi metri da voi, ebbene, ritroverete quel feeling in questo disco. Probabilmente, correggetemi se sbaglio, durante la performance "live" non vi siete chiesti se i bassi, i medi e gli alti fossero "giusti" oppure no. Tutto accade in maniera naturale. Lo stesso succede con questa incisione: i bassi non sono da terremoto sempre e comunque, anzi. Però ogni tanto saltano fuori e vi fanno capire che ci sono, potenti, profondissimi e vigorosi. E non è il basso "secco" che tanto piace a certi audiofili, quello perfettino, articolatissimo, ma un po'...perdonate l'espressione...stitico. Il basso di un contrabbasso è anche maleducato, volgare, talvolta strabordante e mette in vibrazione tutto ciò che gli capita intorno. E così è il basso in questa registrazione. Questo significa che per "sentirlo" per davvero servono diffusori grandi con woofers grandi. Astenersi perditempo con wooferottoli da 10 cm :-) Per sentire il basso che c'è in questo disco, serve "sostanza" (e forza bruta).
Passando alla gamma media ed alle voci in particolare, non c'è dubbio che ci siano incisioni audiophile con voci migliori: più pulite, definite, chiare e ...quasi irreali. Qui le voci sono "prese" dagli stessi microfoni che riprendono tutto il resto, più o meno come se ci fossero le vostre orecchie davanti alla band. Il risultato è pertanto non sempre perfetto, anche perché ricordo che non sono state applicate equalizzazioni, né soppressori di sibilanti (esistono!) o peggio magic-box per correggere l'intonazione. Quel che si sente qui è una voce umana così come mi capita di sentirla a diversi concerti: non sempre impeccabile ma, anche per questo, maledettamente vera.
La gamma alta, infine, non è iperdettagliata come su altre incisioni "audiophile" ma è precisa e presente "quanto basta". Vi fa percepire tutti gli armonici delle corde degli strumenti o tutta la ricchezza timbrica delle percussioni.
Sulla dinamica ho già detto: all'inizio non impressiona, ma alcuni passaggi sono pericolosi. Impianti poco inclini a restituire tutto ciò che ricevono potrebbero facilmente andare in distorsione pura in alcuni passaggi. Se la sentite, credetemi, non è colpa del disco.

Conclusioni

Real Stereo rulez! Questa incisione è eccellente e, a mio parere, costituisce qualcosa di unico e di finalmente diverso da tutto ciò che si sente in giro in tema di incisioni di alta qualità. Coraggiosa ed impressionante, come solo una performance live può esserlo. Assolutamente sconsigliata agli audiofili fighetti, quelli che ascoltano i campanellini e che non si sono mai macchiati di birra i jeans in un club fumoso per sentire un live "ruspante".
Ora attendo con ansia un'incisione - fatta con gli stessi criteri minimali - di un trio jazz e, magari, una stampa in vinile. Chissà.

© Copyright 2007 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

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