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Le mie recenti scoperte musicali

Permettetemi di suggerirvi un po' di musica che ho scoperto nel corso dell'anno.

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Prodotti:

Prezzi: variabili.

Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Pubblicato: Giugno 2009
Traduttore: Roberto D'Agosta

Intro

Per diverse ragioni non sono riuscito a preparare una recensione e temendo che lo staff editoriale italiano mi mandasse una email con il chiaro messaggio "ti faccio spezzare le gambe!" per non aver dato nessun contributo questo mese (sto ovviamente scherzando Lucio!) ho deciso di uscire un pochino dal seminato e scrivere un articolo sulla musica che ho scoperto nel corso dell'anno passato e che più mi ha impressionato. So bene che la musica non è un parametro oggettivo e che quello che per qualcuno è piacere per altri è dolore ma lo stesso vi suggerisco di ascoltare tutti i dischi che vi presento.

Non tutti questi dischi sono stati pubblicati questo anno: più che altro sono io che li ho scoperti solo adesso. La mia intenzione non è di scrivere una recensione critica di ciascun disco, piuttosto di suggerirvi musica che giudico molto buona e che potreste non conoscere. Per maggiori informazioni riguardo a ciascun album e ai suoi autori vi suggerisco una bella ricerca con Google.

Julian Arguelles, "As Above So Below"

Cominciamo con "As Above So Below" di Julian Arguelles: decisamente un disco di jazz (Arguelles è un sassofonista jazz) ma, al tempo stesso, nell'ascoltarlo dovreste dimenticare quello che conoscete di questo genere. Infatti, se trovaste questo disco nella sezione di musica classica del vostro fornitore di fiducia, sarebbe difficile asserire che il posizionamento è sbagliato! Stupendo, un disco da mettere su tardi la notte mentre vi state godendo un bicchiere di qualcosa di buono!

Dimenticatevi il jazz veloce e dinamico: questa è probabilmente la musica di Arguelles più calma e rilassante. Con un gruppo di otto elementi e accompagnato da 20 componenti dello String Ensemble del Trinity College of Music, questo disco è un bellissimo accostamento tra jazz e musica classica. Mi è capitato di leggere recensioni che descrivevano questa musica sia come "noiosa e senza spina dorsale" sia come "... una lezione magistrale in delicatezza melodica e ritmica" e sinceramente penso che la seconda sia più vicina alla realtà. Certo si tratta di un disco da mettere su tardi la sera ma le composizioni sono arrangiate molto bene, l'album decisamente ben registrato e tutto il disco ne risulta un pezzo di musica abbastanza originale da meritare un posticino in qualsiasi collezione personale.

Bugge Wesseltoft, "Filming - New Concept of Jazz"

Non mi descriverei come un grandissimo appassionato di musica Jazz ma piuttosto come qualcuno che cerca di ascoltare i diversi tipi di musica e pronto a sperimentarne di nuovo: detto questo anche la mia seconda raccomandazione è un disco di jazz. "Filming - New Concept of Jazz" di Bugge Wesseltoft racchiude esattamente quello che annuncia nel titolo, nuovi concetti musicali nel jazz.

Bugge Wesseltoft è uno dei principali esploratori nel nuovo movimento jazz che è recentemente nato in Norvegia e "Filming" è il suo quarto album. Mi piace particolarmente per la sua varietà: assoli di piano trattato elettronicamente, funky jazz, soul jazz; tutte queste tracce sono contrapposte ad un paesaggio musicale di suoni di sottofondo come cicale e rumore di motori. Questo è uno di quei dischi che ogni volta che lo riascoltate vi porta attraverso molti posti. Anche se è possibile ascoltare ogni singola traccia, come altri concept album - ad esempio "Amused to Death" di Roger Waters - dovreste ascoltarlo dall'inizio alla fine. Come il disco di Julian Arguelles, questo album vi entra dentro poco alla volta senza essere di difficile ascolto.

Lambchop, "Aw C'mon" and "No You C'mon"

Sono in debito con un mio amico per avermi prestato i due CD di Lambchop, "Aw C'mon" e "No You C'mon". Sembra che Kurt Wagner dei Lambchop decise di scrivere una nuova canzone ogni giorno e questo ha prodotto così tanto materiale che il gruppo ha deciso di pubblicare due album. In casi simili però il risultato è una lunga lista di canzoni che suonano tutte uguali. Ma in questo album ogni traccia è di così alto livello che ascoltare entrambi gli album in successione è un piacere assoluto.

Non saprei come catalogare i Lambchop: direi pop anche se li ho trovati nella sezione "country" del mio fornitore locale. Una cosa è certa: sono una band americana! Entrambi questi album hanno tali elementi di diversità che potete trovare elementi di country, jazz, pop e anche "easy listening" (e non intendo in senso negativo). Gli arrangiamenti per i legni, quando presenti, sono sontuosi, in alcune tracce il canto mi ricorda piacevolmente Leonard Cohen e a volte i passaggi di chitarra sono ipnotici. Ascoltare questi album è come godersi i propri piatti preferiti: fatevi un favore, comprate questi CD e anche il vostro sistema suonerà meglio!

Shirley Horn, "May the Music never End"

Devo ammettere che non conoscevo Shirley Horn prima di ascoltare questo CD, "May Music never End": ma siccome è meglio tardi che mai sono veramente contento di aver scoperto questa gemma. Ricordate come, quando eravate giovani, le generazioni precedenti sembravano perdere di "leggittimità"? Solo la nostra generazione faceva le cose nel modo giusto. Siamo quindi cresciuti e abbiamo scoperto che le cose non stavano esattamente così... Shirley è nata nel 1934 quindi se, oggi, fossi un ragazzetto l'avrei immediatamente scartata. Però con il beneficio di molti anni di esperienza, riconosco che questo è un talento gigantesco: si ascoltano le performance con quel livello di rifinitura che solo molti anni di esperienza possono produrre.

Questo disco contiene versioni di canzoni che molti di noi riconosceranno subito: "Forget Me", "If You Go Away" e "Yesterday" aprono il disco e la Horn le canta con una interpretazione tale che sembra che le abbia scritte lei. Una delle grandi vocalist e dei grandi pianisti del jazz che è un piacere pressocheé assoluto ascoltare anche quando siete un pochino stanchi dei vostri dischi di Diana Krall.

Carrie Newcomer, "The Gathering of Spirits"

Anche se lei è attiva già da molti anni, ho scoperto Carrie Newcomer solo quest'anno: il CD con cui ho cominciato a conoscere questa musicista è stato "The Gathering of Spirits". Penso che una definizione appropriata della sua musica sia "folk/country". La cosa che maggiormente risalta è che non c'è una singola traccia in tutto l'album che possa essere definita "debole" o "inferiore", e leggendo poi altre recensioni dei suoi dischi, sembra che la stessa cosa si possa dire di tutta la sua produzione musicale. Le canzoni, spesso ispirate ad esperienze personali, sono molto ben confezionate e hanno delle grandi melodie. La voce di questa artista è ricca, melodica e mai affaticante. Ispira il pensiero ed è molto piacevole da ascoltare.

Easy Star All-Stars, "Dub Side of the Moon"

Sono abbastanza vecchio da ricordare quando i Pink Floyd rilasciarono "Dark Side of the Moon". Di certo questo disco è stato una pietra miliare nello sviluppo della musica moderna e da allora è uno dei miei dischi preferiti. Nel 2003 gli Easy Star All-Stars hanno pubblicato "Dub Side of the Moon", una versione reggae del disco originale. Ritengo che ogni singolo bit di questo disco equivalga l'originale e da quando l'ho comprato è ritornato spesso a girare nel mio lettore CD. Se ancora non lo avete ascoltato, andatelo a comprare ora, non posso credere che ci possa essere qualcuno a cui non piace!

Heart, "Dreamboat Annie"

Va bene mi avete scoperto, di certo non ho ascoltato per la prima volta questo album quest'anno: ho comprato "Dreamboat Annie" degli Heart su vinile ma devo confessare di non aver usato molto spesso il mio giradischi ultimamente. Ad ogni modo, sono riuscito a comprare la versione su CD e devo dire che la registrazione sul dischetto d'argento è buona anche se peggiore della versione su vinile. Non sono sicuro di sapere cosa porti "Dreamboat Annie" a risaltare rispetto i tanti eccellenti dischi di rock dello stesso periodo storico, ma di certo è diventato un classico: ogni canzone, anche dopo ore dall'ascolto, vi rimane nella testa. Un mix brillante di rock acustico ed elettrico con voci fantastiche e canzoni ben prodotte, alza il morale anche nel giorno più nero. Inoltre è uno di quei rari pezzi musicali che iniziate a godere da subito e al tempo stesso non stanca mai, neanche dopo ripetuti ascolti.

Il disco è stato pubblicato nel 1976 e da allora non è diventato vecchio: se lo avete perso la prima volta o siete abbastanza vecchi da esservelo dimenticato, cercatene una copia su CD o vinile e godetevi un po' di buona musica.

© Copyright 2009 Nick Whetstone - www.tnt-audio.com

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