Londra, inizi del '900. Una coppia è preoccupata per il proprio figlio che sembra
non avere molto interesse per qualsiasi cosa faccia e sembra non riuscire a
prestare attenzione alla stessa attività per più di qualche giorno. Che ci sia qualcosa di sbagliato in lui? Dopo tutto, non va molto bene a scuola e non ha ambizioni evidenti. Il ragazzino in questione è vissuto dentro al suo piccolo mondo fino a quando, un giorno, è inciampato nella nuova scienza dell'elettronica.
Qualcosa in lui è scattato. Questa era una materia che lo interessava. In effetti, più che interessarlo, è stata la chiave che ha sbloccato il suo interesse creativo e che ha permesso che
fluisse il suo genio naturale. Ha recuperato rapidamente il tempo perso riguardo alla mancanza di un titolo accademico, prima di scoppiare come un raggio di sole nel mondo dell'elettronica, un numero sconcertante di brevetti, ben 128, prima che la sua vita finisse in un bombardiere
in volo su Halifax il 7 giugno 1942 (qualche settimana prima del suo trentanovesimo compleanno), mentre stava continuando il proprio lavoro sui radar. Il suo nome era Alan Dower Blumlein.
Nel suo cammino ha inventato la stereofonia. In effetti, aveva
anche pensato all'audio multicanale ed a come sarebbe potuto essere usato, ma si
era reso conto che era possibile ricreare un avvenimento audio realistico con
soli due canali. Blumlein non si fermò alla sola teorizzazione. Si è seduto ed ha sviluppato i prototipi (per l'incredulità e la fortuna della EMI) ed ha sviluppato l'intera catena, dall'inizio alla fine, ivi comprese le tecniche di registrazione. Egli definì le basi della tecnica di registrazione stereofonica con il microfono, la "figura ad otto", usato ancora oggi con buoni risultati dai più moderni e preparati ingegneri del suono, specialmente quelli coinvolti nella riproduzione della musica classica.
Essi sanno anche che, se propriamente utilizzate, le tecniche di registrazione sviluppate da Blumlein negli anni 30 possono fornire tutte le informazioni spaziali di cui abbiamo bisogno, accoppiate ad un grado di realismo nel catturare l'acustica e la performance originale, che
non è stato più migliorato da allora. Potete sentirlo voi stessi su alcune delle migliori registrazioni di musica classica (ed a volte anche di jazz). Questo è anche il motivo per cui alcune semplici registrazioni fatte negli anni cinquanta
suonassero così bene, prima che qualcuno cominciasse a distruggere tutto con l'inserimento di missaggi e manipolazioni varie all'interno del processo di registrazione.
Una buona registrazione stereofonica può fornire un soundstage completo con l'esatta disposizione dello strumento e le giuste informazioni di profondità. Nelle registrazioni di operistica (sempre un buon test di prova per gli impianti hifi) si possono seguire esattamente i solisti mentre si muovono sul palcoscenico e le voci che arrivano dalla parte posteriore del palco stesso, o persino quando siano completamente fuori dal palcoscenico, come
succede a volte. Può fare tutto questo con una larghezza di banda completa, con una dinamica che catturi non solo la performance artistica, ma anche la particolare acustica in cui è stata fatta la registrazione. In effetti i più attenti ascoltatori amanti di operistica e musica classica possono perfino affermare in quale particolare luogo sia stata registrata, identificando i sottili indizi acustici sempre presenti in una vera registrazione stereofonica.
Una registrazione multitraccia pesantemente ritoccata in studio di registrazione sacrifica questa informazione a fronte di un maggiore controllo della percezione della presenza di ogni strumento. Un ben misero guadagno.
Allora perchè dovremmo aver bisogno di più di due canali? Che cosa sono tutte queste assurdità sull'Home Cinema, il 5.1 ed il 6.1? Certo il suono al cinema è sempre stato più rivolto agli effetti che non alla riproduzione accurata.
Ricordate le prime colonne sonore "stereo" e le variazioni successive sul tema, come i "Sensurround" e altri imbrogli vari dove i suoni vengono fatti rimbalzare fra i
vari diffusori fino a quando non siete completamente storditi. Pallottole che fischiano da sinistra a destra ecc. ecc. Questi effetti piacciono particolarmente ai produttori di film. Può anche darsi che servano a distogliere l'attenzione da una trama
poco più che banale.
Ai produttori di elettroniche piace poi ancora di più, perchè possono proporre sempre nuovi prodotti. Con sei o sette canali essi possono vincere una vittoria campale, e vuotarvi i vostri portafogli sei o sette volte più velocemente.
Forse se avessimo sei o sette orecchie questo potrebbe essere giusto, ma non le abbiamo. Madre Natura era d'accordo con Alan Blumlein nel dire che due canali erano tutto quello che ci voleva per catturare realisticamente un evento sonoro.
E' inoltre tutto ciò che serve per riprodurre un evento sonoro. Pensateci su. Quando siete in una sala da concerto o in un teatro di opera il suono emanato dagli esecutori si distende davanti a voi. Il suono che sentite (attraverso il vostro sistema uditivo stereo) è una miscela di suono diretto e riverberato. Quello è il suono di diversi strumenti e delle voci, più il suono degli echi riverberati poichè le onde sonore viaggiano verso voi, rimbalzando sulle superfici riflettenti o venendo parzialmente assorbite lungo il percorso, fornendovi quindi le informazioni sul posizionamento ed il suono.
Quando il soprano canta, non sentite la sua voce provenire voi da 5+1 o 7+1 direzioni – ne' Dio ne' Verdi l'hanno pensata in questo modo. No, la sentite perfettamente localizzata nello spazio, con la sua voce che riflette la particolare acustica del posto in cui viene a cantare. Così come un buon ensemble jazz. Parte del divertimento all'interno di un jazz club è vedere e sentire i musicisti interagire l'un l'altro sul palcoscenico. Vi immaginate come potrebbe essere se ogni musicista fosse in un angolo differente del jazz club e voi seduto nel mezzo? Non è questo il modo in cui la Natura ha inteso il jazz - ed allora perchè provare a ricrearlo in questo modo?
Potreste sostenere che molta musica moderna viene registrata su più canali (spesso strumenti elettronici che vengono direttamente registrati senza alcun riverbero naturale) e quindi possa essere mixata in qualsiasi modo vogliate, compreso il suono surround con 5.1 o 6,1 canali, con gli effetti speciali che riempiono l'aria come se fossero api in un caldo
pomeriggio estivo. Sì, davvero. Ma cosa c'entra tutto questo con la riproduzione di un avvenimento musicale? I musicisti non stavano ronzando intorno allo studio a centocinquanta chilometri all'ora, suonando i propri strumenti mentre correvano
di qua e di là. Non erano sparsi nell'edificio, pronti a farsi sentire da ogni dove per un assolo.
Ancora, in una classica stanza d'ascolto media, installare un sistema come questo può generare soltanto un'esperienza d'ascolto non naturale. Naturalmente, ci saranno quelli che diranno che i canali in più possono essere utilizzati semplicemente per il riverbero e quindi per ricreare l'ambiente acustico originale, anche se è altamente improbabile che una qualunque registrazione multicanale sia stata fatta proprio per questo motivo. Ma perchè? Quando potete già fare questo con due canali, perchè aggiungere maggiori complicazioni e maggiori distorsioni?
Non giudicatemi male, non ho nulla contro il suono multicanale del cinema per i film in cui gli effetti speciali (ma interamente artificiali) sono inclusi come parte del divertimento. Ma questo non è alta fedeltà. Lasciatemelo dire ancora una volta - QUESTA NON È ALTA
FEDELTÀ.
Allo stesso modo se le persone desiderano (provare a) riprodurre l'esperienza del cinema in casa, bene. È una loro legittima scelta. Ma non è alta fedeltà. Così smettiamo di chiamarla alta fedeltà e di confondere la meravigliosa invenzione di Alan Blumlein con i ben più cinici piani di marketing della moderna industria di elettronica di consumo.
Il pericolo, ed è un pericolo veramente reale, è che la registrazione e la riproduzione stereo genuina scompariranno non appena la macchina di vendita si concentrerà "sul cinema in casa" per l'intero mercato.
All'inizio, i mezzi di comunicazione hi fi intellettualmente meno dotati, realizzeranno servizi sulle apparecchiature home cinema viste come validi strumenti per la riproduzione musicale, dedicando a tali componenti recensioni entusiastiche, dimenticandosi tutti i problemi di fase che questi comportano (e tutto ciò sta già accadendo)
.
Prima che ve ne rendiate conto, non venderanno più elettroniche stereo, ad
eccezione di costosissimi ed irrilevanti componenti "High End". Poi derideranno
le registrazioni stereo come "fuori moda" e si concentreranno soltanto sui media
per la riproduzione multicanale.
Alla fine, non ci sarà più lo stereo vero e proprio e nessun realismo. Solo musica artificiale, sparata verso di voi da ogni angolo della stanza. Quando succederà, la magia dell'invenzione di Blumlein sarà persa per sempre. Non sarà più possibile chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare in un grande evento musicale alla Scala o all'Albert Hall. Le generazioni future non sapranno mai che cosa significa ricreare fedelmente un evento musicale in casa propria. Notate che questo era l'obiettivo della stereofonia quando fu, diciamo così, inventata, quindi il nome "alta fedeltà" come alta fedeltà all'avvenimento sonoro originale.
Ecco perchè dico SALVIAMO IL NOSTRO STEREO. Dobbiamo conservare la magia del vero suono stereofonico per le generazioni future. Dobbiamo fare in modo che le Majors si concentrino sull'Hi-Fi, non sull'Home Cinema. Dobbiamo influenzare le principali industrie di elettronica di consumo a continuare a supportare il suono a due canali. Dobbiamo incitare la comunità radiofonica a conservare e sostenere le registrazioni stereo. Dobbiamo incitare le aziende tradizionali di musica a conservare e sostenere le registrazioni stereofoniche. Se ci fermiamo ad aspettare silenziosamente, in cinque anni non ci saranno più componenti ad alta fedeltà accessibili (se si escludono "i mini" compatti plasticosi che vendono nei negozi di elettronica e negli ipermercati), solo kit home cinema, ed alcuni esoterici componenti stereofonici dal prezzo esorbitante, fuori portata da tutti coloro che non siano ben riforniti di soldi.
Questo anno (2003) è il centesimo anniversario della nascita di Alan Blumlein. Celebriamolo sostenendo la vera stereofonia contro l'assalto del rumore multicanale guidato da una industria di elettronica senza scrupoli. Come sapete, stiamo organizzando un elenco on line di veri sostenitori della stereofonia, per dimostrare ai giganti dell'elettronica di consumo che non desideriamo perdere questa particolare parte di magia. Trovate tutte le istruzioni nell'articolo We Support Real Stereo. Le adesioni, alcune sorprendenti e molto prestigiose, non sono mancate. Stiamo lavorando ad un elenco completo di sostenitori.
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Traduzione italiana ed HTML: Danilo Ronchi