Musica da Equinozio a Solstizio
Artista: Andrew Prince: Band of Rain
Artisti: Anthea Neads & Andy Prince: Penhayl
Lista delle tracce e crediti qui (in inglese)
Recensione: Mark Wheeler - TNT UK
Recensito: Dall'equinozio di primavera 2012 in poi
Traduzione: Daniele Aspesi
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IL PROLOGO: Due splendide ragazze stanno facendo l'autostop sulla loro strada verso una serata a Cambridge, verso la fine degli anni '70. Sono già state scambiate per cantanti famose in passato, visto che una assomiglia a Blondie e l'altra è stata accusata di essere Kate Bush. Una Rolls Royce si accosta e il finestrino si abbassa mostrando un autista in uniforme. “Chiedo scusa,” chiede sporgendosi dal finestrino, “è giusta la strada per Cambridge?”
Credendo che il dio degli autostoppisti si fosse appena manifestato loro nel suo splendore, le due belle ragazze rispondono entusiaste, “Sì, stiamo andando lì adesso. Ci date un passaggio?”
Il lacchè si gira verso il proprio padrone, un certo Jimmy Pursey, cantante solista della band punk Sham 69 e glielo chiede. Pursey risponde immediatamente con un monosillabico “NO” e la Rolls Royce riparte in velocità lasciando le misere fanciulle piantate in asso sul bordo della strada.
“Cooooosa?!?” urla la pleve in coro, dalla sinistra, “Di che sta parlando ora il vecchio scriba, e che cosa c'entra questo con le nuove uscite.... specialmente su un sito audiofilo, dove non c'è posto per la bassa definizione degli Sham 69?”
Una trentina di anni dopo, la stessa sosia di Kate Bush se ne sta seduta nel retro del Red Lion, ad Averbury, con un gruppo di hippy, fedeli Wicca e pagani, tutti incantati dal virtuosismo di Andy Prince. Se avesse saputo che il gentile bassista dai capelli lunghi con cui abbiamo chiacchierato in seguito era stato bassista degli Sham 69 per oltre un decennio, forse sarebbe stata meno entusiasta. La fama degli ham 69 per la violenza di certi skinhead ai loro spettacoli era l'antitesi dell'atmosfera da “Diggers & Dreamers” (periodico britannico che è considerato il punto di riferimento delle moderne comuni nel Regno Unito, ndt) che si respirava al famoso pub Red Lion, che si trova nel mezzo del più grosso cerchio di pietre in Gran Bretagna. L'invito di Primal Scream a uccidere tutti gli hippy sembrava adattarsi bene alla disorganizzata politica di odio che era stata adottata dai precursori del punk nella scena Oi!, ma il primo singolo degli Sham 69 è stato prodotto da John Cale, il gallese di NY dei Velvet, e le referenze non vanno oltre. Gli Sham 69 vengono ricordati più per canzoni comiche come "Hurry up Harry" (we're going down the pub) e successi da slogan come “If The Kids Are United”, la colonna sonora della campagna elettorale dei laburisti di Tony Blair.
Il karma e l'orientamento morale sono tornati a posto da quando Jimmy Pursey è diventato vegetariano e ha protestato contro l'uso di MacDonalds di “If The Kids Are United”, infatti Andy non è fuori posto in questa celebrazione neopagana dell'equinozio di primavera. La loro performance live era emozionata e emozionante, e dava l'impressione di spontaneità, nonostante fosse eseguita in modo professionale.
Intitolato come il cottage di vacanza in Cornovaglia dove è stato registrato il disco, questa collaborazione tra amanti sfrutta diversi maniaci della musica e la produzione per creare un disco degno degli impianti dei lettori di TNT-Audio. Avendo sentito la voce di Anthea in una piccola sala di un pub, un qualunque disco sarebbe potuto essere facilmente una delusione. Ma con abilità, fortuna, o un po' di entrambe, la performance della tagliente scuola Folk inglese-crossover di Anthea è stata catturata fedelmente. Anche qui si possono fare analogie con altre vocalist acid-folk-rock inglesi, e senza dubbio autori meno dotati del vostro vecchio scriba ne hanno usate a manciate, ma Sonja Kristina vien proprio alla mente... “E così il vecchio scriba fa quello che dice di disprezzare,” urla in coro la plebe, dalla sinistra, “Ora sappiamo la sua vera natura - è solo un altro vecchio scribacchino rock”
Beh, il vostro vecchio scriba ha anche appena visto i Curved Air in un pub, quindi è scusato. E se il vostro vecchio scriba fosse uno scribacchino qualunque, il titolo sarebbe stato “Andyamo a vedere il PRINCIPE?"[mmhh] o una stupidaggine così, quindi ritenetevi fortunati.
E così, venendomi in mente più Sonja che Sandy (Denny), i lettori potrebbero orientarsi verso la scena folk-rock psichedelica inglese, ma questo disco non è un disco acido da tapparsi le orecchie. Questo è un disco contemporaneo, tecnica del 21º secolo che parla di problematiche del 21º secolo. Questo CD cattura il profumo della voce di Anthea, che sia grazie a un microfono ben scelto, o alla mancanza di post-processing, o all'acustica naturale, o a un po' di tutte e tre. Il basso di Andrew è ben articolato, e gli effetti sono abbastanza trasparenti. Se non potete venire in Inghilterra per vederli a qualche festival o pub, andate sul loro sito e provate con qualche download, ma tenete presente che la qualità del CD è molto più alta.
Se fossi nei panni dei signori Chapman & Co, consiglierei questo cd ai potenziali clienti del loro Stick. La registrazione dello strumento è davvero buona. La performance è superba. È davvero buona.
“Ma questa non è una recensione,” accusa la plebe in coro, dalla sinistra, “È solo una riga di opinioni senza prove”.
Beh, se avete mai sentito uno Stick prima d'ora, dovreste sapere come suona, e questa registrazione è ottima, e, se non lo avete mai sentito, è un po' come descrivere un Theramin, ci sono poche analogie sensate. Il modo di suonare di Andrew (non è chiamato Andy in questo disco) è profondamente influenzato dal jazz moderno, più Jaco che Marcus, più Sklar che Clarke, più bla bla bla... MA QUESTO È UN CHAMPAN STICK CHE NON SUONA COME NIENT'ALTRO CHE UN CHAPMAN STICK. Se non siete fan di virtuosismi e improvvisazioni, allora non vi piacerà, indipendentemente da come è suonato, ma se vi piace ciò che sentite su youtube o dai download, allora adorerete il cd.
Entrare in un pub in cui mi avevano detto che c'era una serata live ha fatto entrare in me la passione per musicisti che non avevo ancora incontrato. In più le loro registrazioni sono anche di buona qualità. Se vi piacciono le anteprime e ciò che trovate in bassa risoluzione sul web, adorerete i cd e i live ancora di più. Cercate di dimenticarvi del legame con gli Sham 69!
Andy Prince è un virtuoso del Chapman stick. Considerato che il basso ha di solito 4 corde, come le mani hanno 4 dita, le 10 corde dello Stick richiedono abilità da tutti i 10 polpastrelli. Band of Rain riesce a catturare quel virtuosismo, con le elettroniche di studio che diventano parte dello strumento. Il materiale e l'esecuzione sono così d'atmosfera ed evocativi che ci possiamo aspettare di sentire estratti di Band of Rain come colonna sonora di film e show televisivi. E ciò non dovrebbe ridurre di un millimetro il suo valore jazzistico.
Con la sua partner, Anthea Neads, la tradizione folk rock formatasi in Gran Bretagna e in USA fin dagli anni '60 è spinta nel ventunesimo secolo dalla collaborazione nella scrittura e nell'esecuzione. Gli audiofili che vogliono dimostrare la trasparenza del midrange del loro finale a valvole single ended troveranno nella voce di Anthea il perfetto strumento per mettersi in mostra, mentre i seguaci della flat earth si crogioleranno con la linea di basso di Andy, in questo disco. Penhayl sarà anche un cottage di vacanza in Cornovaglia, ma il nome merita una fama globale.
Potete ascoltare delle preview di parti di Band of Rain, ma ricordatevi che questi spezzoni vi danno solo un'idea della risoluzione massima. La clip di youtube qui sotto è stata registrata quella serata nel retro del Red lion pub (a Avebury), quindi la qualità del suono non era hi-fi neanche prima della compressione di youtube.
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