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State Cows - album omonimo

Il ritorno del sound della WestCoast

[English version]

Artista/band: State Cows - Svezia
Dettagli album: CD "State Cows" - 2010 - Avenue 10 08 0016 della Avenue of Allies Music
Campione in prova: Made in the EU
Genere: Westcoast/AOR
Prezzo: 12€ (8€ MP3 download)
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Luglio, 2011

[State Cows]
State Cows - album di debutto

Premessa

C'è qualche fan del genere AOR da queste parti? Sul vostro impianto girano frequentemente album degli Steely Dan, Chicago, Toto, Hall & Oates? Se così fosse, questo è l'album che stavate aspettando! State Cows è una band svedese che si ispira agli anni d'oro del genere Westcoast AOR (Album Oriented Rock), quel tipo di rock imperniato sugli album anziché sui singoli che ha dettato legge nelle classifiche americane negli anni '70 e '80. Personalmente, è da lungo tempo che aspetto un nuovo album degli Steely Dan, quelli del periodo di Aja o Gaucho e magari anche Pretzel logic. L'attesa è stata interrotta, molto piacevolmente, da questo album, che ho ricevuto appena qualche mese fa.
Chi sono gli State Cows? Si tratta di un duo (alla Becker & Fagen, per capirci): Daniel Andersson (voci, chitarre) e Stefan Olofsson (basso, tastiere) e se nessuno vi dicesse che arrivano dalla gelida Svezia giurereste che si tratti di una band westcoast americana al 100%. Nati come una cover-band che eseguiva principalmente brani degli Steely Dan ai tempi del college, gli State Cows sono cresciuti con quel sound nelle orecchie e, diventati grandi, lo hanno elaborato e fatto proprio, generando questo album d'esordio che è di una maturità imbarazzante. Il loro sound è un cocktail elegante di rock, jazz, soul e rhythm'n'blues.

Il suono della WestCoast...della Svezia?

Fatemelo dire subito: quest'album è stata una vera sorpresa e, quel che è peggio, è pure estremamente addictive come direbbero gli anglosassoni, ovvero crea dipendenza molto rapidamente. Inserito nel CD player c'è il rischio che ci resti - piantato in repeat - per molte settimane. Per dare l'idea di quanto alcuni brani colpiscano e restino a gironzolare nel cervello indisturbati per lungo tempo mi basta dire che è subito diventato uno degli album preferiti di mia figlia, che si è letteralmente innamorata di alcuni brani, facili, ritmati, coinvolgenti al punto giusto, e con un refrain irresistibile.
Oh certo, niente di realmente nuovo sotto il sole, questo disco potrebbe essere scambiato facilmente per un inedito degli Steely Dan del periodo di Gaucho, ad esempio. Persino le voci ricordano quelle del più famoso duo Becker & Fagen. Un difetto? Non direi, non so cosa pagherei per ascoltare dischi - forse non originalissimi come sound - ma pieni colmi di belle canzoni. Non cose nuove, strane, alternative, originali a tutti i costi: solo semplici belle canzoni. Ne sento sempre una grande mancanza. Ricordo il salto sulla sedia che feci quando ascoltai su YouTube il brano che apre l'album (I've changed)...ho subito avuto la sensazione che questi ragazzi avessero stoffa da vendere. Poi ho ascoltato New York Town, la seconda traccia dell'album, e la sensazione è diventata certezza. Come potessero - dalla gelida Svezia - venir fuori dei suoni tanto americani della costa ovest mi è subito apparso come un grande mistero. Quando poi mi è stato spedito l'album ho capito che questi ragazzi hanno gli USA nel sangue e la loro Musica non può che riflettere questo fatto elementare. Sì, si tratta di buon vecchio AOR, ma di classe cristallina.
Navigando tra le 11 tracce (anche una breve strumentale) è difficile trovare il classico brano riempitivo messo lì giusto perché sul CD c'era ancora spazio. Certo è che alcune perle brillano più di altre: le già citate I've changed e New York Town, poi Mistery Jane e Lost in a mind game.

Prima di passare agli aspetti più tecnici di questa incisione faccio girare l'album sotto le grinfie del software DR che, come forse sapete, fornisce una misura approssimata di quanta dinamica sia contenuta in una registrazione. Per maggiori dettagli vi invito a dare un'occhiata alla lista di incisioni che abbiamo analizzato in questo modo, così da avere qualche termine di paragone.

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 DR   	   Peak     	   RMS      	 Filename
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 DR9	  -0.10 dB	 -10.85 dB	 Track01.wav
 DR11	  -0.10 dB	 -13.01 dB	 Track02.wav
 DR11	  -0.10 dB	 -13.12 dB	 Track03.wav
 DR11	  -0.10 dB	 -12.83 dB	 Track04.wav
 DR10	  -0.10 dB	 -12.24 dB	 Track05.wav
 DR10	  -0.10 dB	 -12.36 dB	 Track06.wav
 DR10	  -0.10 dB	 -12.91 dB	 Track07.wav
 DR10	  -0.10 dB	 -12.91 dB	 Track08.wav
 DR11	  -0.10 dB	 -13.11 dB	 Track09.wav
 DR9	  -0.10 dB	 -12.18 dB	 Track10.wav
 DR10	  -0.10 dB	 -12.04 dB	 Track11.wav
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 Number of files:    11
 Official DR value:  DR10 
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Dalla schermata del software DR si evince come la media si attesti su un valore di DR10, non un cattivo risultato per un disco commerciale inciso anche con pochi mezzi. Tenete conto che un disco considerato audiophile come "Tears of joy" di Forcione (su etichetta Naim Audio!) totalizza una media di DR12. È vero che la dinamica non dice da sola quanto un disco sia ben inciso però è un possibile indicatore.

Quest'album è stato scritto, prodotto e arrangiato dal duo Olofsson & Andersson, mentre il mixing è stato effettuato da Daniel Lindforss e Stefan Olofsson. La registrazione è stata fatta presso i White Cherry Hill Studios mentre il mastering finale è stato eseguito dalla Cosmos Mastering, a cura di Christofer Stannow.
Tecnicamente si tratta di un'incisione piacevole, esattamente come vi aspettereste da una band che si ispira ai grandi (e pignoli) Steely Dan. Molti dischi di questi ultimi sono stati considerati dei veri capolavori audiophile da generazioni di appassionati (cito solo Gaucho, Aja e non posso dimenticare "The nightfly" di Fagen da solo). Gli State Cows hanno provato non solo a ricreare le stesse atmosfere musicali ma anche lo stesso sound, ad esempio riprendendo il suono della batteria per mezzo di 4 microfoni piazzati in campo vicino. È chiaro che non possano esserci certe sofisticazioni del duo Becker & Fagen ma il risultato finale è ben riuscito: dettagliato, preciso, veloce, controllato, con una buona gamma bassa e livelli di distorsione davvero trascurabili. Per queste ragioni la tentazione di alzare il volume fino a livelli poco condominiali è sempre molto forte.
Le linee di basso sono pulite, facili da seguire, ben articolate e potenti; le varie sezioni (fiati, chitarre e tastiere) si amalgamano molto bene insieme; le voci soliste e i coretti suonano sempre molto naturali. Certo, non si tratta di una registrazione Real Stereo ma il risultato è comunque molto naturale.
Dall'analisi della gamma dinamica contenuta nel disco si evince come alcuni brani raggiungano anche un livello DR11, ma deve essere stata forte la tentazione del tecnico del suono di forzare il più possibile i livelli, visto che i picchi sono tutti incredibilmente vicini allo 0 dB max teorico. È l'effetto della famigerata loudness war, che fa sì che tutti i dischi debbano suonare forte. Questo genere di Musica si sarebbe prestato bene a una registrazione un po' più dinamica. Comunque sia, anche così come è, io l'ho trovata godibile, anche ad alti volumi per lungi periodi di tempo.

Conclusioni

Se siete dei fan di questo genere musicale non potete non acquistare questo album: non suonerà modernissimo, ma contiene tante belle canzoni, magistralmente arrangiate ed eseguite. Per tutti gli altri, invece, consiglio un ascolto degli estratti MP3 che si trovano gratis sul sito della band oppure di prendere visione di alcuni brani dal vivo presenti sul loro canale YouTube. Questi ragazzi meritano tanta attenzione.

© Copyright 2011 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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