Produttore: Meridian - UK
Reportage di: Maarten van Casteren - TNT UK
Pubblicato: Giugno, 2007
Traduzione: Michele Cominacini
Meridian è una di quelle aziende che sembra seguire un proprio percorso all'interno del panorama audio, non interessandosi di ciò che fanno gli altri, ma scegliendo il proprio destino. Meridian ha fatto molto più che plasmare e influenzare quello che è oggi l'alta fedeltà e prosegue in questa direzione continuando a sviluppare nuovi prodotti e applicare nuovi approcci ai prodotti esistenti. Meridian è principalmente conosciuta per gli eccellenti CD players e per i diffusori DSP (Digital Signal Processing). E' inoltre tra le poche aziende high-end che può proporre, con risultati di assoluto rilievo, un sistema completo, dalla sorgente ai diffusori.
Quindi, è stato un vero piacere poter visitare il plant produttivo assieme ad un amico. Il nuovo bellissimo stabile ospita, oltre al reparto produttivo, il quartier generale e il dipartimento di Ricerca e Sviluppo. In altre parole, l'intera Meridian, ad eccezione del (molto più piccolo) ufficio commerciale di rappresentanza negli Stati Uniti.
Siamo stati accolti da John Bamford, product manager ed ex editorialista della rivista Hifi Choice. John ha delegato il giro in fabbrica a Desmond Ford, promettendo di rivederci più tardi. Desmond che lavora in azienda da molto tempo, come prima tappa, ci ha mostrato il piccolo museo dei prodotti Meridian, posizionato in prossimità dell'ingresso. Questo ha subito palesato come qualità e design abbiano sempre rivestito grande importanza in Meridian. L'azienda è stata fondata da Bob Stuart, un ingegnere elettronico e da Alan Boothroyd, un ingegnere industriale. Ogni prodotto, anche il primo in assoluto, potrebbe essere reintrodotto sul mercato domani e risultare ancora dal design attuale e di tendenza. Persino il rivoluzionario amplificatore Lecson, progettato da Stuart e Boothroyd prima di fondare la Meridian, è un piccolo capolavoro. Allo stesso tempo è altrettanto chiaro che la qualità è sempre stata di primaria importanza. Si potrebbe dire "il design a servizio della funzionalità". Eravamo affascinati e, date le premesse, non vedevamo l'ora di proseguire con il resto.
La fermata successiva è al reparto produttivo. Enorme, molto pulito e ben organizzato, questa è la prima impressione. Nessuno va di fretta, tutti sembrano concentrati e allo stesso tempo rilassati. C'è molto movimento dal momento che la Meridian produce internamente le schede dei circuiti. Da una parte che c'è una macchina che posiziona i componenti a montaggio superficiale sui circuiti stampati, mentre qualcuno, all'altra estremità del locale, esegue i test sui pezzi finiti. In questo modo "abbiamo tutto sotto controllo", spiega Desmond, "e gli errori saranno identificati molto velocemente". Test rigorosi e intensivi sono quindi parte integrante di ogni fase produttiva.
Noi non avevamo mai assistito alla realizzazione di una scheda circuitale, sono rimasto affascinato dall'intero processo. Prima, una specie di apparecchiatura per serigrafie deposita con estrema precisione piccole quantità di pasta per saldature nei punti dove serve, poi un robot inserisce sul circuito stampato, per semplice pressione sulla amalgama, i minuscoli componenti a montaggio superficiale. La macchina lavora ad una velocità incredibile, rendendo quasi impossibile seguire ciò che fa realmente. Tutti i componenti arrivano in bobina, una specie di pellicola da 16 mm. Le bobine sono montate su carrelli. In quel modo è possibile passare, molto velocemente, dalla produzione di un circuito stampato all'altro. Dopodiché questi finiscono direttamente in un forno dove l'amalgama di pasta, fondendo, realizza la saldatura dei componenti.
Ma non finisce qui. Alcuni componenti contengono ancora del piombo, quindi non possono essere saldati in questo modo. Su una particolare postazione di lavoro, tutti i componenti con piombo sono posizionati manualmente sul circuito stampato. La postazione di lavoro dedicata rende molto facile questa operazione, presentando il componente appropriato all'operatore oltre ad indicare sul circuito, tramite due sottili spot di luce, la posizione di inserimento. Fatto questo, tutti gli eccessi di piombo vengono rimossi e il circuito stampato passa alla saldatrice ad onda.
Per completare, ci sono certi componenti, quali i connettori e i delicati condensatori per impieghi audio, che non potrebbero sopportare il riscaldamento imposto dalle fasi precedenti. Questi vengono saldati a mano. Alla fine la scheda è pronta. Segue ora una rigorosa fase di verifica. Il circuito è inserito in uno speciale letto di test, dove vengono attentamente posizionati una serie di contatti elastici per effettuare le misure nei diversi punti del circuito stampato o, in alternativa, all'interno di una macchina contenente un robot di misurazione che posiziona le sonde di rilevamento ad una velocità tale da domandarsi come sia possibile essere così rapidi e, allo stesso tempo, precisi. Noi assistevamo allibiti.
Desmond ci mostra inoltre che, al giorno d'oggi, l'interno della maggior parte dei prodotti Meridian non somiglia più ai componenti audio "classici". Un finale ha ancora qualcosa di familiare, ma la maggior parte delle sorgenti e delle unità di controllo assomigliano più che altro a dei computer. C'è un alimentatore e pochi componenti comuni quali una meccanica DVD o il display, per il resto, le funzionalità possono essere ampliate mediante l'inserimento di apposite schede. I contenitori più grandi hanno numerosi slot che possono ospitare da un semplice preamplificatore fino ad un complicato processore surround con circuiti di correzione ambientale e quant'altro. Tutti i lettori usano meccaniche CD-ROM o DVD-ROM. Desmond ci spiega che il jitter può essere oggi eliminato bufferizzando intelligentemente il segnale digitale, rendendo il lettore immune da qualsiasi influenza della meccanica. Queste moderne meccaniche da computer possono addirittura rileggere parte dell'informazione qualora si determinasse un errore.
Abbiamo anche assistito alla realizzazione dei diffusori Meridian. Sono fatti per la gran parte a mano. Ad ogni modo, la realizzazione dei cabinet è demandata all'esterno. E' interessante vedere l'interno di un diffusore di tale elevata qualità. Il più grande è realizzato con legno multistrato all'interno del quale è inserita una lamina di alluminio. Meridian ritiene che questo sia il modo più efficace per prevenire le risonanze dei pannelli. I diffusori Meridian richiedono in ingresso solamente un segnale digitale, facendosi poi carico di tutto ciò che attiene a filtraggio e amplificazione. I più grandi hanno al loro interno moltissima elettronica e degli enormi alimentatori.
Successivamente John ci raggiunge nuovamente e ci viene mostrato il dipartimento di Ricerca e Sviluppo. Meridian possiede una camera anecoica piuttosto ampia per le misurazioni sui diffusori, non solo, ha anche una stanza dedicata alle misure di intensità di radiazione elettromagnetica dei componenti elettronici. Veramente impressionante. John mi mostra la parte centrale dell'area di sviluppo. Mi aspettavo di vedere persone alle prese con il saldatore, sono rimasto sbalordito quando ho visto una ventina di persone davanti ad un computer, in quello che sembrava essere un ampio ufficio open space. "Vi spiegherò più tardi", bisbiglia John. Alcuni degli altri locali sono un po' più vicini a quanto mi sarei aspettato, assomigliano infatti al dipartimento tecnico in cui lavoro ad eccezione del fatto che ci sono apparecchi, di ogni tipo ed età, sparsi un po' dovunque. Ad ogni modo, l'intero ambiente sembra anche essere infestato da squeezeboxes.
Siamo poi accompagnati all'interno di una delle sale d'ascolto del dipartimento di ricerca e sviluppo. E' stata trattata acusticamente e si presenta come un luogo dove mi piacerebbe trascorrere gran parte della mia vita lavorativa. Sul pavimento vediamo un finale e un 808i, il lettore Meridian di riferimento che incorpora al suo interno un preamplificatore. In realtà, li c'è molto altro, ma tutto è stato opportunamente coperto da John per metterlo al riparo dai nostri sguardi curiosi. Due piccoli diffusori sono posizionati su stand. "Ignora quelli", dice John "non sono collegati". E allora cosa ci accingiamo ad ascoltare? Bene, qualunque cosa stia riproducendo la musica, nel giro di pochi secondi, è chiaro che è qualcosa di veramente speciale. John sta usando un CD test da laboratorio, pieno di brevi tracce da "tortura" e, casualmente, la prima è una delle nostre preferite. Si tratta di "Flim e i BB". Inizia abbastanza calmo, segue un improvviso scoppio. Sapevamo cosa ci attendeva, ma, nonostante questo, saltiamo quasi dalle nostre sedie. Questo sistema è veramente dinamico! Nessuna distorsione, almeno sembra. La musica è riprodotta con una tale energia e vivacità che immediatamente (quasi) ci dimentichiamo completamente dell'impianto.
Ma aspetta un secondo. Dove sono i diffusori? John ride, cammina verso la parete e sposta di lato una tenda. Ci si presenta alla vista un diffusore a muro. Si, un diffusore incastonato nel muro! E' un sistema a due vie con un ulteriore radiatore passivo, dal momento che non c'è sufficiente spazio in un progetto "flat" come questo per includere una vera porta di accordo. Il tweeter è di tipo ribbon, il woofer è un driver a cono metallico con rifasatore in rame da 6 o 7 pollici. All'apparenza tutti componenti di buona qualità, ma sempre di un diffusore a muro si tratta!
John richiude la tenda che ritorna a celare alla vista i diffusori e ci dice con un enorme sorriso: "non parlate di questo con vostra moglie. Una volta venuti a conoscenza di questa possibilità non potreste più cavarvela con dei grossi diffusori da pavimento". Ci facciamo un appunto mentale e, pur sapendo cosa stiamo ascoltando, continuiamo a stupirci del suono di quei diffusori. Vi ricordo che la sorgente è anch'essa parecchio speciale dal momento che l'808 è uno dei migliori lettori in circolazione. L'amplificazione non è da meno, con cross-over attivi e quattro distinti finali, ciascuno direttamente collegato ad un driver. I cavi di potenza sono in argento, terminati però con dei piccoli ed economici connettori di plastica, giusto a riequilibrare il tutto.
La velocità, il dettaglio e la vivacità di questo sistema lasciano senza fiato. Poi, il mio amico chiede di ascoltare della musica sacra con organo. "Credo ci siano dei brani con organo nel disco" replica John mentre continua a cercare il CD. Viene presto trovato e ce lo fa ascoltare ad un livello tale che i diffusori raggiungono abbastanza chiaramente il fine corsa. Ci guardiamo l'uno con l'altro, poi volgiamo lo sguardo verso John che è seduto al nostro fianco, con il telecomando in mano e un ghigno stampato sul viso. Egli è conscio del fatto che sta pilotando il sistema ben oltre i suoi limiti, ma sembra essere decisamente contento di farlo. Un po' di divertimento, secondo i canoni di Bamford! Impressionante ancora una volta, il suono potrebbe sembrare a tratti distorto, ma ancora irresistibile. Questo dimostra che non devi temere di abusare di un sistema Meridian, questo regge ogni sorta di maltrattamenti. Non è un impianto delicato da sola esposizione, ma qualcosa che può essere messo a dura prova.
Lasciamo la stanza, mentre le nostre teste ancora girano, per prendere un caffè e concederci una indispensabile pausa per rilassarsi. A questo punto devo dirvi che, alla Meridian, sanno come si prepara un buon caffè. Ci viene servito un eccellente cappuccino su un servizio di tazze in stile inglese. Se non lo puoi fare bene, perché farlo a tutti i costi, questo potrebbe essere il motto dell'azienda.
Arriva il momento in cui John ci racconta qualcosa di più su Meridian. Ci spiega che Meridian ha avuto, negli ultimi 10 anni, due principali e fortunati momenti di svolta. Innanzitutto l'MLP (acronimo di Meridian Lossless Packing), incluso a suo tempo nello standard DVD per la compressione dei DVD audio. Poi, l'aver rilevato lo splendido stabile in cui si trovano attualmente dal precedente proprietario, TAG McLaren, quando questo uscì dal business audio. Desmond già ci aveva detto dello stabile, sebbene sia lui che John diano tuttora l'impressione di non credere a quanta fortuna abbiano avuto. Vedevamo un sacco di persone aggirarsi per i corridoi con un'espressione che sembrava dire "Wow, non posso credere che questo stia veramente accadendo". Dobbiamo dire che lo stabile è impressionante. "La TAG ha speso milioni" dice John, "per realizzare la fabbrica dei loro sogni. Oggi è nostra e l'MLP ci consente, più o meno, di pagarla!"
John ci spiega ulteriormente. "Per realizzare tutto questo,
dal momento che siamo una piccola impresa a conduzione familiare di Huntingdon,
abbiamo venduto l'MLP alla Dolby. Più precisamente, la Dolby si occupa della
vendita delle licenze. La Dolby inventa cose per poi venderne le licenze.
Quindi, la Dolby riscuote i proventi della vendita dei diritti per l'utilizzo
del brevetto MLP. Il Dolby TrueHD, le diverse dotazioni con cui è equipaggiato e quello
che serve per usarlo è tutto prodotto all'interno di Meridian. Il Dolby High Definition
è in sostanza l'MLP con le diverse feature aggiuntive". "Meridian è effettivamente,
sotto certi aspetti, un'azienda di software, al punto tale da rendere i nostri
processori surround molto speciali. Ecco perché costano quel che costano.
Fanno cose che altri processori non possono fare. Il codice è tutto nostro.
Un CD player o un DVD player Meridian nasce completamente nudo. Perfino il
software di navigazione è di proprietà Meridian. Non è né un chip Philips,
né un chip Sony. Io credo sia abbastanza unico". "Stessa cosa per l'upsampling,
il codice è tutto sviluppato internamente. Tutto è sotto il nostro controllo.
Se possiedi un Meridian puoi dormire sonni tranquilli perché i miglioramenti
saranno degli upgrade del firmware, quindi tutto gratis. Lo stiamo ribadendo
continuamente sul nostro sito web".
John ride: "la maggior parte dei clienti
Meridian sono dei normali utilizzatori, ma alcuni di loro sono veri tecniconi.
Hanno il loro sito web: "la guida per autostoppisti Meridian". Arriveranno un
giorno a qualche manifestazione sussurrando "a proposito, io sono un autostoppista".
Navigano sul web tutto il giorno e scaricano l'ultimissima versione del
firmware e sperimentano la correzione ambientale. Entusiasti alla follia, io li adoro!"
Per concludere la visita ci dirigiamo verso la sala demo. All'interno c'è un sistema a 7 canali appartenente alla linea top con il proiettore Meridian Faroudja. John inizia col farci ascoltare un pieno orchestrale dalla sinfonia Dal Nuovo Mondo di Dvorák in formato DVD-audio. E' assolutamente sbalorditivo. Eravamo ancora impressionati da quanto visto e ascoltato nella sala di Ricerca e Sviluppo, ma in pochi secondi vengo completamente assorbito dalla performance. Non c'è impianto, solo musica. E' la cosa più vicina ad un ascolto live che mi sia capitato di sentire da un impianto hifi. Ed è anche ad alto volume. In effetti, direi quasi ad un livello realistico. Ancora, nessun accenno di congestione, compressione o distorsione. Sembra veramente di essere in una sala da concerti. Essere in grado di fare questo con tre ragazzi che suonano del Jazz è un conto, altra cosa è farlo con un'orchestra sinfonica!
Dopo aver discusso dei trio Jazz, chiedo se posso sentire alcune tracce del CD di Oscar Peterson che ho comprato. E' "We Get Requests", un vecchio e famoso CD "audiophile". Ancora una volta la musica è riprodotta con una tale autorità e facilità che mi dimentico del sistema e mi godo la presenza dei tre fantastici musicisti. Tutti i dettagli sono chiari come il sole: Ray Brown posa l'archetto e poi canta sulla melodia. Ho perfino l'illusione di distinguere i rivetti dei cembali di Ed Thigpen, ma potrei aver confuso i sogni con la realtà.
L'unico leggero disappunto riguarda il nuovo remix a 5 canali di 'Remain in Light' dei Talking Heads. Il suono è elettronico e innaturale. Con questa registrazione l'impianto ti fa sentire all'eccesso quello che è stato fatto in studio. E' ancora impressionante, ma non totalmente convincente come prima. Quindi un sistema molto, molto rivelatore, ma indubbiamente magico con le buone registrazioni.
Tutto sommato, questo è stato un pomeriggio interessante. Raramente abbiamo la possibilità di vedere con i nostri occhi come vengano progettati e costruiti dei grandi prodotti e allo stesso tempo incontrare le persone che ne sono gli artefici. Un sentito ringraziamento alla Meridian, in particolare a John e Desmond. Questa esperienza mi ha quasi trasformato in un autostoppista.
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