Azienda: Stevens and Billington - Inghilterra
Reportage di: Paul Eros - TNT UK
Data: Maggio, 2008
Traduzione: Daniele Davino
Pensai subito ai produttori dei componenti del mio impianto audio, quando fui invitato a collaborare con TNT Audio. Mi sarebbe piaciuto capirne di più sulle aziende, sulla loro filosofia e sugli sviluppi in cantiere.
Quasi tutte le apparecchiature che posseggo sono britanniche (non per una mia prevenzione, ma semplicemente come risultato finale delle mie scelte) con l'eccezione della testina Dynavector dal Giappone e dell'amplificatore finale Bel Canto S300 dagli USA. Riflettendoci su, ho pensato bene di cominciare dalle aziende più vicine a casa mia cosicché, se l'editore non avesse gradito, almeno non avrei sprecato troppi soldi. Così, qualche settimana fa ho guidato verso Hailsham, Sussex est nelle vicinanze della città di Hastings. Quest'ultima è conosciuta da tutti gli studenti inglesi come il posto dove, nel 1066, un arciere normanno trafisse il re d'Inghilterra Harold, dando così inizio al periodo normanno della storia inglese.
Hastings ha un attracco per barca da pesca, è un posto di vacanze ed è la città natale di Stevens & Billington, i costruttori del preamplificatore passivo magnetico "Music First". Questa scatola color argento dalle poche pretese è stata lodata dalla critica per la maniera più neutra possibile con cui svolge il ruolo essenziale di un preamplificatore: non aggiungere e togliere nulla alla musica in transito. Seleziona le sorgenti e aggiusta il volume, in poche parole. Ne uso uno nel mio sistema ed è diventato il cuore attorno al quale è assemblato tutto il resto. Credo che la sua neutralità e fedeltà del segnale riprodotto valgano molto. Accompagna le mie orecchie nei dettagli più nascosti dei musicisti incisi sui miei LP e CD e permette di avvicinarmi all'emozione della musica riprodotta. Credo che è proprio questa connessione emotiva che differenzia la musica live dalla maggior parte delle registrazioni che ascoltiamo a casa. Ogni miglioria che facciamo ai nostri impianti ci dovrebbe avvicinare a questa connessione emotiva. Ad un prezzo di 1600 sterline (non inconsistente) il pre Music First è un bell'apparecchio e questa è la ragione per la quale l'ho acquistato appena ho potuto. Qui potete trovare la recensione del preamplificatore su TNT audio.
La Stevens & Billington è situata su un piccolo insediamento industriale vicino al centro città. Occupano il piano superiore di un piccolo edificio in stile Vittoriano. La costruzione avviene in due stanze e l'impressione che si ha è quella delle tipiche industrie britanniche a conduzione familiare. Quelle per cui il prezzo viene dopo l'attenzione al dettaglio e alla passione, necessarie per costruire degli oggetti veramente eccezionali. Ogni unità è amorevolmente assemblata da un piccolo gruppo e il direttore responsabile Jonathan Billington avvolge ogni trasformatore utilizzato in ciascun preamplificatore.
Da sinistra: Harry O'Sullivan e Jonathan Billington
Al mio arrivo mi hanno accolto Jonathan e Harry O'Sullivan. Entrambi i proprietari amano partecipare attivamente alla costruzione, così non vi aspettate giacche, sorrisi d'ordinanza e camicie sgargianti da questi ragazzi. Invece, mi hanno immediatamente offerto la prima di tante tazze di caffé, poi ci siamo accomodati nel retrobottega e lì Jonathan e Harry hanno cominciato raccontadomi qualcosa sulla storia di Stevens & Billington.
L'impresa fu fondata nel 1963 dal Sig. Billington (il padre di Jonathan) e dal Sig. Stevens. La coppia durò fino al 1971 quando Stevens la lasciò per fondare un'impresa specializzata nella costruzione di strumenti musicali medioevali. Nel 1978, il Sig. Billington lasciò questo mondo e la sua vedova tornò in affari con Stevens. In quegli anni, il pezzo forte dell'azienda era la costruzione di trasformatori elettrici e, in seguito, di trasformatori per alimentatori "switching".
Jonathan Billington entrò nell'azienda dopo aver lasciato la scuola, studiando part-time per un titolo "City and Guilds" in elettronica ("City and Guilds" è una società inglese molto antica che offre corsi professionali, ndt). Un anno dopo entrò in un'azienda che provava apparecchiature elettroniche e studiò per una laurea in ingegneria elettronica e telecomunicazioni al politecnico di Londra-nord. Al terz'anno di studi si specializzò in ingegneria acustica.
Nel 1986 rilevò l'azienda familiare. Siccome gli affari non andavano molto bene, arrotondava le sue entrate con un lavoro part-time: raccoglieva porta a porta le scommesse sul calcio (un precursore delle lotterie in UK). Nel primo anno di attività il bilancio dell'azienda era di 3800 sterline appena. Jonathan scoprì presto che la gente amava il suono dei suoi trasformatori e gli fu chiesto da molti di farli quanto più neutrali fosse possibile sull'intero spettro di frequenze audio.
Nel frattempo Harry O'Sullivan, un abile musicista, passò direttamente dal college a suonare in un gruppo. Fece molti progressi e arrivo a gestire il club dove suonavano ("la cripta"), divenendo responsabile delle prenotazioni e del banco suono. L'amore di Jonathan per la musica live lo portava spesso alla cripta. Tra una birra e un'altra, i due si raccontavano storie sulla musica e sul suono, divenendo buoni amici.
Nel 2003 TNT audio entrò in gioco con Thosten Loesch, un ex-redattore della rivista, per la precisione. Venne a sapere che un'azienda italiana utilizzava il trasformatore modello 101 della Stevens & Billington in uno dei loro progetti. Gli venne un'idea e contattò Jonathan per chiedergli di avvolgere più secondari sul 101 e così il modello 102 era nato. Questo trasformatore divenne rapidamente un "cult" tra gli amanti del "fai da te". La neutralità e la rotondità della risposta in frequenza sull'intera banda audio erano molto apprezzate. L'approccio tradizionale alla costruzioni di preamplificatori passivi prevedeva invece l'uso di reti resistive. Mentre, come Jonathan ci spiega:
"Le reti resistive caricano troppo la sorgente. Per evitare quest'effetto, bisogna aumentare i valori dei resistori ma così aumenta la distorsione e le attenuazioni agli estremi della banda. I trasformatori, invece, per loro natura adattano le impedenze e non caricano la sorgente a basso volume, non introducono distorsione e sono capaci di alimentare anche cavi più lunghi."
Per coloro che sono interessati, potete leggere dei benefici dei trasformatori nei preamplificatori rispetto a quelli basati su reti resistive sul sito www.mfaudio.co.uk/datasheet1.htm (in inglese, ndt).
In alto: l'apparecchiatura utilizzata per avvolgere i trasformatori modello 102
In alto: particolare dell'avvolgimento sui trasformatori
Visti i tantissimi trasformatori venduti agli autocostruttori, Jonathan cominciò a riflettere su come capitalizzare questo successo e pensò a un preamplificatore che massimizzasse le qualità dei suoi trasformatori modello 102. Ne parlò al suo vecchio amico Harry O'Sullivan che lo aiutò a creare un prodotto finito. Avevano bisogno di un nuovo marchio commerciale per non confondere gli abituali clienti di Stevens & Billington. Il nome doveva far intendere anche la loro filosofia: niente intralci per la musica. A riguardo, Jonathan dice:
"Quando vado a un concerto e il direttore afferra la bacchetta e la musica inizia, sento un brivido lungo la schiena e i capelli dietro il mio collo si rizzano dall'eccitazione. Quando ascolto la musica a casa vorrei ricreare quelle sensazioni. I miei apparecchi dovrebbero farmi arrivare gli stessi brividi, forse non sempre ma almeno ogni tanto."
Questo è il cuore della filosofia dietro i loro progetti. Grazie alla innata neutralità e trasparenza, i loro progetti pongono la musica avanti a tutto! E così nacque il preamplificatore passivo a trasformatori "Music First". Tutte le parti del pre devono essere di alta qualità e loro scelgono i singoli componenti solo dopo aver ascoltato a lungo tutte le alternative. I commutatori sono tutti della casa svizzera ELMA. Anche il contenitore di alluminio è stato scelto con cura in modo da non favorire la nascita di correnti parassite (correnti che nascono in conduttori metallici se investiti da variazioni temporali di flusso magnetico, ndt) che avrebbero potuto degradare la qualità del suono. I trasformatori sono smorzati e fissati rigidamente al loro posto in modo da ridurre la microfonicità. Persino i piedini sono stati scelti rispetto ai benefici apportati al suono.
Sopra: la costruzione è fatta interamente a mano, così come le saldature sui commutatori ELMA
A partire dal 2003, hanno costruito e venduto 300 unità. Hanno ricevuto richieste dai clienti per modifiche particolari come l'inclusione nel pre di più uscite "tape". Harry è al momento concentrato sullo sviluppo di una maggiore flessibilità per usare il pre in applicazioni audio differenti. Ad esempio, si sta pensando alla bi-amplificazione. Attualmente, forniscono consigli ai loro clienti che volessero apportare le modifiche ai modelli in loro possesso, ma stanno sviluppando un modello che avrà tutte queste opzioni incluse. Conterrà più coppie di trasformatori (l'attuale ne ha solo una coppia). Più trasformatori serviranno per più uscite "tape". In ogni caso, non prevedono di produrre amplificatori di potenza. Come dice Harry:
"Costruire amplificatori di potenza è diverso. Noi vogliamo concentrarci sui trasformatori. Sappiamo di essere bravi in quel campo e non vogliamo diluire la nostra qualità in campi dove non siamo altrettanto esperti."
In alto: trasformatori avvolti con filo d'argento
Posso affermare, quindi, di essermi divertito con Jonathan e Harry. La loro attenzione al dettaglio di ogni singolo preamplificatore che costruiscono mi ha colpito. Sono genuinamente sorpresi dal successo dei loro prodotti ma anche orgogliosi dei risultati ottenuti. Nella migliore tradizione delle fabbriche a conduzione familiare, entrambi credono che conti la qualità e non la quantità. Vogliono che le loro unità forniscano un servizio affidabile ai loro clienti, soddisfatti, per molti decenni a venire.
Lascio l'ultima frase a Harry O'Sullivan: "L'hifi è uno strumento, un mezzo, il cui fine è il piacere della musica. La musica innanzitutto"
La chitarra di Harry orgogliosamente al suo posto. La musica innanzitutto!
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