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Olimpia Audio - Milano - Italia

Azienda: Olimpia Audio
Indirizzo: - Via Monte Lungo 2 - 20125 - Milano
Tel. - Fax. 02-26116203
E-mail: olimpiart@tiscalinet.it

[Olimpia Show room]

Da un paio di mesi, in pratica in coincidenza con il Top Audio, un nuovo operatore ha aperto uno show room a Milano. Ovviamente, appena ne ho avuto l'occasione, sono andato a trovarli.

Olimpia Audio nasce dall'impegno di S. Sivieri e la collaborazione di R. Battaglia. Olimpia si propone di divenire un punto di riferimento assoluto nel panorama dell'hi-fi milanese, presentando sistemi a tubi e diffusori di qualità eccezionale realizzati con cura artigianale.

Lo show room è decisamente ampio, ben arredato, con due diverse sale di ascolto in parte trattate acusticamente. Dal punto di vista logistico è facilmente raggiungibile con la Linea 1 (Rossa) della metropolitana, essendo collocato a pochissimi minuti a piedi dalla fermata Turro.

Come abbiamo detto le linee di prodotto principali sono costituite da elettroniche e diffusori, ma Olimpia distribuisce e/o vende direttamente anche diverse tipologie di componenti audio (i tubi AVVT, l'ex Vaic Valve, gli altoparlanti Lowther, Fostex, Supravox e ... componentistica top giapponese).
Le elettroniche prodotte da Olimpia sono rappresentate da valvolari di livello elevato assemblati a partire da componentistica di altissimo pregio. La filosofia progettuale delle elettroniche è mutuata dai grandi maestri dell'estremo oriente (Sakuma, Shishido, Imai...) ma l'obiettivo finale è molto diverso da quello dei maestri giapponesi.
Con una operazione decisamente ambiziosa Olimpia Audio intende infatti rivisitare tale filosofia in modo da metterla al servizio di una sonorità più vicina al gusto occidentale.

Un punto chiave di tale approccio consiste nell'attribuire una grande importanza alle prove di ascolto nella determinazione delle scelte tecnologiche.
All'atto pratico tutto ciò si traduce ad esempio nell'utilizzo di configurazioni single ended, con una grandissima cura nella realizzazione delle alimentazioni e dell'interfacciamento fra i diversi stadi ed una attenzione del tutto particolare al disegno degli stadi di pilotaggio.

Di fatto troppo spesso si trascura la possibilità che nel circuito di griglia di una finale circoli corrente, pilotandola quindi con valvole di ridottissima potenza, del tutto insufficienti a sfruttare correttamente il tubo per non parlare di portarlo in griglia positiva.

[Olimpia Show room]

In effetti, anche se non si intende portare veramente in griglia positiva la finale, la corrente inizia a scorrere nella griglia ben prima che la griglia diventi davvero positiva rispetto al catodo. Perciò nel calcolo dello swing di tensione effettivamente ottenibile sulla griglia di una finale si deve tenere accuratamente di questo "dettaglio"...

Secondo S. Sivieri poi la possibilità di pilotare correttamente la griglia anche a tensioni positive rispetto al catodo, e quindi di gestire correttamente la corrente di griglia portando lo stadio finale in classe A2, è fondamentale, in quanto garantisce all'intero amplificatore una dinamica molto superiore.
Tuttavia questo rende necessario l'utilizzo come driver di un vero e proprio stadio di potenza, ancorchè ridotta, invece dell'amplificatore di tensione che spesso si incontra in questo punto.
Presso Olimpia Audio il carico di tali stadi è fra l'altro realizzato con induttanze o trasformatori di interstadio in modo da aumentare ulteriormente la potenza e la dinamica disponibile sulla griglia della finale.

Si tratta ovviamente di realizzazioni decisamente complesse, la cui ottimizzazione è spesso al di fuori delle possibilità dell'autocostruttore.

La componentistica utilizzata, come detto, è decisamente eccellente: a titolo di esempio, per i tubi si parla di Vaic Valve, per i trasformatori di Tango e Tamura, per il cablaggio di Audio Tekne. I condensatori di segnale sono di gran pregio, in particolare i carta ed olio si sprecano; per le alimentazioni si parla di Elna Cerafine nelle realizzazioni meno ambiziose, mentre in quelle di maggior pregio si fa uso esclusivamente di carta ed olio.

Per dare una idea delle tipologie di prodotto disponibili, fornisco solo qualche esempio:

  1. preamplificatore con accoppiamento a trasformatore di uscita, con doppio secondario (6 e 600ohm) in grado quindi di funzionare anche come mini integrato da 1/2w di quelità estremamente elevata (può pilotare direttamente ad esempio un tweeter a tromba o essere utilizzato per la cuffia) Prezzo £ 3.500.000
  2. finale monofonico single ended con doppio Pi greco induttivo, AV8 pilota e 2A3 AVVT come finale (monoplacca, dissipazione 28w invece dei soliti 15, 6w di uscita) con componentistica di massimo livello (condensatori carta ed olio anche nell'alimentazione) ed accoppiamento a trasformatore (Tango) in tutti gli stadi Prezzo £ 20.000.000
  3. finale stereo single ended con valvola di potenza AD100, 50W di dissipazione anodica, 10 W di uscita in single ended limitati essenzialmente dalla corrente sopportabile dal trasformatore in permalloy (Tango) Prezzo £ 10.000.000
  4. A breve saranno disponibili un integrato stereo single ended con valvola 2A3, uno con valvola 300B ed un integrato stereo push-pull con valvola 6B4.
Altro settore in cui Olimpia Audio è impegnata a fondo è quello dei diffusori.
Anche qui si parla di oggetti di elevatissime prestazioni e fama mondiale. Infatti Olimpia è accreditata come Lowther Club, e offre i componenti, i disegni costruttivi e i diffusori completi di questa mitica (non c'è altro termine che renda la corretta immagine...) Casa britannica.

Nello show room è perciò possibile ascoltare alcune delle più note realizzazioni di origine Lowther-Voigt o Club collegati: Mauhorn, Side Vivace ma soprattutto le somme Opus One, il mito nel mito, il diffusore Lowther che ha la fama di avere il miglior suono.

Ovviamente l'amante di tali meraviglie non si fermerà certo di fronte ad alcuni dettagli secondari, tipo il peso di un centinaio di kg. per diffusore e le dimensioni non proprio ridotte (ad occhio almeno un metro di larghezza per uno e trenta di altezza). D'altra parte la collocazione di queste casse mi sembra comunque più semplice di altre Lowther, dato che almeno si possono appoggiare al muro in posizione angolare. Non che questo permetta di recuperare un granchè quanto a WAF (wife acceptance factor), a onor del vero.

Lowther, quindi, ma non solo. Olimpia Audio è importatrice esclusiva per l'Italia degli altoparlanti francesi Supravox, con i quali sono stati realizzati diffusori con carico TQWT, RJ, JENSEN / ONKEN e dipolo sia monovia che multivia. Sono in corso di approntamento diffusori altrettanto ambiziosi che fanno uso di componenti Fostex ... e sono anche disponibili componenti Vintage (ho visto ad esempio delle splendide trombe Altec). Insomma una offerta di profilo veramente elevato, che ha forse come unico limite (ampiamente voluto) la specializzazione in diffusori cosiddetti "ad alta efficienza" o comunque studiati per essere utilizzati con sistemi a tubi.

Anche per quanto riguarda i diffusori la componentistica è di livello eccellente, cablaggi inclusi.
Chiaramente, in un ambiente non noto e con componenti non noti non è stato possibile effettuare alcun ascolto critico significativo.

Però...

Però ho ascoltato le Opus One pilotate da una coppia dei finali mono sopra descritti e sorgente digitale Wadia con alcuni dei miei dischi preferiti (di musica classica, non in grado, devo ammettere, di impensierire più di tanto un sistema di questo tipo).
Premetto fra l'altro che io non amo particolarmente il suono dei diffusori ad alta efficienza, inclusi i mitici Lowther, perchè in generale li trovo abbastanza colorati (soprattutto i bicono) e ritengo poco accettabili le ovvie limitazioni che si incontrano agli estremi della banda.
Devo tuttavia ammettere che il suono delle Opus One, pur con tutte le limitazioni che ha, sa essere comunque affascinante, almeno con il genere specifico che ho chiesto di ascoltare. In particolare con la musica vocale barocca il risultato è davvero interessante e per qualche verso decisamente sconvolgente.

Uno dei dischi che spesso uso per le prove, non perchè sia vagamente in grado di mettere in crisi i sistemi di riproduzione ma perchè mi piace molto e lo conosco quindi bene è "La musica e le arti", un CD di musica barocca prodotto dalla Velut Luna di Marco Lincetto e offerto in omaggio (magica parola... che sia quello il motivo per cui lo amo tanto?) da Miroir de la Musique ai visitatori del proprio stand al Top Audio del '97.

Ascoltandolo con un sistema normale ci si rende conto di una ottima ambienza e ariosità e di una ripresa molto naturale. Ma ascoltandolo con il sistema di Olimpia l'acustica ambientale assume un ruolo forse esagerato: l'aria fra uno strumento e l'altro diviene una presenza quasi fisica, l'ambiente assume delle dimensioni assolutamente realistiche, tutti gli echi e tutti i dettagli sono riportati alla luce in maniera eccezionale.

Insomma con l'Opus One ci si trova di fronte ad un modello di riproduzione davvero poco convenzionale, difficilmente confrontabile con i criteri normalmente utilizzati, e che certo per qualche parametro è gravemente carente se valutato secondo tali criteri, ma che per altri è talmente superiore da lasciare davvero sbalorditi.

Una nota: il sistema è estremamente impegnativo anche dal punto di vista dei costi, e la complessità del mobile lo pone al di fuori della portata di un autocostruttore; perciò temo che siano ben pochi quelli che ci possano seriamente fare un pensierino.
Bene, se non siete fra questi pochi fortunati, fate forse meglio a non andare ad ascoltarlo, perchè quando poi tornerete ad ascoltare il vostro sistema sentirete che gli manca qualche cosa... qualche cosa di molto importante che non avevate neppure mai sospettato che esistesse. Ripeto: detto da uno a cui i Lowther non piacciono (o devo forse dire non piacevano?).

Tenete comunque presente che quanto vi ho riportato sopra fa riferimento ad una particolare esperienza di ascolto, in ambiente non controllato e con componentistica a me non nota: tutto il contrario di una prova seria e rigorosa. Riportarlo non è forse neppure corretto, ma è così raro incontrare una esperienza di ascolto positiva che non mi sembrava giusto tenermela solo per me: alla fin fine sono queste le cose che fanno bene all'hifi.

[Olimpia Show room]

Sicuramente non prendetelo per una recensione: una recensione richiede una convivenza prolungata col prodotto, con una infinità di prove in ambiente assolutamente controllato e noto al recensore.
Ecco, prendetelo solo come una chiacchierata fra amici, dopo cena, davanti ad un (ennesimo) bicchierino di amaro... Così che se poi risultassero tutte baggianate, la colpa è dell'alcool...

Tirando le somme, Olimpia Audio dimostra di avere idee ben chiare, anche se magari ormai non più così originali, sul modo di affrontare il problema della riproduzione acustica. Una visita allo show room credo possa veramente essere molto interessante ed istruttiva per tutti, ma soprattutto per chi non apprezza sistemi a tubi ed alta efficienza: può darsi che se non altro riesca a comprendere perchè possano essere ritenuti insuperabili da alcuni.

Per maggiori informazioni sui prodotti vi invito a contattare l'Azienda all'e-mail fornito sopra oppure a visitare direttamente il loro show-room.

© Copyright 2000 Giorgio Pozzoli - http://www.tnt-audio.com

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