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Autore: Graeme Budd - TNT Francia
Data pubblicazione: Marzo, 2017
Traduzione a cura di: Stefano Miniero
Chi tra voi trascorre almeno un po' di tempo nei bar saprà benissimo che razza di suono terrificante vi si senta. Un sistema audio che suoni troppo forte, gestito da un DJ che non abbia nessuna idea di guadagno, volume o del corretto uso dell'equalizzazione, insieme alla moderna ossessione per i terrificanti MP3, è garanzia sicura di sofferenza per le orecchie. Oltre a questo, avrete ottime possibilità di perdere la voce, se vorrete fare conversazione con qualcuno. Se devo essere sincero, tutto questo basta e avanza per farmi stare alla larga da moltissimi posti dove si suoni della musica, ma questo è un peccato.
In Giappone, già da molti anni, sono sorti dei bar dedicati proprio all'ascolto, dove la gente può andare per prendere un paio di drink in un ambiente tranquillo, mentre ascolta della musica (molto spesso leftfield jazz) suonata su grossi sistemi a tromba che, anche se potesse permetterseli, non sarebbero comunque adatti agli spazi ristretti delle case tipiche dello stile di vita Giapponese. Tutto questo funziona bene in quel paese, grazie all'estremo rispetto che i Giapponesi hanno per gli spazi pubblici, per la musica e per l'esperienza che condividono in quegli spazi. Ma in sostanza non è proprio quello che vi aspettereste in Europa, dato il nostro modo chiassoso di vivere e la nostra mancanza di rispetto per un sacco di cose.
Forse non in questo modo, ma con qualche piccolo adattamento ai gusti degli Europei perché non dovrebbe/potrebbe funzionare anche qui? In ogni caso, Paul Noble sembra credere che una versione Europea di questo concetto possa davvero esistere, il che ci porta dritti alla sua visione, nonché all'oggetto della nostra visita: Spiritland.
L'idea che c'è dietro Spiritland è quella di portare a un pubblico più vasto il piacere dell'ascolto su un sistema di alto livello. Sebbene io sia abbastanza certo che tutti voi abbiate diffuso il verbo del buon ascolto della musica per anni, ci sono parecchie persone là fuori che non conoscono nessuno che legga tnt-audio.com (so che sembra incredibile ma, ahimè, questo è un dato di fatto). Sia come sia, non ho ancora potuto provare l'esperienza del puro ascolto della musica su un sistema di qualità. Inoltre, ci sono anche persone che non desiderano altro che riuscire a gustare cibi e bevande di qualità in un ambiente rilassato, ma senza la presenza di musica “da ascensore” o di quella degli One Direction. E poi ci sono gli audiofili come voi e come me, che hanno sentito parlare di quello che è in grado di fare un sistema a tromba della Living Voice, e sono affascinati dall'idea di poterlo ascoltare con le proprie orecchie. Spiritland risponde alle esigenze di tutte queste categorie di persone, o di chiunque pensi che “MP3” sia una parolaccia e sia pronto a linciare quelli che credono che l'Aria sulla Quarta Corda sia solo il motivetto pubblicitario dei sigari “Hamlet”.
Ma allora come è successo tutto questo? La storia esatta la trovate sul sito web di Spiritland ma, come dicevo prima, l'idea nasce da Paul Noble, un ex produttore del canale radiofonico della BBC. Spiritland è stato creato grazie a una concessione pubblica per l'uso della Merchant's Tavern, locale che è stato equipaggiato con varie attrezzature prestate dalla Living Voice e dal suo distributore, la Definitive Audio. Paul stesso era già un cliente della Definitive Audio, avendo un gran bel sistema audio a casa sua; mentre provava una coppia di LV Air Scout nella Merchant's Tavern, gli è venuta l'idea che forse un sistema a tromba personalizzato dalla Living Voice poteva essere la strada giusta...
Parlando con Kevin Scott e con sua moglie Lynn della Definitive/LV, sulla carta questo è stato il progetto più folle e assurdo del quale avrebbero mai potuto far parte. Il risultato delle numerose ispezioni, prove di ascolto e riunioni, oltre ad una non trascurabile quantità di tempo ed a una ancor meno trascurabile quantità di denaro, è il sistema di diffusori e amplificatori che vedete nelle foto, che condito con una meticolosa messa a punto fatta dallo stesso Kevin ha prodotto il risultato che ho potuto ascoltare.
Ma prima che vi dica quale sia il risultato all'ascolto, ecco una lista di quello che potreste sentir suonare da Spiritland, oltre ad alcuni perché e percome di Kevin circa la progettazione dei sistemi audio. Come sorgenti analogiche abbiamo un paio dei soliti Technics SL1210 MkII, ma equipaggiati con bracci Isonoe, clamp e testine della Audio Technica (uno dei partner di Spiritland). Lato sorgenti digitali, c'è una coppia di Pioneer Pro DJ, che spesso si vedono adornare la scenografia nelle serate di “Superstar DJ”, anche se mi aspetto che agitare una mano in aria alla David Guetta facendo DJing, non sia visto di buon occhio da Spiritland. Il tutto è completato da un bellissimo registratore a bobina Revox e dal vero pezzo forte, un giradischi Kuzma XL DC. Questo giradischi è dotato sia del braccio Kuzma a 4 punti che di un Viv Labs, coronati rispettivamente dalla testina top di gamma della Audio Technica e dalla Kuzma MC. Questa piattaforma è poi amplificata da uno step up LV fino al livello d'uscita tipico delle testine MM, per consentire il collegamento col banco di missaggio.
Il banco di missaggio stesso è fornito dalla Isonoe ed è costruito specificamente per Spiritland, con cursori di regolazione a manopola e un equalizzatore. È stato progettato avendo in mente prima di tutto la qualità del suono, per cui non dispone della possibilità di fare dissolvenza incrociata, non monta interruttori d'abbattimento o effetti particolari. Tuttavia è collegato ad un classico eco a nastro Roland RE-201, per eventuali future sessioni di reggae. È da qui in avanti che il contributo della Living Voice raggiunge il suo apice, grazie ad una combinazione di amplificatori valvolari Atelier du Triode 300B da 30W per canale, che pilotano diffusori a tromba specifici, ed amplificatori a stato solido da ben 500W che pilotano i subwoofer.
Non essendo esperto di sistemi a tromba, ho colto l'opportunità di fare qualche domanda a Kevin, sia su questo specifico sistema che sulla filosofia generale che c'è dietro. Per favore, non memorizzate le risposte alla seconda e alla terza domanda, per poi usarle per parlarne a vanvera alla vostra compagna quando la porterete da Spiritland. Non sarebbe una gran cosa e nemmeno particolarmente furba...
Guardando questo sistema, me ne viene in mente uno della Vox Olympian/Elysian pensato per quelli che non possiedono un super-yacht. È questo il caso, o siamo più vicini al sistema Air Partner/Air Scout, con in più una coppia di sub-woofer?
Il sistema di diffusori per Spiritland è stato progettato su misura per le specifiche caratteristiche di questo locale, tenendo in considerazione le dimensioni e la struttura della sala, il numero di clienti e la quantità di rumore ambientale.
Potrebbe riassumerne brevemente i componenti principali (super tweeter, tweeter, unità per i medi, per i bassi e i sub-woofer), oltre agli amplificatori?
I diffusori che fungono da satelliti fanno la parte del leone circa l'ampiezza di banda, partendo da 70Hz per arrivare a 40kHz, con una topologia a quattro vie e caricamento a tromba. L'unità per i medio-bassi è molto simile a quella usata nel sistema Vox Olympian, ed è una Vitavox AK157, come quella in uso sul sistema Air Partner: si tratta di un altoparlante a cono da 15 pollici ad andamento rettilineo, progettato espressamente per l'uso sui sistemi con caricamento a tromba. Anche la geometria della tromba per i medio-bassi è molto simile a quella della Vox Olympian, anche se con una forma semplificata e realizzata su una base in compensato di betulla da 35mm. La frequenza d'incrocio per il medio-basso è situata a 400Hz, per passare ad una tromba in alluminio Vitavox RH330 caricata con una classica unità a compressione Vitavox S2.
Questa tromba ha un andamento radiale lungo l'asse orizzontale ed esponenziale lungo quella verticale, ed è a sua volta suddivisa in quattro celle uguali. Questa architettura a celle conferisce maggior proiezione alla gamma media (spinta), rispetto ad una tradizionale, che però è teoricamente più adatta ad ambienti domestici: una struttura a celle torna utile in ambienti come quello di Spiritland, dove la sala ha una forma allungata. Abbiamo usato questa tromba anche nei progetti Air Partner ed Airscout, e riesce a coprire una gamma di frequenze che va da 400Hz fino a 5kHz. L'unità a compressione Vitavox S2 usa un magnete in AlNiCo da 2.1kg per pilotare il leggerissimo diaframma da 2 pollici di una cupola in alluminio, che ha uno spessore di appena 50 micron. Questo diaframma carica la tromba a celle tramite un correttore di fase dalla forma complessa, in grado di preservare l'integrità del fronte d'onda quando si immette nella gola della tromba stessa. Alla frequenza di 5kHz si incrocia verso una coppia di trombe a diffrazione JBL 2405H. Anche queste ultime sono usate sui sistemi Airscout ed Air Partner, con la differenza che nel caso di quello di Spiritland sono duplicate; una ad emissione frontale, ed una ad emissione posteriore.
Questa tecnica riempie la sala di energia e rafforza anche la dinamica a parità di banda, preservando la ricostruzione spaziale in tutte le dimensioni. Inoltre, garantisce un'immagine stereofonica tridimensionale anche ascoltando fuori asse, oppure in situazioni ambientali particolarmente rumorose. Questo sistema per le frequenze alte lavora fino a 18kHz, dove si incrocia a sua volta con il super-tweeter di costruzione Vitavox, commissionato dalla Living Voice per il sistema di diffusori a tromba Vox Palladian. Questa unità monta lo stesso complesso magnetico dell'altoparlante per i medi S2, ed è solidale a un minuscolo radiatore ad anello in alluminio, spesso appena 30 micron. È quest'unità che si occupa delle frequenze da 18kHz a 40kHz, quindi ben oltre le possibilità dell'orecchio umano ed il limite superiore della banda di parecchi strumenti. Serve a garantire un livello subliminale di informazioni circa l'acustica dell'ambiente della ripresa audio, come pure a suggerire all'ascoltatore le corrette dimensioni degli strumenti e la relazione tra l'esecuzione del musicista e le sfumature timbriche del suo strumento.
Il subwoofer non sembra avere alcun legame con qualunque altro progetto della Living Voice, principalmente perché non è una tromba. Piuttosto, si tratta di un disegno che fa uso di un caricamento reflex, scelto per riprodurre le due ottave più gravi tra i 20 ed i 70 Hz; questa tipologia è perfettamente adeguata a questa sala. I due cabinet montano ciascuno un'unità JBL 2241 da 18 pollici, con caricamento reflex in un volume di carico di 500 litri. La costruzione del cabinet è in robusto compensato da 55mm, che garantisce un mobile rigido e virtualmente privo di risonanze. A monte di queste unità c'è un filtro passa-basso a bassa pendenza di 36dB per ottava, che si integra in modo ottimale con il sistema dei medio-bassi. Siccome l'architettura reflex comporta una minor efficienza rispetto al caricamento a tromba, questi sub-woofer sono pilotati da una coppia di amplificatori a Mosfet da 500 Watt, che lavorano in classe B, con una leggera equalizzazione. Questi amplificatori prendono a loro volta il segnale in uscita dal finale Atelier du Triode 300B, da 30 watt in classe A. Il disegno di questo amplificatore prevede una topologia Loftin-White per gli stadi pilota e di ingresso, accoppiata con un trasformatore verso lo stadio d'uscita, in configurazione push-pull, che fa uso di due coppie di valvole Living Voice 300B.
La cosa che più di ogni altra mi è rimasta in testa, dopo aver ascoltato questo sistema, è la grandezza del fronte sonoro e la sua dinamica; per quelli che non conoscono bene i diffusori a tromba, potrebbe spiegare come questo impianto riesca ad ottenere simili risultati?
I comuni diffusori con caricamento reflex o a buffle infinito ottengono la loro risposta in frequenza sacrificando l'escursione dinamica e l'efficienza. È una legge della fisica. Questi tipi di diffusore sono perfetti per ascolti di un certo tipo in ambito domestico, ma in definitiva perdono per strada la vitalità, l'energia ed il contrasto dell'evento musicale originario. Dove tornano utili è nella capacità di scendere molto in basso senza avere le dimensioni di una casa, che è anche il motivo per cui li usiamo per rinforzare l'emissione nelle due ottave più basse. Ma la parte principale la fanno le trombe a 4 vie dei satelliti. Le trombe, per loro natura, hanno dei limiti nell'ampiezza della banda, ma tali limiti sono controbilanciati da una grande efficienza ed una notevole gamma dinamica, pressoché simili a quelle reali. Perciò, per coprire tutta l'ampiezza della banda audio usando le trombe, il sistema di diffusori deve avere una configurazione almeno a 4 vie e, nel caso di quello di Spiritland, a 5 vie. Questo comporta ovviamente una certa difficoltà nel progetto dei crossover, che devono suddividere il segnale in 4 o 5 porzioni distinte. Ma a dispetto di questa complessità, se questa suddivisione è realizzata in modo lineare, un sistema simile può risultare estremamente realistico, sia sul piano emozionale e viscerale che in quello “spirituale”. In sostanza, può regalare un'esperienza musicale trascendente ed emozionante al tempo stesso.
Visto che gli amplificatori sono posizionati molto vicino ai diffusori, devono ovviamente esserci lunghi cavi di segnale nascosti da qualche parte: c'è un tipo di canale particolare o qualche buffer nascosto, per minimizzare le perdite di segnale?
I finali Atelier du Triode 300B sono collegati al banco di missaggio tramite un'uscita bilanciata a trasformatori accoppiati. Questi pilotano cavi da 18 metri a bassissima impedenza, che minimizzano le perdite di segnale. A monte del finale c'è un ulteriore trasformatore, con un avvolgimento secondario singolo per convertire nuovamente il segnale in modalità single-ended.
Se qualcuno volesse un sistema del genere per casa propria, ammesso che avesse un senso dal punto di vista commerciale, ne fareste un altro, diciamo un Air Partner 2.0?
Noi facciamo progetti su misura per clienti con esigenze particolari. Al momento stiamo effettuando delle verifiche per altri tre locali, ipotizzando soluzioni simili. Quello che ci piacerebbe fare, è un sistema interamente a tromba, possibilmente a 6 vie, se lo spazio lo consentisse. Le trombe per le frequenze più basse devono essere necessariamente molto grandi, ma ci fosse spazio a sufficienza, le prestazioni sarebbero incredibili. Spiritland ha in programma un sistema simile a medio termine. Già penso con un sorriso a quanto potrebbe essere divertente.
Ecco la domanda da 50 puntiOvviamente! Soprattutto se corretta con un raffinato rum scuro invecchiato.
Quindi, come suona questo sistema e come si può descrivere l'esperienza che si prova da Spiritland? Bene, questa è un po' una prima volta per me, e mi sono fatto aiutare dai miei ospiti, che hanno fatto da recensori “di supporto” per la parte relativa all'esperienza su cibo/bevande/atmosfera: Radha, Selda e Nick.
Io però sono venuto un po' prima, in modo da mettermi in “modalità recensione” e fare qualche ascolto prima che arrivasse la gente. Pensavo fosse una buona idea, ma all'atto pratico è piuttosto difficile restare a lungo in tale modalità, perché in realtà l'esperienza tende a distrarti e a catturarti. La prima cosa che colpisce è che anche al livello soft del pomeriggio e con il jazz acustico, c'è una certa immanenza e realismo nelle dimensioni di tutti gli strumenti. I diffusori sono ad una distanza reciproca di circa quattro metri e mezzo, ma il fronte sonoro si estende un metro abbondante oltre ciascun lato. Parimenti, c'è un'altezza e una profondità della scena, e un senso di realismo tale che i sistemi hifi tradizionali faticano a raggiungere.
Sono cosciente del fatto che la memoria auditiva è fallace, ma ho ancora in testa una tale sensazione di “essere lì” ed una dinamica talmente realistica, che non credo di aver mai ascoltato da nessuna altra parte.
L'effetto di tutto questo ha del favoloso. Si rimane seduti cercando di trattenere il sorriso e di mantenere la miglior faccia da poker che possa fare un recensore, ma non serve a niente. Il sistema vi cattura e non potete far altro che divertirvi, ma a quel punto quella di recensore diventa un'attività superflua. Poi vi rendete conto che Paul sta usando solo i Technics 1210 o uno dei CD player Pioneer, e lo fa con un grosso sorriso sulla faccia, perché sa quello che sta per succedere quando metterà in funzione il giradischi Kuzma. Il palcoscenico, già grande, fa un ulteriore balzo in avanti in termini di dimensioni e di precisione, e qualunque altro parametro diventa persino migliore di quello che ritenevo possibile. Ed eravamo ancora ad un livello pomeridiano: la vera sorpresa doveva ancora arrivare, e l'hanno battezzata “Album Club”.
“Album Club” è qualcosa di molto semplice: tutte le sere verso le 18 si mette sul Kuzma un album intero, dall'inizio alla fine, ad un volume adeguato. Quella sera siamo rimasti sorpresi da “Control”, di Janet Jackson, del 1986: e che razza di sorpresa! Non è un disco per cui mi sia mai strappato i capelli, anche perché l'unico di Ms Jackson che posseggo è “the Velvet Rope”, che però ha uno stile molto più moderno. Ma l'impianto di Spiritland mi ha riconciliato con le sue opere giovanili, al punto che ora penso dovrei aggiungerle alla mia collezione. Per fortuna quella sera non hanno messo “Harvest”, di Neil Young, perché probabilmente a quest'ora starei ancora seduto al mio posto!
Poi, più o meno a metà del disco, sono arrivati i miei recensori “di supporto”. Ecco quindi il momento di fare un riepilogo di quello che hanno detto, nonché delle loro impressioni generali sul locale. Una cosa che ci ha colpito è stata la diversità fra le età medie dei vari gruppi di avventori. Quelli che come noi sono dalla parte sbagliata dei 40, non si sono comunque sentiti vecchi. Non c'è alcuna discriminazione basata sull'età o qualcuno che ti ceda il posto. Tutti erano lì solo per godersi la musica e l'atmosfera, senza per questo rinunciare a conversare con i propri amici o, nel caso di quelli venuti da soli, ad assaporare un buon caffè o qualcosa di più forte. I cibi erano di ottima qualità ed avevano un prezzo accettabile o, comunque, non campato in aria, con il solo piccolo problema che due di noi hanno avuto (non io, tengo a precisarlo) con la Cola generica che servivano al momento. Sebbene io cerchi di sostenere le bevande di produzione locale, con basso contenuto di zuccheri o grassi, ci sono casi in cui (ed i cocktail a base di vodka sono un esempio) solo la Coca rossa, preferibilmente da una bottiglia di vetro, si rivela adatta.
Però, ad essere onesti, si tratta davvero di una critica minore (tra l'altro, non vale per quelli che non bevono Coca), quindi penso proprio che chiunque ami la musica, apprezzerà enormemente Spiritland. Il personale è cordiale e, con ogni evidenza, apprezza l'impianto audio tanto quanto i clienti. I vini sono eccellenti come il cibo, il suono vi farà sorridere da un orecchio all'altro ed al tempo stesso si spera che si possano fare nuove scoperte musicali.
Giù il cappello davanti a Paul, per aver avuto l'intuizione ed il fegato per realizzarla e farla funzionare, e davanti ai coniugi Scott per essere stati tanto folli e talentuosi da progettare e realizzare un simile impianto.
Fatemi concludere con la domanda fattami da uno dei miei recensori “di supporto”, che sintetizza le cose in modo egregio:
Selda: Secondo te, la qualità del suono è davvero così buona?
Io: Sì, molto
Desidero ringraziare Paul Noble e la sua squadra per avermi ospitato, oltre che per avermi fornito e permesso di usare le eccellenti fotografie che vedete. Allo stesso modo, voglio ringraziare Kevin e Lynn Scott per essersi intrattenuti con me e per il tempo dedicato a rispondere alle mie domande.
Potete trovare Spiritland al numero 9-10 di Stable Street, appena dopo il quartiere di Granary - Londra - N1C 4AB.
© Copyright 2017 Graeme Budd - Graeme@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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