Prodotto: Dynavector ADP-2 Superstereo sound processor
Produttore: Dynavector - Giappone
Prezzo approssimativo: 700 sterline
Recensore: Geoff Husband
Dynavector cominciò oltre 20
anni fa portando il prezzo delle testine a bobina mobile a
livelli da comuni mortali. Da allora hanno prodotto molte
testine, da quelle budget a quelle "follemente costose"
come la superba XV-1. Hanno anche un braccio meraviglioso nei
loro cataloghi, che è il DV-507.
Ora hanno lanciato qualcosa che non poteva essere più
differente, il processore sonoro ADP-2.
Prima che qualcuno (incluso il direttore Lucio) alzi le mani inorridito, bisogna dire che questo apparecchio non ha niente a che fare con il suono surround di alcun genere, è solo per la musica, anche se ne condivide alcune caratteristiche.
Nel sito (in inglese) della Dynavector troverete una paio di articoli scientifici ricchi di dettagli sulla teoria che sta dietro il concetto del Superstereo, così spero che voi, e la Dynavector, dimentichiate le mie solite ampie generalizzazioni sulla teoria.
Fondamentalmente l'effetto
stereo è tutt'altro che perfetto. In un concerto il suono non
proviene da due punti messi ad una distanza di circa tre metri
l'uno dall'altro. Il formato stereo fu un compromesso per costi e
tecnologia. Ai tempi della sua introduzione, diverse aziende
discussero per un diffusore in mezzo tanto per cominciare, ma
alla fine si pensò che sarebbe stato troppo per un pubblico
abituato ad un singolo diffusore, e l'inevitabile aumento dei
costi non poteva essere giustificato solo sulla qualità del
suono.
Il totale fallimento dei sistemi "quadrifonici"
a quattro canali dimostra la resistenza del pubblico a tali
complessità (in più il suono era terribile - vedete sotto).
Oggi poichè così tanta gente vuole sperimentare le sensazione
da cinema con spari e scontri che arrivano da dietro, l'idea di
una coppia extra di diffusori nella stanza è diventata la norma
piuttosto che l'eccezione.
Il problema è che non funziona con la musica.....
È un'altra idea intelligente,
che però non funziona. La maggior parte dei migliori sistemi
sonori e delle registrazioni a 4 canali (non ci sono standard
definiti per la musica registrata) usa il canale frontale per
portare il segnale in stereo e quindi i diffusori posteriori
semplicemente aggiungono un piccolo ritardo e un cambiamento di
fase per simulare la riflessione dal muro posteriore di una sala,
o idealmente le reali riflessioni di una sala dal vivo.
Il problema è che le sale variano ampiamente in termini di
acustica e dimensioni, così quello che si ottiene è un
compromesso senza speranza, aggiungete le diverse acustiche della
stanza d'ascolto e avrete un bel problema.
Può essere un "effetto" interessante per chiunque non
sa come suona la musica, ma per un audiofilo è un'idea destinata
a fallire.
L'altra via dei 4 canali è usata per presentare gli strumenti come se vi fossero intorno, grande se siete abituati ad ascoltare la musica dal mezzo di un'orchestra, altrimenti......
Dynavector ha affrontato l'idea
di ricreare l'acustica di una sala da una prospettiva
radicalmente diversa. In ogni altro sistema i diffusori
posteriori diffondono il segnale da dietro la posizione d'ascolto.
Nel Superstereo i "satelliti" sono posizionati in modo
da guardare dall'altra parte dell'ascoltatore stando di fronte a
lui/lei. La distanza è critica come vedremo poi, ma circa un
terzo della distanza verso i diffusori principali sembra una
buona media.
Il sistema funziona prendendo il
segnale standard stereo - sia a livello alto sia basso -
dall'amplificatore e quindi alimentando entrambi i diffusori
frontali e posteriori con un segnale ampiamente modificato in
termini di frequenza, tempo e fase.
Questi due segnali interagiscono quindi per mezzo di una
soppressione e riesecuzione per determinare il modo in cui il
suono si propaga attraverso la stanza creando un campo sonoro
simile a quello in una sala per concerti.
L'adp-2 è una sottile scatola
metallica di larghezza standard e circa delle dimensioni e del
peso di un ampli entry level. Sul frontale sono presenti solo un
interruttore on/off ed una luce di sovraccarico (approfondirò
questo discorso più avanti). Sul retro ci sono terminali di alto
livello per i cavi di potenza e un terminale in/out phono
switchabile per i setup pre/finale.
Il cabinet contiene un ampli da 15 W per canale per i satelliti e
naturalmente tutte le diavolerie, incluso gli operazionali, per
fare il "trucco". Ci sono anche un interruttore di
fase, un commutatore "rock/classica" ed una manopola
per il volume dei diffusori posteriori.
Tutti questi comandi dovrebbero essere sul frontale perchè è
assurdo dover continuare a cercare di raggiungerli dietro per
cambiare la fase, ecc, soprattutto all'inizio quando lo si fa un
sacco di volte.
Ho avuto molti problemi con l'adp-2. Per cominciare, la Dynavector enfatizzava che questo era stato progettato per lavorare con componenti budget piuttosto che con apparecchi hi-end e che processori high-end erano disponibili. Sfortunatamente (?) il mio impianto di riferimento è hi-end, il che forse metteva il piccolo adp-2 un po' al di fuori delle sue possibilità.
Ma il problema più grande da
cui cominciare è stata la compatibilità. Lasciatemi spiegare...
L'adp-2 può prendere sia il segnale ad alto livello di un integrato e dividerlo mandandone
una parte ai diffusori frontali e usando quindi il suo ampli per
quelli posteriori. O può prendere un livello di linea da un pre,
far tornare il segnale di linea modificato al finale per i
diffusori frontali e quindi usare i 15 watt per i posteriori.
O può mandare il segnale posteriore ad un altro finale per
pilotare i satelliti. Nel mio caso, avendo solo una coppia di
satelliti ho usato l'opzione di mezzo - ed ecco qui il problema.
I diffusori posteriori possono essere dei piccoli satelliti ma
dovrebbero essere regolati ad un livello leggermente (un dB o
giù di lì) più alto dei diffusori principali.
Si alzi chi ha trovato il difetto! Sì - siete limitati a soli 15
watt e meno dai frontali. Nel mio caso i frontali erano i miei
IPL (88 dB efficienza), i posteriori i miei Morel fatti in casa
da circa 82 dB/watt. Così con i piccoli satelliti pilotati verso
il clipping, gli ampli frontali riusciranno a dare un massimo di
3-4 watt prima di sommergere i satelliti.
Nella mia stanza il volume era appena "da ascolto
tranquillo", figuriamoci a livelli realistici...
Ricominciamo daccapo.
Ad occhio, i diffusori grandi -
quelli principali utilizzando appropriatamente l'adp-2 - sono
molto più efficienti di quelli piccoli. Così questo cattivo
accoppiamento è difficile da evitare, anche se il mio era un
caso estremo.
Con l'arrivo dei microscopici ed economici sistemi surround, ci
sono alcuni satelliti posteriori abbastanza tremendi, che devono
essere efficienti, ma la loro limitazione è proprio il livello
del volume. Nella loro applicazione progettuale, sono diffusori
"da effetti" che vanno ad un livello molto più basso
dei diffusori principali, con l'adp-2 devono andare più forte
dei diffusori principali e così, ancora una volta, siamo
nell'ambito dell' "ascolto tranquillo", a meno che la
stanza sia molto piccola.
La Dynavector suggeriva una coppia di drivers Fostex 103 full
range in una cassa piccola, ma ancora
la pressione sonora massima sarà insufficiente
per livelli realistici in una stanza dalle dimensioni decenti.
Così ho tirato fuori le mie armi segrete. Una coppia di casse da 45 litri "full rangers" Fostex 204. Queste hanno un'efficienza di circa 94 dB e vanno FORTE! Il loro problema è una curva di risposta incerta, ma la Dynavector insisteva che la qualità dei diffusori posteriori non era critica così...
Alla fine avevo almeno qualcosa che funzionava e così trafficando per un po' con fase, volume e posizionamento ho cercato di ottenere il meglio dalla "piccola scatola di trucchi".
Ora lo spazio non era un problema e così mi sono impegnato nell'ascolto...
Come ho detto prima il sistema
usato era spudoratamente hi-end e una delle cose che un sistema
hi-end fa e che invece un sistema budget non fa è creare
un'acustica credibile - e cioè la sensazione che la parete
posteriore sia stata buttata giù e che gli artisti siano lì, in
mezzo e dietro i diffusori.
Ironicamente la Dynavector XV-1 gioca un grande ruolo in ciò,
essendo parte integrale di un Orbe e SME IV. L'adp-2 rimuoveva questa acustica e
la rimpiazzava con qualcos'altro insieme più grande e che
chiudeva di più la stanza, ma per me suonava più artificiale -
un "effetto", non musica.
Avevo la sensazione che tutto fosse stato registrato in un grande
bagno.
Tutte queste manipolazioni privavano il suono anche dei dettagli
fini. I bassi diventavano più estesi, ma più ad una sola nota.
Il fatto di mettere la testa tra i diffusori anteriori e
posteriori faceva in modo che il disturbo di superficie facesse
dei suoni secchi come "boings!", un effetto che era
evidente se ci si sedeva troppo vicini ai diffusori posteriori
rendendo così la posizione dell'ascoltatore molto più critica
di quella per un sistema stereo.
Non mi è piaciuto. Ad essere
onesti, la soluzione del problema dei diffusori
posteriori che ho usato io difficilmente era l'ideale. Casse da
45 litri sono difficili da nascondere in mezzo ad una stanza, nel
senso che mia moglie e tre piccoli bimbi hanno imposto che i test
d'ascolto fossero faccende da 2 ore prese qua e là piuttosto che
l'acclimatazione lunga alcuni mesi in cui normalmente indulgo.
I "satelliti" erano inoltre visualmente ingombranti
dalla posizione in cui sono solito sedermi ed una grande cassa
risonante ad un paio di metri di fronte alla posizione d'ascolto
non trova l'approvazione di nessuno, soprattutto se hanno uno
sfiato posteriore - forse la causa dei bassi monocordi. La mia sensazione è che i satelliti debbano essere piccoli e non appariscenti, impossibile nella mia grande stanza
d'ascolto a causa dei limiti già detti.
Consapevole di mettere l'ADP-2 in un sistema per il quale chiaramente non era stato progettato, ho fatto visita al mio vicino di casa. Questi ha un impianto entry level di qualità, basato su ampli e CD player NAD - molto più vicino a quello che suggeriva il distributore europeo - ed usa un sinto Denon per le dimostrazioni...
Senza aiuto questo impianto non
produceva un'acustica decente, dava la solita scena sonora
"destra/sinistra" tipica del sistema budget, con una
piccola profondità. Mettendo l'adp-2 in questo impianto, con i
miei "satelliti" Fostex, si produceva un'acustica che
riempiva la stanza.
Non è che le pareti si allontanassero, ma la scena sonora si
apriva per produrre il suono di una grande sala. Devo ammettere
che non mi sono piaciute entrambe le performance, ma il mio
vicino è rimasto impressionato.
L'ADP-2 non è progettato per
essere usato su un sistema top - la Dynavector produce sistemi Superstereo
per quel mercato. In un sistema entry level l'effetto è
sicuramente più positivo. Il problema più grosso è
l'incompatibilità con le grandi stanze e con livelli di suono
ragionevoli, dovuta alla debolezza della costruzione per quanto
riguarda gli ampli.
La soluzione è semplice. Piuttosto che compromettere la qualità
utilizzando satelliti grossi ed efficienti che sarebbero
ingombranti sia visivamente che sonicamente, perchè non
aggiungere un altro ampli?
Molti ampli budget hanno uno split pre/finale. Se non c'è allora
collegate l'ADP-2 all'uscita tape e fatelo andare a basso
livello. Quindi cercate un ampli usato economico per 100.000 lire
e voilà! avrete così 50 watt disponibili per il canale
posteriore e potrete usare qualsiasi diffusore bookshelf nuovo o
di seconda mano disponibile per meno di 300.000 lire.
In questo modo non dovrebbero sorgere i problemi che ho avuto io
con una cassa da 45 litri messa in mezzo alla stanza. Ciò
significa anche che spingendo il pulsante "tape
monitor" potrete lasciar l'adp-2 facilmente disinserito
facendo così andare solo i diffusori principali.
Dynavector non ha mai seguito la
massa sia nella produzione delle testine sia in quella dei
bracci. Con l'adp-2 hanno tentato una strada nuova. Nel mio
sistema non mi è piaciuto, ma il suo effetto è così forte che
tende a polarizzare le opinioni. In un sistema da 1,5 milioni di
lire ha un effetto maggiore nel produrre l'atmosfera di una sala
da concerti.
Se possedete un simile impianto spendere 2 milioni e mezzo vi farà
salire di due gradini la scala dell'hi-fi convenzionale.
Comprando l'adp-2 ed una coppia di satellliti significa che voi
buttate via la scala e percorrete la vostra strada in un modo
totalmente differente.
Come stanno le cose ora, è idoneo solo per stanze piccole e/o
livelli moderati, ma la soluzione per aree più grandi è
semplice ed economica. Nella sua forma attuale, la sua ragion
d'essere è l'abilità nel far comparire un'acustica in piccole
stanze che altrimenti avrebbero grossi problemi e potrebbero
lasciare i proprietari con le cuffie come unica risposta.
L'ADP-2 è venduto direttamente,
soddisfatti o rimborsati. Io credo che questo sia il futuro delle
vendite di hi-fi via internet. La possibilità di ascoltare un
componente a vostro piacimento nel vostro impianto è meglio del
miglior rivenditore della vostra zona.
Nel caso dell'ADP-2 ciò è ancora più importante poichè la sua
presentazione è così diversa dalla consuetudine accettata -
avete bisogno di tempo per farci l'abitudine. Così se l'ADP-2 vi
intriga, andate avanti ed ordinatene uno. Provatelo e se vi piace
tenetelo (ma comprate un altro ampli). Altrimenti restituitelo.
Finora il distributore europeo Gordon Williams (grazie per il prestito...) ne ha venduti molti inclusi due ad un unico cliente,
nessuno è tornato indietro. Un assaggio si può fare...
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Traduzione: Gianluca Lozza
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