AM Audio A-20
Prodotto: Finale di potenza AM Audio A-20
Produttore: AM Audio - Italia
C.so Milano, 102 - 27029 Vigevano (PV)
Tel. 0381 347161
Prezzo approssimativo, IVA inclusa: Lit. 2.700.000
Recensore: Mimmo Cacciapaglia
Recensito nel: Febbraio 2001
Prova d'ascolto per una anteprima di un nuovo prodotto che in questi giorni sta uscendo
dai laboratori della AM Audio: conosciamo già abbastanza bene il valore delle
loro elettroniche, attraverso vari test su apparecchi provati da TNT, sia dai
responsi di soddisfazione di vari proprietari, fieri e contenti del loro
acquisto e questo finale di potenza A-20, come tutto il resto della produzione
di Attilio Conti, merita molta attenzione.
Ho avuto la fortuna di averlo fra le mani per una lunga prova sin dalla prima versione-prototipo per poi giungere a quella definitiva, già posta in vendita e ho così potuto apprezzare lo scrupolo che Attilio Conti mette nella messa a punto dei suoi prodotti prima di immetterli in circolazione: il cliente non deve essere una cavia ma il fruitore
di un progetto e di una filosofia costruttiva.
Solo un punto è spesso argomento di discussione quando si parla di AM Audio: la
politica di vendita diretta che da un lato permette un drastico contenimento
dell'esborso finale a fronte di una qualità difficilmente ottenibile a parità
di somme, dall'altro causa l'inevitabile, unanime disapprovazione dei
rivenditori (già alle prese con il limitato mercato in cui sono costretti) e di
alcuni ipotetici acquirenti che, magari diffidenti per passate esperienze con costruttori-nuvoletta (quelli che quando esce il sole spariscono), non hanno mai avuto occasione di ascoltare e valutare questi prodotti e, non conoscendo
Attilio Conti, esprimono qualche riserva.
Veniamo ora all'esame "visivo" dell'A-20 che si presenta come apparecchio dalle apparenti dimensioni contenute ma che sorprende già dal momento in cui si cerca di smuoverlo: con i suoi 20kg impressiona e non poco e tirarlo fuori dalla cassa in legno che lo contiene non è proprio manovra agevole.
La seconda sensazione di avere fra le mano qualcosa "pregiata" è data dalla realizzazione del cabinet, molto accurata e sobria: tutto nero con frontale ottenuto dalla sovrapposizione e lavorazione con macchine a controllo numerico di due spesse lastre di alluminio spazzolato, logo, spia blu d'accensione centrale e interruttore assistito da relais; lateralmente, in modo simmetrico, trova spazio l'ampia alettatura dei dissipatori (ben 7000cmq) che già da spento lascia immaginare le sue necessità di smaltimento di calore. Il retro è occupato dalla presa d'alimentazione IEC protetta da fusibile in posizione centrale, dai due serie di connettori dorati jumbo-size per il collegamento di potenza e dalle due spine RCA pin a doppia lamina dorata con isolanti in teflon per quello di segnale.
Null'altro, per un rassicurante senso di solidità, cura costruttiva e buon gusto estetico. Ottima la scelta di evitare ogni spigolo vivo che dato il peso avrebbe
comportato qualche problema.
Lo spazio superiore compreso fra i dissipatori presenta un coperchio rimovibile,
sempre in alluminio spazzolato nero amagnetico e traforato, che permette
l'accesso di servizio alla "scheda madre": una volta aperto si è veramente
impressionati dall'ordine della disposizione perfettamente simmetrica dei
componenti che ad eccezione del grossissimo toroidale d'alimentazione resinato
e incapsulato, in comune per i due canali, posto in prossimità del pannello frontale,
seguono una disposizione perfettamente speculare rispetto alla linea mediana
per una costruzione completamente dual-mono su vetronite spessa 2, 4mm a doppia
faccia con fori metallizzati, degna di macchine dal costo esageratamente più
alto. L'appoggio al piano è affidato a quattro piedoni, ottenuti da un tondo di
alluminio da 40 millimetri, anch'essi anodizzati neri.
A beneficio dei più ferrati in tecnica voglio riportare la descrizione della
costruzione e la filosofia costruttiva dell'A-20 attraverso le parole di
Attilio Conti che così me ne ha parlato in una delle lunghe chiaccherate che
abbiamo fatto durante la prova: "È un amplificatore finale completamente
dual-mono da 100W per canale con i primi 5W in pura classe A; la struttura
circuitale è caratterizzata dall'assenza di controreazione
totale, mantenendo contemporaneamente un'alta linearità con un comportamento eccellente al banco di misura.
Il circuito principale utilizza un differenziale in
configurazione cascode realizzato con un fet duale a basso rumore; segue un
secondo stadio anch'esso a cascode, con un basso guadagno intrinseco, in modo
da ridurre al minimo la controreazione, applicata solo tra i due stadi
suddetti, limitata a circa 8, 5 dB. Lo stadio finale, con uscita di drain,
guadagna in corrente e in tensione e utilizza Mosfet dell'inglese Magnatec selezionati e marchiati AM Audio, derivati dagli Hitachi 2SK176 e 2SJ56, da cui differiscono per la capacità di fornire una potenza doppia e le cui caratteristiche principali sono: DS 200V, ID 16A e PD 250W. Ogni canale ne utilizza due coppie ed è quindi in grado di gestire
correnti stazionarie di +/- 32A e di dissipare 1.000W a 25°.
È grazie a queste scelte circuitali che viene garantita l'assoluta stabilità su
carichi reattivi anche su basse impedenze, rendendo inutile l'induttanza in
uscita. Nella sezione alimentazione vengono utilizzati il grosso cilindro di
metallo nel quale è inresinato il trasformatore toroidale da 500VA a doppi secondari, realizzato con nucleo in lamierino di tipo 0 irrigidito sottovuoto e selezionato a 10.000
Gauss e quattro condensatori di filtro da 18.000µF/63V della Nippon Chemi-Con
(realizzati negli USA sfruttando l'esperienza dell'inglobata Sprague)."
Torniamo ora alla parte che più ci interessa, l'ascolto. Per me è stata la "prima volta" con le macchine di Attilio Conti e per carpire nella sua interezza quale fosse l'idea di suono del costruttore, il "company feeling", mi sono fatto fornire una catena completa costituita dal pre linea PRE-06F e dall'MM-20 pre fono in telaio separato, alimentato dallo 06F, per avere la possibilità di eseguire anche prove con la sorgente analogica, che a oggi rappresenta il riferimento sonoro che utilizzo maggiormente nelle prove. In modo da inquadrare al meglio.
Naturalmente mi aspettavo una consistente differenza di "atmosfera sonora" passando dal mio integrato a valvole ad un apparecchio così "moderno" e all'apparenza muscoloso, ma così, tutto sommato, non è stato e mi spiego meglio: complice forse la poca "valvolarità" del Copland o l'estrema "musicalità" dell'A-20 il "sapore musicale" non è cambiato di molto, conservando una bella morbidezza e musicalità; ho solo notato una maggiore analisi del messaggio, non esasperata da dar fastidio ma tale da restare nelle positività dell'introspezione: giusto per fare un paragone "tessile" una differenza simile a quella riscontrabile tra camoscio e alcantara, in cui a vantaggio del primo va un calore tattile maggiore mentre il secondo eccelle in perfezione di grana ed assenza di difetti, frutto della migliore tecnologia spinta all'estremo.
Estensione, capacità di ricostruzione della scena nelle tre
dimensioni, dettaglio sono attestati su livelli molto elevati per cui non è
necessario spendere troppe parole: tutti i miei riferimenti-test sono stati
agilmente superati.
Un enorme (e prevedibile) guadagno, il più evidente, l'ho
verificato nella riproposizione della gamma bassa: estrema chiarezza e
definizione, con un'estensione limitata solo dal mio sistema di altoparlanti,
sempre intellegibile e precisa. La gamma media si presenta lucente e levigata,
senza traccia di colorazioni, raffinata e con grana finissima. La alta è
estesa, mai fastidiosa. Focalizzazione e definizione nello spazio degli strumenti
sono eccellenti, con un silenzio interstrumentale nero, cupo e profondo che magnifica la ricostruzione dell'evento.
Non si sente affatto bisogno di potenza maggiore e la corrente
erogata è in grado di pilotare anche carichi particolarmente difficili. Con le
mie bookshelf da 89dB non sono mai riuscito ad andare col volume oltre ore 12
in una sala da oltre 40mq. La dinamica è eccellente e i passaggi difficili fra i pianissimo e i pieni o anche l'ascolto a basso volume vengono governati con maestria dall'A-20. Un suono roccioso, brillante e dettagliato che dà la netta, piacevole sensazione di non perdere nulla del segnale originario.
Non ho avuto la possibilità di ascoltarlo con un pre valvolare, ma immagino che
qualche apparecchio di classe molto elevata possa donargli un pizzico di calore
in più che lo renderebbe perfetto; come pure mi sarebbe piaciuto sentire il
risultato di un accoppiamento con altoparlanti ad alta efficienza per poterlo
far suonare a volumi realistici con i suoi "primi, magici, cinque watts".
L'A-20 è un ampli che, come tutti quelli polarizzati in classe A, necessita di spazio attorno date le alte temperature che raggiunge: una vera bistecchiera! Merita compagni di adeguato livello, anzi necessita di apparecchi di rango attorno, non tanto perchè sia schizzinoso, ma solo perchè ogni difetto viene spietatamente smascherato. Un complimento, poi, è dovuto per la costruzione, veramente esemplare e la scelta della componentistica: è anche in virtù di ciò che la macchina viene venduta con cinque anni di garanzia e scusate se è poco!
Il prezzo di vendita lo rende un acquisto da considerare attentamente per chi stia per orientarsi su una spesa anche ben superiore per strumenti d'oltreoceano.
Senza andare a sollevare polemiche sulle politiche di prezzo degli importatori, basta
limitarsi ai fattori oggettivi e vale a dire trasporti e cambio: con un euro
debolissimo nei confronti del dollaro e con una sterlina il cui reale valore
d'acquisto in patria non supera le 2200 lire mentre noi la paghiamo ben 3300
lire, c'è poco da commentare...
La prova del nove è questa: cerchiamo di trovare un finale dello stesso prezzo che possa tenergli testa.
Al momento non mi viene nulla in mente, e se ci penso su cinque minuti nemmeno.
Forse si è capito che l'A-20 mi è piaciuto molto e sono convinto che questo modello, un po' per la intelligente scelta di target di mercato e un po' per i pregi già raccontati ha tutti i numeri per diventare un bestseller.
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HTML editing: Joel Grignou
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