Prodotto: Armonia Hi-Fi Preamplifier N°.2 (disponibile montato ed in kit)
Produttore: Albatron S.r.l - C.so Asti, 66, 12050 Guarene d'Alba (CN)
Tel. +39 173 21 20 01 - Fax +39 173 21 20 03
Prezzi IVA inclusa, spese di spedizione escluse:
- apparecchio completo di contenitore assemblato Lit. 1.450.000 (con cablaggio standard);
- la sola scheda principale assemblata Lit.450.000
- apparecchio completo di contenitore in kit Lit. 1.250.000 (con cablaggio standard);
- la sola scheda principale in kit Lit.350.000
- il solo contenitore in kit Lit.900.000 (include tutti gli accessori, i trasformatori e la scheda di controllo dell'alimentazione)
sono possibili altre opzioni con cablaggi e componentistica selezionata
Ecco dunque un nuovo preamplificatore la cui caratteristica peculiare è certamente quella di fare uso di minivalvole, quei componenti nati quando ormai l'impero del tubo elettronico era sotto l'attacco del transistor per cercare una impossibile difesa da quest'ultimo.
Ormai molti costruttori stanno cercando di differenziare i tubi utilizzati, in parte credo anche perché i tubi più noti hanno raggiunto quotazioni da cassetta di sicurezza...
La scelta delle microvalvole ha avuto nel recente passato diversi sostenitori, ricordiamo il Nuvista della Musical Fidelity, che faceva uso di nuvistor, e la serie Zero dell'Audio Note UK.
Ormai anche il prezzo dei Nuvistor ormai risulta stellare (probabilmente Michaelson ha razziato dal mercato di tutti i Nuvistor disponibili: infatti ne ha messo da parte un set di riserva per ciascun pre ed ampli da lui costruito, in modo da fornire al cliente la certezza assoluta di almeno una sostituzione), per cui quella strada sembra pressochè preclusa.
Nel caso in questione la minivalvola comunque conserva ancora un costo accettabile ed il kit se non si può dire economicissimo non è certamente neppure esoterico...
Il contenitore, del tutto simile a quello del DAC N.3, è piuttosto grande, circa 40 cm di larghezza per 33 di profondità e 8 di altezza. C'è sempre il solito frontale nero, con le quattro brugole in acciaio negli angoli, il marchio ben visibile in alto a sinistra sull'elegantissima placca di plastica trasparente dorata ed il nome del prodotto in basso a destra.
Qui tuttavia la parte destra del frontale è coperta da un riquadro di lamina metallica autoadesiva dorata su cui sono raccolti tutti i controlli, dotati di comode e piacevoli manopole in alluminio anodizzato naturale. L'effetto alluminio su oro è assai meno spiacevole di quanto ci si potrebbe attendere, ma se le manopole fossero state nere sarebbe stato decisamente meglio. Comunque una relativa trascuratezza negli aspetti estetici a favore di quelli tecnici rientra nelle caratteristiche del costruttore...
Vi è anche un led verde uguale a quello del DAC, che segnala lo stato di funzionamento del pre. Il corpo del contenitore è identico a quello del DAC, al cui articolo rimando.
Sul retro ci sono da sinistra l'uscita monitor, cinque ingressi ad alto livello, l'uscita pre, tutti realizzati con pin RCA di ottima qualità, quindi uno switch che permette di connettere o meno alla terra la massa di ciascun canale del pre per eliminare eventuali loop di massa ed il connettore IEC per il cordone di alimentazione integrato con l'interruttore di accensione.
I piedini sono normalissimi piedini di gomma. Vanno benissimo, ma se volete provare a giocare con punte o simili, fate pure.
L'insieme ha un aspetto di grande robustezza e i dettagli sono decisamente raffinati.
Anche qui lo schema circuitale è assolutamente classico. I tubi utilizzati sono i 6021W della Philips, doppi triodi di segnale elettricamente simili alle ECC82.
La prima metà di un tubo costituisce uno stadio di guadagno in classe A a catodo comune (la classica configurazione single ended) con catodo non bypassato, mentre la seconda metà costituisce un inseguitore catodico, con guadagno unitario. I due stadi sono connessi direttamente in corrente continua, e possono perciò essere visti come un unico elemento in grado di fornire il guadagno dell'anode follower e la bassa impedenza di uscita del cathode follower.
Anche qui tutto è organizzato con una grandissima cura, che ancora una volta si traduce soprattutto in una particolare attenzione per le alimentazioni.
L'alimentazione infatti prevede addirittura 3 trasformatori di alimentazione separati, due (uno per canale) per pilotare il circuito analogico (sia il circuito filamenti che le anodiche sono sdoppiati) ed uno per la sezione digitale di controllo.
Eh, sì: questo è il segreto dell'amplificatore: tutte le alimentazioni e le uscite sono asservite ad uno circuito di controllo sempre alimentato che le governa.
Il controllo principale sul frontale è costituito da un commutatore rotativo che per motivi di sicurezza controlla segnali digitali (5V) e pilota la commutazione del pre da "Off" a "Standby" e "Operate". In stato di Standby sono accesi sia i filamenti che le anodiche, ma le uscite sono disabilitate; in Operate anche l'uscita è abilitata. Passando da Off a standby il led lampeggia finchè i tubi non sono caldi, e poi si spegne; commutando poi da Standby a Operate l'uscita viene abilitata ed il led si accende. Passando direttamente da Off ad Operate il sistema si pone comunque in Standby e commuta successivamente in maniera automatica in Operate.
Sarebbe forse meglio che con il commutatore in standby il led lampeggiasse sempre, e non si spegnesse dopo qualche minuto: infatti le alimentazioni sono tutte accese ed i tubi si consumano senza alcuna spia che lo segnali.
Le alimentazioni dei filamenti sono regolate (con integrati), quelle delle anodiche hanno invece tre filtri RC in cascata per ciascun canale.
Il guadagno è decisamente elevato, in modo da sposarsi perfettamente con l'uscita non amplificata del DAC 3 della stessa casa.
Il suono è neutro, preciso, dettagliato, molto curato. La trasparenza è notevole.
Il basso è forse non profondissimo, ma certamente fermissimo e solido, pieno ma secco. Preciso.
Il bilanciamento tonale è abbastanza spostato verso gli alti, ma la cosa non è spiacevole: il suono è accurato e preciso, e difficilmente diviene tagliente. È certamente un pre che privilegia il dettaglio al messaggio musicale nel suo complesso, che non ne viene però snaturato, ma guadagna in articolazione, dettaglio e velocità quello che perde nei bassi. Non mettetelo però in un sistema già sbilanciato di suo, perchè potreste non apprezzare il risultato.
Ci si dimentica di star ascoltando un pre a tubi: sembra di avere a che fare con uno stato solido. La grana, se pure c'è, si confonde comunque con la granulosità della sorgente.
Confrontandolo col mio preamplificatore mi sembra manchino leggermente le note più profonde, ma in realtà credo sia un completamente diverso bilanciamento tonale che mette in evidenza dettagli che sul mio sistema rimangono in secondo piano. Notare comunque che il mio pre nell'ultimo anno ha giustappunto subito una cura (semplicissima ma ahimè non proprio economica) proprio tesa a risolvere lo stesso problema, per cui attualmente presenta bassi direi forse sovrabbondanti.
Il suono in generale manca forse di un po' di raffinatezza. Certamente le frequenze più elevate sono precise e dettagliate, ma qualche volta sembra esagerino un po'; in cambio la trasparenza è davvero notevole.
La microfonicità è decisamente ridotta, e non per caso (sono stati presi adeguati provvedimenti nel montaggio delle schede).
Mi dicono che l'accoglienza del pubblico nei confronti delle minivalvole non è calorosissima, c'è anzi una notevole diffidenza. Dai risultati ottenuti in termini di suono direi proprio che si tratta solo di pregiudizi del tutto ingiustificati.
Solo due microscopici nei vengono a turbare la prova: il mancato lampeggio del led in fase di standby (che sarebbe stato fra l'altro bene chiamare "mute") ed il colore delle manopole. Ah, se vogliamo ripeterci, possiamo mettere anche il colore del coperchio...
Anche in questo caso non ho realizzato il kit, ma lo schema è semplice, la scheda serigrafata e quindi anche qui non mi sembra ci possano essere problemi. La scheda di controllo dell'alimentazione con un micricontrollore digitale viene fra l'altro fornita già montata e collaudata.
Un plauso al manuale operativo, completo, chiaro e diretto.
Tenete presente che ne esistono molte versioni, con componenti più o meno esoterici e vari allestimenti: cercate la più adatta al vostro caso, ma tenete presente che già la base non è niente male.
Un altro preamplificatore, starete pensando.
Prima di tutto, secondo voi un preamplificatore in più sul mercato può far male? Non credo proprio, soprattutto se come in questo caso si tratta di un oggetto piuttosto bensuonante, decisamente robusto e pure ben rifinito, se non proprio bello: insomma con tutte le carte in regola.
Da notare poi che l'autocostruttore potrebbe realizzare un pre dello stesso livello sonoro di quello provato acquistando solo la scheda principale (che contiene anche le alimentazioni, a parte i trasformatori), risparmiando quindi sulla scheda di controllo delle alimentazioni (degli interruttori separati per spegnere le uscite e per accendere le alimentazioni in pratica raggiungono lo stesso risultato, anche se in maniera più artigianale e certamente meno elegante) e magari sull'estetica del cabinet (che certamente costa, e molto cara).
E per gli altri? Che posso dire, se state cercando un preamplificatore di costo ridotto, beh, un ascolto di questo non vi farebbe male.
Solo, se state cercando specificatamente un preamplificatore a valvole per quel tipico buon vecchio suono valvolare, che personalmente non riesco proprio più a sopportare, probabilmente non vi piacerà. Ve l'ho detto, per molti aspetti sembra di avere a che fare con un pre a stato solido: questo è un preamplificatore di quelli che non arrotondano nulla, che vi dicono esattamente quello che è registrato, senza tante reinterpretazioni, reinvenzioni, raffinatezze e fantasie: va giù duro, piatto, diretto e sodo, quasi rude.
Ma riprodurre esattamente quello che è registrato non dovrebbe essere il massimo per un preamplificatore?
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