Canor Audio PH 1-10

Si possono insegnare nuovi trucchi ad un cane vecchio?

[Canor Audio PH1.10]
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Prodotto: preamplificatore phono MM e MC a valvole
Produttore: Canor Audio - Slovakia
Prezzo approssimativo: 5500€ + IVA locale
Recensore: Piero Canova - TNT Italia
Recensito: Ottobre 2020

Premessa

Quando ho avuto da parte della redazione di TNT-Audio la possibilità di recensire il pre fono PH 1.10 sono rimasto un po' perplesso: in fondo si tratta di un'altra riproposizione di un vecchio concetto: un pre fono a valvole che per gestire le testine MC aggiunge a monte due trasformatori di step up. Come dicono gli Inglesi, un vecchio cane.
Ho iniziato a documentarmi e quello che leggevo man mano mi ha incuriosito. Non avevo mai avuto un apparecchio Canor Audio e la loro storia è molto interessante: hanno fatto per anni produzioni OEM per altri brand europei conosciuti che avevano o hanno bisogno di integrare la loro gamma con qualche apparecchio a valvole. Ho fatto per anni il produttore OEM in altri settori industriali e so quanto devi essere bravo per conquistarti grandi clienti perché devi dare loro le prestazioni che vogliono, la costanza di qualità e il tutto ad un prezzo competitivo. Insomma, sulle valvole Canor sa di cosa parla e ha una storia che lo dimostra. Il fatto poi che siano in Repubblica Slovacca che è una delle culle dell'Ingegneria in Europa aggiunge interesse.
Poi, nella descrizione sul loro sito ho letto di questo stadio fono con 8 valvole nello stadio di guadagno, quattro per canale. Non so perché ma mi ha fatto venire in mente un bel V8 americano, aste e bilancieri: sarà anche vecchia tecnologia ma visto che con compressori volumetrici e iniezione hanno passato i 600 cavalli ho pensato che ero proprio curioso di vedere dove erano arrivati.
Ho contattato quindi Canor Audio e ai primi di settembre mi è arrivato a casa.

Un po' di dettagli

Quando il corriere ha chiamato per consegnare il PH 1.10 ero fuori casa ed ho chiesto a mia figlia di ritirarlo e portarlo in casa. Mi ha chiesto se era pesante e ho risposto che certamente era grande come uno dei miei apparecchi soliti. Dopo un quarto d'ora ho ricevuto una telefonata di lei che mi diceva che non ce la faceva e che era enorme.
La prima cosa che vi colpisce del PH 1.10 è che è veramente enorme e pesante. considerata la manopola frontale di controllo e i connettori sul retro sporge sia davanti che dietro da un mobile di 50cm di profondità. Pesa 17 Kg e dentro il case secondo me ci stanno tranquillamente il mio Sinergy ed i due Nu Force (poi aprendolo ho capito il perché sia così grande). Non solo è un V8 ma anche big block!!

L'imballo è ben fatto, doppio cartone avana ed espanso in PE all' interno; protettivo e rispettoso dell'ambiente (se possibile preferite sempre il cartone avana; sarà meno bello del bianco ma gli sbiancanti chimici utilizzati nell'industria della carta sono veramente inquinanti). All'interno trovate ovviamente il PH 1.10, un cavo di alimentazione modello computer, un piccolo depliant Canor, il libretto di istruzioni e una scatola contenente un paio di guanti bianchi e lo spazio per 4 valvole che però non c'erano. Ho chiesto se dovessi cercarle e mi hanno risposto che le quattro valvole vengono fornite separate in uno dei loro amplificatori integrati e che hanno standardizzato gli imballi per semplicità.
Esteticamente riprende alcune tendenze del momento: vernice metallizzata colore antracite per la scatola (una bella verniciatura a polvere debbo dire), frontale antracite in alluminio anodizzato. Il frontale è dominato da un grande manopolone con in basso alcuni piccoli bottoni e sulla destra un grande display monocromatico di grandi dimensioni. I bottoni si usano per scegliere la funzione desiderata mentre la manopola vi fa viaggiare all'interno della funzione scelta. Ultimamente questi manopoloni con la corona illuminata si vedono in molti apparecchi domestici (termostati, lavatrici, macchine per il caffè) e anche in parecchi apparecchi Hi Fi. Mi viene in mente BMC ma se cercate troverete altri esempi di questo tipo di design.
La scatola è in lamiera di 3mm di spessore con un frontale in alluminio di 10mm di spessore. È ben realizzata come precisione e, pur essendo così grande e voluminosa è abbastanza smorzata. Per rimuovere la copertura si debbono svitare 16 viti, ha molte paratie di rinforzo interne ma se fosse mio una bella passata di materiale smorzante sulle pareti ci starebbe benissimo.

Sul retro i collegamenti sono classici: vaschetta IEC per l'alimentazione, RCA per l'input e RCA e XLR per le uscite. È possibile collegare contemporaneamente due bracci con due testine purché una sia MC e l'altra una MM.In questo mi aspettavo di meglio: a questo livello di prezzo ci sono ormai parecchie macchine che consentono di collegare più testine contemporaneamente anche dello stesso tipo.Visto che tutte le funzioni sono comandate da un microprocessore nella scheda frontale aggiungere un controllo sulle entrate non è impossibile.

[Canor Audio PH1.10]

Aprendo il coperchio superiore si vede un interno molto ordinato che si può dividere in tre zone principali: dietro il frontale abbiamo la parte digitale di controllo, in alto nella foto abbiamo la zona di alimentazione con il trasformatore alloggiato dentro una scatola metallica per schermarlo mentre in basso le due scatole metalliche degli step up e le due schede di amplificazione..
Ogni sottoinsieme è collegato agli altri mediante flat cables: è la prima volta che vedo un uso così importante di flat cables in un apparecchio highend ma effettivamente, se la qualità del flat è buona, consentono un ordine ed una pulizia apprezzabile.
Tecnicamente Canor Audio dichiara alcune cose molto interessanti:

Un commento sulle dimensioni ed il peso: dalla foto che ho fatto all'interno si vede come ci sia moltissimo spazio vuoto. Tutto l'insieme di trasformatori e schede sarebbe potuto essere ingegnerizzato in un telaio direi più piccolo del 50%. Ora, è vero che lo spazio aggiuntivo permette una disposizione molto pulita e ordinata ma allunga i collegamenti e la loro influenza sul segnale quindi ci deve essere un'altra ragione. Se vi ricordate all'inizio nell'imballo c'era una scatola che avrebbe dovuto contenere delle valvole ma che non le aveva. La ragione di tutto questo è nella unificazione che Canor ha fatto per avere economie di scala. Un unico telaio che supporta due amplificatori integrati a valvole ed un pre fono. Un unico imballo che si adatta al prodotto finale da alloggiare. Ecco il perché di un pre fono che è grande come un integrato a valvole da 50W per canale.

Dopo tutti questi dettagli mi immagino che sarete curiosi di sapere come suona e quindi, aiutato dal volenteroso figlio per infilarlo senza danni nel mobile lo ho collegato “as is” e lo ho acceso.

[Canor Audio PH1.10]

La prova d'ascolto

La mia ultima esperienza con un pre fono a valvole è stata con un Audion Premier con due step up Stevens & Billington TX 103. Premevo il tasto di accensione, aspettavo che le vaschette dei carburatori si riempissero mentre la pompa della benzina ronzava, tiravo l'aria, giravo la chiave e finalmente si accendeva. Poi bisognava scaldarlo per almeno mezz'ora fino a che la pressione dell'olio non era scesa e finalmente iniziava a cantare. Ovviamente c'era qualche rumore di fondo, un po' di ronzio a 50Hz era sempre presente e se qualcuno in casa accendeva un asciugacapelli o simili i disturbi erano veramente fastidiosi.
Con il Canor PH 1-10 è tutto diverso: premete il tasto frontale sotto la grande manopola, il display si illumina, scatta un relais ed il silenzio è assoluto. Sembra di accendere una Lexus ibrida ed iniziare a muoversi senza sentire nessun rumore dal motore. Ho perfino messo l' orecchio davanti alle casse: niente. Ho picchiato con le nocche sul contenitore: ancora niente. È partito il deumidificatore nella stanza e non si è sentito nulla. Mai trovato fino ad ora un pre fono così silenzioso ed insensibile ai disturbi esterni.
La luminosità del display è regolabile su 4 livelli + spento. Le testine MC hanno due livelli di guadagno (70 e 76dB) e 10 livelli di impedenza; per le testine MM hanno 8 livelli di capacità quindi tutti dovrebbero trovare la giusta combinazione per la loro testina. Tra i due livelli di guadagno ho scelto sempre quello più alto ossia 76dB sia perché ho testine con uscita molto bassa sia perché mi è sembrato migliore come resa sonora.
Cosa manca in tutto questo: secondo me un telecomando perché gestire il carico sulla testina o spegnere il display da seduti è molto comodo e inoltre una regolazione del guadagno continua o a step potrebbe consentire di fare un impianto minimalista con stadio fono e finali di potenza.
Il primo collegamento lo ho fatto utilizzando la Denon 103S come testina e l'uscita single ended. Ho messo su il disco Cardas sui solchi in repeat e ho lasciato girare il tutto per 24 ore. Ho provato ad ascoltare ma decisamente il suono era chiuso, sterile per cui  ho fatto altre 24 ore di rodaggio. Meglio ma per farla breve, aspettate almeno 100 ore per giudicarlo.
Il suono non è male ma c'è qualcosa che non mi convince: io ho alcuni dischi che uso ripetitivamente per testare le modifiche che faccio e uno di questi è If I could remember my name di David Crosby. Nella seconda traccia, Cowboy Movie, si sente in evidenza il basso elettrico di Jack Casady dei Jefferson Airplane. Con il Canor sembra che lo abbiano mandato a suonare in un'altra stanza. Con altri dischi l' impressione è la stessa: mancano i bassi, manca la cassa della batteria o meglio c'è ma è piccina, attenuata, non ha l'impatto fisico che dovrebbe avere.
OK, c'è qualcosa di sbagliato, ricontrolliamo. Tutto apposto. Non può essere quindi iniziamo a cambiare. Via il cavo di alimentazione da computer e su un mio cavo autocostruito. Meglio ma ancora non va. Proviamo ad usarlo in bilanciato: molto meglio ma in basso è ancora leggerino. Proviamo con piedini morbidi tipo Vibrapods: ancora un po' meglio. Cambio testina e passo ad una Shelter 901, mi direte tutt'altro livello rispetto a prima. Direi che ci siamo.
Adesso l'ascolto si fa interessante ed escono fuori le qualità del progetto: trasparenza, ricchezza armonica, uno stage largo ma soprattutto profondo. La gamma alta non sembra quella di un valvolare: non c'è traccia di roll off e la pulizia ed il realismo dei piatti è eccellente. I medi e le voci sono riprodotti in maniera reale con una ricchezza armonica ai massimi livelli. I bassi sono completi ed estesi anche se per il mio gusto sono sempre un po' asciutti, controllati, molto politically correct. Su tutto secondo me spicca il senso del ritmo (PRAT)che è veramente spettacolare. Mettete su Steely Dan Katy Lied e vedrete che il piedino inizierà a seguire il ritmo senza che ve ne rendiate conto.
La presentazione è tendenzialmente un po' avanti rispetto ai miei standard ma questo con certe incisioni non è un male. Insieme al controllo in basso rende più piacevole l'ascolto di alcune registrazioni un po' cupe (Eagles Desperado ad esempio).
Mi incuriosisce ancora questa carenza in gamma bassa con la Denon e quindi provo un'altra testina e metto su la ZYX R1000 Airy 3S. Si sente la differenza con la Shelter e c'è meno musicalità ma comunque siamo ad ottimi livelli. Faccio un'ultima prova con una Dynavector Karat 23R e torno ad avere questa asciuttezza eccessiva in basso. Manca l'estensione sulle prime ottave e cerco di spiegarmi meglio. La mia stanza risuona a 27Hz per cui un disco che abbia queste frequenze provoca una fastidiosa risonanza che rende l'ascolto poco piacevole. Fortunatamente molti dischi non hanno queste frequenze o sono mixati con un taglio a frequenze superiori ma per esempio la mia copia di The Dark Side of the Moon in riedizione per i 40 anni dall'uscita dell'album ha il battito cardiaco all'inizio di Speak to Me che manda in risonanza la stanza. Con il PH1.10 e la Denon o la Dynavector la risonanza è minima ed il disco torna accettabile, con la Shelter e la Zyx la risonanza c'è, un po' meno che con il Burmester o il Parasound ma è chiaramente avvertibile.

Ho provato a cercare una spiegazione a questo e l'unica che ho trovato è nei dati di queste testine nel senso che Shelter e Zyx hanno una corrente in uscita di 0,06 e 0,061mA mentre Denon e Dynavector hanno 0,0075 e 0,0067mA. Le prime due hanno correnti in uscita di un ordine di grandezza superiori alle seconde due. Ho provato a chiedere a Canor spiegazioni ma non siamo riusciti a trovare una ragione plausibile.
Una cosa che non mi è piaciuta è la regolazione dell'impedenza della testina ed i suoi effetti. Canor ha deciso di montare le resistenze che alterano il carico visto dalla testina a valle del trasformatore di step up. Questo secondo loro ha vantaggi sonori ma implica che i vostri riferimenti o i valori consigliati dai costruttori non sono più validi. Quindi la Denon che ha 40 Ohm di impedenza e che normalmente carico a 360 Ohm con il Canor trova il miglior compromesso a 200 Ohm; la Shelter che ha un carico consigliato di 20 Ohm con il Canor funziona meglio con 10 Ohm e cosi via. Inoltre, ogni volta che abbassate il valore di impedenza ruotando il manopolone centrale perdete circa 2dB di guadagno. Il preamplificatore Sinergy ha un controllo del guadagno per ogni singola entrata con scatti di 0,5dB e ogni volta che abbassate l' impedenza dovevo compensare con 4 scatti per cui circa 2dB. Non è un problema enorme lo ammetto ma quando state regolando la testina confonde abbastanza le idee.
Un altro limite è intrinseco nella sua natura di valvolare nel senso che o lo scaldate per almeno un ora o vi perdete molto del buono che ha da offrire. Lasciarlo sempre acceso è una opzione possibile perché consuma solo 65W ma la vita utile delle valvole si accorcerebbe di molto.

Conclusioni

Se siete malati di upgradite acuta non fa per voi: non costa poco ed è figlio di un marchio molto serio ma poco conosciuto; rivenderlo non è semplicissimo quindi prendetelo per tenervelo per un po' per ammortizzare la spesa! Ha bisogno di alcuni tweaks abbastanza semplici da fare e secondo me va collegato in bilanciato. Siamo certamente di fronte ad una macchina che progettualmente è ai massimi livelli e che ha innegabili eccellenze in alcuni aspetti: profondità dello stage, gamma media ed alta, trasparenza, PRAT, silenziosità e resistenza ai disturbi. Suona molto poco "valvolare" nel senso classico del termine; se avete un impianto un po' eccessivo in basso o se vi piace un suono molto controllato potreste aver trovato la macchina giusta. In questo mi sembra molto figlio di una tendenza attuale dell'Highend che predilige il controllo e l'analiticità rispetto all'impatto e all' emozione.

Tornando ai motori, pensavo fosse un big block americano e invece è un bel V8 tedesco: ha l'iniezione elettronica, quattro alberi a camme in testa, 32 valvole ecc. Basta girare la chiave e si accende, non vibra, non fa rumore al minimo. Però, visto che non ci debbo andare al lavoro o usarlo tutti i giorni, io preferisco il big block americano perché sarà brontolone, inaffidabile, scorbutico ma quando prende giri si apre l'universo e ti emoziona davvero.

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