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Nome prodotto: PP10
Produttore: DIMD - Lettonia
Costo approssimativo: 3250€ (Conversione di Valuta)
(Il prezzo può variare)
Recensore: Mike Cox - TNT Regno Unito
Data Recensione: Novembre 2017
Traduzione a cura di: Stefano Miniero
Sono ormai molti anni che faccio uso di amplificatori valvolari, perché trovo difficile resistere al modo in cui suonano. Alcuni di questi sono stati acquistati di seconda mano o, talvolta, sono nuovi, come nel caso di questo PP10 in recensione. Dal punto di vista della qualità del suono, questi apparecchi ne hanno da vendere e, normalmente, hanno quel tipico tratto distintivo dovuto alle valvole a vista, che comunica l'idea di star usando una tecnologia che risale a oltre 100 anni fa!
Ovviamente, gli apparecchi acquistati di seconda mano, come i miei amplificatori H J Leak, necessitano di una accurata manutenzione per rendere al meglio, garantendo un livello accettabile di affidabilità. Infatti, possono lasciarvi a piedi anche quando vengono completamente ricostruiti, proprio come ha fatto il mio Stereo 20 qualche settimana fa, quando uno dei condensatori elettrolitici ha deciso che ne aveva abbastanza ed è esploso.
I connettori sul pannello posteriore del DIMD PP10
Con ogni evidenza, la gran parte dei progetti degli apparecchi che uso io appaiono per certi aspetti anacronistici, come testimoniano il rumore di fondo o i ronzii che si avvertono di tanto in tanto! Il DIMD PP10 è il primo amplificatore valvolare completamente silenzioso che mi sia capitato di usare e che, oltretutto, ha un tempo di riscaldamento che non è una tragedia e non mostra alcuna distorsione udibile mentre le valvole raggiungono la temperatura di esercizio e l'alta tensione di stabilizza. Questo è davvero un amplificatore a valvole che va bene anche per chi è abituato ad usare quelli a stato solido. Ma oltre a comportarsi bene, anche dal punto di vista estetico è irresistibile, con la sua combinazione di legno e pannelli in alluminio lavorato con macchine a controllo numerico.
Il team della DIMD ha evidentemente pensato parecchio a questo progetto per renderlo adeguato ai requisiti del XXI secolo, tanto che persino le coperture protettive delle valvole appaiono parte integrante del disegno e non invece un ripensamento dell'ultima ora, come capita con molti amplificatori a valvole contemporanei. Certo, di solito mi piace che le valvole siano a vista ma, nel caso del PP10, ho lasciato le coperture al loro posto, visto che sono così belle; inoltre, pur scaldandosi un po', queste protezioni non diventano mai calde fino al punto di provocare ustioni a utenti distratti o bambini piccoli.
Vista dell'interno del DIMD PP10
Il PP10 monta una coppia di EL84 sullo stadio di uscita di ciascun canale ed una singola ECC83, usata come valvola pilota ed amplificatore di tensione. Tutte le valvole provengono dalla JJ Electronics, azienda con sede nella repubblica Slovacca. L'alimentatore permette di evitare l'uso di valvole rettificatrici, come quelle che si trovano sugli amplificatori di progettazione meno recente, proprio come il Leak Stereo 20. Questo perché adotta una sezione rettificatrice con diodi a recupero veloce, il che spiega in parte la silenziosità osservata. I trasformatori sono del tipo a lamierini, che sono montati insieme a condensatori d'accoppiamento di tipo SCR (Silicon Controlled Rectifier: raddrizzatore controllato al silicio - NdT) a film metallico. Qui non troverete componenti esoterici o benedetti da “polvere di fata”, ma solo componenti di buona qualità ben integrati tra loro per garantire il miglior risultato possibile.
Il risultato finale di questi sforzi è un progetto veramente moderno e, come detto prima, l'amplificatore è anche estremamente silenzioso. Sulle prime, non pensereste di aver a che fare con un apparecchio a valvole: questo proprio perché ci mette poco a raggiungere la temperatura di esercizio e, quindi, la magia delle valvole ti coglie alla sprovvista. Dopo una ventina di minuti, quando tutte le componenti si sono adeguatamente scaldate, il PP10 inizia a cantare e, a quel punto, si rimane ammaliati.
Un'altra vista dell'interno del DIMD PP10
A patto che i diffusori siano ragionevolmente efficienti (oltre i 90dB/W) e non rappresentino un carico troppo ostico, i 10W per canale saranno sufficienti. Nel mio caso, il PP10 pilotava diffusori a dipolo auto-costruiti, la cui efficienza si attesta sui 94dB/W e quindi, nonostante l'impedenza in uscita, relativamente alta, questo amplificatore è riuscito a tenere saldamente sotto controllo i woofer da 15 pollici. Quando si parla di bassi, il mio album di riferimento è “Liquid Spirit” di Gregory Porter e l'aggettivo “liquido” descrive in modo molto efficace la sua voce. Beh, la magia della valvole serve proprio a questo, ad emozionare. Il brano che dà il titolo all'album, col suo meraviglioso, semplicissimo basso acustico, suona forse un po' leggero e morbido, se comparato con alcuni amplificatori a stato solido in classe D che ho ascoltato di recente. Ma la resa è ancora molto buona, tanto che viene spontaneo battere il piede in terra per seguire il ritmo.
La vera magia di questo amplificatore si realizza nella regione delle frequenze medie e di quelle alte: la chitarra di Paul Simon, che si sente nel brano “Hearts and Bones”, ha un eccezionale livello di dettaglio e realismo, tale che, insieme alla voce di Paul, vi immerge letteralmente nell'esecuzione. Per avere la dimostrazione delle reali capacità del PP10, sono passato dalle sorgenti digitali (Chord Hugo TT ed un PC con il sistema operativo Audiophile Linux) al Revox A77, utilizzando per il test la bobina di prima generazione da 1/4 di pollice dell'album “Something Amazing”, di Andrea Celeste. E il risultato era straordinario, facendo fluire liberamente musica non compressa con tale profondità, naturalezza e realismo che mi sembrava di stare seduto nello studio di registrazione, insieme ad Andrea ed ai suoi musicisti. Certo, il risultato doveva necessariamente essere buono, visto che i nastri a bobina non sono affatto economici dal momento che costano 90€ ciascuno nella versione con la bobina in plastica. La versione premium, che ha la bobina in metallo e attacco NAB, ha un prezzo ancora più pesante di ben 270€, che è una cifra piuttosto consistente per un singolo album. Dovrò comunque mettere qualcosa da parte per il prossimo nastro di tipo standard, ma i risultati che si ottengono valgono tutti i soldi spesi, soprattutto con il PP10, che non si riesce neanche a smettere di ascoltare.
Passando all'ingresso a cui era collegato lo stadio phono, ho fatto girare il disco “Ella Fitzgerald Sings the Cole Porter Songbook”. Quest'album non ha mai avuto una grande estensione agli estremi di banda, ma rappresenta un ottimo modo per verificare quanto bene siano riprodotte le voci femminili, che per me è davvero un test decisivo. Il DIMD PP10 riproduce la voce di Ella nei suoi dettagli più fini, con tutta la delicatezza e l'articolazione che ci si aspetta da una regina del canto jazz.
Vista dei trasformatori montati all'interno del DIMD PP10
Poi ho messo sul piatto la stampa, pubblicata dalla Mobile Fidelity Sound Lab, dell'album “Live” di Alison Krauss & Union Station. Si tratta di una registrazione veramente moderna, ben stampata su vinile a 180g, cosa che il PP10 evidenzia molto bene, con un grande fronte sonoro e una eccellente accuratezza nella riproduzione dei tempi musicali. Con alcuni accostamenti di amplificatori e casse, questo disco può dare l'impressione di suonare un po' al rallentatore, ma non con il PP10, quando pilota i miei dipoli. Questo album è anche un ottimo test per le frequenze più estreme, dato che contiene bellissimi arpeggi di mandolino, chitarra resofonica e chitarra acustica. La presentazione dell'estremo inferiore della gamma bassa non è da meno, esibendo una grande potenza nei colpi sulla grancassa della batteria. Certo, ho avuto modo di ascoltare i miei diffusori anche con amplificatori più potenti e con un'impedenza in uscita più bassa, che riescono a restituire ancora più energia e controllo alle frequenze più basse rispetto al PP10. Tuttavia, l'impatto che potete ottenere dal PP10, con appena 10w di potenza, è ampiamente accettabile, ed inoltre avrete la meravigliosa, ricchissima tonalità tipica dei moderni amplificatori valvolari.
Il DIMD PP10 è una vera bellezza ed è costruito in modo superbo. Trovo adorabile il suo mix di legno e alluminio anodizzato lavorato con macchine a controllo numerico. La configurazione iniziale è estremamente semplice: non richiede alcuna regolazione della corrente di bias ed inoltre è molto silenzioso, quindi ha tutto quello che si potrebbe chiedere ad un amplificatore moderno. A patto che scegliate diffusori adatti, la potenza di 10w per canale è perfettamente adeguata. Nell'uso, questo amplificatore può svolgere tutti i compiti che vi aspettereste, oltre a regalarvi la meravigliosa dolcezza tipicamente valvolare dovuta al quartetto di EL84, sostenute dalle ECC83.
I suoi quattro ingressi saranno sufficienti per la maggior parte dei potenziali clienti, e l'unica cosa che manca davvero è un telecomando. Come per tutti gli amplificatori valvolari, dovete tener conto del fatto che le valvole devono essere sostituite alla fine del loro ciclo di vita. Ma sia le EL84 che le ECC83 sono facilmente reperibili, ed entrambe si trovano sulle 15 sterline o poco più; cercate solo di evitare le valvole più a buon mercato, o potreste rimanerne delusi. Alcuni appassionati del suono valvolare amano alternare valvole diverse, pratica nota come “valve rolling”, riuscendo in tal modo a modificare l'impronta sonora degli apparecchi fino a fargli incontrare il proprio gusto. Ma per quanto mi riguarda, il PP10 mi piace così com'è, e non ho mai avvertito la necessità di ricorrere alla sostituzione delle valvole con altre diverse. Mi sono davvero divertito con il PP10 ed è stata dura doverlo rimettere nella sua scatola e rimandarlo ad Edgars, della DIMD Audio.
© Copyright 2017 Mike Cox - mike@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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