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Jolida JD9

[Jolida JD9 in silver]

Preamplificatore phono valvolare

[English version]

Prodotto: Jolida JD9
Produttore: Jolida - USA/China
Prezzo: $549 USD (Convertitore di valuta) (YMMV)

Recensore: Todd Bromgard - TNT USA
Pubblicato: Novembre, 2013
Traduttore: Simone Puntoni

Introduzione

Jolida è una azienda piuttosto nota nel mondo audiofilo per la produzione di componenti hi-fi di grande validità, da amplificatori valvolari ad altre macchine digitali per il mercato consumer. Dal sito web scopriamo che Jolida è un marchio cinese, fondato inizialmente in America. Nel 1992, l'azienda avviò un'attività di commercio di valvole dalla fabbrica Shuguang in Changsha, ad oggi il più grande produttore di valvole al mondo. Nel 1993 il proprietario scoprì alcune aziende cinesi specializzate nella produzione di trasformatori, in grado di competere con i marchi più blasonati dell'audio hi-end. In quel momento Jolida gettò le basi per entrare nel mercato degli amplificatori a basso costo, progettati e prodotti in Cina. Successivamente, nel 1996, venne prodotto il primo amplificatore, il Jolida SJ 202, venduto per poco meno di 1000 dollari.

Attualmente Jolida offre una grande varietà di amplificatori valvolari e ibridi, convertitori DAC, preamplificatori e, oggetto della recensione odierna, anche un preamplificatore phono valvolare.

Descrizione

[Jolida JD9 in black]

Il JD9 si presenta con un look molto discreto e minimalista dato dal frontale molto liscio, color argento, sul quale si trovano il pulsante e il led di accensione. È compatto, misura 17x13cm ed è alto solo 2cm, pesa circa 4.5 kg, ma è molto ben progettato. Fa uso di due valvole 12AX7, caratterizzate da un buon rapporto prezzo/prestazioni. Sono presenti regolazioni sul retro, coperte da un piccolo pannello, comunque facilmente accessibili, che permettono di configurare efficacemente il dispositivo rispetto al resto del vostro sistema analogico. Accetta sia testine MM che MC, ha connettori placcati oro, una sensibilità dichiarata di 95db a 0.25mV e regolazioni di guadagno che danno la possibilità di utilizzare potenzialmente qualsiasi testina vogliate montare sul braccio del vostro giradischi. Veramente ben costruito e molto flessibile, soprattutto considerando il suo prezzo di circa 415 Euro.

La mia unica lamentela riguardo alla progettazione di questa unità è il led blue di accensione, decisamente troppo intenso. Nelle mie sessioni notturne, nel buio della stanza era come avere un laser puntato adosso, tanto che ho dovuto coprirlo con un pezzetto di blue tack per non farmi distrarre durante l'ascolto.

Specifiche Tecniche

La risposta in frequenza dichiarata nelle specifiche va da un minimo di 5 Hz fino a 110Khz. Il rapporto segnale/rumore è maggiore di 100 dB e la distorsione armonica minore dello 0,02%. L'impedenza di ingresso/uscita è 100K/600 Ohm.
Regolazioni disponibili:
MM: 70db, 5mV.
MC High: 85 db, da 0.5mV a 1.5mV.
MC Low: 95 db, da 0.25 mV a 0.5mV.
Resistenza in ingresso: 100 Ohm, 300 Ohm, 1KOhm, 47KOhm.
Capacità in ingresso 47pF, 100pF, 150pF, 220pF.

[Jolida JD9 - vista posteriore]

Configurazione di ascolto

Il mio sistema audio consta di un amplificatore integrato Musical Fidelity 3.2 che, con 105 watt per canale, pilota egregiamente i miei diffusori Usher X719. I diffusori sono montati su stand di metallo alti circa 60 cm e riempiti con lettiera per gatti (non usata :-)), che ha praticamente le stesse proprietà smorzanti della sabbia, ma senza polvere. Il mio impianto analogico consiste in un giradischi Origin Live Aurora (recensione a breve), che monta un braccio Origin Live Silver MkII e una testina Ortofon 2M Blue e una Origin Live speed box. Il Musical Fidelity ha uno stadio phono integrato che suona decentemente, ma non è sicuramente all'altezza del resto della catena analogica, che potrebbe rendere meglio con un preamplificatore phono più sofisticato.

Prime impressioni di ascolto

Appena arrivato il JD9 è stato subito connesso tra giradischi e amplificatore. Ho premuto il pulsante di accensione e le valvole hanno cominciato a brillare ma ho comunque preferito non cominciare l'ascolto prima di un'ora in modo che l'unità potesse adeguatamente riscaldarsi.

Come primo ascolto ho scelto Milo Greene, uno dei miei nuovi LP preferiti. Questo album è pieno di ottima musica definita "cinematic pop". Dipinge davvero un ritratto sonoro e lo raccomando a tutti quelli che non lo conoscono. Appena la puntina si è posata sul disco è stato evidente che il JD9 era superiore in tutto e per tutto allo stadio phono del Musical Fidelity. Il dettaglio che ne è venuto fuori era completamente nuovo per le mie orecchie. Sulla traccia "What's the Matter" il Musical Fidelity faceva suonare il coro come se fosse un'unica voce con l'eco. Invece il JD9 mi ha rivelato le singole e distinte voci che componevano il coro stesso.

"The lumineers" è un altro dei miei preferiti. "Classy girls" è una traccia piena di suoni ambientali, come se fosse stata registrata nell'angolo di un grande pub affollato. Grazie al JD9 ho potuto sentire ogni strumento nel suo proprio spazio, l'eco ed i confini della stanza. Tutto questo era appena intuibile con il Musical Fidelity. Non ero abituato a sentire tutto ciò in casa mia e sono stato piacevolmente stupito che il mio sistema fosse capace di una tale risoluzione.

Il JD9 è dettagliato, ma non nel senso analitico del termine. Non è uno strumento di precisione spietato che sottolinea ogni debolezza insita nel profondo delle registrazioni. Piuttosto "illumina" queste profondità in modo che sia musicale e consistente con il tipico suono valvolare. È leggermente caldo e "clemente".

Con mia grande sopresa i bassi erano molto migliori con il JD9 a confronto con quelli del Musical Fidelity. Pensavo infatti che essendo quest'ultimo uno stato solido avrebbe avuto un controllo migliore sui bassi. Invece, ascoltando Spoon's Gimme Fiction con il JD9, ho notato un basso armonioso e dettagliato. Questo album contiene una gran quantità di energia sotto forma di basse frequenze, particolarmente in "My mathematical mind", nel quale la profonda linea di basso manda avanti tutto il brano. Grazie all'eccellente lavoro del JD9 nel comunicare le informazioni delle basse frequenze, potevo seguire ogni nota che veniva suonata.

La scena sonora riprodotta dal JD9 è ben focalizzata e stabile, si estende fino ai confini fisici delle mie Usher e anche oltre. Un buon esempio è l'accattivante canzone "I turn my camera on", sempre dal LP Spoon's Gimme Fiction. Col progredire della canzone gli strumenti vengono aggiunti e l'insieme della scena sonora virtuale si allarga fino a sforare i confini dei miei diffusori ed estendersi fino agli angoli della stanza.

Un giorno i miei genitori vennero a farmi vista, così decisi di fargli sentire un grande classico, Ella and Louis together again, che non aveva mai suonato così "intimo" come quella volta. La riproduzione era così pulita che non potevano credere che stessi suonando un vinile. Questo sottolinea un altro aspetto del JD9, è molto silenzioso e pulito. Non si può avvertire alcun particolare "hum" (ronzio) o scariche elettrostatiche, anche a volumi vicini al 75%. La silenziosità innalza il livello di pulizia e dettaglio.

[Jolida JD9 - Interno]
Interno del Jolida JD9 (fotografia di Jeroen van Gent)

Ascolti successivi

Tirato appena fuori dalla scatola il Jolida JD9 era già un grande miglioramento rispetto al phono integrato del Musical Fidelity 3.2, ma, leggendo che il JD9 risponde molto bene al cambio di valvole e altri tweaks, ho pensato che avrei potuto provare a vedere quanto spazio ci fosse per eventuali miglioramenti. Ho comprato così una coppia di valvole Cryo'd Mullard 12AX7 per rimpiazzare le valvole cinesi originali, una coppia di Herbie's Halos da mettere attorno alle nuove valvole per ammortizzare le microvibrazioni, pannelli antivibrazione per appesantire la copertura superiore che ha la stessa rigidità di un trampolino, punte da mettere sotto i piedini, e un cavo di alimentazione Shunyata Venom 3S per alimentarlo.

Prima di tutto ho installato solo le Cryo'd Mullards e le ho provate da sole. Le Mullards erano istantaneamente riconoscibili come valvole meglio suonanti rispetto alle cinesi originali migliorando le prestazioni del JD9 in ogni aspetto. Gli alti erano particolarmente estesi e ariosi. Su "Come away with me" di Norah Jones, ogni colpo di spazzola sul rullante poteva essere sentito distintamente. I piatti suonavano come... piatti! I tasti del pianoforte battevano limpidi e scomparivano velocemente.

Subito dopo ho aggiunto gli Halos attorno alle Mullards, applicato un foglio autoadesivo antivibrazione all'interno della copertura metallica e connesso il cavo di alimentazione Shunyata. Ognuno di essi ha aggiunto qualcosa alla illusione sonora che usciva dai miei diffusori. L'immagine sonora riprodotta, era alla fine non solo focalizzata e stabile ma olografica. I miei diffusori sono letteralmente scomparsi. La scena, completamente al di là dei diffusori, avanzava nella stanza. Ero talmente entusiasta delle prestazioni della nuova versione "hot" del JD9 che ho ascoltato dischi tutto il giorno, fino a notte fonda.

Conclusioni

Il JD9 fornisce delle ottime prestazioni per qualsiasi tipo di musica (rock, acustica, voci, pianoforte etc.) si voglia ascoltare. Le qualità del JD9 originale sono molte. È un passaporto per entrare nell'audio high-end e da all'ascoltatore una vera esperienza di high-end per 559 dollari. Quando i fondi e l'interesse lo permettono, si possono utilizzare valvole migliori e un diverso cavo di alimentezione dato che, con un piccolo sforzo, il JD9 può fare un significativo salto di qualità.
Il risultato finale è un componente che ha l'abilità di ricreare la musica con un suono naturale, strutturato e coinvolgente. Un componente che posso totalmente e sinceramente raccomandare con il quale si può felicemente convivere per molti anni.

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© Copyright 2013 Todd Bromgard - todd@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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