Prodotto: KingRex Preference.
Produttore: KingRex
Importatore per l'Italia: Audio Azimuth
Costo: 1.195 GBP, circa 1.350 euro (1.500 GBP, circa 1.700 euro, con stadio phono); il costo può variare a
seconda del paese.
Recensori: Nick Whetstone - TNT UK e Geoff Husband - TNT France
Data: Giugno 2010
Traduzione: Marco Fiorani
L'inclusione (o l'esclusione) di un preamplificatore in un impianto può avere, e in effetti ha, un significativo
impatto sul suono del sistema stesso. Alcuni giurano solennemente che lo si debba escludere a priori, o al
limite utilizzarne uno di quelli cosiddetti passivi, ovvero che non hanno parti elettroniche attive.
Molto dipende dai componenti a monte, e dal finale di potenza naturalmente, ma io tendo a preferire uno
stadio attivo e ho sperimentato varie opzioni sia commerciali sia costruite con le mie mani. Il KingRex Preference
è di gran lunga il più caro che io abbia mai provato nel mio impianto ed ero alquanto curioso di vedere
come se la cavava.
Se la prima impressione è quella che condiziona l'acquisto, il Preference comincia con il piede giusto. All'interno dell'imballo esterno c'è una seconda scatola di cartone che non ha niente a che fare con la robaccia marrone utilizzata per proteggerlo durante il trasporto. Al suo posto una finitura nera satinata (con scritte in argento cromato) dà un'impressione di lusso che viene mantenuta quando si apre la scatola e si scoprono il Preference, con il suo alimentatore dedicato, comodamente accoccolati su della schiuma nera da imballaggi. Viene incluso anche un bel libretto di istruzioni (sebbene scritto in un inglese di stile estremo-orientale) come pure il cavo di alimentazione e il cordone ombelicale che va dall'alimentatore al Preference.
L'impressione di lusso continua anche quando si estrae il Preference dagli imballaggi in schiuma. È splendidamente rifinito in nero satinato con manopole di controllo di color argento anch'esso satinato. Ad essere onesti i contenitori con bulloni in evidenza non incontrano le mie preferenze estetiche, ma quelli del Preference sono così eleganti che in realtà non tolgono nulla a quello che è un componente con un'estetica di gran classe. Il contenitore dell'alimentatore ha una finitura che fa il paio con quella del Preference e un tocco di classe è costituito dall'utilizzo di connettori XLR a vite per il cavo di alimentazione che unisce le due unità. Sia il preamplificatore che l'alimentatore sono di larghezza dimezzata rispetto al normale.
Il Preference è costruito attorno a un op-amp e a un diamond buffer di alta qualità in quanto utilizza il BUF134 e l'OPA627. All'uscita dello stadio di amplificazione è stato aggiunto un elevatore di corrente per migliorarne la capacità di pilotaggio, mentre è stato anche realizzato un servo-circuito in corrente continua per eliminare la necessità di condensatori di accoppiamento. L'alimentatore separato è un altro tocco di classe, ed è prerogativa di componenti ancor più audiofili.
Nel normale utilizzo, la sensazione di piacere continua con i controlli del Preference che scorrono lisci come seta. Sia la manopola dell'attenuatore che il selettore degli ingressi ruotano così dolcemente che pare di poterli muovere con un soffio. Il selettore degli ingressi è leggermente fuori dal comune in quanto la manopola può essere ruotata senza fine in entrambe le direzioni. Mentre si muove da un scatto al successivo uno dei quattro LED blu si accende ad indicare qual è la sorgente selezionata (tramite un relè). Un quinto LED blu, posizionato al centro dei precedenti quattro, funziona da indicatore di accensione. Nel mio ambiente di ascolto principale non ho trovato quest LED troppo luminosi, ma nella stanza più piccola, dove mi siedo a circa un metro più vicino al Preference, erano un po' troppo forti. Ritengo che dipenda anche dalla luminosità generale dell'ambiente di ascolto e dalle preferenze (o dalla tolleranza?) personali, se qualcuno ritiene che i LED siano o meno troppo luminosi.
Una stranezza che ho notato nel mio esemplare di prova era che la sorgente selezionata automaticamente all'accensione era sempre la numero 2. E visto che sono in vena di lamentazioni, su un preamplificatore di questo livello di prezzo, mi sarebbe piaciuto un telecomando, almeno per il controllo del volume. Sono d'accordo che aggiungerebbe ulteriori costi di produzione ma dato che ormai sempre più persone utilizzano sorgenti sonore basate su PC e, visto che sempre più componenti hi-fi di basso prezzo sono dotati di telecomando, ritengo che sia giusto aspettarselo anche da quelli di fascia alta. Detto questo, il potenziometro Alps Blue risulta liscio come seta e perfettamente silenzioso.
Per quanto riguarda i fattori positivi, la KingRex offre un certo numero di personalizzazioni riguardo il Preference. È possibile cambiare op-amp per modificarme il suono. A me piace molto l'OPA627 e non ho dubbi riguardo al fatto che sarebbe il mio preferito. Si può inoltre modificare il livello di guadagno spostando un paio di ponticelli. È sufficiente rimuovere il coperchio superiore per spostare i ponticelli. Questo dovrebbe rendere il Preference compatibile con qualsiasi sistema, quindi meno dipendente dal guadagno dell'amplificatore e dall'efficienza dei diffusori. Avendone la possibilità, diventa interessante provare varie opzioni di guadagno. Come ho già detto, molto dipende dagli altri componenti dell'impianto, ma è indubbio che utilizzare differenti livelli di guadagno in diverse parti del sistema ha un effetto sul suono che va ben oltre il semplice alzare o abbassare il volume!
L'esemplare che ho ricevuto per la recensione era privo di stadio phono in parte perché KingRex non ne aveva al momento disponibili, ma anche perché in questo momento non ho giradischi nei miei impianti. Quindi la mia recensione del Preference si limita al suo utilizzo come preamplificatore di linea.
KingRex mi ha chiesto di lasciare al Preference un lungo periodo di rodaggio e io l'ho obbligato a funzionare per un po' di settimane prima di ascoltarlo seriamente. L'ho quindi inserito direttamente nel mio sistema: SB3, Monica3, Preference, vari amplificatori e Hawthorne Audio Duets. Devo dire senza peli sulla lingua che il vostro apprezzamento del Preference dipenderà dal tipo di amplificatore con cui verrà utilizzato. Ho cominciato a provarlo con un Virtue V1 con lo stadio preamplificatore escluso, il che lo rende nient'altro che un amplificatore finale in classe T. Con il V1 il Preference dimostra la sua trasparenza e quello che io considero una gestione gentile del segnale, cioè quello che entra è in sostanza quello che esce. Come risultato si ottiene una ampia varietà di toni e microdettaglio e una delicatezza che è sia coinvolgente che musicale. Si notano vari strati di dettaglio, uno sull'altro, con il Preference. Per fare un esempio, è facile percepire un duetto come due voci piuttosto che come singolo "suono". Lo stesso accade con qualcosa che potrebbe essere un duo di chitarra. Tutto è ben controllato ed "accurato" e nonostante il Preference dia l'impressione di avere la musica serrata in una morsa, dimostra di utilizzare guanti di velluto che permettono a tutte le sfumature e ai macrodettagli di uscire illesi. Tutto sommato è veramente piacevole, ma c'è qualcosa di non completamente "giusto" nella combinazione Preference/V1. Se proprio devo dirlo, direi che suonava un po' troppo "transistor".
Infatti quando ho spostato il Preference su un impianto che utilizzava un altro amplificatore in
classe T, ovvero un Charlize o un Trend 10, il risultato è stato lo stesso. Proprio impressionante
e niente di negativo di cui scrivere, ma ancora una volta non completamente corretto. Per la mia
esperienza quel tipo di amplificatori suona molto meglio se lo si accoppia a buffer o a preamplificatori
a valvole e questo mi ha suggerito di togliere il Virtue V1 dal sistema principale e di sostituirlo
con l'amplificatore a valvole Yarland FV-34C. Il risultato è stato che le qualità del Preference erano
ancora più in evidenza e il bilanciamento era anch'esso "corretto". Ma in effetti c'era qualcosa
in più. L'equilibrio timbrico (per quanto mi riguarda) era perfetto: non troppo caldo e nemmeno troppo freddo.
Il basso era ancora più teso e la resa del ritmo di cui è capace lo FV-34C era addirittura migliorata.
Non ho alcun dubbio che inserire il Preference fra il DAC e lo FV-34C è molto meglio che connettere
quest'ultimo direttamente al DAC. In effetti si è rivelata una di quelle combinazioni che sembrano "ideate in
paradiso".
Mi è dispiaciuto non avere a disposizione un finale a valvole, ovvero uno di quelli in
cui il segnale non passa attraverso un altro preamplificatore, ma la combinazione dava lo stesso
assuefazione all'ascolto. Si otteneva un risultato molto simile utilizzando l'integrato a valvole
Miniwatt anche se può sembrare una combinazione squilibrata dal punto di vista del costo, con il
Preference che costa enormemente più di entrambi gli amplificatori a valvole. Sospetto che un
amplificatore a valvole di fascia alta possa costituire un partner perfetto per il Preference. Ho
ascoltato finali a valvole accoppiati a un ottimo preamplificatore a valvole, ma mi sentirei di
suggerire a chiunque utilizzi un finale a valvole di provare il Preference dato che ne potrebbero
risultare delle piacevoli sorprese.
Il tutto sembra un po' strano in quanto KingRex non produce amplificatori a valvole. Non ho mai sentito i loro amplificatori finali ma, dato che il T20U è basato sul Tripath 2020, mi sono fatto l'idea che non dovrebbe essere il partner ideale del Preference. Naturalmente non voglio dire che non abbiano il "diritto" di produrre quello che è un preamplificatore di alta qualità, è solo strano che non abbiano un amplificatore all'altezza, almeno al momento di questa recensione.
Forse la felicità in hi-fi è come un panino in cui i transistor sono il pane e le valvole l'imbottitura (o viceversa)! Certamente molti finali a transistor trarrebbero beneficio da uno stadio a valvole in preamplificazione, mentre le performance del Preference nei miei sistemi indicano che sebbene molti proprietari di amplificatori di potenza a valvole utilizzino preamplificatori anch'essi a valvole, farebbero meglio ad ascoltarlo e a metterlo a confronto con i loro.
Non voglio arrivare al punto di dire dimenticatevi il Preference se avete una amplificazione in classe T (o classe D) perché l'accoppiata potrebbe piacervi e, naturalmente, anche i diffusori potrebbero fare la differenza. E ci potrebbero anche essere amplificatori a transistor che suonano in maniera eccellente con il Preference, e molto dipende anche dai gusti personali. Ma se possedete un amplificatore a valvole di ottima qualità, vi consiglio vivamente di provare il Preference, se state cercando un preamplificatore che passi il segnale dalla sorgente in maniera da permettere al finale di esprimersi al meglio. Nonostante la mancanza di telecomando, raccomanderei sicuramente il Preference a chiunque stia cercando un preamplificatore serio. Ha un aspetto ottimo e suona ancor meglio (con l'amplificatore giusto).
© Copyright 2010 Nick Whetstone - www.tnt-audio.com
Un paio di mesi fa sono rimasto estasiato nell'apprendere che KingRex aveva mandato il proprio nuovo preamplificatore non solo a me ma anche a Nick. Ora questa è un'occasione rara, ma adoro queste opportunità non solo perché consentono ai lettori di avere un'idea di come due recensori differenti vedono lo stesso componente, ma soprattutto permettono di verificare come questo si comporti in due impianti diversi. Dal punto di vista personale è inoltre interessante vedere se quello che sento io è la stessa cosa che sente, a distanza, un altro recensore.
Dato che Nick ne ha già scritto per primo, preferisco tralasciare i particolari tecnici (la maggior parte dei quali mi sono incomprensibili) e concentrarmi su come funziona l'apparecchio ma, in ogni caso, tanto per introdurre l'argomento, il preamplificatore è elegante e seducente con le sue dimensioni da mini hi-fi e fa una bella impressione.
Ah! Ma c'è una cosa che Nick ha mancato, in tutti i sensi. Il suo preamplificatore è arrivato senza lo stadio phono integrato che ha onorato il mio esemplare. Si tratta di uno stadio flessibile e dalle funzionalità complete con carico e guadagno variabili, controllati da dei "DIP-switch" come negli stadi della Lehmann. Si può accedere ai "DIP-switch" facendo scorrere all'indietro un pannello situato sul coperchio: non comune ma molto pratico. A parte questo, io e Nick stavamo ascoltando la stessa cosa, sebbene i nostri impianti siano alquanto differenti...
Quando mi viene recapitato qualcosa faccio sempre un rapido controllo: normalmente in questa fase non prendo appunti, ma nel caso del KingRex la cosa è scaturita in maniera così diretta che sono stato obbligato a sedermi e scrivere un sacco di note preliminari, per cui perdonatemi per la natura sotto forma di appunti della seguente "Parte 1" ma credo che consenta di capire meglio le mie prime impressioni.
Ieri un fattorino mi ha consegnato una scatola contenente il KingRex Preference. Come al solito l'ho collegato alla rete elettrica per verificare che tutto funzionasse: non c'è niente di peggio per un produttore che spedire un componente e, dopo che il recensore lo ha lasciato riposare per un mese, ricevere un email che lo avvisa che il proprio piccolo è morto...
In ogni caso, dato che mi era più comodo, l'ho inserito nel mio impianto principale del soggiorno invece che nel solito impianto da recensione.
Ha sostituito un preamplificatore a valvole piuttosto buono e costoso e ha finito col pilotare lo Yamamoto A-08s un amplificatore Single-Ended con valvole RCA 45. Quindi un piccolo preamplificatore a transistor si trova a pilotare un vero amplificatore "minimalista" da 2,5 watt che a sua volta fornisce corrente alle mie trombe full-range Polaris Loth-X. Se si volesse mettere a dura prova un preamplificatore a transistor questo è proprio il tipo di sistema che si sceglierebbe, ed è l'ultima combinazione al mondo che si immaginerebbe possa funzionare!
Così quelle che seguono sono le mie impressioni iniziali, d'impulso, non curate e sconnesse, su una intera varietà di dischi di Jazz, Classica, Rock e di voci femminili, che ho ascoltato nel lasso di tempo di 6 ore. Il fatto che abbia impiegato così tanto tempo, così in fretta, in una tale selezione musicale vi darà un indizio sul perché ho considerato queste considerazioni iniziali così importanti. Mentre scrivevo non avevo idea di quanto costasse il KingRex, nessuna idea di cosa ci fosse dentro quelle due scatole nere (o se fosse possibile costruirne un clone con 50 euro + spese di spedizione, acquistando i componenti da Maplin) e certamente non mi aspettavo che quella combinazione fosse un'accoppiata ideata in Paradiso.
Quindi...
Buono con i CD, in effetti molto trasparente, grande dettaglio, piacevoli le percussioni in "Take Five" con il sax un po' esile ma molto chiaro e per niente stridulo, molto intonato. Piacevoli le spazzole sui piatti, il piano è un po' indietro rispetto all'insieme ma ha grande grinta.
È ora di ascoltare un vinile. Imposto lo stadio phono su Moving-Coil (MC), guadagno massimo e 100 ohm di carico per la DRT-1s. Hmmm, piuttosto rumoroso, direi che ce ne passa ancora prima di soppiantare lo ESE Nibiru. Ma aspetta un po', se sposto l'alimentatore più lontano possibile le cose migliorano: non devono assolutamente stare affiancati. Metto su "King James" (sempre un'ottima scommessa) maledizione il giradischi va troppo veloce. Aggiustiamolo, ma no sta in realtà andando un po' lento. È questo piccolo preamplificatore che stà iniettando così tanta velocità!
Per la miseria! Sentite tutto questo metallo pestato nelle percussioni. Questo affare adora i piatti! Sono spinti avanti nella massa sonora: attacchi importanti ma seguiti da un reale senso di corpo "metallico". Non così pieni e rotondi come quelli del preamplificatore a valvole che ha sostituito, ma mai distorti o stridenti. Grande profondità di immagine, in effetti l'immagine è decisamente eccezionale tutto intorno. La cappella in cui "King James" è stato registrato sembra avere pareti più consistenti, le percussioni sono più evidenziate. La dinamica è ottima senza lo schiaffo secco del preamplificatore a valvole. Ci sono un sacco di dettagli che divengono evidenti; "Till Death Do Us Part" di Madonna evidenzia chiaramente i dettagli della seconda voce, mentre i vari rumori elettronici sono estremamente chiari.
Sta dannatamente cominciando ad impressionarmi, ha enorme trasparenza, ha elevato lo Yamamoto allo stesso livello dello Ayon Crossfire in questo campo. Il risultato non è proprio lo stesso! La coppia KingRex+Yamamoto risulta infatti un po' più leggera con il sua incredibile velocità che domina ogni cosa.
Un'incredibile sensazione di Deja-Vu: il giradischi Roksan Xerxes ha avuto esattamente lo stesso effetto sull'impianto, che strano...
I bassi sono potenti e intonati, forse leggermente sordi con la grancassa, ma potrebbe essere la registrazione: devo indagare oltre.
Gestisce l'organo iniziale dello "Zarathustra" in maniera molto pulita e si lavora alla grande il subwoofer REL, sebbene non con la scala che dovrebbe avere. Il climax è ben gestito senza mai divenire stridulo. Molto, molto impressionante per uno stadio phono integrato; buono quanto la maggior parte degli stadi phono attorno ai 500 euro che io abbia sentito. Non sembra avere (per fortuna) alcun "roll off" RIAA; il filtro subsonico, se c'è, è estremamente delicato.
Caspita, questo oggetto fa sì che tutto suoni coinvolgente/interessante, c'è sempre
il rischio per queste stanche orecchie di recensore che "diverso" sia considerato "migliore",
ma il preamplificatore non fa niente di sbagliato, non mi dà alcun fastidio. Ho passato tutta la sera
ascoltando Jazz senza che mia moglie si sia lamentata una sola volta, quindi è scevro da
qualsiasi anomalia. Non sono sicuro che funzionerebbe così bene accoppiato a un amplificatore a transistor più
penetrante, ha bisogno della purezza delle valvole SE, o forse del calore della "classe A".
Utilizzarlo con lo Xerxes probabilmente mi provocherebbe un attacco cardiaco, ma ha funzionato
a meraviglia con un LP12 :-)
Non è un qualcosa che si possa accoppiare a diffusori piccoli, brillanti
e dalla banda limitata; sebbene la Loth-X gradiscano la sua presentazione, non hanno né un
crossover né un tweeter inaffidabile che possano essere spinti al parossismo. È mai possibile che
un preamplificatore a transistor si abbini così bene con un amplificatore SE?
Questo è un oggetto a cui devo dedicare ancora un bel po' di tempo per cercare di capirlo meglio, ma al momento sta rendendo la musica un divertimento e questo è molto importante...
Ufff...
Quindi ora diamoci una calmata e facciamo una lunga e ponderata verifica delle prestazioni su un periodo di un paio di mesi.
Dopo aver scoperto la sorprendente sinergia con lo Yamamoto A-08s SE era naturale proseguire per quasi tutto il resto della prova con questa combinazione. Questo è un grande elogio! Pochissime apparecchiature rimangono nel mio impianto del soggiorno dato che normalmente non mi piace metterlo in disordine visto che è perfettamente bilanciato per l'ambiente e preferisco gestire gli inevitabili intralci nella stanza di ascolto dedicata. Ma nel caso del KingRex, anche dopo una prolungata permanenza, il piccolo preamplificatore continuava a produrre musica dolcissima con lo Yamamoto.
Per prima cosa vediamo cosa non fa. Non lavora molto bene con l'amplificatore T20power della KingRex! In effetti l'ho provato con alcuni esponenti della nuova schiatta di amplificatori digitali e in ogni situazione li ha fatti sembrare un po' grigi e duri, per mancanza di anima e comunicativa. Uno fra quelli che avevo a portata di mano, il Lehmann Stamp può essere considerato quello con cui si comportava meglio (in effetti quest'ultimo è un rilevante esempio di dolcezza all'interno della sua tipologia) ma anche in questo caso siamo ben al di sotto dello Yamamoto. Non suonava comunque come il KingRex che ho recensito un paio di anni fa - un preamplificatore che lavorava pittosto bene con il T20.
Il fatto è che il Preference è semplicemente troppo trasparente. Non aggiunge alcun calore o lucentezza al segnale; infatti (e non lo dico alla leggera) è il preamplificatore più trasparente che io abbia mai ascoltato. La maniera in cui evidenzia l'esile grigiore degli amplificatori digitali ne è un buon esempio. Per correttezza verso la KingRex, Christine (il mio contatto presso di loro) mi ha suggerito che il preamplificatore non era perfettamente a suo agio con i loro finali e mi ha consigliato qualcosa in Classe A. Questa è decisamente un'ammissione e posso solo attendere il momento in cui loro produrranno un amplificatore con cui accoppiarlo.
Seguendo questo consiglio ho provato a far alimentare lo Jungson Ja-99 dal Preference. Naturalmente lo Jungson è un integrato e in realtà non avrebbe bisogno di un preamplificatore, ma è stato interessante notare che collegando il Preference ad uno degli ingressi dello Jungson (con il volume al massimo) non si è prodotto alcun cambiamento nel suono, dimostrando ancora una volta la assenza di artifici nel Preference. Purtroppo lo Jungson non ha un ingresso che esclude il proprio preamplificatore quindi il segnale passava attraverso due preamplificatori, ma almeno il Preference non strizzava il suono, e il carattere caldo e potente che tanto mi era piaciuto nello Jungson è rimasto invariato.
Ma qualsiasi cosa abbia provato, e a prescindere dai consigli di Catherine, dopo ogni esperimento il piccolo preamplificatore (che naturalmente era facile da spostare!) finiva di nuovo dritto dritto nell'impianto del soggiorno ad alimentare lo Yamamoto: era difficile farne a meno.
Ho elogiato lo Yamamoto quando l'ho recensito anche se ero convinto che una delle ragioni per cui lo Ayon Crossfire (che è un integrato) risultava più trasparente fosse dovuta al preamplificatore che avevo collegato allo Yamamoto A-08s. Il KingRex me lo ha confermato: era come se tutti i preamplificatori (più cari) che avevo a disposizione stordissero il suono. Con il KingRex lo Yamamoto ha mostrato il suo vero carattere e la loro combinazione si avvicinava decisamente all'Ayon per quanto riguarda dettaglio, trasparenza e palcoscenico sonoro, rimanendo indietro solo per quanto riguarda la macrodinamica ed il controllo dei bassi più profondi.
E arriviamo quindi alla parte della recensione per cui devo navigare in solitaria: lo stadio phono. Cosa posso dire? Tutto quanto detto finora scaturisce in prima battuta dall'ascolto di vinili. All'inizio ho utilizzato il mio premplificatore Nibiru Phono collegato ad uno degli ingressi di linea del Preference, ma con tutti quei cambi di componenti e senza quasi accorgermene ho iniziato ad adoperare sempre di più lo stadio phono integrato del Preference.
Ho avuto un sacco di preamplificatori phono negli ultimi dieci anni. Naturalmente tutti diversi fra loro, ma uno solo ha un significativo vantaggio sullo stadio phono del piccolo Preference ed è il mio Nibiru. Il Nibiru costa il doppio del Preference e lo supera principalmente per quanto riguarda peso, potenza e per la dimensione dei musicisti nel palcoscenico; è più appagante, ma alla fine non in modo così significativo da farmi irritare o provare delusione utilizzando il Preference da solo. Come il resto del preamplificatore, lo stadio phono mostra una apertura e una trasparenza tali da far impallidire più di un preamplificatore fono dal costo fino a 500 euro, il tutto senza nemmeno l'ombra di granulosità. In effetti mi ha ricordato molto il Lehmann Black Cube SE e questo la dice lunga.
Ho finito con l'apprezzare il fatto che il selettore degli ingressi non ha una posizione finale ma può semplicemente essere ruotato senza fine, ma qualcun altro potrebbe non gradirlo. Le dimensioni (non certo il suono o la qualità costruttiva) non impressioneranno i vostri amici per la cifra spesa. Come ho già detto lo stadio phono capta del rumore dall'alimentatore, quindi anche se le due unità stanno bene un accanto all'altra, o addirittura impilate, per quanto il cavo di interconnessione lo consente, l'alimentatore deve essere spostato più lontano possibile.
Il Preference è un preamplificatore eccezionale e contiene uno stadio phono che può dare serie preoccupazioni alla maggior parte degli stadi phono separati. Con esso la KingRex si è evoluta da azienda che produce eleganti componenti a basso prezzo fino a rivelare l'ambizione di poter fare qualcosa di veramente speciale. Che un inveterato fanatico delle valvole preferisca (sic) in questo momento utilizzare un preamplificatore basato sul silicio con un amplificatore finale Single-Ended la dice lunga, anche se non è forse una così gran sorpresa considerando che utilizzo anche uno stadio phono a transistor.
Quindi, ben fatto KingRex: adesso andate avanti e progettate un finale all'altezza. :-)
© Copyright 2010 Geoff Husband - www.tnt-audio.com