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Monrio MC 207 - ampli integrato

....coloro con indaco i miei fermo immagine

[Monrio MC 207]
[English version]

Prodotto: Monrio MC 207 - amplificatore integrato a stato solido
Costruttore: Monrio - Italia
Prezzo appross.: 1500 Euro
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Dicembre, 2004

Non è la prima volta che ci occupiamo del marchio italiano Monrio. L'abbiamo già fatto in occasione della prova dell'integrato entry-level della casa piacentina, l'Asty. L'MC 207 in prova è invece il fratello maggiore, ultima evoluzione della fortunata serie MC, partita col 202, proseguita col 200 e poi col 205.

Descrizione e caratteristiche tecniche

Il Monrio MC 207 è un amplificatore integrato a stato solido, in configurazione completamente dual-mono, a partire dalle alimentazioni, separate per i due canali e facenti uso di due toroidali da 200 VA ciascuno e 8 condensatori elettrolitici per una capacità di filtraggio complessiva pari a ben 80.000 uF. Un terzo trasformatore toroidale, più piccolo, svolge funzioni "di servizio".
Gli ingressi a disposizione sono 5 linea (no phono) + un TAPE OUT. E' presente anche un ingresso "direct" che dovrebbe essere in tutto e per tutto assimilabile ad un classico "main in" ovvero una connessione diretta allo stadio di potenza, bypassante sezione pre e controllo del volume. Lo scopo di tale ingresso è quello di consentire l'utilizzo dell'MC 207 come finale in un impianto HT, ad esempio.
La commutazione degli ingressi avviene tramite relé servo-controllati, attivati dalla pratica pulsantiera sul frontale, servita da utili led che segnalano quale ingresso sia stato selezionato.
All'inserimento dell'alimentazione l'apparecchio si pone in modalità stand-by. Curiosamente, la serigrafia della manopola del volume riporta la numerazione romana. La posizione "ore dodici" è pertanto "XII". Il frontale è in alluminio spazzolato. Esteticamente si presenta ben rifinito e dall'apparenza discreta, nel senso di "non chiassosa". Il pannello posteriore fa uso di connettori d'ingresso ed uscita dorati ed è presente una comoda vaschetta IEC per il cavo d'alimentazione.
Queste le principali caratteristiche tecniche dichiarate:

L'amplificatore è stato provato per circa 3 mesi con differenti partners, impegnandolo anche con diffusori dal carico piuttosto difficile.

[Monrio MC 207 inside]

....coloro con indaco i miei fermo immagine (da "Negligenza", Scisma)

Il Monrio MC 207 è un integrato nato per pilotare qualunque tipo di diffusore, con autorità e controllo. Tuttavia, non mostra alcun segno di un carattere forte e/o grossolano. Anzi. Questo integrato italiano ha un carattere sì vivace ma non aggressivo, tendenzialmente aperto in gamma medio-alta e controllato in gamma bassa.
E' un suono chiaro e ben definito, non privo di una certa personalità. Non fa molto per impressionare l'ascoltatore, preferisce farsi apprezzare per una equilibrata somma di virtù.
La buona apertura in gamma medio-alta restituisce una riproduzione delle voci con un ottimo senso di "presenza" e precisione. Qualche volta, in presenza di incisioni un tantino "frizzanti", viene posto l'accento sulle sibilanti, specie quelle femminili ma, sia chiaro, non si tratta di un'aggiunta dell'amplificatore, quanto di una sua sottolineatura di ciò che è già presente nei dischi. Ad esempio, nel disco "Rosemary Plexiglas" degli Scisma (1997 EMI Music - 7243 8 21097 2 3), la particolare voce di Sara Mazo indugia un po' su alcune sibilanti. La sottolineatura resta comunque abbastanza gradevole e mai fastidiosa.
Questa caratterizzazione timbrica contribuisce inoltre anche ad una certa vivacità delle percussioni che agiscono in gamma medio-alta: piccoli tamburelli, piatti, charleston, triangoli etc. Il contenuto armonico di tali strumenti è sempre e comunque rispettato.
Il carattere sincero del Monrio MC 207 conferisce ariosità anche alla più spenta delle incisioni e ben si sposa con catene tendenzialmente chiuse o troppo "calde". Inoltre, è bene metterlo in evidenza, non perdona troppo quei dischi un po' troppo esuberanti proprio in gamma medio-alta. Di conseguenza, di tanto in tanto, qualche traccia di asprezza o di nasalità vien fuori ma è più un rimarcare che un aggiungere vero e proprio.

Osservando attentamente il comportamento in gamma bassa si scopre un carattere nuovamente sincero e generoso, un misto tra potenza e morbidezza, unite ad una risposta sostenuta anche verso le ottave più profonde. A suo agio con programmi musicali anche piuttosto impegnativi in questa porzione dello spettro (Morcheeba, Massive Attack, Rage against the machine...) il Monrio MC 207 è convincente, cattivo quanto basta senza essere monocorde, morbido senza essere slabbrato, controllato senza essere "trattenuto".
Senza questo tipo di prestazione in gamma bassa e medio-bassa il suo suono avrebbe potuto essere squilibrato verso il medio-alto. In questo modo, invece, il suono di questo integrato appare sufficientemente coerente e completo. Pur restando tendenzialmente chiaro e "frizzante" l'equilibrio è tutt'altro che sgradevole. Anzi, si lascia ascoltare in completo relax ed il più delle volte ci si dimentica di lui, un gran bel complimento per quel componente che dovrebbe essere il "filo con guadagno".
Per fare la controprova di questa mia sensazione, ho impietosamente dato in pasto al lettore CD uno dei dischi più compressi, enfatizzati in gamma medio-alta e sgradevoli che ho nella mia collezione: "Be here Now" degli Oasis (Sony Music - 1997 - 488187-2). Disco bellissimo, dal punto di vista artistico, ma veramente pietoso dal lato tecnico. Per peggiorare le cose ho collegato una coppia di spietati monitors come le Merlin TSM-MM, che ho al momento in prova, diffusori in grado di rivelare qualunque cosa che si trovi a transitare anche solo per caso attraverso i loro morsetti :-)
Ebbene, con tutti i limiti dell'incisione, devo dire che sono riuscito ad ascoltarlo senza storcere troppo il naso, segno inconfutabile che l'amplificatore, pur con l'impostazione timbrica descritta, non ci mette troppo del suo.

Dinamica

Si tratta di un amplificatore "senza paura" a tutti gli effetti. Pilota con disinvoltura praticamente tutto e confesso di non essere riuscito a metterlo in crisi. Mantiene un piglio dinamico di buon spessore, non si scompone mai e ricostruisce i tempi musicali con buona precisione e sicurezza. Solo confrontato con amplificazioni di ben altro costo e ben noti per eccellere proprio nel timing (Naim) si riesce ad evidenziare un po' più di lentezza, ma si tratta davvero di "carattere" più che di vera e propria limitazione elettrica.
Anzi, a dire il vero, tutto rientra esattamente nel "senso" musicale di questo amplificatore: mai protagonista della scena, sempre composto, corretto e servizievole...al servizio della Musica, ovvio.
Anche le forti richieste impulsive non lo spaventano, come i violenti colpi di cassa e rullante del disco d'esordio dei Rage against the machine o le sintesi elettroniche di "Blue Lines" dei Massive Attack.
A proprio agio anche con la sinfonica "vivace", come ad esempio tra le chiome de "I Pini di Roma" e gli spruzzi pirotecnici delle "Fontane di Roma" di Respighi (in edizione Telarc) questo Monrio riesce a donare una brillantezza particolare agli ottoni e, in particolar modo, ai triangoli. Ciò, in particolare, significa che anche dal punto di vista della microdinamica, pur in presenza di segnali musicali complessi, l'amplificatore possieda ancora carte da giocare. La sua capacità di introspezione è infatti molto buona.

Immagine e soundstage

Il Monrio MC 207 esibisce una prestazione prospettica di tutto rispetto, con una scena ben proporzionata e sufficientemente estesa nelle tre dimensioni spaziali. La sua impostazione timbrica, poi, aiuta la localizzazione delle diverse sorgenti all'interno del soundstage, illuminandole di una luce chiara e diretta.
Il senso della profondità è molto buono e, vista l'impostazione chiara, avrei pensato a piani sonori piuttosto avanzati...invece così non è. La scansione dei diversi piani è buona e la messa a fuoco di ogni elemento dello stage è apprezzabile.
Non è ancora il suono "grande" che si può godere dalle grandi amplificazioni ma non dimentichiamoci che stiamo parlando comunque di un ampli integrato da 1500 €. Inutile alimentare falsi miti e mal riposte speranze: per fortuna in HiFi si riesce ancora a stabilire una scala gerarchica di prestazioni in funzione del prezzo. Ci sono eccezioni, certo - sia in un senso che nell'altro - ma di norma per avere il top occorre spendere molto. Se così non fosse, neppure la stessa Monrio proporrebbe soluzioni di amplificazione più costose e sofisticate...

Qualche consiglio

Una mezz'oretta di riscaldamento sarebbe necessaria, prima di ascolti "critici" ma... senza troppe paranoie. Questo amplificatore si esprime in maniera assolutamente accettabile anche da freddo. Dal punto di vista dei diffusori non vedo problemi di interfacciabilità. Questo MC 207 pilota con disinvoltura carichi anche complessi e difficili, ben al di sotto dei 4 ohm, per esempio. L'unica avvertenza è quella di evitare partners con una gamma alta troppo in evidenza, l'insieme potrebbe sconfinare nello squilibrio timbrico.

Lamentele

[Monrio MC 207 rear]

Costruzione e finitura. Il Monrio MC 207 è ben realizzato, la costruzione e la finitura non prestano il fianco a critiche di sorta. Il cabinet è abbastanza robusto, ma il pannello superiore non è del tutto immune alle risonanze. I connettori RCA degli ingressi sono posti tra i terminali d'uscita dei diffusori, scelta quasi obbligata vista la costruzione dual-mono. Questo, tuttavia, porta i cavi di segnale e di potenza ad intersecarsi quasi inevitabilmente. Avrei preferito disporre di un percorso più pulito e privo di intersezioni.
La qualità degli RCA dorati d'ingresso è accettabile ma non commisurata al prezzo dell'amplificatore. Forse 1500 € fanno meno impressione dei vecchi 3 milioni di lire...ma sono sempre un bel po' di soldi :-)
Dal punto di vista operativo il funzionamento si è sempre mostrato sicuro ed impeccabile. L'estetica, come già detto, è inoffensiva, molto discreta. Personalmente, non ho mai gradito i pannelli frontali in alluminio chiaro abbinati a cabinet neri. I piedini in dotazione sono le classiche semisferette di gomma dura.

Suono. E' facile convivere col Monrio MC 207. Nella mia personalissima "wish list" avrei desiderato una maggior pulizia sulla porzione alta delle voci, un basso appena più articolato in gamma bassissima (ma è il prezzo che si paga per la sua morbidezza) ed una maggiore coesione tra le varie gamme.
Le gamme alta ed altissima sono tutt'altro che spiacevoli, anzi. Tuttavia, la loro "presenza" potrebbe non incontrare il gusto di tutti. Capiamoci: l'MC 207 non è un apparecchio con la gamma alta in netta evidenza e quindi leggero e vuoto in basso, esile e sgraziato. Niente affatto. Il corpo e la sostanza ci sono eccome, immaginate solo una leggera tendenza al protagonismo della porzione più alta dello spettro. Ho detto protagonismo, non asprezza, sia ben chiaro. Non c'è da leggere tra le righe o interpretare. Effervescente forse è l'aggettivo che rende maggiormente l'idea, specie pensando al suono di piatti della batteria e di altri strumenti metallici che operano prevalentemente in gamma medio-alta.

Conclusioni

Il Monrio MC 207 è un apparecchio serio, ben costruito, pensato per l'appassionato che mette al primo posto la Musica e non l'impianto. Non si fa notare troppo, né esteticamente né dal punto di vista sonoro e questo è, a mio modo di vedere, un grande pregio per chi desideri un amplificatore che si trovi a suo agio con tutti i generi musicali, fornendo loro un segnale pulito, musicale e scevro da voglie di protagonismo particolari.
Lo vedo bene come ampli "definitivo" per tutta una schiera di audiofili senza la sindrome da upgradite acuta, pronti a spendere una cifra "importante" per un apparecchio di sostanza, destinato a stare al suo posto per diversi anni.
Il Monrio MC 207 si mette al vostro servizio ed al servizio della vostra Musica preferita, senza eccessi, con discrezione.
Una macchina da Musica, a tutti gli effetti.

Foto courtesy of Monrio - © 2004

Copyright © 2004 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

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