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Prodotto: amplificatore integrato REDGUM Black Series
Produttore: Redgum Audio - Belgrave, Australia
Prezzo: 1.818 dollari australiani (tasse escluse) più spedizione - Convertitore di valuta
Recensore: Richard Varey - TNT Nuova Zelanda
Pubblicato: Ottobre, 2017
Traduttore: Roberto Felletti
Accidenti, ci sono così tanti amplificatori tra cui scegliere; in effetti persino troppi, e il compito può apparire spaventoso e, sostanzialmente, troppo gravoso. Allora, come possiamo fare delle distinzioni significative? Dal mio punto di osservazione in Nuova Zelanda, ho stilato un elenco di candidati audiofili e ho analizzato i pareri degli appassionati sulla filosofia progettuale di REDGUM Audio, nonché le opinioni sulle prestazioni di questo amplificatore. Volevo sapere due cose: 1) avrei creduto a quanto veniva raccontato e 2) avrei comprato l'amplificatore?
Il mantra caro al produttore recita «è solo una questione di musica» e «meno roba c'è, meglio è». Per l'azienda, il progetto non deve sottostare alle specifiche, ma deve rispondere alla domanda “cosa bisogna fare per riprodurre la musica esattamente come se la si ascoltasse dal vivo?”. Ho appreso, dal materiale informativo, che i principi progettuali del fondatore, Ian Robinson, pongono l'accento sulla semplicità e sulla neutralità per una gestione migliore dei transienti e per la trasparenza del suono; il tutto nei limiti del budget disponibile. Ciò ha portato ad avere funzioni essenziali allo scopo di ridurre i tempi di elaborazione del segnale, per poter ottenere un risultato caratterizzato da velocità e trasparenza, cercando di avvicinarsi al concetto di un “cavo diretto con guadagno”. Concordo su questo, poiché so, in base alla mia esperienza con il mio impianto (attualmente composto da pre-amplificatore e finali monoblocco V2 Sachem Pure, di produzione locale), che una buona gestione dei transienti e un percorso pulito del segnale sono di primaria importanza per garantire una presenza e una “spinta” coinvolgenti, per poter ascoltare la musica così come deve essere ascoltata.
Il RGi35ENR è un modello di REDGUM Audio che fa parte della Serie Nera; l'azienda si trova tra Ferntree Gully e Cockatoo (vicino a Melbourne), in Australia. Si tratta di un progetto MOSFET ad elevata erogazione di corrente, ad elevato indice di smorzamento, in grado di pilotare diffusori a bassissima impedenza per riprodurre vera musica in modo neutro. La costruzione è dual-mono, con una speciale procedura di test e di sicurezza all'accensione; viene anche fornito un telecomando particolare. L'uscita è dichiarata pari a 50 W RMS per canale; quella effettiva è pari a 65 W su 8 Ω con picchi di 140 W, mentre è pari a 80 W RMS su 4 Ω con picchi di 280 W e 95 W su 2 Ω con picchi di 560 W.
Questo amplificatore presenta alcune caratteristiche interessanti che migliorano l'esperienza d'uso e l'estetica. A prima vista, è un freddo e pesante blocco di metallo nero, dall'aspetto un po' enigmatico. Con i suoi oltre 16 kg di peso, non potete non notare il massiccio dissipatore che richiama una forma d'onda sinusoidale, sul quale l'amplificatore poggia. Sul retro gli ingressi sono contraddistinti da dei codici colore, le etichette non passano mai di moda, così basta solo imparare quale colore è associato a un certo ingresso e sul frontale si illuminerà il LED corrispondente, del medesimo colore del rispettivo ingresso. Il telecomando, volutamente, trasmette solo i codici e può essere utilizzato per “istruire” un telecomando universale. Oh, c'è anche una garanzia di sette anni.
Allora, come suona la musica? Dopo averlo collegato e aver avviato la sequenza automatica di test premendo il pulsante di accensione sul telecomando, ho subito capito che abbinarlo ai miei diffusori da pavimento Audio Pro Avanto 100 DC sarebbe stato divertente. L'aggiunta di una copia del Chesky Records' Ultimate Demonstration Disc e di una Guida all'Ascolto Critico, nell'esaustivo materiale informativo del recensore, stavano a indicare chiaramente ciò che i ragazzi di REDGUM Audio pensavano fossero i punti sui quali dovessi concentrare l'attenzione durante i miei ascolti.
Questo disco comprende una serie di criteri per valutare la qualità del suono, spiegati e dimostrati con registrazioni Chesky di, tra gli altri, Rebecca Pidgeon, Sara K., Livingston Taylor, Ana Caram e Monty Alexander. La mia fame di frizzante e possente dinamica, e di un grande palcoscenico, veniva stimolata; avevo preso i dischi test usati per i miei McIntosh, Focal-JMLabs e Usher Audio, dischi con quelle impressionanti improvvisazioni alla batteria di Ron Tutt e Jim Keltner, oltre a una serie di brani di jazz e di classica, e altre registrazioni di elevata qualità. Recentemente, mi sono procurato anche un disco test HDCD Reference Recordings e una copia del CD demo Alpine Speed of Sound, oltre a un LP demo con registrazioni PCM Nippon Columbia Japan e un LP test stereo Enoch Light's Project 3. Oh, non preoccupatevi: ho ascoltato anche tanta musica normale! Come sempre, la qualità delle registrazioni è l'elemento che fa la differenza quando si ascolta un'apparecchiatura audio domestica nel proprio impianto e nel proprio ambiente.
I criteri di valutazione della qualità sonora che avevo in mente, durante gli ascolti, erano quindi: accuratezza timbrica degli strumenti, presenza fisica ed equilibrio musicale (che si evidenziano bene in alta risoluzione), profondità, atmosfera, chiarezza in gamma media, naturalezza, trasparenza, presenza, impatto viscerale, ritmo e passo, focalizzazione (immagine olografica), transienti, risonanze in gamma bassa e dinamica. Caspita! È una bella lista di caratteristiche impegnative che mettono a dura prova qualsiasi elettronica. Tutti questi fattori dovrebbero portare a discernere i più piccoli dettagli e la trama del messaggio musicale, le più sottili sfumature nella dinamica, l'acustica del luogo in cui la registrazione è stata effettuata (spesso un ambiente ampio e musica registrata dal vivo, nel caso dei dischi Chesky). Non avevo dubbi sul fatto che l'amplificatore se la sarebbe cavata alla grande. Ne avevo avuto la certezza quando un ampio sorriso si era formato sul mio volto, mentre ascoltavo i brani dimostrativi.
Mi sono ritrovato ad ascoltare registrazioni che so essere d'impatto, frizzanti e realistiche, tra cui Big World, di Joe Jackson, e The Trinity Session, dei Cowboy Junkies, oltre a un paio di album, davvero coinvolgenti, di Charly Antolini. Senza dubbio, ascoltare era diventato un piacere quotidiano irrinunciabile, con quell'ampio sorriso che si formava sul mio volto mentre sempre più musica di mio gradimento scorreva nell'amplificatore, per poi sgorgare dai miei assai validi diffusori e arrivare, infine, alle mie orecchie soddisfatte. La musica riprodotta suonava vivace, ovviamente non nel solo senso di “forte”, dando un livello di realismo con una qual certa “vitalità”. Abbastanza letteralmente, potrei definirla un'esperienza sonora sbalorditiva. La configurazione dual-mono ricreava un'immagine molto “vera”, al punto che, quando chiudevo gli occhi, il suono non sembrava provenire da due diffusori separati. I vari test condotti utilizzando le registrazioni Chesky Records hanno mostrato chiaramente che il REDGUM faceva ciò che ci si aspetta da un amplificatore, e in maniera assolutamente convincente. Ascolto dopo ascolto, sono rimasto deliziato dalla facilità con cui mi abbandonavo alla grande musica, senza preoccuparmi di quale fosse l'apparecchiatura che suonava.
Nel corso dei molti anni del mio percorso audiofilo (iniziato nei primi anni '70), ho avuto e dato via molti prodotti che mi hanno deluso o che avevano un prezzo spropositato. Questo amplificatore è piuttosto diverso. Durante il periodo in cui ho ascoltato musica con il REDGUM sono rimasto sorpreso, ripetutamente, nel pensare che si tratta di un amplificatore il cui costo si aggira sui 1.500 euro. È chiaro che, in questo caso, l'investimento nel rendere le cose semplici si è rivelato proficuo. Quando l'ho visto per la prima volta, e ho percepito la robustezza della “scatola nera”, mi ha ricordato un macchinario da ingegneri, e dopo aver letto dell'avvertimento preliminare riguardo al ciclo di test ad ogni accensione, mi sono meravigliato della finezza e del livello di sofisticazione. Comunque, eccolo qua, un esecutore altamente raffinato con una capacità molto concreta nel fare ascoltare la musica come andrebbe ascoltata.
Proprio come il suo omonimo arboreo (Redgum è il nome di un tipo di legno, simile al noce, e di alcune specie di alberi di eucalipto - NdT), il REDGUM Black Series è qualcosa che cresce nel tempo, assolutamente. Quando ho cercato tra i vecchi articoli, sono rimasto sorpreso che i prodotti REDGUM Audio non siano stati mai recensiti su TNT-Audio nei suoi oltre 20 anni di vita, durante i quali la gamma di apparecchiature audio esaminate si è evoluta ed è cresciuta. Ho avuto la sensazione che ci fosse una specie di mormorio tra gli audiofili, e ho voluto capire da me come stavano le cose. E ascoltare con le mie orecchie. Sin dal primo ascolto ho assaporato l'esperienza REDGUM, e quella sensazione di autorevolezza e di musicalità; di certo, non si tratta solo dell'ennesimo amplificatore!
E quindi si è scoperto che il REDGUM Audio Black Series RGi35ENR è ben altro che l'ennesimo amplificatore. Lo consiglio caldamente, non solo per le sue prestazioni ma anche per il suo rapporto qualità/prezzo, oltre che per le sue notevoli caratteristiche progettuali. Se stessi cercando un amplificatore nella fascia di prezzo dei 2.000 euro, sicuramente questo prodotto sarebbe in cima alla lista, e mi domanderei quale altro prodotto potrebbe seriamente competere per la miglior prestazione in rapporto al prezzo.
Ringrazio Lindy Gerber di REDGUM Audio per la sua deliziosamente utile e amichevole collaborazione nel facilitarmi la prova d'ascolto, rivelatasi un gran divertimento che mi ha fatto ricordare il motivo per cui mi piacciono la musica, l'audiofilia e le recensioni.
© Copyright 2017 Richard Varey - richard@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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