Rega Elex mk4 - amplificatore integrato

Un elegante esecutore

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Prodotto: Rega Elex mk4 - amplificatore integrato
Costruttore: Rega - UK
Distribuito in Italia da: Green Sounds - Italia
Prezzo di listino: 1850€
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT-Audio Italia
Recensito: Marzo, 2025

[Rega Elex - vista frontale]

Introduzione

Alla Rega piace realizzare apparecchi che durino nel tempo e che conservino il nome per decenni. Così, questo Elex mk4 non è che la quarta incarnazione del primo ampli integrato Elex, apparso nel lontano marzo 1991, esattamente 34 anni fa. Da una versione all'altra ci sono state modifiche e si sono avvicendati miglioramenti, senza mai allontanarsi troppo dal progetto iniziale. Oggi l'Elex occupa il terzo posto nella gamma di amplificatori Rega, sopra il Brio, il piccolo Io che abbiamo recensito due anni fa, e sotto l'Elicit. Per il cliente Rega, dunque, gli step di upgrade nel campo delle amplificazioni sono abbastanza logici e consequenziali.

Uno sguardo più da vicino

Rispetto all'Elex mk3 la novità più evidente è la presenza di una sezione digitale, con ingressi coassiale e ottico. Ancora nessuna possibilità di collegamento USB o Bluetooth. La sezione digitale ricalca molto da vicino quella del lettore Saturn-R, basata sul chipset Cirrus Logic WN8742, un convertitore D/A che gestisce PCM fino a 32bit/192 kHz e anche DSD. Non è un chip recentissimo, tant'è che equipaggiava anche il vecchio Rega DAC-R e il lettore Apollo-R. Presente anche l'uscita cuffia, assente nella versione precedente. L'alimentazione di questa (anche in versione S-Balanced) disconnette lo stadio d'uscita e lo collega direttamente alla cuffia, una soluzione analoga a quella utilizzata sul piccolo Io. Immancabile l'ingresso phono MM, come da tradizione Rega, basato su opamp duale JRC 4580.

Il cuore dell'Elex è invece rimasto sostanzialmente immutato, così come la potenza: 72 watt per canale su 8Ω e 90 su 6Ω, mentre non è dichiarata la potenza su 4Ω. Tuttavia, l'amplificatore può gestire senza problemi carichi anche molto bassi. Rega, per questo nuovo mk4, dichiara un'attenta selezione della componentistica, l'utilizzo di condensatori in polipropilene e poliestere e di transistor Sanken per la consueta sezione amplificatrice in Classe AB. La sezione d'alimentazione utilizza due condensatori di livellamento marchiati Rega, colorati del solito verde Rega, da 10.000uF/50V ciascuno e un grosso toroidale. Il potenziometro del volume, motorizzato, è un ALPS RK168-100KBX4.

Tutto il cabinet, compreso lo spesso e pesante coperchio superiore, funge da dissipatore di calore. Nel retro, la consueta batteria di connettori RCA (un phono, gli altri quattro linea), un'uscita PRE-OUT e una REC-OUT, gli ingressi digitali e una vaschetta IEC d'alimentazione priva di connessione di terra. Pertanto l'apparecchio è del tipo a doppio isolamento. I connettori multistandard per i diffusori, opportunamente distanziati, completano il quadro.

All'accensione lo scenografico logo Rega sul frontale si illumina di un bel rosso acceso. Un completo telecomando che può pilotare anche altri apparecchi Rega consente il controllo di tutte le funzioni. L'Elex mk4 è un apparecchio grande e pesante, ma non per dare sfoggio di inutile solidità, quanto perché l'interno è effettivamente pieno e il cabinet è di metallo spesso per fungere da dissipatore del non trascurabile calore generato dagli stadi finali. A questo proposito, nel manuale è riportata la seguente avvertenza: “Continued high level use into loads of 6Ω or less may cause the case to exceed 40°C above ambient temperature and activate the thermal shut down” ovvero un utilizzo intensivo (ad alto volume) con carichi pari o inferiori a 6Ω può portare la temperatura d'esercizio 40° sopra quella ambientale e casuare l'intervento della protezione termica (a ripristino automatico).

[Rega Elex - vista interna]
Vista dell'interno pulito e ben ingegnerizzato. Click per la foto ad alta risoluzione

[Rega Elex - vista posteriore]

Curiosità

Il progettista capo del nuovo Elex è Terry Bateman, che ha il vezzo di scrivere (firmandole con le iniziali TB) frasi bizzarre sul circuito stampato degli apparecchi che progetta. Stavolta, sull'Elex mk4, ha scritto: “EL84, do we really need 17 watts?” ossia: abbiamo veramente bisogno dei 17 watt di una EL84? Si riferisce alle valvole EL84, delle quali lui sembra essere un grande appassionato, in particolare se usate negli amplificatori inglesi Leak Stereo 20 e TL12+s di tanti decenni fa. La stranezza sta nel fatto che lui progetta amplificatori a stato solido di potenza ben superiore, come questo Elex. Davvero ritiene che 17 watt siano eccessivi, visto che sono esattamente quelli che una coppia di EL84 produce in push-pull (che in modalità single-ended scendono a 5.7 watt)?

[Rega Elex - Terry Bateman motto]
Rega Elex mk4 - Terry Bateman e le EL84

Caratteristiche tecniche dichiarate

[Rega Elex - telecomando]

Un elegante esecutore

Dopo aver positivamente recensito il piccolo di casa Rega, ovvero l'Io, ero curioso di provare la nuova incarnazione dell'Elex, suo fratellone maggiore. Il progetto Elex continua sulla strada tracciata dalle precedenti versioni e dalle amplificazioni Rega in generale, pertanto non è una sorpresa che si ritrovino, in larga parte, le caratteristiche che avevo descritto nella recensione del modello Io. Già questo è un buon segno: chi compra Rega sa cosa aspettarsi, c'è un family sound inequivocabile. Qui, in più, si sente maggiormente la mano di un appassionato di valvole come Bateman, perché l'Elex suona più gentile e meno aggressivo dell'Io e del Brio, pur mantenendo la tipica capacità Rega di seguire la musica e il ritmo con estrema facilità.

È un suono più elegante, più maturo, più liscio, con un focus incentrato sulla gamma media, che viene riproposta precisa e dettagliata, ma senza enfatizzazioni fastidiose. Voci, strumenti a corda, tastiere e fiati popolano la scena sonora con un garbo deciso, mai guascone. La cosa che più si percepisce è una sorta di uniformità in tutte le porzioni della gamma media, segno di un equilibrio tonale veramente ben allineato.

Salendo verso l'alto il suono assume una connotazione più ambrata: dettaglio, trasparenza e precisione non mancano, ma siamo lontani da certi suoni da moderna high-end iper-definita. Chissà, forse anche in questa porzione dello spettro audio Bateman ha voluto ritrovare quel timbro tipico di certe valvole, come appunto le sue amate EL84. Il contenuto armonico è ottimo, e ogni strumento si esprime senza protagonismi di sorta. Non salterete sulla sedia per dire: “accidenti! Senti questo dettaglio appena percettibile!” perché non sembra questo lo scopo di questo amplifcatore (e, direi, anche degli altri suoi compagni di squadra). Quel che conta è la visione d'insieme, coerente e realistica.

In gamma bassa e medio-bassa si sente qualche muscolo in più rispetto all'Io, e così articolazione e potenza acquisiscono peso e rilevanza. Anche in presenza di grandi richieste energetiche l'Elex non si scompone e prosegue dritto per la sua strada. Giusto la prima ottava (da 20 a 40Hz, niente che si possa sentire con diffusori, diciamo così, normali) sembra possedere meno energia. La sensazione è che ci sia un leggero roll-off, unito a una leggera mancanza di controllo.

Ottima la performance dal punto di vista dinamico e del ritmo, veri punti di forza di Rega e di questo Elex in particolare: la scansione dei tempi musicali, anche in presenza di trame complesse, è metronomica, precisa e senza sbavature di sorta. Questo, come è ovvio, contribuisce moltissimo al coinvolgimento durante l'ascolto, perché la musica è, prima di tutto, ritmo. Provate a chiedere a un direttore quale sia una delle sue paure più grandi: vi dirà che è quella che una sezione dell'orchestra suoni più lentamente di un'altra. Non a caso, uno dei suoi compiti è proprio quello di scandire correttamente i tempi. Esistono apparecchi HiFi, diffusori ma anche amplificatori, che riproducono certe porzioni dello spettro audio (in genere i bassi) sempre un po' in ritardo rispetto al resto. Ed è fastidioso, naturalmente, ma per me è letteralmente insopportabile. Già col piccolo Io questo rischio era remoto, con l'Elex non c'è timore alcuno che ciò accada.

Non solo i tempi musicali sono scanditi con precisione, ma anche i salti dinamici sono notevoli, affrontati con sicurezza ma sempre senza mai sconfinare nell'eccessiva spettacolarizzazione. Forse l'Io e il Brio sono un po' più aggressivi da questo punto di vista, dovendo soddisfare un pubblico probabilmente più giovane e meno esperto. Il suono però, globalmente, è più grande dei fratellini minori e anche se manca il respiro di una grande elettronica (e ci mancherebbe) l'immagine ricreata è ben stabile, ampia, estesa anche in profondità. Rispetto all'Io che tendeva a portare tutto in primo piano, qui ci sono diversi piani sonori stratificati.

Questo Elex mk4 è, in altre parole, un upgrade sicuro rispetto ai piccoli di casa, anche se non bisogna aspettarsi miracoli, vista la differenza di prezzo e il fatto che l'Elex contiene anche un DAC al suo interno. Tuttavia, mentre l'Io e il Brio sono più a loro agio con generi moderni, pop e rock in particolare, l'Elex va alla grande anche con classica e jazz.

A proposito del DAC interno: il suono di quest'ultimo è fondamentalmente corretto, ma limita un pochino la performance in gamma bassa dell'Elex e anche il suo respiro complessivo sul resto dello spettro audio. Basta fare una prova utilizzando la sezione digitale integrata e un DAC esterno di buona qualità. Il segnale, pur passando - in quest'ultimo caso - attraverso gli ingressi linea quindi subendo un passaggio in più, è più grande, più pieno, con una gamma bassa più ricca e profonda. In altre parole: la sezione DAC interna all'Elex è buona ma non al livello del resto dell'amplificatore.

Lo stadio phono rende onore alla tradizione Rega nell'analogico. Le performance sono buone (solo MM) ma certamente un pre fono esterno è d'obbligo se avete un giradischi di alto livello.

Lamentele

Costruzione e finitura. Solido e ben realizzato, questo Elex fa sentire la sua presenza nell'impianto, per dimensioni e peso. In più, scalda un po', ma niente di intollerabile. Non sono mai riuscito a far scattare la protezione termica, anche usando diffusori dal carico inferiore ai 6Ω indicati dalla casa madre. L'utilizzo, compreso quello del telecomando, è facile e intuitivo. L'estetica è quella che è, o piace da impazzire o la si detesta. L'integrazione domestica in certi tipi di arredo non è ovvia. Mancano ingresso USB e Bluetooth ma a quest'ultima mancanza si può ovviare aggiungendo un dongle BT in uno dei vari ingressi linea.

Suono. È il suono Rega, sic et simpliciter. Dinamico, ritmato, coinvolgente, coerente e molto musicale. Sa farsi da parte, lascia il posto alla musica senza troppe caratterizzazioni o protagonismi. Se cercate l'iperdefinizione moderna, cercate altrove. Se avete bisogno di un suono spettacolare, altri apparecchi potrebbero fare al caso vostro. Personalmente, essendo amante del basso profondo, un po' di energia in più nella prima ottava l'avrei preferita unita a un po' più di brillantezza in gamma altissima.

Conclusioni

Avete un Rega Io e volete fare un bel salto qualitativo? L'Elex fa per voi. Avete il Brio e volete aggiungere ingressi, uscite e il DAC integrato? L'Elex fa per voi. La differenza di prezzo tra i due è di 750€ al listino attuale (2025), ampiamente giustificata dalla maggiore potenza (20 watt in più che non vi cambieranno la vita, comunque), dalla flessibilità d'uso e dalla presenza del DAC. State cercando un buon integrato di fascia media, che non costi un sproposito, con buone capacità di pilotaggio e che possa essere il cuore di un impianto moderno con tanti ingressi, anche digitali? Fateci un pensierino. L'Elex mk4 è un esecutore corretto, coinvolgente e rispettoso che si farà da parte per lasciare spazio a tanta bella musica.

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