Prodotto: Preamplificatore Signature, Finali monofonici Signature SE2
Costruttore: NAT - Yugoslavia
Prezzo approx.: 2.200 Euro il pre, 5.800 Euro i finali.
Recensore: Dejan V. Veselinovic
Data della recensione: Luglio 2001
|
Col tempo mi sono guadagnato ingiustamente la fama di odiare le apparecchiature valvolari;
con questa recensione vorrei smentire questa fama del tutto errata. Debbo dire innanzitutto
che questa prova è stata impegnativa per svariati motivi non ultimo quello di dover viaggiare
di domenica fino a Smederevo, che dista circa 50 km da Belgrado, dove abito, percorrendo una
strada accidentata.
La verità è che non mi piace dover testare delle apparecchiature valvolari; preferisco senza
dubbio i transistor, ma di fronte ad un sistema che suona bene come questo, veramente non mi
curo della tecnologia con cui è costruito.
|
Ad ogni modo, mi sono trovato ad ascoltare questo sistema dal prezzo impegnativo ma che prometteva di essere molto interessante. Per sicurezza ho portato con me il mio CD player Yamaha CDX-993 con il cavo Van den Hul D102 MK3 Neutrik. Ma non avrei dovuto preoccuparmi perchè il nostro ospite ha una stanza attrezzata per l'ascolto della musica nella propria casa.
Erano presenti anche i progettisti Mr. Dejan Nikic e Petar, che rappresentano il cuore e l'anima di NAT. NAT è l'acronimo di Nikic Audio Team ed è il nome di una società di Kragujevac, citta che si trova a 120 km verso sud di Belgrado, sede della Yugo automobili e di fabbriche artigianali di armi da caccia, vere e proprie opere d'arte sotto molti punti di vista. Preciso che in generale detesto cordialmente le armi e preferisco il sorprendente formaggio locale.
Il nostro scopo è quello di provare un sistema che Mr Nikic ritiene che tra i propri sia uno dei migliori e che e'... completamente valvolare!
Il sistema è composto dal preamplificatore Signature, una coppia di finali monofonici
valvolari da 100w su 8 e 4 ohms, accompagnati dal loro proprio condizionatore di rete.
I diffusori collegati sono una coppia di Meadow Lark Blue Heron (valore app. lit. 15.000.000)
dal tweeter "piezo gas" costruito con tecnologia brevettata.
L'aspetto del preamplificatore Signature è visibile in fotografia. Si presenta completo
di batterie e pesa 35 Kg (50 kg imballato).
L'imballo è costituito da due casse in legno massello, rifinite piacevolmente, complete
di maniglie. Questo tipo di imballo viene utilizzato anche per i finali monofonici, ognuno
dei quali pesa 40 Kg (54 imballato).
Di conseguenza, il peso di spedizione del sistema si aggira intorno ai 158 kg, ed il puro
costo di spedizione è significativo.
Per fare degli esempi, se Scott Faller da St Louis, Missouri, USA volesse acquistarli,
dovrebbe spendere 2,5 milioni di lire circa per la sola spedizione. Per l'Italia costa
un po' di meno: se ad es. li volesse acquistare Lucio,
per la sola spedizione spenderebbe "solo" (!) 1,5 milioni di lire circa.
|
Il Signature per l'alimentazione utilizza delle batterie; la corrente che alimenta
le valvole proviene dunque dalle batterie, ma ci sono due trasformatori toroidali che
assicurano che queste siano sempre completamente cariche.
Questa soluzione progettuale incrementa in modo significativo il rapporto segnale/rumore:
con le soluzioni tradizionali questo rapporto è generalmente nell'intervallo tra 82-90 dB
(THD + rumore), mentre qui non è inferiore a -96 dBA (pesato).
Il guadagno complessivo è di 20 dB (10:1), la distorsione totale (THD) è inferiore allo 0.1%,
la separazione tra i canali ad 1 kHz è migliore di 95 dB, mentre la risposta in frequenza
dichiarata si estende da 2 a 220,000 Hz (a -3 dB).
Non c'è feedback negativo complessivo e tutti gli stadi sono accoppiati direttamente (non
ci sono condensatori o trasformatori tra gli stadi). Vengono utilizzate 12 valvole PCC88.
L'impedenza di uscita è inferiore a 100 Ohms, quanto basta per poter pilotare senza problemi
praticamente qualsiasi cosa.
Gli amplificatori finali di potenza monofonici SE2 utilizzano ognuno una valvola PCC88,
una 6SN7, una 6AS7 e due valvole finali VT4C (a.k.a. 211).
Queste provengono dal cosiddetto "new-old stock" (NOS), il che significa che sono valvole
originali prodotte per l'esercito americano parecchio tempo fa', e costano moltissimo (mi
hanno detto che il loro prezzo corrente è di lit 414.000 - 460.000 per valvola).
Questi amplificatori hanno una potenza di 100W RMS su 4/8 Ohms, una risposta in frequenza da
2 a 120,000 Hz, un'impedenza di ingresso di 100 Kohms ed un rapporto segnale rumore di -85dB A
(pesato).
Come nel preamplificatore, tutti gli stadi sono accoppiati direttamente, senza condensatori e
senza trasformatori, in una configurazione tutta a triodi con appena 8 dB (2.5:1) di feedback
negativo. Tutti i trasformatori sono avvolti interamente a mano e, stando a quanto mi dice
Mr Nikic, impiegano una tecnologia proprietaria.
Comincio la prova cercando i punti di forza del sistema, piuttosto che i suoi punti deboli. Però non posso fare a meno di ascoltare subito la linea dei bassi, semplicemente perchè il mio solito problema con le valvole è la mancanza della linea dei bassi. Sono d'accordo che i diffusori sono un altro fattore molto importante su questo punto. Tuttavia, tanto per cambiare, questa volta devo ricredermi perchè questo sistema ha dei bassi proprio belli.
L'ascolto di certo materiale acustico, come ad esempio i Weavers ("Reunion in Carnegie Hall"), le voci umane, maschili e femminili, dà l'impressione di massima naturalezza, senza tracce di granulazione o distorsione. La sonorità ricca del Carnegie Hall viene ricreata in modo convincente, anche grazie alla registrazione ottima di Doug Sax's (eseguita con apparecchiature a valvole). "Wimoweh" è, credo, il miglior CD che io abbia mai avuto, perciò non sorprendetevi se vi dico che l'ho ascoltato tre volte in 4 ore.
Nel brano "Apache" degli Shadows il suono è calmo rilassante (come in dowright good), ma restituisce tutta l'energia controllata che Hank infonde alla propria chitarra. Paul Simon ci appare compassato nel pezzo molto lento "So Long, Frank Lloyd Wright", ed emozionante nel suo "The Only Living Boy In New York".
Ascoltando Mark Knopfler in "Private Investigations", sembra proprio di poter toccare l'orchestra, che è molto presente e quasi tangibile.
Secondo me, le valvole di solito suonano meglio a bassi che ad alti livelli sonori e non hanno mai l'impatto e la dinamica di un buon apparecchio a stato solido, sebbene risultino vincenti per ambienza e decadimento naturale del suono. Sto ovviamente parlando in termini generali sapendo che esistono delle eccezioni in entrambi i campi.
Il Signature/SE2 combo si comporta soprendentemente bene tanto da far pensare alla
qualità sonora in termini assoluti: un'ambienza ed una profondità del palcoscenico
sonoro degni delle migliori apparecchiature a valvole, un impatto notevole, che non
si trova spesso in questo tipo di sistemi, mentre non è raro con buoni apparecchi a
stato solido.
Confronto il NAT combo con l' Audio Research, che è il mio apparecchio di riferimento
nell'ambito della tecnologia valvolare; l'esperienza complessiva non è dissimile sebbene
non sia la stessa. Direi che l'Audio Research abbia un'immagine leggermente migliore
(forse soltanto diversa), ma il NAT ha una dinamica leggermente superiore in quanto
appare soggettivamente un tantino più veloce.
La musica di Hevia, con diverse persone che suonano insieme, con molti suoni bassi e acuti che si sovrappongono, è molto impegnativa da riprodurre e non è un compito facile per nessuna apparecchiatura audio. Di solito mette in difficoltà componenti audio di tutti i tipo, ma è il modo migliore per produrre un brano musicale credibile. Con il sistema NAT è una gioia ascoltare la musica di Jose Angel Hevia: sicuramente "Busindere reel" e "Tanzilla" vi faranno inavvertitamente battere il tempo con il piede. Entrambi i brani hanno una linea dei bassi veloce e profonda che se non fosse presente, la musica sembrerebbe artificiale e poco scolpita.
Il brano che preferisco dei Blue Man Group, "Rods And Cones", risulta notevole, chiaro e pulito, forse con una lieve mancanza di impatto. Ma non dimentichiamo che sto facendo un paragone tra un finale valvolare e alcuni grossi apparecchi a stato solido (debbo aggiungere che la maggior parte di essi in questo brano farebbe confusione). Il brano 14, "Endless Column", è un test ideale per la riproduzione delle basse frequenze, dove vengono suonate percussioni distanti 2.5 metri: fornisce quindi un buon volume sonoro ed una potenza tale da far vibrare i vetri delle finestre. Ho la sensazione che il NAT in questo passaggio venga un po' tradito dai diffusori, i quali penso che abbiano la tendenza ad ammorbidire il suono, non molto ma in misura sufficiente per dare una sensazione di lieve perdita di energia e di controllo. È anche possibile che i cavi di potenza Goertz contribuiscano a fornire questa sensazione. Non è un problema dovuto alla qualità dei componenti ma piuttosto un problema dovuto al buon accoppiamento. Penso che in questo caso non ci sia un accoppiamento ideale.
Anche gli Enigma hanno fornito un'ottima prestazione sonora, con quasi tutto il proprio
vigore e potenza di impatto ma con un'ambienza maggiore del solito, anche se so che è
un'ambienza sintetizzata elettronicamente.
Nel CD Missin dei "The Notting Hillbillies" i brani degni di nota sono il numero 1
(Railroad Worksong) e il numero 7 (Will You Miss Me). L'ascolto di questi questi brani
dimostra che gli strumenti naturali sono riprodotti con una chiarezza straordinaria e
le voci umane sono tra le migliori che io abbia mai avuto il piacere di udire.
Debbo dire che questo sistema NAT è molto caro. L'utilizzo di componenti costosi in origine come per esempio le valvole "NOS" può esserne la causa. Ma l'impiego di questi componenti è certamente giustificato dal risultato sonoro perchè le apparecchiature suonano bene. E "bene" non è la parola giusta, qui siamo in presenza di alcune delle migliori elettroniche che io abbia avuto il piacere di ascoltare.
Il suono complessivo continua a ricordarmi l' Acoustic Research, e questo in sè stesso è un complimento dal mio punto di vista, perchè io credo che questo marchio produca le migliori apparecchiature a valvole (l'affermazione è naturalmente soggettiva e non è mirata a sminuire altri prodotti di rilievo come i Conrad-Johnson, VTA, Graaf, etc). Ma ho sperimentato che la maggior parte delle apparecchiature valvolari ha la tendenza di addolcire il suono, smussarlo, cosa che se da un lato è piacevole da ascoltare, dall'altro allontana dalla verità. Ed è la verità che io cerco nella riproduzione del suono. La ricerca della verità è la grande forza del sistema NAT, che restituisce la musica con grande coerenza e decisione senza cercare di fare buona impressione a tutti i costi, senza voler dipingere paesaggi piacevoli da osservare ma che non corrispondono alla realtà.
A mio parere NAT ha fatto grandi progressi in direzione della meta della riproduzione della veridicità del suono. Dubito che qualcuno abbia già raggiunto questo traguardo sfuggente, ma so che qualcuno è arrivato molto vicino, ed ho il piacere di dire che NAT è tra costoro. La loro abilità sta nel saper associare i vantaggi delle valvole con le caratteristiche di dinamica e velocità tipiche delle migliori apparecchiature a stato solido, senza controindicazioni manifeste, escluso il prezzo.
In conclusione, siamo in presenza di apparecchiature solide dall'aspetto gradevole, che suonano talvolta come la voce di Dio (registrazioni permettendo) e talvolta come angeli, senza difetti, nemmeno quelli tipici degli amplificatori valvolari di bassa potenza. Voglio dire che 100W è una bella potenza, credetemi, che vi permetterà di scegliere la quasi totalità dei diffusori. Parlando di diffusori credo che i Blue Heron vadano meglio con apparecchiature a stato solido che con amplificatori valvolari (mi sembrano affamati di corrente, ma mi posso sbagliare). Sono convinto che in questa prova i diffusori e/o i cavi sono l'anello debole della catena e che le apparecchiature NAT siano in grado di dare ancora di più.
Vorrei confrontare ora i NAT con il mio Karan KA-i180, ma non è possibile effettuare un confronto di tipo A/B in questo momento. Posso però dire che il KA-i180 è migliore in termini di potenza pura, dinamica e impatto sonoro, senza grandi sorprese perchè queste sono i punti di forza delle apparecchiature a stato solido. Inoltre il paragone viene reso più difficile perchè i diffusori ed i cavi utilizzati nelle prove sono diversi.
In sostanza, per utilizzare una analogia tratta dall' automobilismo, direi che il KA-i180 è una Ferrari, potente e veloce, adatta a persone dallo spirito giovane, mentre il sistema Nat è più vicino alle caratteristiche di una Rolls-Royce oppure di una Mercedes serie 600. Questo sistema NAT non cerca nemmeno di interpretare un ruolo che non gli è proprio, ma fa quello che ci si aspetta che faccia, con somma delicatezza e classe. Una Rolls-Royce accanto ad una Ferrari appare impacciata, ma è impossibile da battere in termini di confort, classe e sfarzo, specialmente da un'auto sportiva. Entrambi sono automobili eccellenti.
Così se state cercando la veridicità insieme alla classe e alla lussuosità, prendete in considerazione il sistema NAT, perchè questi sono gli obiettivi di progetto e costruzione di queste apparecchiature. Il prezzo è certamente elevato, ma questo sistema si situa nella prima fascia di prezzo dei sistemi NAT e regge il confronto con i migliori apparecchi in assoluto, valvolari o stato solido. Ammetto di essere colpito dai progressi raggiunti da NAT nella ricerca della veridicità assoluta della riproduzione del suono: qualcosa che io non ho udito molte volte, senza considerare la tecnologia. Sicuramente sono delle apparecchiature al vertice della produzione mondiale.
Il 17 di giugno è una bella giornata estiva. La temperatura esterna raggiunge i 35 gradi. Dentro sarebbe lo stesso, ma grazie al fatto che stiamo ascoltando apparecchiature valvolari funzionanti in pura classe A, la temperatura interna e' tale che al confronto i 35 gradi di fuori sembrano un bel fresco. E adesso venitemi a dire che recensire apparecchiature audio è sempre uno spasso!
© Copyright 2001 Dejan Veselinovic - https://www.tnt-audio.com
Traduzione: Giacomo Trotto - HTML: Paolo Saggese