Prodotto: Amplificatore per cuffia Slee Solo Mark III
Costruttore: GSPAudio - Graham Slee Projects - UK
Distribuotre US: LPGear
Prezzo approssimativo: €-$ 795 USD - UK£399.95
Recensore: Scott Faller - TNT USA
Data pubblicazione: Settembre, 2003
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Se ricordate, tempo fa io e Nels abbiamo realizzato un co-recensione dell' Ampli Maxed Out della Headroom e alcune altre elettroniche per cuffia molto interessanti. Da quel momento, con mio profondo rammarico, non sono più riuscito a trovare la mia Sennheiser HD600. Ero talmente disperato che ho deciso di sostituire la mia Grado SR-60 con una SR-80 nel tentativo di riavvicinarmi al mio amato suono. Certo, le Grado SR-80 non sono esattamente le HD 600, ma il miglioramento è stato apprezzabile. Con un'aggiunta di 30 Euro o poco più rispetto al prezzo della SR-60, ho ottenuto una cuffia più bilanciata e piacevole all'ascolto da poter usare in giro per casa e nei viaggi di lavoro. Sono molto piacevoli e le raccomando a chiunque si stia avvicinando alle cuffie per la prima volta.
Nel passato, effettivamente non ho mai considerato le cuffie allo stesso livello delle apparecchiature audiofile. La causa pricipale è che, molte delle cuffie da me utilizzate, restituivano un suono piuttosto scadente. L'impressione è sempre stata quella di un suono arido e bruttino. Di solito dovevo dannarmi ad equalizzare il suono per ottenere risultati soddisfacenti. Il che, comunque, non mi ha dissuaso da un loro uso abituale. Ho amato le cuffie a tal punto da comprare anche una di quelle prolunghe in modo da poter sedere in mezzo alla stanza nella mia comoda poltrona e poter godere della mia musica preferita in completa solitudine.
Qualche tempo fa sono rimasto favorevolmante colpito dalle Grado SR-60. Queste sono cuffie aperte posteriormente e hanno un bel suono. Mi sono immediatamente accorto di non aver bisogno di ricorrere all'equalizzatore durante l'ascolto, veramente belle. Da allora i tempi dell'ascolto in cuffia sono diventati almeno gli stessi di quello tradizionale.
Passo molto tempo al computer sia per il mio lavoro sia quando scrivo per TNT-Audio. Possiedo un piccolo stereo piazzato di fianco al monitor del computer sia a casa sia al lavoro. L'impianto è costituito dalle Monsoon PM-9 con un sub separato e da un lettore CD economico. Non mi fido del suono proveniente dalla scheda audio del computer. Da non dimenticare inoltre, che quando si usa il drive del CD Rom interno si tolgono risorse al sistema rallentando molto la macchina.
A casa, sono abbastanza fortunato da avere una sala da pranzo di dimensioni generose. Per cui mi sono riservato un piccolo angolo in cui ho posizionato la centrale dei comandi. Sono solito stare in una stanza dedicata ad ascoltare musica, ma questo comporta la lontananza dalla mia adorabile mogliettina e dai miei pargoli. E questo non è un comportamento propriamente encomiabile per essere un buon padre ed un buon marito. Per cui, ho occupato un angolo della sala da pranzo per restare insieme la resto della famiglia.
Unico problema, non guardo molta televisione. Certo, anche noi abbiamo l'impianto HT, ma dopo quache minuto di visione il mio interesse scende vistosamente. Bene, accendere il mio stereo mentre sono al computer è impossibile poichè disturberebbe i miei familiari mentre guardano il tubo catodico. Per questo motivo, ascolto musica con le cuffie.
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Guardo la televisione nello stesso modo di Groucho Marx. "Trovo la televisione molto educativa. Ogni qual volta inizia un programma, vado in un'altra stanza a leggere un libro."
A parte tutto questo, a distanza di qualche tempo dalla pubblicazione della recensione mia e di Nels sulla Headroom Graham Slee, il vecchio amico di TNT-Audio, mi ha fatto pervenire un appunto nel quale mi chiedeva se fossi interessato ad ascoltare il suo ampli per cuffie, il Solo. Inutile dirlo, gli ho risposto prontamente certo!
Non trascorse molto tempo, tornando dal lavoro trovai a casa un pacco mandatomi da Graham. All'interno c'erano diversi apparecchi. Ho trovato l'ampli per cuffia Solo, alcuni alimentatori con cui provarlo e l'eccellente Jazz Club (acquistato per la mia collezione di 78 giri, aspettatevi una recensione a breve scadenza).
Il Solo Mark III rappresenta la terza versione (ben fatta!!!) del progetto iniziale di ampli per cuffia concepito da Graham (anche questo recensito da TNT-Audio - in inglese). Durante tutto il processo evolutivo, sono stati apportati miglioramenti estetici e sonici. Iniziamo a descrivere quelli estetici.
Il Solo arriva in un piccolo contenitore in alluminio molto attraente. Sul frontale trova posto un connettore femmina (visibile nella foto sopra) del tipo ¼" TRS (tip ring sleeve) per il jack della cuffia, un interruttore a tre posizioni che controlla due diversi ingressi per le sorgenti nella parte posteriore dell'apparecchio (source 1, aperto, source 2) e una manopola per il controllo del volume della Alps. Sul retro ci sono due ingressi RCA placcati in oro per le sorgenti e l'ingresso per l'alimentazione. Il Solo è ottimizzato per cuffie con impedenza che varia tra i 30 ed i 300 ohms.
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Come potete constatare (si spera) dalle foto, il Solo è un ampli basato su amplificatori operazionali, come gran parte dei suoi contemporanei. Fa uso dei ben noti AD 826. Il potenziometro del volume dalla Alps conferisce una sensazione di morbidezza ed è innestato in una bella manopola in alluminio. In sostanza, un aspetto gradevole, ben pensato e realizzato.
Considerato che si tratta della terza versione del progetto, ho chiesto a Graham quali miglioramenti sono stati apportati rispetto alla versione precedente. Vi riporto solo in parte quello che mi è stato detto - Miglioramento della stabilità della parte bassa delle frequenze (miglioramento della struttura delle armoniche di bassa frequenza e dell'integrità della fase), miglioramenti dei piani di massa che hanno conferito un incremento delle informazioni per la riproduzione del soundstage, una rigida selezione per il controllo di volume della Alps, migliorie sulla qualità della realizzazione, migliorata la selezione delle caratteristiche dielettriche dei componenti capacitivi chiave.
Piuttosto che cercare di spiegarvi il complicato progetto e le migliorie apportate da Graham, preferisco riportarvi i contenuti delle conversazioni via mail avute con Graham durante il corso di tale recensione.
SF - Guardando l'interno, ho notato dei piccoli condensatori gialli, sono quelli in mica e argento? E inoltre, sono Wima quelli che ho visto?
GS - Temo di no, quelli (gialli) a goccia sono al tantalio (ne sono 4), quelli assiali sono in multistrato ceramico del tipo X7R (ne sono 2). Tutti quanti fanno parte della sezione di alimentazione e sono stati selezionati con un attento ascolto. Gli X7R sono componenti interessanti. La versione radiale non riusciva a togliere il senso di confusione che opprimeva la musica ma la versione assiale va veramente bene. Oh, e ti devo correggere, i Wima.... non ci sono. Sono degli Evox, sonicamente superiori ai Wima che restituiscono un suono più freddo.
OK, sono anacronistico - i Wima sono i migliori????? giusto????
I due grandi condensatori gialli affiancati rappresentano il mio grande segreto. Sono buoni, anzi fantastici, ma comunque devono essere bypassati, cosa che faccio su ogni esemplare nella parte inferiore della scheda mediante un Evox calcolato in modo da assumere l'esatto valore per agire nella parte alta delle medie frequenze.
Infine, quello al tantalio sulla destra della scheda è bypassato (nella faccia inferiore) mediante un comune elettrolitico, in quanto un equivalente "esotico" non avrebbe fatto alcuna differenza.
SF - Tra le migliorie menzionate, hai parlato di "miglioramenti della stabilità delle basse frequenze (miglioramenti della struttura delle armoniche di bassa frequenza)" e "integrità di fase". Potresti darmi alcuni dettagli sul significato senza svelare troppe informazioni riservate?
GS - Conosco qualcuno che sostiene che "non esistono buoni condensatori". Paragono certe affermazioni con: "Apprezzo respirare l'aria fresca ma non sento la necessità delle pioggie della foresta amazzonica". Vedi, c'è un posto per tutti nell'universo, e se i condensatori fossero da evitare, per quale ragione li avremmo inventati?
Se dai uno sguardo alle elettroniche video allo stato dell'arte ti accorgerai che viene fatto uso dell'accoppiamento in AC. L'accoppiamento in corrente alternata implica l'utilizzo di condensatori sul percorso del segnale. Non mi vergogno ad ammettere di applicare tale tecnica sui miei prodotti in quanto rimuove la presenza dei delicati e stressanti accoppiamenti in DC (gli errori causati dai servo-circuiti in DC all'uscita stanno a significare che le grandezze elettriche sono "forzate" all'equilibrio piuttosto che fatte arrivare all'equilibrio in maniera "rilassante"). Quindi, i miei prodotti sono molto simili ai progetti a valvole degli anni passati, ma fanno uso di componenti a stato solido.
Comunque, i progetti a valvole spesso soffrono del fenomeno chiamato "motor-boating", che consta in una instabilità in bassa frequenza. Difficilmente potrete accusare i miei prodotti di tale instabilità, considerate le discrete prestazioni che vantano in termini di rumore. Ma in teoria, se ciò può capitare, capiterà e, anche se si trova molto al di sotto del livello del rumore di fondo - è presente e può avere effetti sul suono.
Per mettersi al riparo dalla possibilità di una certa instabilità in bassa frequenza sono stati dimensionati i componenti con un ordine di grandezza maggiore (molto più alto rispetto a qualsiasi circuito simile che ho avuto modo di vedere da 30 anni a questa parte). Questo dovrebbe migliorare un tantino le cose :-) Infatti, ne beneficia il medio basso e la prima parte dei midrange. Ma in che modo? Mediante l'integrità di fase. Vedete, se tutte le fondamentali e le armoniche sono sincronizzate, il suono riesce ad essere realistico. Potete cercare di regolare gli alti per giorni, ma in questo caso ho lavorato sui bassi al meglio, e questo ha fatto la differenza.
SF - Puoi dare ai nostri lettori un'idea di cosa intendi per "Migliore selezione delle prestazioni dielettriche per i componenti capacitivi chiave"?
GS - Quest'ultima affermazione sta a significare che ho prestato particolare attenzione ad un fenomeno denominato assorbimento dielettrico proprietà che caratterizza i condensatori. In un'alimentazione l'obbiettivo da raggiungere è rappresentato dalla stabilità e dal minimizzare gli effetti dovuti ai cambiamenti provocati della richiesta di energia da parte del segnale. Quindi è auspicabile avere un dielettrico che non cambi stato molto velocemente, e la miglior scelta che soddisfa tale caratteristica è il tantalio. In ogni caso non è possibile adoperare grandi condensatori al tantalio, ma si può amplificare la capacità! Questo è quello che fa il Solo. Nel percorso del segnale si può scegliere di inserire o no un dielettrico che cambia stato velocemente. Se è in parallelo al segnale deve essere velocissimo. Se si trova in serie al segnale deve essere lentissimo. Questo è il punto di partenza, e da qui si può iniziare ad ascoltare per affinare il timbro, il senso del tempo, le informazioni spaziali, l'atmosfera tipica del luogo di registrazione (caratteristiche della sala o dello studio di registrazione - non importa se reali o generate artificialmente). A questo punto potete iniziare le rifiniture. Potreste accorgervi che l'alimentazione necessiti essere meno rigida, dopotutto ogni cosa si trova sul percorso del segnale se ci pensate un po' seriamente. Questo è il motivo per cui alcuni ampli suonano meglio con piccoli condensatori di alimentazione e altri con grandi condensatori di alimentazione. È esclusivamente un discorso di equilibrio. E qui il discorso prosegue....
Per un buon periodo di tempo ho tenuto il Solo a casa sulla collegato al mio CDR Philips. Sicuramente non si tratta del lettore più rifinito del mondo ma ha funzionato per rodare il Solo e mi ha permesso di ascoltare qualcosa quando mi annoiavo davanti al televisore (il che accade abbastanza spesso).
Quando ho iniziato a fare sul serio per poter scrivere la recensione, ho spostato il Solo ed i due alimentatori nella mia sala d'ascolto. L'ho sistemato sopra un tavolino giusto di fronte al divano. Come cavo ho usato uno dei miei autocostruito in rame, schermato e placcato argento con uno spesso isolante in Teflon. Il cavo ha una lunghezza di circa 4,5 metri.
Bene, quando ho iniziato ad ascoltare il Solo collegato al Korato KVP 10, mi sono accorto che qualcosa non andava. Non c'erano i bassi ascoltati quando era collegato al CDR Philips. Sono riuscito ad ottenere un adeguato aumento dei bassi ma non mi sembrava che stesse suonando al meglio. Allora mi è venuto in mente, hei, il Korato è a fase invertente! In altre parole, quando usate i pre della Korato, dovete collegare i diffusori con la fase invertita (negativo al positivo, positivo al negativo) in modo da ottenere i bassi appropriati. Per cui mi son messo dietro all'impianto, ho scollegato la connessione dal Korato e ho collegato il Solo direttamente sulla seconda uscita del mio Arcam 8se. Bingo! I bassi erano tornati.
Una volta superato il piccolo inconveniente, ho potuto iniziare un ascolto serio.
Il Solo ha in opzione due alimentazioni diverse. Il modello Intro è la versione piuttosto standard dell'alimentatore da muro. Nulla di speciale, il tipico alimentatore economico. Il Monitor Class PSU1 è quello raccomandato da Graham. Questo è quello che si dice un alimentatore impegnativo. Non è di quelli del tipo da muro, ma è alloggiato in un case del tipo ULV094 da appoggiare direttamente sul pavimento e presenta un cavo di circa 1,2 metri da inserire nella presa.
Confrontando gli ascolti dei due alimentatori, si nota una differenza evidente nel loro suono. Ho utilizzato musica acustica e voci per effettuare un confronto. Ho messo su Allison Krauss and Union Stations etichetta, New Favorite. Una registrazione sbalorditiva ricca di dettagli.
Per la prova ho scelto il secondo brano, The Boy Who Wouldn't Hoe Corn. La traccia inizia con Jerry Douglas che pizzica leggermente il suo Dobro Signature e quindi si addentra nelle fantastiche melodie "vecchio stile" di Dan Tyminski. Ascoltando tale introduzione diverse volte e commutando i due alimentatori sono riuscito a farmi un'idea precisa sulle loro caratteristiche sonore.
All'ascolto l'alimentatore Intro restituisce un palcoscenico molto bello. Con il software adatto, il palcoscenico è molto ampio e travalica le dimensioni delle cuffie. Tutti gli strumenti vengono riproposti in modo molto dettagliato ed il timbro risulta ben bilanciato. La riproduzione delle basse frequenze è di buona qualità.
Passiamo adesso al PSU1. Può essere considerato un upgrade al Solo del costo di circa 180 Euro. In questo caso il palcoscenico si amplia maggiormente estendendosi ben oltre le dimensioni fisiche della Grado. Ho iniziato a raccogliere le impressioni su un certo tipo di registrazione piuttosto che su un disco specifico. Era possibile percepire ancor meglio la struttura armonica delle voci e degli strumenti. Le poche asprezze rimaste sono scomparse totalmente. Quest'alimentatore restituisce una presentazione della musica più calda e precisa.
Fatevi un favore, se state prendendo in considerazione l'acquisto del Solo e volete avere a disposizione anche queste preziose rifiniture, investite nel PSU-1. Vale i soldi della spesa.
Inutile dirlo, per il resto della recensione ho fatto uso del PSU1 come alimentatore di riferimento.
Sono passato ad ascoltare qualcosa dei Pink Floyd, Momentary Lapse of Reason per l'esattezza. Il brano d'apertura del disco parte con alcuni effetti che riproducono lo sciabordio dell'acqua che si infrange su un molo. Da quanto ho potuto ascoltare, il rumore dell'acqua proveniva da ben oltre l'esterno delle Grado mentre lo scricchiolio del molo era ben focalizzato nella parte superiore della mia testa. Dopo l'introduzione, si sentono diverse gocce d'acqua che cadono insieme al suono dei sintetizzatori. Le gocce erano ben localizzate dietro la mia testa. Per quelli di voi che non ascoltano in cuffia (molto spesso, se non per nulla) tutto ciò potrebbe apparire un po' strano ma rappresenta una caratteristica estremamente sofisticata. È quasi come avere un sistema Dolby 5.1 legato alla vostra testa. Questo è quello che riesce a fare un buon paio di cuffie ed un amplificatore. Psico-Acustica, che bella cosa!
Qualche commento di Graham BTW, penso che il brano dei Pink Floyd provenga da un master digitale (possiedo la versione in vinile), quindi per ottenere la purezza del suono necessaria a riporodurre il rumore dell'acqua in modo credibile (spesso sembra l'olio che frigge) richiede un certo impegno. La qualità migliore degli opamp AD 826 è la velocità, ed è questa la responsabile della purezza del suono (la mia filosofia di integrità di fase). Ma tale purezza potrebbe non arrivare alle cuffie se lo stadio di uscita interferisce con la velocità, e quindi ho progettato lo stadio di uscita del Solo per essere veloce almeno quanto l'AD826. |
Sono passato a Mouth Music, MoDi. Immagino che la maggior parte di voi (se non tutti) non abbia mai sentito parlare di questo gruppo. Sfortunatamente questo CD è da tempo fuori catalogo. Contiene alcuni tra i brani più interessanti mai registrati. È molto difficile tentare di descrivere questo tipo di musica. Presenta influenze da (quasi) tutti questi generi: world-trance-acid-trip. Stravagante come tipo di musica, produce un ascolto veramente interessante. Questa registrazione vanta linee di basso incredibili ed un palcoscenico enorme. Prestando particolare attenzione alle profondissime linee di basso, il Solo fornisce prestazioni estremamente lusinghiere anche ad elevati volumi di ascolto. Il basso sintetizzato è fermo, veloce e ben definito.
Per finire sono passato ad un genere musicale completamente opposto e ho inserito YoYo Ma e Emmanuelle Axe impegnati in alcune partiture di Brahams. Non potrò mai descrivere appieno la qualità del CD in questione. Non sono un grande estimatore di musica classica ma questo CD riesce a darmi profonde emozioni, è difficile restare indifferenti se si usa questo disco come riferimento. Chiudendo gli occhi e ascoltando, la testa si riempie di un suono abbondantemente ricco. Un suono che mi aspetterei più da un'elettronica valvolare. Lo splendore dei violoncelli di YoYo mi viene riproposto senza il minimo accenno ad apparire freddo, sterile o senza vitalità. L'unico modo che trovo per descriverlo è: semplicemente adorabile.
Queste affermazioni necessitano di una risposta. Continuando ad ascoltare il Solo, la mia sensazione è che questo sia quanto di più distante ci possa essere da un apparecchio freddo e senza vitalità. Dopo un'affermazione del genere vi potreste aspettare un prodotto che suoni lento, eccessivamente caldo e con scarso dettaglio. Il Solo non è niente di tutto questo. Il dettaglio è ampio. Il basso è solido, sempre che le registrazioni glielo consentano. Gli alti sono estesi e ben definiti senza nessun accenno ad apparire eccessivi.
Dunque, se osserverete l'interno e leggerete l'elenco dei componenti scelti da Grahams, vi verrà spontaneo porvi le domande (o almeno io l'ho fatto) "Ma dovo sono tutti i componenti ultra selezionati?". Non ho visto nessun Auracap e nemmeno i grandi Solen. Dove sono i Black Gate (non che gli Elna siano robaccia)? Dove sono le resistenze di precisione al tantalio o i Dale? I tre componenti che si avvicinano maggiormente al mondo dell'ultra-fi sono gli opamp AD 826, gli Elna Stargets ed il potenziometro Alps. Per cui come può un ampli siffatto suonare talmente bene ed essere così musicale senza tutti quei componenti audiophile?
Bene, immagino che il risultato sia da ricercare in un progetto azzeccato ed una lunghissima serie di prove d'ascolto. Graham ha passato gran parte del tempo a cambiare componenti fino ad ottenere il suono desiderato. Mi sembra più che ovvio che Graham ha svolto un lavoro egregio per quanto riguarda la realizzazione della nuova versione di questo ampli per cuffia. Rappresenta un esempio calzante che .... non è oro (placcato) tutto ciò che luccica. Se avete sufficiente esperienza nella progettazione, in particolare sul suono dei componenti individuali, potete realizzare un'elettronica che suoni meravigliosamente senza sforare con il budget facendo uso di componenti provenienti da industrie artigianali.
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Come è lecito aspettarsi da un prodotto di qualità, il Solo vanta prestazioni estremamente buone. Il basso è profondo, controllato e ben definito. Gli alti sono cristallini ed estesi senza apparire aridi o sgraziati. La gamma dei medi è dettagliata e fluida. La combinazione del Solo e del PSU1 o, come dice Graham, il Monitor Class, vi restituisce una presentazione musicale molto ampia e spaziosa. In definitiva, il Solo Mark III risulta molto dolce e coerente sotto tutti gli aspetti.
Per quanto mi consente la mia memoria, confrontando il Solo con lo Headroom, devo dire che probabilmente il Solo Mark III è il più musicale tra i due ampli. Il che mi ha sorpreso notevolmente. Ci troviamo di fronte ad un prodotto dal prezzo inferiore alla metà di quello che molti considerano l'ampli per cuffia definitivo. Certo, il Solo non mette a disposizione tutti i fronzoli (tutti i settaggi di equalizzazione e le opzioni varie) previsti nello Headroom Max, ma se il confronto viene fatto esclusivamente in termini di sonorità, è probabile che troverete nel Solo un apparecchio con cui risulta più semplice convivere.
L'altra grande differenza è rappresentata dalla costruzione. Il Max della Headroom è grande, pesante e imponente. Anche troppo per un ampli per cuffia. I finali, i pre, i giradischi ed i lettori CD devono essere pesanti per combattere le vibrazioni provocare dai diffusori. Gli ampli per cuffia non ne hanno bisogno. A parte il fascino che una macchina imponente può emanare, gli ampli per cuffia devono essere abbastanza pesanti da non scivolare dal tavolino accanto a voi in caso di urto, questo basta.
Le dimensioni del Solo: circa 150mm di profondità, 100mm di larghezza e 40mm di altezza. È facilmente posizionabile vicino il posto in cui vi sedete ad ascoltare e non occupa più spazio rispetto agli altri amplificatori. È tutto in alluminio tornito inclusa la manopola del volume. Di cos'altro avete bisogno (oltre ad una buona sorgente da collegare al Solo)?
Per cui, se siete alla ricerca di un ampli per cuffia che suoni alla grande e non avete intenzione di sborsare qualche Kilo-Euro necessario all'acquisto di un ampli rinomato, prenderei seriamente in considerazione il Solo di Graham Slee. Dopo averli ascoltati entrambi, non sono tanto sicuro che scucirei il migliaio di Euro (o giù di lì) necessario per "l'altro" ampli. Questa non è una critica al Max, ci mancherebbe anch'esso suona veramente bene. Si tratta esclusivamente di un discorso economico.
Vorrei ringraziare personalmente Graham Slee della GSP Audio e Rome della LP Gear per i prodotti messi a disposizione per la recensione.
Ringrazio nuovamente TNT-Audio per le loro oneste e obiettive recensioni che aiutano tutti coloro che sono seriamente interessati all'ascolto della musica al fine di ottenere il piacere ed il divertimento che giustamente meritano avendo speso i loro sudati risparmi.
Graham Slee
gspaudio.co.uk
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Traduzione italiana: Fabio Egizi