Prodotto: Technics
SH-GE90 equalizzatore parametrico/spazializzatore - DSP
Costruttore Technics - Giappone
Prezzo al pubblico (approssimativo) - 379 $/Euro
Recensore: Dejan V. Veselinovic
Technics? Che c'entra con l'Hi-Fi, almeno da 15 anni a questa parte? Equalizzatore? Bah! Spazializzatore? Sacrilegio!!!
Ma è davvero così? Davvero non pensate che proprio in questo momento ne state ascoltando uno? Quante produzioni musicali, siano esse su nastro, cassetta, LP in vinile o CD sono state realizzate senza impiegare alcuna equalizzazione? Credo nessuna, assolutamente
nessuna.
Persino le cosiddette "prese dirette" hanno qualche equalizzazione dei
microfoni, se non altro. E non intendo amplificazione, ma equalizzazione. "Presa
diretta" significa semplicemente che è stata applicata la minima possibile e/o
ragionevole equalizzazione, sebbene ammetto che possano esistere una o due
produzioni particolari nelle quali letteralmente nessuna equalizzazione è stata
utilizzata.
D'altra parte, un equalizzatore è
semplicemente uno strumento, più o meno come un martello. Con un comune
martello si può rompere facilmente una noce, uccidere una persona, o costruire
una casa, a seconda di come lo sapete maneggiare.
Ma anche se può uccidere un uomo, nessuno considera il martello un'arma letale e nessuno ne vieterebbe l'uso. Più o meno la stessa logica vale per gli equalizzatori - sebbene sia
vero che sono generalmente male utilizzati, essi non sono per loro natura da
considerare negativamente, anche se inserendone uno nel percorso del segnale
significa indubbiamente venir meno al principio "semplice è meglio" oppure "meno è più".
Ad ogni buon conto, Technics è uscito con una unità dal prezzo molto ragionevole che rifugge alla catalogazione, nel senso che si tratta di un apparecchio che riunisce diverse funzioni
Primo, visualizza lo spettro musicale, offrendo diverse modalità operative: spettro
normale, invertito, completo o parziale, disattivato.
Secondo, è un equalizzatore parametrico attivo, anche
se occorre subito aggiungere non complesso quanto gli equalizzatori
professionali (che costano cifre da 5 a 30 volte superiori).
Terzo, può essere usato come
unità per il karaoke, cosa che pare ecciti in modo particolare gli orientali.
Quarto, può essere usato come spazializzatore o, detto più semplicemente, può simulare diversi ambienti di ascolto, quali ad esempio cinema, chiesa, salone, concerto rock ecc.
Oltre a tutto ciò, è controllato in modo completamente
digitale, il che significa grande precisione, facile ripetibilità, notevole
longevità grazie alla totale assenza di meccaniche e, soprattutto, memoria.
Ha una buona dotazione di ingressi e di uscite. È possibile utilizzare Line In - Line Out o Tape In - Tape Out come sorgenti alternative. Entrambe sono regolabili.
Bene, vediamo con calma. Prima di tutto ho lasciato perdere la funzione karaoke. Potrebbe interessare a chi voglia esibirsi ad esempio sull'accompagnamento di Eric Clapton, ma io ho troppo rispetto per Eric per rovinare le sue performance con la mia voce orribile. Bè, temo che Lucio cambierà opinione sul mio conto dopo questo commento :-)
Dunque, consideriamo in primo luogo lo spazializzatore. Questa unità dispone di diverse modalità operative pre-programmate, che voi potrete utilizzare o meno, a vostra scelta: Salone, Live, Disco, Chiesa, Stadio e Teatro. Tenuto conto di come sono in generale le approssimazioni dei campi sonori, posso dire che quelle in questione sono ragionevoli, anche se le considero come una sorta di kit di primo intervento per l'inesperto. E qui è dove la memoria entra in gioco.
L'unità è dotata di cinque tipi di
regolazioni memorizzabili. Ciò vi permette di creare il vostro campo sonoro a
seconda del vostro feeling e/o delle indicazioni fornite dagli strumenti di
misura. È possibile regolare il ritardo del riverbero e il bilanciamento della
frequenza.
I tempi di riverbero variano con le diverse modalità operative
pre-programmate di equalizzazione. Ce ne sono sei: Heavy, Clear, Soft, Vocal,
Headphone Stereo and Car Stereo. È possibile scegliere una qualunque di queste
funzioni, regolarla a piacere, e memorizzarla come propria. Sottolineo questo in
quanto il tempo di riverbero varia, come già detto, con la modalità operativa
selezionata.
Il passaggio successivo è la regolazione
del fattore Q dell'effetto. Il fattore Q è legato all'ampiezza della
regolazione di frequenza scelta - piccoli numeri significano una fluttuazione
minore al di sotto ed al di sopra della frequenza selezionata, e viceversa.
Il fattore Q non è una regolazione continua come negli strumenti professionali, ma
ha due valori discreti: 1.8 e 0.7 per una banda di regolazione di frequenza più
ampia o più ristretta, rispettivamente.
Ciò può essere utile in due tipi di
situazioni che mi vengono in mente: l'attenuazione di possibili fenomeni di
assorbimento dell'ambiente di ascolto e la regolazione fine degli altoparlanti
in ambienti difficili.
A questo punto entra in gioco la frequenza. Questa è stata ripartita in diverse frequenze centrali : 31.5, 40, 50, 63, 80, 100, 125, 160, 220, 315, 450, 630, 800, 1k, 1.25k, 1.6k, 2.2k, 3.15k, 4.5k, 6.3k, 8k, 10k, 12.5k e 16kHz. Ogni frequenza è regolabile con incrementi o decrementi di 1 dB, sino ad un massimo di +/- 12 dB. Credo che sia sufficiente a soddisfare le esigenze della gran parte di noi.
Secondo le specifiche di Technics la
risposta in frequenza è 15-20.000 Hz a -1dB, il rapporto segnale/rumore -86
dB, la THD è inferiore allo 0,08% a 1 kHz, e il bilanciamento tra i canali
è (un po' poco per uno strumento digitale) 1dB.
L'uscita arriva sino a 6V, abbastanza per mandare qualunque ampli finale in
"clipping" massiccio, tuttavia il voltaggio massimo di ingresso è piuttosto
scarso: appena 2,3 V.
Ciò significa che il collegamento migliore è tra il pre ed il
finale di potenza o, se il vostro integrato ne è dotato, alla linea del
processore esterno. In ogni caso si mangerà comunque 17 W buoni dalla vostra
alimentazione di rete.
Comunque lo colleghiate, il display
frontale vi terrà costantemente informati sulle funzioni selezionate e
sull'attuale modalità operativa dell'apparecchio - è anche dotato di un
display grafico a barre di buona qualità, anche se ho visto di meglio.
È necessario per la regolazione dell'apparecchio ma svolge anche la funzione di
mostrare lo spettro del programma attualmente selezionato, il che non guasta.
L'interno è molto ordinato, sicuramente
più di quanto ci si aspetti da un'unità di questa fascia di prezzo -
indiscutibilmente Technics ha migliorato le sue progettazioni "no end" nel corso
dell'ultimo decennio.
Gran parte della circuiteria di controllo è gestita da dei VLSI Sanyo, con
la tipica disposizione in ordine sparso degli operazionali 4580. Tweakers, prendete
nota - con un po' di pazienza questi sono sostituibili con qualcosa di più
serio (come ad esempio: OP275, OPA 2134, OPA 2604, ecc).
Ci sono inoltre diversi transistor discreti sparsi in giro.
L'alimentatore non sembra gran chè, il condensatore più grosso è di soli
2.200 uF, ed i rimanenti sono molto piccoli. Ci sono diversi stabilizzatori a
tre punti, anche se l'insieme non mi lascia molto soddisfatto.
Bene, è facile per me confrontare il suono
con e senza il Technics SH-GE90 utilizzando la linea "External Processor" del
mio H/K 6550 e monitorando le funzioni sul HK 680 e sul Yamaha AX592; in
pratica, si tratta più o meno di un circuito monitor: premi una volta per
includerlo, premi un'altra volta per escluderlo.
Sulla base di questo confronto, devo ammettere che si avverte solo una piccola differenza con l'unità inserita. Tuttavia, dovo aver tolto di mezzo i pessimi cavi in dotazione ed averli sostituiti col MIT terminator 5, la differenza diventa davvero difficile da
percepire. E questo è senza dubbio un punto a favore.
Ciò si verifica quando l'unità si trova nel modo operativo lineare, cioè con tutti gli effetti e le regolazioni disinserite. E con i cavi Van den Hul D102 Mk.3 dotati di connettori Neutrik la differenza quasi sparisce.
Per divertirmi un po' ho voluto provare
tutte le modalità preprogrammate. Sarebbe disonesto non ammettere che le
approssimazioni dei vari tipi di ambienti sono piuttosto buone, se siete
interessati a queste cose.
Tra queste, Teatro e Chiesa sono sicuramente le migliori, ma se dovessi mai usarle credo che dovrei operare qualche regolazione fine su entrambe.
Poi mi sono messo a fare sul serio. Per me
gli equalizzatori sono soltanto questo, apparecchi per equalizzare, bilanciare.
Armato di tre microfoni (due, entrambi Sennheiser, vorrei davvero non fossero in
prestito, ma la vita è crudele), due dei quali sono stati calibrati di recente
inclusi i diagrammi di risposta (un grazie alla mia stazione radio locale
preferita), mi sono messo a misurare la risposta nel mio ambiente d'ascolto.
Ora, è una stanza relativamente piccola, di circa 14 metri
quadrati, con un divano, una poltrona e doppie tende - dunque un ambiente per
nulla assorbente, soprattutto per le alte frequenze.
Dopo lunghi e laboriosi tentativi, sono riuscito a
equalizzare il suono in asse. Naturalmente, mi sono trovato
con un suono completamente diverso da quello a cui sono abituato - se sia
migliore o no, onestamente non saprei dirlo. Posso però dire che mi ci sono
voluti tre o quattro giorni per abituarmici.
Per certi aspetti il suono era più aperto,
più bilanciato di prima. Il mio impianto non ha bassi roboanti, ma anche a
quelle frequenze un po' di aggiustamenti hanno contribuito a rendere il tutto
più credibile.
"Credibile" è il termine che, onestamente, meglio si applica - penso che la gran parte di noi faticherebbe a decidere se è "meglio" o "peggio" con l'equalizzazione inserita.
Alcune registrazioni suonano meglio ora di quanto non facessero prima, meno oscure, con più luci ed ombre nella musica, questo è innegabile. Così ho proseguito e ho messo mano alla regolazione del riverbero o, come direbbe Technics, "spazializzato".
Gli intervalli disponibili sono piuttosto ampi. Mi sono reso conto che regolazioni fini piuttosto che ampie soddisfano di più i miei gusti e rendono meglio l'illusione di esserci - oltrepassando il limite si ottiene esattamente l'effetto opposto, una mascherata eccessiva e surreale invece di uno spettacolo. In alcuni casi totalmente plasticoso [stile radione ghetto-blaster]. D'altra parte, per ottenere il meglio da questa scatola è necessario avere buone elettroniche a monte ed a valle.
Continuando a giocarci, ho provato alcuni CD dal suono melmoso. Bene, con un po' di pazienza e di pratica si riesce davvero a migliorarli! È un lavoro inizialmente molto lento, anche a causa della scelta idiota di realizzare il pannello frontale in plastica semiriflettente, il che rende MOLTO difficile l'individuazione delle diverse funzioni, ma a mano a mano che ci si abitua diviene più facile e più divertente.
Questo innegabile "fattore divertimento"
potrebbe sollevare la questione se si tratti o meno di vero audio. In effetti,
tutto ciò che ascoltiamo è soltanto un surrogato di ciò che costituisce
l'unica realtà, vale a dire la musica dal vivo.
Confrontato con la musica dal vivo, tutto il resto nel nostro amato audio è soltanto illusione. Se accettiamo questo, perchè non considerare un'unità come questa nient'altro che un compensatore, un riconciliatore se volete, qualcosa che possa migliorare le
nostre illusioni audio se usato con giudizio?
Il mio ultimo tentativo di sconfiggerlo è
stato quello di inserire il Technics SH-GE90 tra le linee di uscita Pre e di
ingresso Main del Yamaha AX592. Questa configurazione è piuttosto potente, a
100W/8 ohms per canale, e rende molto bene le frequenze medie ma d'altra parte
determina una caduta di prestazioni ad entrambi gli estremi di frequenza.
In modo abbastanza disinvolto il Technics ha "curato" il tutto e per la prima volta
l'AX592 si è trasformato da amplificatore integrato decente ma di fascia
economica in una unità semi-audiofila, con entrambi i tasti "defeat" inseriti.
Conosco molto bene le prestazioni di questo amplificatore, avendolo da un anno e
mezzo, in diverse situazioni e con diversi sistemi - indubbiamente suona molto meglio ora, con maggiore fermezza, e con quasi vero godimento (quasi, ma non proprio del tutto), con alti più puliti ed estesi, assai meno "da transistor" di prima. Davvero molto convincente.
Che piaccia o no, questo apparecchio PUO' fare molto per aumentare il vostro piacere d'ascolto se, e non l'ho ripetuto abbastanza, usato con moderazione. Se pensate che qualche componente del vostro sistema abbia bisogno di qualcosa in più, se credete che il vostro Hi-Fi non sia soddisfacente, significa che qualcosa da qualche parte...non va come dovrebbe.
I bassi livelli di accettazione in ingresso mi preoccupano un po'; un CD player più energico di quello da me utilizzato potrebbe davvero saturare quest'apparecchio. È dunque molto importante che il Technics SH-GE90 venga collegato dove può apportare il massimo miglioramento e fare il minor danno. Se il vostro ampli è dotato di ingresso "External Processor", potete tentare di collegarlo lì. Tuttavia, se ne avete la possibilità,
raccomanderei di inserirlo tra pre e finale. In genere, le sensibilità di
ingresso delle sezioni di potenza sono di 1-1.5V, e qualche volta anche
un po' di più, ma anche un po' di meno.
Inoltre, ad un'uscita di 1V state pilotando la vostra sezione finale ai limiti delle sue possibilità, così il reale voltaggio di segnale sarà molto al di sotto e raggiungerà probabilmente 1V di picco.
Il Technics SH-GE90 è un apparecchio
economico che non può fare a meno di rivelare le sue origini altrettanto
modeste. Ha pretese piuttosto grandi, e non ci si può davvero attendere che
raggiunga l'obbiettivo di marketing, ossia di essere LA soluzione.
Tuttavia, le sue prestazioni vanno ben oltre quello che in genere si riesce ad ottenere da
unità simili, o da unità che usano la classica regolazione a singola frequenza
fissa.
Nelle mani di un utilizzatore avveduto può migliorare qualunque sistema, sino a raggiungere prestazioni inaspettate. Può ripulire alcune registrazioni, può compensare i difetti dell'ambiente di ascolto, in breve può tirare fuori il meglio dal vostro sistema. Detto questo, non elevate troppo le vostre speranze: se c'è un difetto di base nel vostro sistema, il meglio che potete sperare e di nasconderlo con eleganza, non di risolverlo.
È la gioia del tweaker, con tutti quegli operazionali economici da sostituire con qualcosa di meglio. Da notare anche che
l'alimentatore è ripartito - il piccolo filtro di linea e il trasformatore di
potenza occupano due schede separate - situazione ideale per sostituire
quest'ultimo con qualcosa di più serio, come un buon trasformatore toroidale.
Se capite gli schemi, potrete anche cimentarvi nella sostituzione completa dell'alimentatore, usando condensatori di qualità, per non parlare della
sostituzione di resistenze critiche, e via dicendo.
Certamente, la cosa migliore del Technics SH-GE90 è lo spazializzatore - non può certo resuscitare una registrazione pessima, e nemmeno riprodurre l'ambienza perduta, ma è sorprendente come una registrazione possa migliorare, acquistare credibilità. Mi affretto ad aggiungere che il meglio si riesce a tirare fuori con PICCOLI incrementi, con molta pazienza e moltissime prove, e che è molto facile eccedere. Tuttavia, non perdete il controllo vostro e dell'apparecchio e resterete davvero piacevolmente sorpresi.
Per quello che costa può essere un affare - ma dipende da voi, ha il potenziale, ma siete voi che lo dovrete usare con giudizio. Provate a dargli un'occhiata. Non è roba da audiofili, ma può essere un'utile aggiunta, specialmente nel caso di ambienti difficili.
© Copyright 2000 Dejan V. Veselinovic - https://www.tnt-audio.com
Traduzione: Aldo Polettini - HTML: Joel Grignou
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