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Ultrasound ALIAS Light
[English version]
Prodotto: Diffusore Ultrasound Alias Light
Costruttore: ULTRASOUND - Vicolo Aspetti 18 - PADOVA
Prezzo : £.3.600.000 la coppia (mod.base), £.4.320.000 (mod.
Light), $ 7.000 (mod. XL su ordinazione)
La Alias è il modello intermedio della serie Energetic dei diffusori senza crossover progettati dall'ing. Creazzo, situata fra la Rebus, la piccola di casa con i suoi 14 litri, e la Stratos, una bella torre da pavimento.
La coppia di Alias in prova è nella versione Light, che prevede
l'uso di componenti dinamici con masse mobili alleggerite del 30%, che
procurano un suono più aperto e trasparente e migliorano la già
ottima sensibilità della versione base (93dB) di altri +3dB, parametro
questo che le rende interessanti nell'abbinamento con raffinate elettroniche
anche di bassa potenza.
La costruzione
L'Alias è un diffusore da stand di 28 lt. con accordo reflex frontale, realizzato interamente in larghe doghe di noce nazionale con una griglia frontale in tela acustica color nocciola chiaro o blu notte che non va rimossa per l'ascolto in quanto considerata nell'ottimizzazione complessiva del sistema.
Il pannello frontale è verticale e vi trovano posto, in posizione disassata,
il tweeter a cupola in seta da 25mm., il woofer da 20cm. con rifasatore
centrale ed il condotto reflex, mentre la parete posteriore è inclinata
per contenere la formazione di onde stazionarie fra pareti parallele.
In alto, in corrispondenza del tweeter, i quattro morsetti singoli di ottima
qualità, ben spaziati per un comodo utilizzo, che accettano forcelle,
cavo spellato e banane da 4mm. Le rifiniture sono molto curate.
L'aspetto estetico non è certo anonimo, e in ambiente si fanno
notare con la loro presenza massiccia. Teniamo però conto che la
filosofia progettuale è interamente votata al raggiungimento di
obiettivi tecnici molto ambiziosi.
Fare una cassa esteticamente *più carina* sarebbe stato forse molto più semplice, ma non avrebbe, alla fine, soddisfatto le aspettative e le esigenze del progettista.
L'interno del mobile non prevede alcun isolamento acustico: le sue stesse
risonanze fanno parte di una sorta di *accordatura* complessiva con i componenti
utilizzati per il raggiungimento di un risultato sonico globale di alto
livello.
La caratteristica principale è quella, come dicevamo, di non avere
crossover .
Il miglior crossover è quello che non c'è, di certo la migliore
condizione teorica. Ma questa assenza costa perchè implica trasduttori
perfetti, perfettamente complementari e perfettamente compatibili, accoppiati
perfettamente al mobile e perfettamente inseriti in un ambiente perfetto.
Dimenticavo: collegati con cavi perfetti ad un impianto perfetto.
Chiunque si scoraggerebbe almeno un po' davanti a queste difficoltà:
l'ing. Creazzo no: lui si mette a costruirli, i trasduttori, esattamente
come vuole per poterli poi incrociare meccanicamente senza ausilio di bobine
o resistenze. Solo un condensatore sul tweeter.
L'impianto in cui le ho inserite è composto da un giradischi analogico
Thorens 316 con braccio Mission Cyrus Arm, Testina Stanton W.O.S -100,
cd player Pioneer PD-S 703 modificato a meccanica rovesciata Stable-Platter,
ampli integrato a valvole Copland CTA 401 New in classe A.
L'impianto è poggiato sul mio FlexyTable
e tutti i componenti, incluso lo stesso tavolino, poggiano su punte coniche,
ART Q-Dampers e Stone
Blocks.
Su richiesta del costruttore ho utilizzato i cavi *dedicati*
Ultrasound Segnale 1 e Potenza 1 al posto dei miei soliti X 1.5 e
UBYTE.
Ho posizionato le Alias su stand da 60cm. assicurandole con qualche pallina di tak, ma in seguito ho notato che gradiscono di più un appoggio su punte coniche che aiuti a dissipare meglio le vibrazioni del mobile, peraltro molto leggero
a dispetto della imponente presenza fisica. La sala d'ascolto è
quella dell'immagine accanto
Timbrica
Questi diffusori sono riconoscibili anche alla cieca, col il loro timbro discreto e misurato, senza spacconate o invadenze. Un suono di quelli che non *catturano* a prima vista ma che va capito ed apprezzato nel tempo, a cui bisogna abituarsi.
Molto particolari, in definitiva, dotati di forte personalità, e come tali soggetti alle critiche di chi per gusto proprio, preferisce impostazioni differenti.
Lo studio sull'architettura del mobile si fa veramente sentire: il legno
massello, dotato di un rapporto fra rigidità strutturale e massa
ben superiore all'MDF o peggio del truciolare, permette di limitare le
risonanze in gamma bassa, che poi a ben vedere sono quelle che condizionano
maggiormente il risultato sonico.
Si ottiene così un timbro generale molto *morbido* ed un ottimo bilanciamento tonale nelle varie porzioni della banda audio, con una tendenza all'eliminazione delle asprezze in alto e del *fango* in basso. Noto, però, una leggera colorazione in gamma media, causata forse della mancanza di isolanti interni. Prova ne sia il fatto che, a volume sostenuto, il fenomeno si fa più presente.
La voce delle Alias è dolce e suadente. Personalmente, preferisco
delle casse leggermente più analitiche, che si adattano meglio al
mio impianto e mi viene, così, la curiosità di ascoltarle
in futuro con qualcuno degli ampli di casa Ultrasound che adottano la circuitazione
di pilotaggio in corrente, tipo il Paradox o il Paradosso.
Dinamica, dettaglio e scena acustica
Non riscontro una dinamica travolgente.
La loro alta efficienza invita e consiglia un ascolto riflessivo, a volumi
piuttosto contenuti ed in una posizione di ascolto in campo ravvicinato,
esattamente al vertice del triangolo. è questa la situazione in cui le
Alias si esprimono al loro meglio creando, più che un palcoscenico
di grandi dimensioni molto illuminato, un globo sonoro vellutato in cui
immergersi, le cui dimensioni di altezza e profondità sovrastano
l'ampiezza laterale della scena.
La focalizzazione nello spazio degli strumenti è ottima, la risposta
ai transitori compassata e precisa. Aumentando il volume noto una leggera
compressione dinamica. L'estensione del basso è sufficiente anche
anche se mi aspettavo di più da un litraggio simile.
Consigli d'uso
Innanzitutto il posizionamento in ambiente: questi
diffusori sono esigentissimi. Evitare (ma questo vale per tutti i diffusori)
le posizioni in angolo; si rischia di comprometterne la loro delicata chiarezza
con un rumble indistinto. La distanza dalla parete di fondo è sufficiente
già a partire dai 60cm. dato quanto la scena si sviluppa ben
davanti ai diffusori. Nella distanza fra loro non conviene superare i due
metri, pena la perdita netta della focalizzazione dell'immagine.
Non gradiscono angolazioni verso il punto di ascolto molto pronunciate: 15-20 gradi sono sufficienti. La coppia che ho ricevuto in prova era ampiamente rodata
(anzi troppo: e i segni fisici di altri recensori armati di cacciavite
erano ben presenti) di conseguenza non posso aver idea di quanto rodaggio
sia necessario.
Ora una raccomandazione: ricordate che sono abbastanza *aristocratiche*
e assolutamente non accomodanti. A monte esigono sistemi di estrema qualità,
correttamente ottimizzati, forse molto superiori all'impianto che ho usato
in questa prova: anzichè rivelarne le eventuali pecche, le Alias
suonano male ed è un vero peccato. Altra cosa da ricordare il biwiring:
obbligatorio!
Conclusioni
Ora vi racconto la vera verità:
ho odiato questi diffusori e li ho ascoltati per un po' di tempo un po'
controvoglia, tanto da ricollegare i miei molto presto. Solo allora, al
cospetto delle differenze, ho cominciato ad apprezzarli ed ho così
iniziato un secondo set di prove di ascolto dopo essermi dedicato con attenzione
agli interfacciamenti ed alla loro posizione in ambiente.
Così sono riuscito a capire l'essenza di questo diffusore: non facile, non immediato, non adatto a tutti. Come tutte le cose molto particolari. Ciò rende necessario, per chi fosse intenzionato all'acquisto, una lunga ed attenta
prova, meglio se nel proprio ambiente col proprio impianto, con tutta la
disponibilità del negoziante a perdere un po' di tempo col cliente.
Utopia? Boh?
In ultimo ho voluto sottoporre i risultati della mia prova al costruttore che li ha commentati con lo scritto che volentieri pubblichiamo qui di seguito.
© Copyright 1999 Mimmo
Cacciapaglia - https://www.tnt-audio.com
Manufacturer's comment: risponde la Ultrasound
Le Alias sono state provate in precedenti occasioni (FdS 42 - 52 - 65, Suono 284) con esiti sostanzialmente diversi: in sostanza tutti concordano sull'ariosità, le velocità, il dettaglio, la trasparenza, la dinamica. Tali giudizi sono consistenti con il nostro e con quello di altre persone che possiedono o hanno ascoltato le Alias in una molteplicità di installazioni diverse.
Tali caratteristiche sono anche consistenti con le ipotesi di progetto (mobile rigido e leggero, alta efficienza, assenza di crossover etc.) e verificabili, almeno in parte, con strumenti di misura.
Nella prova in questione si parla invece di dolcezza, morbidezza, colorazione in gamma media e dinamica non travolgente: osservazioni che contrastano nettamente con quanto riscontrato sinora e che non ci sentiamo di sottoscrivere.
è vero che il suono delle Alias è molto neutro, grazie all'ottimo equilibrio ed alla distorsione particolarmente bassa; non bisogna tuttavia dimenticare che l'alta efficienza e l'assenza del crossover la rendono molto più trasparente rispetto ad un sistema convenzionale.
Nel caso in esame potrebbe essere accaduto proprio questo: che siano venuti alla luce aspetti precedentemente nascosti.
Difficile dire quali, soprattutto a distanza; tuttavia si può ipotizzare che il locale di prova abbia condizionato in maniera sensibile il risultato.
Tale ambiente si presenta infatti - almeno sulla carta - più riverberante del dovuto soprattutto in gamma media e bassa; ci sono inoltre due aperture ad arco a metà delle pareti laterali che sicuramente non favoriscono una buona riproduzione.
Riteniamo che ciò possa, almeno in parte, spiegare la scarsa dinamica, la leggera colorazione e l'estensione del basso, così come l'inusuale posizione d'ascolto: in un ambiente di 6.8 x 4.8 metri non è normale porsi a 2 metri dai diffusori. Lo si può fare, appunto, per minimizzare l'influenza dell'ambiente.
Tutti i prodotti Ultrasound hanno una fase progettuale e di messa a punto molto lunga, comprendente l'inserimento in catene differenti e tutta una serie di prove e misure in ambienti con caratteristiche acustiche diverse; la taratura con cui viene commercializzata l'Alias è quella che fornisce in media il miglior equilibrio: nonostante ciò non può essere ottimale nel 100% dei casi.
Riportiamo comunque le seguenti ossrvazioni, stralciate da alcune delle recensioni sopra citate:
- Il suono degli Alias è affascinante: trasparente, anzi trasparentissimo, estremamente dinamico, ben esteso sugli estremi, raffinatissimo, molto equilibrato e di grande naturalezza.
- ...chiunque sia entrato nella saletta (...) ha notato un suono ariosissimo, un'immagine assolutamente ampia e distesa e la completa sparizione dei diffusori come sorgente sonora. E dire che non ho neanche dovuto faticare per trovare il miglior posizionamento...
Invitiamo quindi tutti gli interessati a rendersi conto di persona delle potenzialità derivanti dall'impiego di un diffusore non convenzionale, come questo; ricordiamo inoltre che Ultrasound dispone di tecnologie innovative che le permettono di proporre prodotti rivoluzionari come i sistemi multipolari e gli amplificatori a transconduttanza per il pilotaggio in corrente, anche su altoparlanti connessi in serie.
Ing. Creazzo per Ultrasound
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