Prodotto: diffusori ibridi Cadence Anina
Produttore: Cadence - India
Prezzo approssimativo: 5500 $ (il prezzo può variare)
Recensore: Alister Staniland - TNT UK
Traduttore: Fabio Egizi
Data recensione: Dicembre, 2008
Ho visitato la mostra hi fi di Heathrow a Londra per 6 o 7 volte negli ultimi 10 anni e ho avuto modo di ammirare le migliori ed esclusive realizzazioni che i costruttori hi end hanno proposto in quella sede.
Per chi non avesse mai avuto il piacere di frequentare questa manifestazione, si passa il tempo girovagando per i corridoi dell'albergo, ascoltando i suoni che vi arrivano dalle camere, e si decide di entrare in qualche saletta quando vi sembra di ascoltare qualcosa di promettente (o per lo meno questo è quello che faccio io).
Il problema è che il 90% delle volte, quello che si ascolta è terribilmente deprimente per certi versi – di solito con una timbrica veramente penosa, oppure con un suono eccessivamente duro; si magari eccezionalmente trasparente, dettagliato e dinamico, ma anche clamorosamente esile – dove è finito il corpo – che è sinonimo di naturalezza? Spesso, se un impianto presenta sufficiente corpo, lo fa a spese di un suono che appare lento e confuso, il che naturalmente, è altrettanto deprecabile.
Io sono un fanatico del bilanciamento tonale – se un impianto pecca dal punto di vista della timbrica, allora non mi importa quali altre fantastiche prerogative sfoggia, semplicemente non fa per me.
Di solito a fine manifestazione conto 3 o 4 impianti con un suono che mi ha pienamente convinto.
Ho ascoltato le Cadence, dei diffusori elettrostatici ibridi, in 5 di queste manifestazioni e sono sempre rimasto impressionato dalla combinazione della ricchezza di corpo, della vivacità, dell'effervescenza delle alte frequenze (che non diventano mai aride) e dell'elevato livello di trasparenza che sembrano essere le principali qualità di tutti i modelli dell'azienda.
Bisognava procurarsele...
Questi sono stati i motivi per cui ho deciso di prendere un paio di Cadence ibride per il mio impianto. Ad oggi (per quanto ne so) non c'è un distributore per il Regno Unito (vi prego di avvertirmi se sto sbagliando) ed il sito web della Cadence non è di molto aiuto. Quindi per gli acquirenti inglesi come me, la scelta cade tra l'acquisto dal distributore americano, OSS Audio (andate su www.ossaudio.com/cadencemain.htm), oppure rivolgersi al mercato dell'usato. Per cui ho finito per comperare una coppia di Cadence Anina di seconda mano per la faraonica somma di 561 sterline (niente male se considerate che nuove costano 5495 dollari americani)!
Le Anina sono diffusori da pavimento caricate in reflex con altoparlante per le basse e le medie frequenze da otto pollici, che viene incrociato a 1.35khz (a circa la metà del mid-range) con un pannello elettrostatico che, senza scollamenti, arriva fino alle frequenze ultrasoniche (30khz).
Anina dovrebbe essere un termine Sanscrito il cui significato è "La Piccola". Bene, sono piccole solo nelle dimensioni considerato anche il fatto che sono le più piccole del catalogo Cadence per quanto riguarda i modelli ibridi. Io le ho definite le medie; la mia compagna sostiene siano grandi (ma fortunatamente non ne fa un problema, in quanto il loro aspetto è accattivante e concorda sul fatto che suonino bene). Se la vostra metà dice "queste puoi tenerle", che dire: devono per forza di cose essere speciali...
Hanno l'aspetto del prodotto creato da un artigiano – il che è qualcosa di più di un vezzo – e rappresenta quanto naturalmente ricerchiamo nei prodotti high-end, non siete d'accordo? Cerchiamo prodotti che siano un equo connubio tra scienza ed arte. Sono fabbricate a Pune, in India - la Cadence rappresenta una delle poche aziende di hi fi che si è stabilita in India. I mobili sono in legno massello molto ben rifiniti. Si tratta di una delizia al tatto e alla vista (devo ammettere non a livello di Sonus Faber, ma che importa?) che le fanno distinguere da un normale prodotto di massa. Sono anche piuttosto originali, grazie ai curvilinei pannelli elettrostatici sulla parte superiore.
Come suonano
Quindi ho inserito le Anina nel mio impianto e voi pensato che io sia stato subito ricambiato dall'emozionante frizzantezza, dalla superba musica riproposta che ho avuto modo di ascoltare in tutte queste mostre di hi-fi? Per farla breve, no...Un basso sconnesso dal resto, aridità nel suono – no di certo non si tratta del tipico suono Cadence che conosco...
Ma se partecipate a questo gioco da qualche anno, sapete anche che questo non può accadere. Naturalmente ero sicuro che il suono era lì in attesa di essere liberato, avendo ascoltato tutti gli altri modelli di Cadence ibride nel corso degli anni nelle manifestazioni. Quindi i commenti sulla qualità del suono di questi diffusori sono basati su quanto scoperto dopo diversi mesi di reiterati tentativi per affinare le cose ed ottenere i risultati migliori.
Non ho mai avuto a che fare con diffusori che non hanno avuto questa necessità – il posizionamento dei diffusori in particolare è critico per arrivare al suono migliore, il che forse riesce a spiegare il terribile suono di molti impianti alle mostre hi-fi e nelle case della gente. È sbalorditivo come nessuno degli espositori abbia il tempo per mettere a punto il posizionamento – anche se alcuni di essi si prodigano. Provo un'irrefrenabile sensazione di terrore al pensiero di quante persone spendono in impianti da molte migliaia di euro per le loro abitazioni per poi vedere degli imponenti diffusori da pavimento a ridosso della parete posteriore, oppure a qualche centimetro dal giradischi, presumibilmente a causa della loro compagna che detta questi vincoli per pure ragioni estetiche...
Nel caso delle Anina, la regola che è necessario seguire è di posizionarle molto lontano tra loro – l'immagine non collasserà. Sono sicuro che può modificarsi, ma nella mia piccola stanzetta, hanno gradito la posizione che le vede molto vicino alle pareti laterali (ma con molto spazio dietro di loro) e l'esatta distanza dalle pareti laterali è risultata fondamentale per ottenere gli eccellenti risultati musicali che ho raggiunto alla fine delle sperimentazioni. L'altro fattore critico è costituito dall'angolo di rotazione che va regolato con molta cura (dovrete essere in grado di vedere una buona parte del lato interno del mobile dalla vostra posizione d'ascolto). Tenete conto di questi due consigli e avrete ottenuto il 95% delle potenzialità e da qui inizia la magia di questi diffusori. Provate e vi renderete conto! Io le ho sistemate su due basi di marmo insieme a (l'amico degli audiofili) grosse palle di Blu-Tac tra la base ed il pavimento in legno e tra la base e la base dei diffusori. Lo ribadisco, molto meglio delle punte, o di mettere il Blu-Tac direttamente tra i diffusori ed il pavimento.
Vi chiederete quali siano stati i risultati ottenuti al termine del tweaking:
Sul sito web della Cadence è riportato quanto segue (leggete www.cadenceaudio.com/productfr.html ): "Progettare per i piccolissimi ambienti d'ascolto, le ANINA riescono a riprodurre uno dei palcoscenici più musicali". Ed infatti, la prima caratteristica che salta all'occhio è che forniscono un ampio, grande e dilatato palcoscenico che si estende a dismisura dietro i diffusori, in cui i tratti sono assolutamente solidi, anzi rocciosi e restano tali persino se vi saltasse in mente di spostare la testa!! Vi ricordo che parlo di quello che accade nella mia stanza, ragazzi. Il punto ottimale di ascolto risulta fortunatamente ampio – su uno qualunque dei tre posti del divano! Inoltre si nota un cospicuo aumento delle informazioni dei dettagli di ambienza e di riverbero della sala/studio di registrazione – il genere di cose alle quali gli ascoltatori delle cuffie della Stax sono ben abituati. L'ultimo brano sul singolo da 12 pollici "Bam! Mustaphas Play Stereo" di "3 Mustaphas 3" termina con una enorme quantità di riverberi introdotti artificialmente da studio, dando l'impressione che questi pazzi Mustaphas suonino in una enorme fabbrica vuota o qualcosa di simile, mentre l'intera band viene ulteriormente spostata lontano da voi. Guardate, dovete assolutamente provare una simile esperienza! Questo finale viene riproposto in maniera ancor più evidente di quanto solitamente sono abituato – è come se anche l'ultima goccia di riverbero venga completamente restituita – la fabbrica vuota suona veramente riproponendo le enormi dimensioni! A questo punto vi accorgerete anche che il tutto avviene proponendo un bilanciamento tonale graziosamente rifinito e semplicemente accattivante.
Ho ascoltato il CD del mio dolce tesoro, "Paranoid Android" dei Radiohead. Questa è una delle registrazioni da lei preferite che ha ascoltato centinaia di volte su moltissimi impianti. Quando ha riconosciuto il brano lei ha smesso di fare le pulizie in giro per casa e sentire contemporaneamente, come fa di solito, e si è messa ad ascoltare con attenzione, dicendo che riusciva ad ascoltare molti degli effetti realizzati in studio che prima non venivano percepiti e che questo conferiva al brano una nuova dimensione. Devo ammettere che questo mi ha un po' sorpreso, in quanto avevo già ascoltato molti di questi dettagli su questa particolare traccia con le mie vecchie Elac. Ma il punto è che io ho avvertito tutto ciò effettuando un tipico ascolto audiofilo. La differenza sta nel fatto che le Anina rendono questi dettagli fruibili senza sforzo e senza dover possedere particolari sensibilità audiofile.
Ma c'è dell'altro, in quanto grazie all'estrema lucentezza di questi diaframmi elettrostatici ed alla velocità... le voci e gli strumenti acustici assumono un grande pathos; i dettagli caratteristici dei suoni percussivi (compresi i pizzichi sulle corde, ecc) vengono prepotentemente fuori dal messaggio musicale, conferendo ad esso vita. Questa velocità può comportare, per i diffusori elettrostatici, una mancanza di corpo e una sensazione di esilità (uno dei miei incubi peggiori), ma l'altoparlante dinamico per le basse frequenze completa il messaggio sonoro in maniera superba e conferisce sufficiente corpo nel medio basso, per cui ad esempio una chitarra acustica suona proprio come dovrebbe - uno strumento che attraverso la cassa armonica fornisce un corpo completo. Troppi impianti sembrano concentrarsi soltanto sul suono delle corde che vengono pizzicate - e questo porta ad un suono tagliente – qualcosa che può essere definito come – "transienti veloci e luminosi", ma sottili in modo esagerato. Altri sono completi, ma grassi – e allo stesso modo non mi piacciono. Con questi diffusori avrete a disposizione le qualità di entrambi. Ho ascoltato una registrazione fatta dalla BBC (registrata sul computer, utilizzando una scheda audio USB esterna: la M-Audio come ADC e quindi registrata come file WAV, utilizzando l'eccellente software free "Audacity") di Ralph Towner mentre esegue un assolo di chitarra nello studio della radio: credetemi il realismo è impressionante. Un ampio spazio viene ricreato dietro i diffusori nel quale sembra proprio che qualcuno in carne ed ossa stia suonando un vero strumento. I colori del timbro ci sono tutti (e parlo di colori – non di colorazioni), vividi freschi, ma non aggressivi – veramente prossimi all'evento reale. Ci si ritrova la luminosità, la velocità ed il realismo delle corde pizzicate ed inoltre un corpo della chitarra riprodotto in maniera completa. Proprio così, si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Con il singolo in vinile da 12 pollici di Peter Gabriel e Kate Bush nel brano "Don't Give Up", le voci sono riproposte con un dettaglio armonico e i piccoli particolari che descrivono l'ambiente in numero molto maggiore di quanto avessi mai ascoltato. Le voci erano inchiodate nello spazio al centro e ad una notevole distanza dietro i diffusori. Le Anina esibiscono una potenza maggiore rispetto a quanto sono abituato (ma in nessun modo aggressive) ma allo stesso tempo rimangono dolci e pulite. Passando all'mp3 dello stesso brano si perde tutta la magia. Gran parte delle informazioni d'ambiente e della naturalezza se ne vanno a farsi friggere....Ma ancora – continuano a suonare bene. Naturalmente, le Cadence non possono ripristinare quello che manca già dalla sorgente, ma comunque ci provano e si comportano veramente bene.
Parliamo adesso della coerenza di fase – i pannelli elettrostatici riproducono un intervallo di frequenze molto ampio che va dalle medie frequenze a quelle altissime – tutta questa area è a carico di un solo altoparlante, il quale presenta quindi le stesse caratteristiche di dispersione; non ci sono crossover che, separando le medie dalle alte frequenze, introducono errori di fase e altri problemi a questo correlati. In altre parole, si ottengono molti dei vantaggi dei diffusori monovia senza per questo dover essere penalizzati a causa della mancanza di potenza agli estremi di banda.
Il suono riproposto è proprio quello che ti aspetteresti da un vero strumento acustico non amplificato.
No, non si avverte carenza di energia agli estremi dello spettro di frequenze – infatti non manca la dolcezza (non melliflua, ma molto musicale) dei bassi, unita ad una vivace presenza delle alte frequenze (ma che praticamente mai arriva a diventare chiassosa).
Il basso non manca (la Cadence dichiara un'estensione che arriva fino a 28Hz – non viene specificato entro quali limiti), ma (una volta trovato un posizionamento corretto) non appare mai gonfio o confuso. Il brano degli Yello "Move, Dance, Be Born" tratto dal disco "Zebra" riproduce le corpose basse frequenze prodotte dal basso elettrico, ma il suono non è mai rimbombante e non interferisce mai con le altre frequenze dello spettro. Tutte le elaborazioni che gli Yello sviluppano nello studio di registrazione - che restituiscono un gran bel suono con un discreto impianto per cuffie - si conservano completamente intatte e vivide. C'è chi nei forum sostiene che questi due altoparlanti completamente diversi tra loro non riescano ad interfacciarsi a dovere; vi posso assicurare che queste persone hanno fatto qualche errore nel posizionamento dei diffusori. In questo caso il suono diventa gonfio e con dei bassi strabordanti (proprio come mi è capitato inizialmente), e questo risultato potrebbe essere imputato (erroneamente) ad un cattivo abbinamento degli altoparlanti della lentezza dell'altoparlante dinamico e la completa mancanza di inerzia e della lucentezza del pannello elettrostatico. Alcune persone pretendono di pilotare questi diffusori con degli amplificatori audio video – sicuramente non adatti. La risoluzione delle Anina è molto alta per cui le elettroniche a monte devono necessariamente essere di alta qualità per poterle far esprimere al meglio. Il problema sta nel fatto che il bilanciamento tonale è veramente accattivante e sono molto facili da pilotare. Per questo l'amplificatore HT sembra in grado si svolgere il suo compito senza apparente fatica, e senza denunciare problemi, e quindi le colpe delle limitazioni avvertibili vengono attribuite ai diffusori, ma naturalmente si tratta di un errore madornale. Diffusori altamente rivelatori richiedono a monte elettroniche di indiscusso pregio. E questi diffusori in effetti non fanno altro che portare allo scoperto le pecche degli amplificatori.
Si ha la sensazione che non sia più necessario alcun miglioramento dei diffusori (a meno che non si tratti di un modello superiore del catalogo Cadence. Per quanto ricordi, i modelli migliori esibiscono una maggior freschezza e fascino senza eccessive frizzantezze nei registri medi e alti - presentano pannelli elettrostatici più ampi - bilanciati, per altro, da bassi ancor più presenti). Penso che con questi diffusori sia possibile migliorare continuamente l'amplificazione fino a raggiungere livelli di eccellenza continuando comunque a percepire chiaramente i miglioramenti apportati. La mia intima sensazione è che gli amplificatori a valvole di indiscussa qualità, come il VAC Phi Beta, o il Phi 300s, rappresentino il miglior abbinamento praticabile con questi diffusori. Anche la dolce iper naturalezza degli Halcro probabilmente potrebbe contribuire ad ottenere un brillante risultato.
Fortunatamente non è necessario arrivare a questi livelli. Le nostre hanno la capacità di evidenziare gli aspetti positivi piuttosto che rimarcare spietatamente le pecche delle altre apparecchiature che compongono la catena. Hanno dato ottimi risultati con il mio relativamente modesto ampli Red Rose (anche se devo dire che il Red Rose si è permesso di dar la paga – senza sforzo apparente al Musical Fidelity a308 e all'Unison Research Unico, entrambi transitati dalle parti del mio impianto). Il pilotaggio non ha avuto incertezze nonostante la potenza dichiarata si soli 35 Watt per canale.
Il mio amico Dave - che ascolta il suo lettore CD Meridian 506-24 tramite l'ampli per cuffie Musical Fidelity X-Cans V3 collegato alle Sennheiser HD-650s - ha commentato dicendo che nessun dettaglio che si percepisce attraverso le ottime cuffie viene perso – ma che le Cadence riuscivano a suonare in maniera ancor più graziosa ed elegante.
Il che mi ha fatto arrivare a scoprire qual'è... il trucco – perché c'è sempre un trucco, vero? La filosofia perseguita dalla Cadence è quella di rendere il suono piacevole (come dicevo in precedenza accentua gli aspetti positivi) – possibilmente un po' in più rispetto a quello che solitamente si intende. O per dirla in altro modo – colorano con un po' di ambra il suono. Coloro che apprezzano il suono dolce degli amplificatori a valvole in push-pull non potranno resistere. Non si tratta di diffusori adatti a chiunque. Non sono perfettamente neutre, ma si posizionano appena un po' nella zona che tende alle tinte calde e, forse, non vantano una presenza da primato, con una leggera compensazione aggiuntiva di frizzantezza ed aria sugli alti – ma tutto ciò va giudicato da chi ha orecchio e non si fa problemi ad usarlo per migliorare il progetto di un prodotto (ripeto che l'approccio Sonus Faber rappresenta un valido termine di confronto). Coloro che desiderano che le registrazioni fatte male e innaturali suonino proprio in questo modo non saranno soddisfatti del suono di questi diffusori.
Dal mio punto di vista – devo dire che mi interesso all'hi-fi per il piacere di ascoltare la musica e voglio che questo sia piacevole per il maggior tempo possibile.
Le Cadence sono fondamentalmente precise e riproducono correttamente l'evento reale – non soffrono di colorazioni del suono; ma oltre a queste caratteristiche di correttezza offrono altri ingredienti che possono essere paragonati al miele che conferisce dolcezza e allo champagne che le rende frizzanti. Sono proprio adatte ai miei gusti ma, come detto, non si adattano ai gusti di tutti (agli appassionati delle trombe, ad esempio, probabilmente non faranno impazzire).
Come avrete capito, questi diffusori mi piacciono molto ed il fatto che queste siano il modello più economico del catalogo mi rende veramente curioso. A mio avviso si tratta del sogno audiofilo fatto realtà: alla trasparenza, alla velocità e alla risoluzione delle elettrostatiche, si aggiungono una grande timbrica, una eccellente estensione delle basse frequenze e una buona efficienza che farà la gioia di molti amplificatori. Il "family sound" viene mantenuto dai modelli superiori del catalogo (fino alle Arca) – tutti i parametri vengono "soltanto" migliorati. Ma queste Anina suonano talmente bene che non penso me ne separerò mai – e non sono uno che si accontenta facilmente!
Impianto utilizzato:
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