Tutti si ricordano le famigerate *percentuali* di spesa in cui ripartire il budget per
un impianto hi-fi.
Si è passati dal 50% ed oltre (dell'intera spesa)
da destinare ai diffusori negli anni '70 fino alle aberrazioni degli anni '80
quando la filosofia Linn, portata alle estreme conseguenze, consigliava di spendere
non più del 25-30% nei diffusori.
Fortunatamente oggi si è giunti a più miti consigli e queste famose
percentuali (che ricordano tanto le proporzioni auree di Pacioliana memoria)
sono ora dettate più dal buon senso che da leggi divine.
Anche il tormentone delle minicasse sembra essersi finalmente ridimensionato
e si è ormai capito che non esiste il diffusore ideale in grado di suonare bene
in qualsiasi ambiente (di qualsivoglia dimensioni) e con qualsiasi genere
musicale assecondando i gusti di tutti.
Alcuni anni fa certe minicasse venivano proposte come la panacea per tutti
i mali...facendo la fortuna dei soliti furbacchioni.
Il problema di questi anni è un altro: il proliferare di marchi di diffusori
(e non solo) che invadono, puntualmente dopo ogni mostra overseas, i nostri negozi
costretti così, per soddisfare le esigenze di una clientela sempre
più assetata di nuovi nomi, a tenersi in negozio diffusori di tantissime
marche, alcuni destinati a rimanere invenduti a causa della cessazione improvvisa
della distribuzione da parte dell'importatore o della cessata campagna pubblicitaria
(più o meno *occulta*) sulle riviste del settore.
Tanto per citare un esempio nel campo delle elettroniche...chi si ricorda più
delle straordinarie amplificazioni neozelandesi McLaren o Perreaux che un
tempo (dieci anni fa) erano presenti negli impianti di riferimento di ogni
buon guru ?
Occorre dunque prestare attenzione e non lasciarsi trascinare dalle novità
del momento, pena ritrovarsi poi con apparecchi (diffusori e quant'altro) di cui
nessuno si ricorda più, invendibili se non a prezzi di realizzo e privi
di quasiasi tipo di assistenza tecnica (ricambi etc).
Passando ad altro, avete notato che la domanda che viene fatta più spesso
dai nostri amici non appassionati è: "E le tue casse che potenza hanno?" o, nella
migliore delle ipotesi:"...e che casse hai ?".
E sembra che dalla nostra risposta dipenda il giudizio che l'interlocutore
si farà del nostro impianto. Soprattutto la risposta alla prima domanda,
quella sulla potenza, è la più difficile di tutte. Provate a rispondere
50 watts per vedere la faccia schifata dell'interlocutore (parlo per
esperienza personale, le mie vecchie Index avevano
scritto davvero 50 watts music sul retro).
Vi consiglio dunque di mentire spudoratamente sparando cifre inverosimili
oppure di non rispondere affatto, lasciando il nostro interlocutore nel dubbio.
Fategliele sentire piuttosto, poi rivoltate la domanda: vedrete l'imbarazzo
calare sul malcapitato che da sempre ha avuto in casa cassoni da 500 e passa
watts dichiarati, i cui altoparlanti si dimostrano impazienti di uscire dai
propri cestelli non appena ci viene collegato un buon 50 watts.
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