Prodotto: Diffusore bookshelf Contour 1.1
Costruttore: Dynaudio,
Danimarca
Serial No.: 796979, 796980
Prezzo: app. 1000 $/Euro
Recensore: Dejan V. Veselinovic
Data prova: Febbraio 2001
Tanti anni fa, la ben conosciuta compagnia Danese Ortofon introdusse una serie di diffusori che adottavano la tecnologia hexacoil, il Variovent, una incredibile tenuta in potenza e un buon suono. Non tanto più tardi venne fuori un nome nuovo, una compagnia chiamata Dynaudio. Da quei primi giorni fino ad oggi il rispetto che essi hanno guadagnato nel mondo sembra essere costantemente in ascesa. Questa è una storia invidiabile e una reputazione che pochi altri in tutto il mondo possono eguagliare. Il mio unico cavillo con questa azienda è dovuto al loro slogan "I Danesi non mentono"; Forse loro no, ma a me viene in mente qualche altro nome e quindi io odio generalizzazioni di questo tipo. Ma, ad ogni modo...
La tecnologia Hexacoil è un metodo nel quale il filo usato per la bobina dell'altoparlante, invece di essere di sezione circolare è di sezione esagonale. Ciò fa sì che si eliminino gli spazi vuoti fra le spire e quindi permette di "far entrare" più conduttore e meno aria nello stesso volume incrementando la potenza sopportata dal diffusore.
La Dynaudio ha ragione nell'affermare che c'è una differenza tra potenza continua (come normalmente si dichiara in Europa - DVV) ed i picchi a breve termine (il modo Americano di dichiarare la potenza - DVV) - mentre un diffusore accetterà, diciamo 100W di potenza continua, per un quarto del tempo potrà assorbire picchi di, diciamo, 200W e per un decimo, ma non ripetitivo, esso potrà sopravvivere a qualcosa come 400-600W. Comunque qualsiasi diffusore può, alla fin fine, essere sovracaricato, surriscaldato e bruciato, è solo questione di quanto ci si mette; La Dynaudio mette in guardia contro l'utilizzo di ampli di piccola potenza per riprodurre forti pressioni sonore, dato che questi lavoreranno sempre in clipping e il clipping e il modo più veloce e sicuro per danneggiare qualsiasi diffusore, non ha importanza di che costo e dimensioni.
Pur essendo un diffusore piccolo, misurando circa 32x18x28 cm, pesando circa 5 chili ed usando un mid/woofer da 5" e un tweeter da 1.1", può "maneggiare" veramente tanta potenza quando pilotata a dovere; Dynaudio afferma che picchi superiori a 200W non la danneggeranno. Ha un'impedenza nominale di 4 Ohms e una sensibilità di 88 dB/1W/1m.
Sul retro troverete solo una coppia di morsetti in una vaschetta di plastica realizzati da WBT, che facilmente accettano cavi da 5.5 mm, come i miei Van den Hul 352 Hybrid e sembrano capaci di far passare molti, molti Amperes. Una buona cosa, troppi altri costruttori cadono su questo punto.
Appena estratti dal modesto imballo vi accorgerete subito che non sono diffusori ordinari. sono più piccoli di qualsiasi standard potevate immaginare, appena sopra la miniatura, eppure essi infondono un tranquillo senso di qualità. Nessuna forma elaborata ma la finitura in ciliegio è una delle migliori che io abbia mai visto; i bordi sono immacolati, neanche una piccola imperfezione, anche dopo averle analizzate con una lente. Qualcuno in Dynaudio sa realmente come si realizzano i cabinets.
Questi sono diffusori reflex, e il condotto è situato sulla parete posteriore. Appare abbastanza solido ma a me non piacciono i condotti posteriori perchè rendono il diffusore più sensibile al posizionamento, specialmente rispetto la parete posteriore. Ed infatti, nello scarno manualetto, Dynaudio dice che i diffusori dovrebbero essere posizionati "1- 1.5 m lontano dalle pareti", e che se vengono posizionati su una libreria vicino alle pareti i bassi saranno enfatizzati. A questo scopo troverete due tappi in foam che possono essere utilizzati per controllare il basso in eccesso, se necessario. Un pensiero che molti apprezzeranno, penso, perchè nella mia esperienza i piccoli diffusori quasi sempre finiscono su una libreria. Una delle ragioni è che se la gente avesse grandi ambienti probabilmente si sarebbe comprata anche diffusori grandi e l'altra è il costo abbastanza elevato di eventuali stands di qualità che sono, per me, oggetti un po' inutili. Acusticamente hanno senso ma sono anche abbastanza costosi e fanno lievitare di un bel po' il prezzo dei vostri diffusori; inoltre, alla fine, un mini su stand occupa lo stesso spazio di un vero diffusore da pavimento.
Ad ogni modo, ho giocato molto con quei tappi perchè ho avuto due oggetti nuovi di fabbrica che hanno avuto bisogno di un rodaggio di circa due settimane (con me hanno lavorato dalle 8 di mattina a mezzanotte senza interruzioni), e ciò mi ha dato un sacco di tempo per fare esperimenti con il posizionamento e i tappi. Bene, sicuramente funzionano, possono dare buoni risultati ed è impossibile usarli male, il peggio che può succedere è che si perdano un po' di bassi, ma in questo caso tutto quello che dovete fare è rimuovere i tappi.
Ma questo dimostra un altro aspetto delle Contour 1.1 ed è la loro non comune insensibilità al posizionamento. Ovviamente reagiscono se posizionate male ma molto meno di tutti gli altri diffusori simili che io abbia mai sentito a casa mia in oltre 30 anni di audio. Penso che bisognerebbe congratularsi con i progettisti per quest'ottimo risultato, e lo dico sinceramente; se fosse così facile da fare, perchè nessun altro lo fa, o almeno non così bene? Anche JMLab va bene in questo aspetto...
Dynaudio suggerisce di usare punte o materiale assorbente se il diffusore è installato in libreria per evitare il trasferimento di vibrazioni e risonanze. All'inizio ho provato a tagliare del foam industriale ed ho ottenuto buoni risultati, come aspettato. Poi ho provato le punte SoundCare, che mi hanno dato ottimi risultati in diverse situazioni; dato che le Countours non hanno sedi pre-forate per le punte ho usato le stesse che uso sotto tutto il resto del sistema tranne gli ampli. Ancora una volta hanno funzionato a dovere e il suono si è schiarito immediatamente, ritornando al suo carattere naturale.
Ma sono in disaccordo con Dynaudio circa gli "1-1.5 m" dalle pareti nel caso si usino gli stands, penso che 0.5 m dalla parete posteriore (e la mia è spoglia quindi riflette abbastanza) possano produrre dei risultati veramente interessanti. Comunque Dynaudio ha ragione nel dire che ogni singolo ambiente ha la sua "risposta" e il mio non fa eccezione, è solo che va d'accordo con questo diffusore.
Bene, una volta terminato il rodaggio le ho posizionate a circa mezzo metro da ogni parete, ho lasciato i tappi nella scatola e ho cominciato ad ascoltarle seriamente.
I diffusori così piccoli ai bassi livelli soffrono quasi sempre di una certa mancanza di bassi profondi, e le Contours non fanno eccezione. Sarebbe molto irragionevole aspettarsi che un altoparlante da 5 pollici si comporti come uno da 10 o 12, quindi non vi aspettate bassi incredibili ai bassi livelli. Ciò che avrete è un suono ordinato, ben controllato e fermo (nel senso buono della parola) nel quale nulla spinge e nulla tira, semplicemente mancano le note basse.
Questo non deve essere letto come se indicasse dei diffusori dal suono esile - non lo sono, ma il loro approccio è differente. Piuttosto che accroccare il crossover per avere più bassi, i progettisti hanno optato per un'approccio differente, farlo il più lineare possibile relativamente alle dimensioni, ai driver e al prezzo del diffusore. Dato che il prezzo non è poi così basso, essendo localmente circa il 30% più alto di quello che ho pagato per le mie JBL Ti600 da pavimento (che sono un 3-vie che utilizza due woofer da 6.5", vedete la recensione su TNT), direi che la decisione è corretta. Di più, direi che, per una volta, si ha quello che si paga, e con questi diffusori questo è la linerità.
Ciò che hanno in basso è ben bilanciato, pulito e molto ben controllato, nessun boom-boom, nessun basso debordante o moscio, ma neanche un basso secco o sterile, solo ridotto in quantità.
La gamma media è anche molto pulita e coerente, con un sound stage ben definito sia in larghezza che profondità, qualcosa che non è sempre molto facile da tirar fuori. Dopo un rodaggio di circa 150 ore gli alti prenderanno la conformazione definitiva. Ed è una buona conformazione, molto a fuoco e presenti senza essere mai striduli.
Questi diffusori possono essere spinti parecchio - ma non lo raccomanderei. Innanzitutto perchè non c'è bisogno di spingerli tanto per farli suonare forte e comunque quando lo fanno, lo fanno in modo corretto, seguendo esattamente il volume impostato dall'ampli.
Quando spinte a fondo i bassi diventeranno più evidenti, ma la buona notizia è che non viene perso nient'altro da nessuna altra parte, non c'è nessun'altro aspetto che perde in qualità, esattamente come ci si aspetterebbe visto il prezzo, ma non sempre le promesse vengono mantenute. Essenzialmente avrete più potenza della stessa qualità, nient'altro cambierà. Il tutto fornito con un certo aplomb, oserei dire.
Ho anche provato a fare un test piuttosto crudele che è consistito nel ruotare la manopola del volume del HK 680 a ore 12 e far partire alcuni pezzi di Hevia ("La Linea Trazada", "Tanzilla", "El Salton"). Trovo la musica di Hevia generalmente paradisiaca ma, in particolare durante le prove, eccellente per mostrare gli eventuali difetti dei diffusori. Questa è musica ricca, molti strumenti suonano allo stesso tempo e ben distribuiti sull'intero spettro (dalla batteria alle cornamuse elettroniche e così via), e a rimti veramente motlo elevati. Molti diffusori qui cadono e cominciano a rendere il suono discontinuo, perdendosi questo o quello, o semplicemente riducendo il contrasto.
Ciò non succede con le Contours, esse rimangono eccezionalmente composte, non cambiando quasi nulla ma semplicemente suonando più forte, come richiesto. Francamente ammetto di essere rimasto impressionato, non mi capita spesso di sentire un controllo tale che tiene il diffusore bilanciato senza farlo interagire con il contenuto musicale. Ho sentito molti diffusori molto più grandi e costosi non riuscire a fare quello che fanno queste piccolette (ma d'altra parte ho anche sentito diffusori leggeremente meno costosi farlo - JBL Ti600, per esempio).
Anche ad alti livelli ho continuato a sentire la mancanza di un vero, potente, profondo e autoritario basso. So che non mi posso aspettare tanto da dei piccoli diffusori, ma non riesco a convincermi. Specialmente dopo aver sentito Scott Faller con Blue Man Group, un CD con alcuni bassi terrificanti, con quattro batterie che suonano insieme - il basso era "piccolo" e la musica anemica, vuota e non molto convincente.
Così ho pilotato le Contours attraverso il mio Sub10 JBL, un subwoofer attivo equipaggiato con un ampli da 100W che pilota un woofer da 10" in un cabinet da circa 50 litri. Ora, secondo me, nessuno su questo pianeta fa i bassi meglio di JBL, ma questo modello non è esattamente il loro massimo, ci sono in giro modelli migliori e più nuovi, io questo ce l'ho da circa tre anni. In compenso è stato ben rodato, credetemi.
E finalmente ho ottenuto quello che volevo; dei bassi profondi, potenti e autoritari. Dopo un bel po' di esperimenti ho trovato due configurazioni che, secondo me, andavano bene. La prima comprendeva un cutoff del sub a circa 80 Hz e le Contours in bass reflex, nell'altra il cutoff era a circa 110 Hz e le Contours lavoravano con il tappo inserito.
La prima combinazione dava un basso veramente impressionante, forse un po' grezzo. Più entusiasmante che veritiero. Bello, con un certo appeal "boom-boom" da discoteca ma non utilizzabile per ascolti seri.
La seconda combinazione, sub a 110 Hz, Contours con tappo, dava un insieme molto soddisfacente. Le Contours erano al meglio, la compostezza e il controllo raggiungevano livelli assoluti, e il Sub10 forniva la potenza, l'energia e il pugno allo stomaco. Naturalmente non poteva andare così in basso come sarebbe andato con una frequenza di cut-off minore, ma arrivava ugualmente abbastanza in basso. Comunque in questa combinazione il suono in generale era molto più dolce che nella prima. Non era così emozionante ad un primo ascolto ma dopo un'ora circa uno realizzava che c'era più equilibrio, c'era meno effetto "sparato in faccia".
Le voci maschili erano più dolci del solito, quelle femminili entusiasmanti. Ma quello che mi è piaciuto più di tutto era il bilanciamento generale, raggiunto dopo qualche giorno di smanettamenti vari sui controlli del Sub10 - esattamente il giusto controllo, il giusto calore e abbastanza corpo e potenza quando la musica lo richiedeva.
Quindi ho voluto varcare la soglia del sacrilego e ho collegato un DVD player al sistema; a mia difesa posso dire solo che era in "stereo mode" (perdonatemi padre Lucio, non peccherò mai più!). Il "DVD sound", per me, non ha niente a che fare con la verità e la linearità dell'audio "vero", esso deve solo entusiasmare il pubblico. Hollywood farà qualsiasi cosa, ma proprio QUALSIASI, per rendere un film più memorabile e gli effetti audio sono una delle prime cose da curare. D'altra parte, vedere "Matrix", che ha ricevuto un Oscar per gli effetti sonori (ben meritato, per me), ad un livello e con degli altoparlanti normali vuol dire perdersi una parte del film.
Non con le Contours. Esse suoneranno sempre, incuranti di quello che le date in pasto, battaglie, dialoghi o musica - ma occhio all'ampli ragazzi, potrebbe morirvi tra le braccia! Il mio HK680 era stressato - non che gli mancasse potenza, può "sparare" circa 300W su 4 Ohms nei picchi, e questa è una potenza di tutto rispetto! Non so dirvi per altri diffusori ma le Contours non hanno mai avuto cedimenti, tiravano fuori solo la musica. Ho mezzo aspettato che mostrassero un po' di stress, per amor di Dio, ma niente, nessuno stress, solo musica. E l'HK680 era bello caldo.
La mia ultima lancia - accendere lo "spatializer" sul DVD. Questo è un gadget che si suppone inserisca alcune informazioni spaziali riguardanti il fronte/retro nel suono stereo; in effetti funziona abbastanza bene sul mio Marantz 4000. Quanto bene l'ho imparato dalle Contours, che hanno ampiamente superato le mie AR94 in questo aspetto, molto meglio, punto.
Fate attenzione con questi diffusori. Non aspettatevi che vi impressionino, eccetto forse nel caso alziate il volume al massimo e scopriate che il vostro ampli sta soffrendo mentre i diffusori no - e prestate attenzione alle avvertenze Dynaudio sul non stressare troppo i diffusori appena sballati e prima che abbiano compiuto un certo rodaggio, questo è un consiglio molto ragionevole. Ci metteranno circa 150 per rodarsi, diciamo 200 per stare tranquilli.
Questi diffusori vi cresceranno davanti. Pian piano comincerete ad apprezzarli sempre più, specialmente per la loro esemplare linearità, ascoltabile anche nel mio ambiente oggettivamente difficile. Non sono un carico molto facile da pilotare, ma a livelli d'ascolto normali sarete sorpresi da quello che esce da loro, in molti sensi. Primo, pur non avendo un basso profondo, la loro prestazione in questa gamma è molto buona, specialmente se rapportata alle loro dimensioni, ed è un basso molto pulito, ben controllato e vivo; non così ammiccante come quello delle JBL, ma molto buono in assoluto. Secondo, questo basso non è stato scambiato con qualcos'altro, tutto il resto c'è, come dovrebbe essere. Terzo, "tutto il resto" è buono, dannatamente buono, così buono che non avrete mai fretta di spegnere ma anzi vorrete sempre ascoltare ancora un po' e poi ancora. Quarto, il soundstage prodotto da questi diffusori è essenzialmente definito dalla sorgente e dalle elettroniche, non dai diffusori stessi, e questo non è così facile da fare; se suona piatto, comprate nuove elettroniche e lasciate stare i diffusori, non è colpa loro.
Ma io consiglio caldamente di comprarvi un subwoofer dopo aver ammortizzato la spesa dei diffusori, sicuramente lo userete. Esso aggiungerà ciò che è necessario per dare alla musica peso e autorità, ma per arrivare ad un giusto equilibrio dovrete fare qualche esperimento. La logica consiglierebbe di orientarsi verso un sub Dynaudio in modo da avere la stessa impronta sonora, ma questa è una vostra scelta.
Posizionatele tranquillamente in libreria se avete un subwoofer, perchè in quel caso potrete utilizzare le punte SoundCare (quelle per elettroniche, non per diffusori, 3 in una confezione, esattamente ciò di cui avete bisogno, due sotto il frontale, una dietro) e, liberandovi del basso "boom boom", capirete l'estremo equilibrio che questi diffusori offrono, quindi inserite i tappi nel condotto reflex. Avrete un roll-off che parte da più in alto, come in ogni sospensione acustica, ma con una risposta in fase migliore e il sub che si fa carico del lavoro pesante. La gamma media ne beneficerà in limpidezza e tutto diventerà più chiaro.
Quello che più mi piace di queste Dynaudio è il vedere che esse rispecchiano quello che, tanti anni fa, diceva AR riguardo i diffusori - AR usava dire che i diffusori buoni solo per il rock o solo per la classica erano, in realtà, dei cattivi diffusori, dato che uno buono avrebbe dovuto essere buono per qualsiasi cosa. Me lo ricordo da 31 anni e sembra che Dynaudio abbia lavorato seguendo esattamente lo stesso principio, almeno a giudicare da queste Contours. Questi diffusori realmente non si preoccupano di che tipo di musica gli farete suonare, semplicemente ve la restituiranno, senza ma, se, forse.
L'unica possibile mancanza - ma ribadisco che questo è soggettivo - è una certa mancanza di gioia di vivere, quel po' di esuberanza che, ad esempio, le JBL hanno. Non sono fredde o smorte, assolutamente, solo non sono vive come mi piace che siano i miei diffusori.
E il prezzo, naturalmente. Penso che sia piuttosto altino, sebbene sappia che la qualità, per sua natura, non può essere economica. E poi il prezzo è fortemente correlato a quanto uno guadagna.
Potrei convivere con questi diffusori? Potete scommeterci che potrei. Vorrei cambiare qualcosa in loro? No, niente, sono giusti così, ma gli aggiungerei un sub attivo, dato che mi piace il pugno allo stomaco quando richiesto da una grancassa o un timpano. Li comprerei? No, semplicemente non ho i soldi, ma sicuramente li metterò nella lista dei regali di Natale. Ho sentito di meglio? sì, una volta, ma è un prototipo, quindi non posso dare un giudizio, ed infine quello probabilmente costerebbe lo stesso o il 5% in più.
Ben fatto Dynaudio, hai molte ragioni di essere fiera delle Contour 1.1.
© Copyright 2001 Dejan Veselinovic - https://www.tnt-audio.com
Traduzione: Giovanni Aste - HTML Editing: Scott Faller