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Prodotto: Torri da pavimento a 3 vie
Costruttore: Indiana Line - Italia/Polonia
Distribuito in Italia da: ASM Distribuzione
Prezzo approssimativo: ± 1600€
Recensore: Piero Canova - TNT-Audio Italia
Recensito: Gennaio, 2025
Nel panorama delle aziende italiane (seppur ora in mani polacche) di HiFi Indiana Line è un marchio ormai storico che si è sempre distinto per offrire ottimi prodotti a prezzi ragionevoli. Da parecchio tempo volevo testare un paio di torri da pavimento di ultima generazione per toccare con mano come si erano evoluti questi componenti negli anni e quando Indiana Line mi ha proposto di provare le loro nuove torri da pavimento non ho potuto fare a meno di accettare con piacere la proposta per cui, al termine del Galà dell'Hi End di Padova sono andato a ritirarle e le ho portate in sala d'ascolto. Con la collaborazione di mia figlia le ho sballate ed ho potuto iniziare a valutare cosa avevo di fronte.
Le nuove torri da pavimento di Indiana Line si chiamano Diva 6 e sono un ampliamento verso l'alto della serie Diva. Parliamo di due torri di dimensioni medie (165mm larghezza x 310mm profondità e 960mm altezza compresi i piedini); il peso è di 17 Kg. L'impedenza dichiarata è tra 4 ed 8 Ohm, la potenza consigliata è fino a 160W e l'efficienza è di 93 dB. L'aspetto a prima vista è moderno e piacevole: la finitura è molto buona e l'accoppiamento legno chiaro + frontale bianco le rende un oggetto moderno e facile da inserire in un arredamento di tendenza attuale. Le griglie si posizionano mediante magneti e quindi se si vogliono rimuovere non lasciano agganci visibili che spesso rovinano l'estetica. Il cabinet è solido e ben smorzato; la prova usuale del colpirlo con le nocche restituisce un rumore sordo e ben attutito. I collegamenti sono ottenuti mediante un paio di morsetti posteriori di buona qualità. L'equipaggiamento di altoparlanti è molto interessante: un tweeter a cupola morbida in seta, un midrange da 130mm e tre woofer da 130mm che lavorano in parallelo. I tre woofer sono supportati da un caricamento bass reflex con la porta di uscita in basso verso il pavimento. In basso potete vedere il dettaglio dei morsetti e degli altoparlanti.
Il cabinet rifinito in legno è perfettamente rettangolare mentre
il pannello frontale da 35mm è lavorato in modo da essere inclinato
verso l'indietro in alto in modo da ottenere un allineamento dei centri
di emissione dei diversi altoparlanti; un bel particolare difficile da
trovare in questa fascia di prezzo. Non mi dilungo sulle scelte
costruttive dei singoli componenti: il tweeter ha un equipaggiamento
magnetico molto generoso e il pannello frontale rettangolare è in un
materiale gommoso piuttosto compatto. Il midrange ha il cono in Curv, un materiale composto fatto da striscioline di polipropilene che vengono tessute e pressate a caldo, senza necessità di collanti, per cui si ottiene un materiale che ha la stessa massa del cono in polipropilene, ma una rigidità molto maggiore. In questo modo si ottiene il meglio dei due mondi: lo smorzamento del PP, secondo solo a quello della carta non pressata, e la rigidità circa pari alla fibra di vetro e seconda solo ai metalli. Come i woofer, ha
la bordatura in
gomma con una doppia piega che dovrebbe migliorarne le prestazioni e la
durata. La cosa che più mi ha colpito sono le frequenze di taglio del
crossover: 300 e 3500 Hz. Di solito il taglio in alto avviene verso i
2500 Hz mentre in basso, con woofer così piccoli, si tende a salire un
po' sopra i 300 Hz. In parole povere, la maggior parte della musica che
ascolterete usando queste casse viene dal midrange che in qualche modo
caratterizza la riproduzione musicale.
Come potete vedere sono strette ed alte e quindi, per fornire loro una giusta stabilità, sono fornite di serie di piedini che ne allargano la base di appoggio. In realtà hanno anche una funzione acustica dando la giusta distanza dal pavimento al condotto reflex e sono forniti di appoggi in gomma soffice che contribuiscono ad isolare i cabinet dall'esterno. In sintesi: sono due belle torri di aspetto moderno e design accattivante. La costruzione è molto buona ed il corredo di altoparlanti è ben costruito e con piccoli dettagli di alto livello. Vediamo come si comportano all'ascolto.
Il test di un paio di casse è generalmente complicato dalla necessità di trovare un giusto posizionamento. Sbagliare il posizionamento e quindi le interazioni con l'ambiente può portare a conclusioni molto fuorvianti ma in questo caso è stato semplicissimo. È bastato replicare il posizionamento che utilizzo per normalmente per le mie casse e tutto è andato a posto senza troppe complicazioni.
Quindi, distanza di circa 1,5m dalla parete posteriore e dalle laterali ed orientate verso l'interno con il punto di incrocio circa 50cm davanti al punto di ascolto. Già in fiera suonavano molto bene e molti visitatori commentavano lo stand di Indiana Line come uno tra i meglio suonanti ma è chiaro che le possibilità offerte da un impianto di livello nettamente superiore accoppiato ad una stanza correttamente trattata hanno offerto quel qualcosa in più che in fiera non si poteva raggiungere.
Il primo aspetto che mi ha colpito è il palcoscenico virtuale: senza troppo lavoro ho raggiunto il livello che ottengo normalmente con il mio impianto. Larghezza fino alle pareti laterali e profondità fino a metà stanza: credetemi, una performance di prima classe. Le frequenze alte sono riprodotte dal tweeter in modo molto naturale; forse in certi momenti risulta un attimo tagliente ma sono rarissimi momenti. I tre woofer muovono bene l'aria ed il registro basso è molto presente, ben di più di quello che le dimensioni dei woofer farebbero immaginare. Scendono bene fino ai 35Hz; sotto dei 30Hz l'attenuazione è evidente ma anche in questo caso siamo di fronte ad una prestazione di assoluto livello.
I registri dai mediobassi ai 3500 Hz sono gestiti dal midrange ed il fatto che molta parte del segnale musicale sia riprodotta da un singolo altoparlante dà una coerenza ed una uniformità di riproduzione veramente inusuali. Non hanno preferenze particolari nel genere musicale da riprodurre; giocano bene a tutto campo ed in qualsiasi ruolo si esprimono al meglio. Sono veramente musicali nel senso positivo del termine: non fanno niente per abbellire il segnale che ricevono ma la riproduzione che ne esce è piacevole e coerente senza quegli eccessi di iper analiticità che molto spesso si trovano oggi.
Non hanno bisogno di molta potenza per suonare forte; già con 30W fanno un bell'effetto, l'importante è che i 30W siano veramente buoni perché se li meritano tutti. Probabilmente l'amplificatore perfetto sarà nel range 60-100W; la curva d'impedenza è piuttosto benigna e quindi non sono un carico difficile da pilotare; ho provato tre amplificazioni differenti e nessuna ha avuto problemi; per mio gusto e nel mio ambiente mi sembrano meglio bilanciate tonalmente con una amplificazione tendente al controllato in basso nel senso che una amplificazione carica potrebbe risultare eccessiva ma stiamo parlando di sfumature. Reggono il confronto con casse che costano molto di più; per avere qualcosa che chiaramente suona meglio preparatevi a sborsare almeno dieci volte il loro costo.
Concludendo: suonano benissimo, sono facili da pilotare e da posizionare e non sono assetate di potenza.
Difetti: faccio fatica a trovarne; sinceramente potrei tenerle come casse per il mio impianto senza rimpiangere le mie Thiel.
Capisco perchè molti appassionati le ritenessero uno tra i migliori ascolti della fiera. Capisco anche perché molti si chiedessero perché in altri stand si pretendessero cifre molto superiori per esperienze dì ascolto confrontabili. Esteticamente sono valide e moderne per cui potete sperare di farle accettare a casa senza troppi problemi. Pesano il giusto, il che significa che le potete installare e gestire da soli.
Non dovrete svenarvi per un'amplificazione super potente o in grado di pilotare carichi estremi; hanno suonato benissimo anche con un NobSound come amplificazione per cui con un buon integrato da 50W avete risolto i vostri problemi. L'ultimo commento è sul prezzo: nel luna park dei prezzi folli dell'High End di oggi, le Diva 6 hanno un rapporto qualità/prezzo quasi imbattibile. La conclusione è semplice: ascoltatele e vedrete che per molti saranno un miglioramento notevole ad un costo molto ragionevole.
Un ringraziamento di cuore va a Marco Visonà di ASM distribuzione ed
al figlio. Non solo hanno reso disponibile la coppia in prova ma, visto
che per una piccola operazione non potevo fare sforzi, me le hanno
caricate in macchina consentendomi di fare la recensione durante queste
feste. Grazie ancora di cuore.
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