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Prodotto: diffusori Pluto
Produttore: Pluto Speakers
Prezzo: 2.450 sterline - (Convertitore di valuta) - (il prezzo può variare)
Recensore: Mike Cox - TNT UK
Data della recensione: Giugno, 2015
Traduttore: Roberto Felletti
Siegfried Linkwitz ha lavorato presso Hewlett Packard, a Palo Alto e a Santa Rosa (California), per 37 anni; essendo appassionato di audio, egli ha dato il suo nome al crossover “Linkwitz-Riley”, realizzato in collaborazione con Russ Riley. Dal 1998, anno in cui è andato in pensione, Siegfried ha continuato a interessarsi di audio, pubblicando sul proprio sito una serie di progetti per diffusori; uno di essi si chiama “Pluto”, i cui dettagli possono essere consultati su Linkwitz Lab. La descrizione tecnica è molto particolareggiata per cui, se ne volete sapere di più, vi consiglio di esaminarla.
L'idea di base è quella di un diffusore a due vie che utilizza un crossover attivo, nonché un'applicazione ingegnosa di condotti in PVC o ABS a supporto degli altoparlanti. Avrei dovuto dire “a supporto del cabinet”, ma in questo caso non si può parlare di cabinet, poiché esso non è propriamente un contenitore, nel senso comune del termine. Quello che l'azienda ha fatto, è stato brevettare il progetto per poi riproporlo con una veste maggiormente accettabile negli ambienti domestici; pertanto, il pacchetto comprende i diffusori, i cavi di potenza e un amplificatore con crossover attivo. L'amplificatore dispone di tre ingressi RCA single ended, di un crossover attivo e di quattro canali di amplificazione di potenza; il tutto è integrato in un telaio in alluminio spazzolato, superbamente rifinito, accompagnato da un telecomando con caratteristiche analoghe.
I cavi di potenza utilizzano un connettore quadripolare Speakon a ciascuna estremità, rendendo il collegamento molto semplice, con cui è impossibile invertire la fase. I diffusori medesimi sono rifiniti meravigliosamente con colori dall'aspetto madreperlaceo, tipo la vernice metallizzata delle auto. Per 2.500 sterline (ca. 3.300 euro) vi portate a casa un impianto completo, sorgente esclusa, insieme con una garanzia di rimborso entro trenta giorni; un pacchetto di grande valore, secondo ogni standard.
Non fate caso alle striature che vedete sul telaio dell'amplificatore, sono causate dal flash della fotocamera che le fa risaltare; in condizioni di illuminazione normale non sono visibili.
I diffusori presentano una base in alluminio anodizzato completa di piedini bassi a punta. Il posizionamento in ambiente non sembra influire sul suono e non ci sono sbocchi reflex che aiutano, essendoci un woofer che muove l'aria verso l'alto. Non ci sono voluti più di dieci minuti per disimballare e installare l'impianto Pluto prima di potermi rilassare con alcuni tra i miei album preferiti. Il telecomando sembra avere un buon raggio d'azione, funzionando sempre bene nella mia stanza da 4 m x 5 m, a differenza di altri modelli che ho utilizzato; è un dispositivo costruito solidamente, non si tratta di un economico telecomando in plastica. Il volume si regola tramite i consueti pulsanti per aumentare/diminuire e l'unica lamentela che posso fare riguardo al funzionamento è il modo in cui la regolazione avviene, cioè tramite relè; essi producono una serie rumorosa di click ogni volta che si alza o si abbassa il livello.
Quando l'amplificatore viene acceso, il livello del volume è a zero per aumentare di uno scatto alla volta fino a raggiungere il valore massimo; così facendo, si produce una lunga serie di fastidiosi click, anche se sono sicuro che esistano relè più silenziosi. Sempre tramite il telecomando è possibile selezionare gli ingressi e spegnere il display, oltre che accendere e spegnere l'amplificatore. Un'unica spia LED indica quando l'apparecchiatura è in standby. Il vero punto di forza commerciale dell'intero impianto è costituito dall'estetica dei diffusori, caratterizzata da un mid/tweeter dall'aspetto piuttosto alieno che sovrasta un woofer rivolto verso l'alto; effettivamente, l'insieme ricorda un po' gli extraterrestri del film “La guerra dei mondi”.
Qualunque opinione vi siate fatta sull'estetica, i diffusori Pluto, insieme con i cavi in dotazione e l'amplificatore provvisto di crossover attivo, non mancheranno di stupire. Usando i miei soliti brani di prova, i Tallis Scholars che cantano il Miserere di Allegri, ho riscontrato un palcoscenico dettagliato, con molti particolari ambientali del luogo di registrazione. L'ampiezza del suono va ben oltre i diffusori, a patto di disporre di materiale adeguato, sebbene forse la profondità sia leggermente inferiore rispetto all'impianto migliore di riferimento. Anche l'altezza si estende ben sopra i diffusori, sfoggiando un palcoscenico con piani sonori molto realistici.
In confronto al miglior impianto che abbia ascoltato nella mia sala (Demand Better Audio Envy 3 con amplificatore 300B SET), i Pluto suonano un po' asciutti e con un timbro esile, anche se l'accostamento non è corretto poiché i Pluto costano la metà, compresi amplificatore e cavi. Nonostante le ridotte dimensioni del woofer dei Pluto (11 cm), il basso ha una buona estensione pur restando pulito, senza il minimo rigonfiamento.
Mentre sto scrivendo questa recensione, sto ascoltando l'album “Legend”, di Bob Marley and the Wailers, in cui il basso elettrico è chiaro e gli accordi si distinguono con facilità. Con alcuni impianti, il basso è costituito da una sola nota che rende difficile seguire il ritmo. Passando a Ella Fitzgerald, una tra le mie cantanti preferite, la sua voce fuoriesce in maniera limpida, senza alcuna coloritura evidente. Anche in questo caso, in confronto all'impianto migliore nella mia sala d'ascolto, la voce manca un po' di quella estensione conferitale dalla catena composta dai diffusori Envy 3 e dall'amplificatore 300B. Un'altra cantante, tra le mie preferite, è Diana Krall; la versione 24 bit / 96 kHz dell'album “All for you” viene riprodotta meravigliosamente, con un ritmo e un tempo realistici. In confronto all'impianto migliore, Diana Krall perde un po' di dettaglio e di respiro, sebbene l'equilibrio sia talmente buono che non si direbbe.
Il progetto dell'amplificatore prevede un certo numero di operazionali (sei), ammesso che si adotti il circuito originale di Linkwitz. La mia recente esperienza con gli amplificatori operazionali a discreti di Sparkos Labs & Burson Audio ha rivelato che essi possono rappresentare un significativo miglioramento. Il suono è più pieno ed è presente un maggior dettaglio, per cui mi domando: che benefici trarrebbe il progetto di Linkwitz da una sostituzione degli operazionali originali OPA 2134?
Se doveste acquistare un impianto equivalente, la lista della spesa sarebbe lunga: diffusori, probabilmente supporti, cavi di potenza e amplificatore. Oggi sta diventando sempre più difficile trovare un negoziante che sia in grado di allestire una dimostrazione valida. Grazie alla garanzia di rimborso entro trenta giorni, potete ascoltare questi diffusori comodamente a casa vostra e sapere esattamente come suonano. Un impianto ascoltato nella sala di un negozio suonerà in maniera differente nella vostra stanza. La costruzione e le rifiniture sono eccellenti, molto più robuste dei soliti cabinet in MDF con impiallacciatura in legno. I vantaggi dell'insolito progetto consistono in una minore coloritura del suono con un minore rigonfiamento o eccesso in gamma bassa. Esteticamente mi piacciono, anche se questo non vuol dire che possano incontrare i gusti altrui; i colori disponibili dovrebbero favorire l'inserimento dei Pluto in molti contesti domestici. Riassumendo, un grande rapporto qualità/prezzo per una soluzione audio che riproduce la musica in modo diverso.
© Copyright 2015 Mike Cox - mike@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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