Prodotto: diffusori da pavimento Tempo III
Costruttore: Audio Physic J. Gerhard
GmbH – Gallbergweg 50 – 59929 Brilon
Distributore italiano A.R.T. srl - Firenze
Prezzo approx.: 3300 Euro / $
Recensore: Mimmo Cacciapaglia
Quante volte abbiamo parlato di WAF, lamentandoci dello scetticismo delle nostre compagne nei confronti del nostro gioco preferito? Ora invece è proprio la "wife" che ha subito un colpo di fulmine per queste belle sculture postmoderne della Audio Physic. è anche vero però che tutto è passato d' un colpo quando le ho comunicato il prezzo che avrei dovuto sborsare per tenerle e, siccome è una donna previdente, si è convinta in circa 1,5 secondi che forse non era il caso e mi ha aiutato pazientemente nelle operazioni di imballaggio per rispedirle ai gentili amici della A.R.T.
Dicevo della presenza fisica: le Tempo terza
versione sono due parallelepipedi prodotti dalla tedesca Audio Physic, alti
circa un metro, inclinati indietro di una decina di gradi (7 per la precisione)
molto ben costruiti e rifiniti perfettamente (e il perfettamente, in questo
caso, va inteso nella accezione più tedesca possibile del termine). Veramente
ammalianti.
Sono realizzate in ciliegio chiaro, con venature praticamente identiche per le
due casse e poggiano su due basi nere
dotate di spikes che, per mezzo di una camera ricavata nel loro spessore, una
volta avvitate al fondo della cassa con 4 vitoni da legno, vanno a creare lo
sbocco rettangolare del reflex in posizione frontale ma del tutto invisibile.
La costruzione del mobile prevede al suo interno due volumi differenti: uno a
tenuta pneumatica per il tweeter ed un triplo carico per i due woofer.
Una volta piazzate in sala, la loro esilità "corporea" e l'andamento slanciato
le fanno quasi sparire alla vista, andando ad armonizzarsi con grande facilità
con gli arredi della sala d'ascolto.
L' "equipaggio suonante" è composto da due woofer identici, con cupola rovesciata e membrana in Nomex, rigida e leggerissima, e sono "tagliati" su intervalli
diversi: uno fa il vero woofer, l'altro liberato dall'impegno del basso
profondo, se la sbroglia egregiamente con la gamma media e mediobassa. Credo
che solo optando per un componente più vicino ad un vero e proprio midrange si
sarebbe potuto ottenere qualcosa in più sulle frequenze mediobasse, che paragonate
alla estrema accuratezza di riproduzione del resto delle spettro, sono il punto
su cui c'è qualcosa da perdonare.
Le flange di fissaggio, sagomate per seguire lo spigolo del mobile, ospitano 6 perni: asportandone due per ciascun woofer si crea lo spazio per innestare i fermi delle retine di
protezione, fornite però solo su richiesta come accessorio.
Sulla faccia posteriore, in basso, è presente una
piastra metallica con una coppia di connettori (no biwire, please!) protetti da
un cappuccetto di plastica che li rende accettabili per le norme CE. Al suo
interno è
fissato il crossover.
Il tweeter invece rappresenta la vera novità delle Tempo III: si tratta di un componente dalla struttura della cupola molto particolare (date un' occhiata alla foto) con una piccola ogiva rifasatrice ben in vista. Lavora in volume separato e le specifiche ce lo descrivono come un
componente il cui limite superiore di emissione è di ben 60.000 Hz. !
Non so a che punto sono gli studi circa la conduzione e percezione del suono
per via extra-auricolare ma ormai sembra certo che attraverso le ossa del capo
ed il nostro bel 70% di acqua che ci portiamo a spasso, la "udibilità" in senso
lato del classico 20-20000 debba prima o poi andare a farsi benedire. Sbaglia
comunque chi crede che, per il dato dichiarato dei 60.000 Hz. , le Tempo III
possano avere un carattere aggressivo in alto: tutt'altro. Estensione non
significa asprezza quando il progettista sa il fatto suo, anzi, nelle Tempo, la
dolcezza dell' estremo alto è davvero una delle cose da ricordare maggiormente.
Il posizionamento in ambiente di queste casse è stato sicuramente il più difficoltoso fra tutti i diffusori che ho avuto occasione di provare: ho dovuto veramente dar fondo ad
ogni trucco prima di giungere ad una posizione soddisfacente che, guarda caso,
non è molto lontana dal metodo di posizionamento Audio Physic illustrato nel
librettino a corredo che prevede la disposizione dei diffusori lungo il lato maggiore della
sala d'ascolto.
Per godere al meglio delle eccezionali capacità di ricostruzione prospettica delle
Tempo III e mantenere un buon bilanciamento tonale fra gamma alta e media è
fondamentale che l' angolo fra la testa dell'ascoltatore e le due casse superi
abbondantemente i 90°, il che significa sedersi ad una distanza (fra la
poltrona e la linea di congiunzione fra i due diffusori) leggermente superiore
alla metà della distanza misurata fra le casse, con i tweeter precisamente
rivolti verso la testa.
Un cattivo posizionamento, con le Tempo III, non significa ascoltare solo un po' meno bene: significa impedire al loro lato migliore di venir fuori.
Di certo c'è che il punto del miglior ascolto (lo sweet spot) è risultato
abbastanza circoscritto e basta muoversi di poco per iniziare a perdere
qualcosa in termini di precisione olografica. Non giudico questo comportamento
in maniera positiva: tutto sommato penso al piacere di ascolti audiofili
in più di una persona: spostandosi dal punto d'ascolto le alterazioni
cominciano a farsi notare troppo e la ricostruzione spaziale ne
risente.
Prima di tutto il rodaggio: un bel po' di tempo
per "slegarle" poi le prime impressioni pensando ai dati di targa
che dichiarano una gamma riproducibile 34Hz – 40kHz , una sensibilità di 90dB/1w
/1m e 4 ohms di impedenza.
Ascoltandole in assetto "da manuale", dopo infinite prove e spostamenti, la
prima piacevole sensazione è lo stupore per la vastità del palcoscenico
riprodotto: veramente di altissimo livello, luminoso e dettagliato e molto
sviluppato nelle tre dimensioni. I diffusori
scompaiono, il muro di fondo si allontana e la stanza, ad occhi chiusi, si allarga. Tutto il resto passa un po' in secondo piano, anche quella leggera mancanza di "anima" e calore nei momenti musicali in cui sarebbe auspicabile. I due woofer da 16 in triplo carico reflex
si comportano egregiamente in termini di estensione e controllo: qualcosa di più
mi aspettavo, invece come "punch":
Sono convinto che, per essere rapiti e portati via dalla musica serva
necessariamente una di queste due cose: il coinvolgimento "fisico" (come l'
ascolto di una coppia di Tannoy Berkeley fatta giorni fa) o la capacità di
ricreare un ambiente virtuale in cui perdersi.
La scelta va fatta dall'ascoltatore che, secondo i suoi gusti personali, privilegerà l'una o l'altra: le Tempo III si collocano nel filone delle seconde e svolgono il loro compito
alla grande. Chi vuole il colpo allo stomaco per questa volta dovrà cambiare
strada.
La prima sessione di ascolti l'ho condotta con il mio integrato valvolare e
con sorgente analogica: della scena sonora non dirò più nulla, credo abbiate
già capito che stiamo parlando di eccellenza.
La prestazione dinamica è buona: a volumi ridotti non si perde quasi
nulla, a volumi elevati si nota pochissima compressione. Ottima la capacità di
riproduzione del dettaglio, no loss of fine detail, come recita il
sottotitolo del marchio aziendale.
La seconda serie di prove le ho invece condotte con un pre-finale a mosfet di classe di prezzo simile al mio valvolare con cui le Tempo hanno dimostrato di sentirsi ugualmente a proprio agio
sfoderando maggior grinta e decisione a fronte però di un ascolto leggermente affaticante e
più "freddino". Non escludo comunque che, con apparecchi a stato solido di
classe assoluta, i risultati possano superare la prestazione espressa con i
tubi.
Tanto per tirare le somme riporto di seguito
una tabella di pregi e difetti ma, al di fuori di questi schematismi voglio
anche ipotizzare un tipo di impianto e di ascoltatore che ben si sposerebbe con
le Tempo III.
Le vedrei bene nel salone di un appassionato di musica prettamente acustica,
che ascolta generalmente a medi volumi, con alle spalle una raffinata
amplificazione valvolare di buona potenza che con la sua dolcezza
doni un po' di "anima" in più a questo diffusore.
Una robusta amplificazione a stato solido ne esalterebbe i pregi meramente
prestazionali, dinamica, estensione di gamma etc. ma
allontanerebbe ancora un po' quel soffio vitale e caldo che ci aspettiamo
dalla nostra Musica preferita.
Bellezza e cura costruttiva
Dettaglio ed ampiezza della scena acustica
Estensione e controllo del basso
Conservazione dei caratteri sonori anche a volume sostenuto
Suono non colorato
Distanza dalle pareti posteriori non troppo critica nel posizionamento.
Posizionamento in ambiente che non consente
"arrotondamenti": necessario molto spazio fra le casse e dalle pareti laterali
Eccessiva penalizzazione quando non si ascolta dal preciso vertice del
triangolo
Gamma media chiara ma carente di "corpo"
Leggera arretratezza del mediobasso
Come al solito concludo con un sentito grazie alla A.R.T. per averci fornito la coppia di Tempo III usate per la prova e voglio anche approfittare dell'occasione per fare i migliori auguri al loro sito ufficiale, appena sbarcato in rete.
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