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The Trivox XS and Xsub

[XS and Xsub]
[English version]

Prodotto: diffusori Trivox XS e subwoofer Xsub
Costruttore: Trivox - Germania
Costo, approssimativo: XS 900 €. 1299 € inclusivo di punte e supporti. Xsub 990 &euro (+100 € per punte d'acciaio inossidabile). Offerta introduttiva speciale: 1999 € tutto incluso: XS + Supporti + Xsub + Punte (risparmio intorno ai 400 €).
Recensore: Geoff Husband - TNT France
Pubblicato: Novembre 2008
Traduttore: Roberto D'Agosta

Introduzione

L'anno scorso la Trivox mi ha mandato una coppia dei loro diffusori da supporto Pure S: come potete leggere in quell'articolo quei diffusori mi intrigarono parecchio. Al momento della spedizione la Trivox riuscì a farmi avere anche un paio dei loro piccoli diffusori "XS" affinché potessi provarli per un po' e magari confrontarli con i Pure S.
Inizialmente avevo pensato di parlarne un po' durante la recensione dei "Pure S" ma un rapido ascolto mi convinse che i piccoli meritavano una recensione tutta per loro. Dalla Trivox, contentissimi della mia decisione, mi hanno fatto arrivare anche il subwoofer Xsub progettato specificatamente per le XS anche se di fatto compatibile con altri loro prodotti. Quindi anche se non sono un amante dei sistemi sub + satelliti ho deciso di provare tutto l'insieme.

Costruzione

Mi posso risparmiare la copiatura di un po' di informazioni iniziali semplicemente rimandandovi alla recensione dei Pure S, poiché i diffusori XS usano una struttura pressoché identica solo più piccola. Dimensioni a parte, la grossa differenza tra queste due coppie di diffusori è che gli XS fanno uso di un singolo altoparlante che fa da supporto ad un piccolo veloce cono che svolge le funzioni del tweeter. Come per i loro fratelli più grandi, la qualità costruttiva di questi diffusori rispecchia positivamente il loro prezzo, e la stessa cosa si può dire per i supporti che sono una versione ridotta di quelli usati per le Pure S.

Questi diffusori sono molto piccoli con un volume di appena 15 x 24.5 x 24.5 cm3 ed un peso di 2 Kg: solo i "JohnBlue JB3" che ho recensito di recente hanno dimensioni minori. Con con i Pure S, anche in questo caso l'altoparlante è in carta e proprietario, come proprietari sono i progetti dei supporti.

La coppia che ho ricevuto per la recensione ha una rifinitura esterna abbastanza modesta (leggi "noiosa") ma sono disponibili altre rifiniture molto belle -- andate a guardarvi le foto.

[Diffusori Trivox XS]

Il sub è altrettanto piccolo, appena sopra i 30 cm3 di volume, con i tipici piedini in acciaio inossidabile Trivox. Mi è stata data la stessa rifinitura dei satelliti, ma decisamente è più bello con le altre rifiniture. Questo è un progetto abbastanza convenzionale con 130 Watt di potenza rms, controllo del volume e della frequenza di crossover: le connessioni arrivano dall'amplificatore e vanno a quelli che di fatto diventano dei satelliti. Il sub ha un crossover attivo e quindi la quantità di bassi riprodotta dal sub può essere variata. E con questo arriviamo al nodo centrale dei sistemi sub + satelliti.

Parliamo quindi di sistemi sub + satelliti. Ci sono due modi di configurare un subwoofer attivo: il primo è quello che chiamerò un "vero subwoofer". In questa configurazione i diffusori principali operano come al solito, vale a dire il segnale va direttamente dall'amplificatore ai diffusori e il suono prodotto dai diffusori principali non cambia se il sub è acceso o spento; d'altra parte il sub è configurato per entrare in azione quando i diffusori principali iniziano a non poter riprodurre le basse frequenze. Per esempio, io uso due trombe Loth-x Polaris che hanno le dimensioni di un armadio e che iniziano a tagliare nettamente sotto i 50 Hz; al di sotto di questa frequenza c'è il sub REL Stadium che spara le frequenze da 16 a 50 Hz. Quando spengo il subwoofer il suono complessivo cambia di poco, ma c'è un complessivo collasso del palcoscenico ed un leggero alleggerimento delle note più basse. Un effetto sottile ma molto molto presente.

Con un sistema sub + satelliti, lo schema normale di funzionamento prevede che il sub faccia uso di un crossover attivo che elimini tutto il suono basso dal segnale mandato ai satelliti ed il subwoofer si prenda carico di quello che non è stato mandato ai diffusori. Il vantaggio di questa configurazione è che il basso non è veramente prodotto dall'amplificatore principale e i satelliti, solitamente piccoli, non devono gestire alcun segnale basso migliorando al contempo sia la dinamica che la gestione della potenza.

Il mio problema con questa idea è che devo ancora sentire una realizzazione che funzioni bene: anche con sistemi che si definiscono hi-end (10.000 €) posso immediatamente riconoscere che si tratta di un sistema sub + satelliti. Infatti non appena il sub sia costretto ad andare oltre i 120 Hz o giù di lì potete immediatamente "vedere" dove si trova. Anche con sistemi che facciano uso di due subwoofer, l'orecchio è attratto verso di essi di tanto in tanto. L'altro problema è l'integrazione: avete la parte del sub che è alimentata da un amplificatore con certe caratteristiche mentre i satelliti sono gestiti dall'amplificatore principale del sistema e questi due amplificatori quasi certamente avranno caratteristiche differenti. Inoltre anche se il suono fosse perfettamente integrato ad un certo volume, appena variate la pressione sonora la situazione cambia e avrete bisogno di riaggiustare - ammesso che sia possibile - il crossover.

In solitaria

Ho preso la mia decisione di scrivere una recensione separata degli XS non appena ho connesso i diffusori per controllare che funzionassero il giorno del loro arrivo. Questi sono diffusori veramente piccoli e la dinamica che ne veniva fuori era al di là di qualsiasi mia aspettativa. Proprio perché così inaspettata, questa parte della loro presentazione era anche più impressionante che quella delle Pure S. Ovviamente i loro fratelli più grandi suonano "più grandi" e dinamici ma sentire provenire della potenza reale da scatolette così piccole mi ha convinto che erano delle nanerottole da prendere in seria considerazione.

[Le opzioni di rifinitura]

Usare questi diffusori da soli mi porterebbe immediatamente a confrontarli con i JB3, ma anche se sembrano due coppie di diffusori con caratteristiche simili - diffusori piccoli e full-range - in realtà sono completamente differenti. Ricordate che i JB3 sono costruiti per stare su una libreria o accanto ad un computer appoggiati sui loro bottoni di gomma e la porta frontale. In entrambe queste posizioni invece l'XS non comincerebbe neanche a suonare: per poter realmente cantare la sua porta posteriore necessita di avere tanto spazio dietro di sé e - meglio di qualsiasi altra posizione - di stare sui propri supporti. Di certo potreste appoggiarli su una grossa libreria o accanto ad un computer, ma la mia postazione di lavoro è attaccata al muro!

Avendo a disposizione un po' di spazio libero e dei decenti supporti di certo le JB3 sono molto più limitate delle XS e se non usate a livelli di volume abbastanza importanti si disperderanno in qualsiasi stanza di dimensioni ragionevoli: d'altro canto le XS creano un suono che è complessivamente più "grande" rispetto alle JohnBlue.

Nonostante la superficiale somiglianza i due diffusori non possono essere rivali: la scelta tra i due dipende crucialmente da dove deciderete di posizionarli...

Avendo sistemato questo punto, ci rimane "solo" da recensire le XS da sole: dati i necessari comprimari - gli amplificatori Lehmann che mi sono arrivati insieme ai diffusori sono perfetti allo scopo - le XS mostrano di avere lo stesso sangue delle Pure S. Per un diffusore così piccolo i 92dbl di efficienza sono un numero ragguardevole anche considerando l'impedenza di carico a 4 Ohm; risultato, i 20 Watt dei Lehmann sono in grado di produrre una pressione sonora abbastanza elevata nella mia stanza d'ascolto di 7 x 5 m2. Alzando ulteriormente il volume si mettono in mostra le medie frequenze, con i bassi che rimangono, al confronto, indietro. Questo tipo di compressione sonora è abbastanza inevitabile con dei diffusori così piccoli anche se le XS iniziano ad esserne affette solo a quei livelli di suono propri di una festa.

A livelli d'ascolto normali, quindi non musica di sottofondo, scambierete questi diffusori per qualcosa di decisamente più grande. Come ho già detto la loro più grande sorpresa è la dinamica che potrebbe essere facilmente comparata con quella di diffusori 4 o 5 volte più grandi: tutti quei suoni tipici, come ad esempio il colpo del martello sulla corda di un pianoforte, sono trattati con un aplomb considerevole. Certo il basso rimane limitato ai 75 Hz dichiarati ma il suono prodotto dalle XS rimane sempre musicale ed avvincente.

Come capita con le Pure S, la struttura estremamente rigida del cabinet permette la propagazione di poche onde stazionarie e quindi dà una rappresentazione estremamente dettagliata di quello che è inciso nel disco con un'immagine altrettanto precisa anche se probabilmente c'è più localizzazione degli strumenti che non la grossa imperiosa immagine di alcuni diffusori più grandi. In qualche modo viene in mente il suono privo di colorazioni prodotto dalle cuffie stereo.

D'altra parte c'è un rapido spostamento del bilanciamento sonoro che anche se veloce ed eccitante può qualche volta diventare stancante specialmente ad alti livelli: in fin dei conti è impossibile completamente eliminare il fatto che state ascoltando dei diffusori che potrebbero infilarsi nelle tasche del vostro cappotto...

Sistema Sub + sat o subwoofer?

Infine ho acceso il sub ed immediatamente ho avuto conferma di tutti i miei pregiudizi riguardo i sistemi sub + satelliti: aggiustare il crossover alla frequenza più alta, 145 Hz incrementa drammaticamente i possibili usi di questo sistema per delle feste, ma siamo lontani dall'Hi-Fi. Anche se si tiene ben distante dalla peggiore marmaglia, il sub continua ad attirare l'attenzione su di sé e più si alza il volume e più questo diventa frequente. Certo in una festa se volete ballare va benone... ma non potrei sopportare a lungo un sistema del genere...

Xsub

Però... I diffusori XS sono progettati come diffusori capaci di suonare sull'intero spettro e i +/- 3 dbl sono dichiarati tra i 75 e i 18000 Hz. Solitamente i satelliti sono piccolissimi diffusori che smettono di suonare sotto i 150 Hz, mentre il sistema XS + Xsub, giocando con il crossover, si può trasformare in un vero sistema diffusori + subwoofer: infatti le XS non sono influenzate dal crossover e suonano sempre su tutto lo spettro permesso. Quindi dovremo solo aggiustare il crossover in maniera tale che il sub inizi a suonare quando le XS iniziano a decadere...

Ho quindi aggiustando ad orecchio la frequenza di crossover attorno a quella di taglio delle XS (probabilmente 75 Hz) ottenendo dei risultati molto diversi. Per configurare il crossover dell'XSub ho fatto suonare un disco pieno di bassi (con il volume del sub alto) e abbassato la frequenza di crossover fino al punto in cui il basso proveniente dall'XSub era separato da quello degli XS. Quindi, quando ho raggiunto questo punto, ho abbassato il volume del sub fino a che averlo acceso o spento non faceva cambiare nulla nel suono e quindi l'ho rialzato un pochino. Infatti stiamo cercando di fare in modo che ci sia una differenza appena udibile tra avere il sub acceso o spento ma niente di più. Questa procedura dà un'approssimazione abbastanza rozza della frequenza giusta, e possiamo alzare la frequenza del crossover per coprire ogni buco nei bassi che si possa in seguito presentare, ma mai l'XSub deve diventare dominante.

Immediatamente dopo questi aggiustamenti, tutti i vantaggi di un sistema con un subwoofer sono diventati evidenti: spegnere l'XSub fa collassare il palcoscenico su se stesso ed accenderlo lo apre di nuovo. Certo anche i bassi profondi sono migliorati, ma sareste sorpresi nello scoprire quanto pochi bassi che vadano sotto i 75 Hz ci siano in molte registrazioni. Anche se l'effetto non è così evidente, una volta che l'avete ascoltato sarà difficile vivere senza. Il sub essendo piccolo non raggiunge i bassi profondi infrasonici del grosso REL, ma con una frequenza minima di 35 Hz potete tirare fuori da lui tutti i pezzi fondamentali di tutti gli strumenti più piccoli delle canne d'organo da 10 metri. Inoltre, altri aspetti positivi sono l'immagine molto precisa con una profondità maggiore e le limitazioni di volume sono sparite.

Anche i limiti legati alle grandi sale d'ascolto sono spariti e con il sub fatto scomparire (con il crossover sistemato come abbiamo fatto diventa di fatto "invisibile") potete produrre suoni che riempiono la stanza, quasi su tutto lo spettro e di sicura alta qualità con un pacchetto molto molto piccolo ed elegante.

Conclusioni

Come pacchetto integrato i diffusori XS e il subwoofer XSub lavorano molto bene insieme e sotto alcuni aspetti mettono in imbarazzo anche i Pure S. L'XSub potrebbe di certo accoppiarsi con le Pure S, ma siccome queste raggiungono delle frequenze molto più profonde degli XS, penso che la Trivox dovrebbe progettare un sub più grande come compagno per le Pure S.

La competizione reale per questo sistema di diffusori viene dai molto più grandi diffusori da pavimento di prezzo simile. Questa è una classe gigantesca e molto agguerrita e dato un certo prezzo alcuni diffusori da pavimento si dimostreranno avversari eccellenti. Eppure i diffusori XS sono un prodotto di nicchia che permette all'Hi-Fi di entrare in una stanza in punta di piedi: l'illusione di un suono che non ha alcuna provenienza non dovrebbe essere sottostimata, a parte considerazioni puramente estetiche. Su un piano puramente musicale il più grosso vantaggio di questo sistema rispetto ai diffusori da pavimento è l'assenza di colorazione di quella piccola ed estremamente rigida scatola che contiene l'altoparlante. In stanze piccole gli XS sono difficili da battere ed il sub può essere sempre aggiunto in un secondo momento.

Ancora un nuovo ed originale pezzo di Hi-Fi: se le vostre necessità corrispondono a quello che gli XS o l'accoppiata XS+Xsub possono darvi, allora questo sistema merita un ascolto prolungato ed attento a confronto con i suoi competitori più convenzionali. Gernot Grabosch, comproprietario della Trivox mi ha detto che il più grosso problema nel vendere diffusori come questi è che la gente li vede come dei giocattoli e non come un serio diffusore Hi-Fi: io da parte mia posso solo assicurarvi che meritano di essere presi molto seriamente in considerazione...

Sistema usato

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