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Prodotto: Vanatoo Transparent OneEncore - Diffusori attivi wireless
Produttore: Vanatoo - USA
Prezzo (indicativo): $ 599 ($ 529 B-Stock) - (Convertitore di valuta)
Recensore: Bevan Court - TNT USA
Pubblicato: Giugno, 2019
Traduttore: Roberto Felletti
Devo ammetterlo, avevo già letto le recensioni dei predecessori di questi piccoli diffusori, i Transparent Zero, e le mie aspettative erano alte; tuttavia, non mi ero reso conto di quanto fossero piccoli finché non li ho tirati fuori dalla scatola. Confrontandoli con i miei Dynaudio Excite 14, che sono già adatti per un appartamento, sembrano decisamente piccoli; misurano soltanto 25,4 cm (altezza) x 16,51 cm (larghezza) x 19,05 cm (profondità). Il mio scetticismo sulle loro prestazioni cresceva. Diversamente dagli Zero, che hanno l'altoparlante inclinato quando posti su una scrivania, con uno stand per metterli in piano quando si usano per altri scopi, i Transparent OneEncore hanno una forma più regolare che fa capire che questi diffusori possono essere utilizzati come diffusori principali oltre che da scrivania. Tuttavia, le impressioni iniziali della realizzazione e delle finiture sono state molto buone; i diffusori sono realizzati in maniera robusta, con legno spesso (fino a 9 mm per gli Zero), e sono caratterizzati da un'elegante finitura satinata nera. Un aspetto da sottolineare è che la finitura satinata è una calamita per le impronte, per cui cercate di toccarli il meno possibile! Come la famosa Ford Model T, potete avere questi diffusori in qualsiasi colore vogliate purché sia nero; mentre scrivo non sono disponibili finiture esotiche, sebbene abbia visto delle fotografie di una finitura marrone scuro che sembra essere bella. Devo dire che la loro finitura è molto migliore di molti rivestimenti in vinile nero faggio che ho visto su diffusori anche costosi, per cui i Transparent OneEncore danno la sensazione di essere un prodotto di qualità considerando il prezzo. Il telecomando è una semplice carabattola di plastica, ma è realizzato con della plastica davvero morbida al tatto, che vi fa venire voglia di tenerlo in mano. Ho visto molto di peggio su apparecchiature dal prezzo maggiore di varie volte, e mi fa piacere che alla Vanatoo si siano rifiutati di seguire l'abitudine di adottare un clone del telecomando Apple o Fire. Tocco finale: le griglie magnetiche, qualcosa di piacevole da trovare in un diffusore economico.
Quindi, questi sono diffusori attivi. L'unico vero sistema attivo che ho ascoltato finora è stato il KEF LS50W, che costa quasi il quadruplo di questo, per cui non potevo realisticamente aspettarmi che reggessero il confronto, vi pare? Tuttavia, essi sarebbero stati confrontati con i miei Dynaudio Excite 14, alimentati da un amplificatore PS Audio Sprout 100, entrambi i quali costano di più di questi minuscoli diffusori. Vediamo come se la sono cavata. Ora, premetto che, pur vivendo in un condominio, ho la fortuna che il mio vicino di pianerottolo lavora in orari inconsueti, cosicché la sera posso alzare un po' di più il volume, anche se non lo spingo mai a livelli tali da spaccare i timpani né da far vibrare i vetri con i bassi. Tutto con moderazione. Appena tirati fuori dalla scatola, il suono era un po' chiuso con la versione live della BBC di Skin, di Rag'n'Bone Man, con il palcoscenico un po' più stretto di quello a cui sono abituato. Pensando che, forse, i diffusori richiedessero del tempo per assestarsi, ho ascoltato un po' di musica di sottofondo e ho deciso di posticipare l'ascolto critico. Questo mi ha permesso di spendere un po' di tempo esaminando le specifiche. Come molti diffusori wireless, i Transparent OneEncore si avvalgono di un'amplificazione in classe D, vuoi per le dimensioni vuoi per il fatto che grazie alla sua efficienza non genera troppo calore. Essi sono configurati per 100 W (per l'altoparlante dei medio/bassi da 13 cm) e per 20 W (per il tweeter a cupola in alluminio da 2,5 cm). Una caratteristica interessante è che la Vanatoo ha aggiunto un radiatore passivo a lunga corsa, da 13 cm, sul retro di questi diffusori a cassa chiusa. Ho dovuto cercare un po' online per capirne i benefici, ma lo scopo è ottenere una risposta in gamma bassa molto migliore da un cabinet piccolo. Il radiatore passivo si muove quando la pressione, all'interno del cabinet, cambia con il movimento dell'altro altoparlante, smorzando l'altoparlante e contribuendo a impedire un'escursione eccessiva. Esso può essere accordato per ottenere una risposta lineare, addolcendo il suono e acquisendo controllo sui bassi. Alla Vanatoo hanno combinato questo con il DSP per evitare un "dosso sul medio-basso", offrendo un sistema integrato in grado di fornire una risposta in ambiente dichiarata compresa tra 48 Hz e 20 kHz ± 3 dB (punto f3) oppure tra 40 Hz e 20 kHz ± 3 dB (punto f10). Sicuramente un approccio differente da altri diffusori attivi che ho visto. I collegamenti sono i soliti digitali (USB, Toslink e Coassiale sono tutti 24 bit - 96 kHz) più un ingresso analogico digitalizzato che viene ricampionato a 24 bit - 48 kHz. Il crossover è gestito via DSP a una risoluzione di 24 bit - 48 kHz. È stato a questo punto che mi ero reso conto che c'era qualcosa che non andava: la musica si sentiva soltanto da un diffusore! Ho scritto subito una email alla Vanatoo; a quanto pare il cavo in dotazione aveva dei problemi di cortocircuito, dipendenti dal fornitore, ed era intervenuta una modalità di protezione allo scopo di evitare danni. Gary Gesellchen, della Vanatoo, era molto dispiaciuto e mi ha procurato un nuovo cavo, testato, arrivatomi nel giro di due giorni. Impressionante, visto che erano alla mostra AXPONA, a Chicago, al momento. Non posso che ringraziare il loro servizio clienti per questo; Gary mi ha assicurato che il guasto era stato sistemato su tutte le nuove unità. Pertanto, alcuni giorni dopo ho potuto collegare il nuovo cavo ed entrambi i diffusori hanno funzionato correttamente.
Felice di non averli rotti, mi ero preparato per l'ascolto critico. Avevo riscontrato che il suono era ancora un po' chiuso. Mi ero ricordato che questi diffusori fanno uso di DSP e avevo consultato il manuale. Ed ecco trovata la causa: ci sono due modalità, una per l'utilizzo con stand e l'altra denominata "shelf", da utilizzare quando si collocano i diffusori su uno scaffale, un ripiano o altro tipo di mobile. L'impostazione di fabbrica è "shelf", poiché alla Vanatoo si aspettano che l'uso prevalente sia su scrivania. Ho smanettato con manopole e interruttori in varie posizioni per riconfigurarli in posizione "piatta" e tutto è tornato in vita. Non descriverò la procedura, perché è scritta nel manuale ed è anche un po' complicata, sebbene fattibile se si leggono le istruzioni. A questo prezzo, pretendere un'app è chiedere un po' troppo. Non usare un'app rende questi diffusori a prova di futuro, perché l'app potrebbe diventare obsoleta e non essere più supportata dai nuovi dispositivi. Così, alla fine sono riuscito a far girare un po' di musica, usando Roon attraverso il mio terminale Allo USBridge collegato via USB. Da subito, Whole Lotta Love, dei Led Zeppelin, "spaccava". Gli effetti di panning usati qui da Jimmy Page erano ben presentati, con una buona proiezione 3D di tutti gli strumenti. Il ritmo e il tempo erano precisi, ma mancavano la rifinitura nella voce di Plant e l'impatto della batteria di Bonham che i Dynaudio riescono a riprodurre. A seguire, altro rock: gli ZZ Top mi hanno fatto battere il piede con La Grange (come dovrebbe essere), nella versione MQA di Tidal. Un cambio di direzione ha visto Mezzanine, dei Massive Attack, ringhiare e colpire con il brano d'apertura; il palcoscenico era chiaramente più ampio e più alto rispetto alla modalità "shelf". Nessun Dorma, di Pavarotti, è la mia aria d'opera preferita; i diffusori Vanatoo l'hanno gestita molto bene, però non mi hanno fatto venire proprio i brividi durante il crescendo, come mi capita col mio impianto. Il DSP permette un certo controllo di tono, senza perdita di risoluzione poiché è tutto gestito in ambito digitale. A dire il vero preferisco l'impostazione mediana, sebbene Gary, della Vanatoo, mi abbia confessato che lui li preferisce in modalità piatta e il basso ridotto di due. Il bello di questo DSP è che permette di impostare i diffusori per soddisfare le preferenze dell'utilizzatore o per adattarli all'acustica dell'ambiente d'ascolto e al tipo di musica. Poi sono passato al Bluetooth e ho avuto uno shock. Come l'hanno avuto i miei vicini. Ciascun ingresso ha il suo livello di volume e l'USB sembrava in qualche modo più tranquillo del Bluetooth. Ho subito abbassato, aspettando che bussassero alla porta, ma nessuno, fortunatamente, ha protestato. Il collegamento di una sorgente Bluetooth è semplice e il suono è buono, anche se non raggiunge il livello di quello offerto dalla connessione USB con il DAC. Con musica pop moderna, tipo Shawn Mendes e Lana Del Rey, non è un grosso problema, però ho preferito decisamente Both Directions, di Coltrane, con la sorgente digitale cablata.
Ho avuto alti e bassi con questa recensione, così come i miei vicini, ma alla fine devo dire che questi diffusori mi hanno molto colpito. Mia moglie ha riassunto molto bene il tutto quando ha commentato dicendo che suonavano davvero bene, anche se non così bene come i diffusori che uso abitualmente. Non stento a crederlo. Se considerate che costano 599 dollari e che sono dotati di amplificatore, DAC, ingresso analogico, DSP e telecomando, i Transparent OneEncore offrono molto per il prezzo. Li vedo molto adatti come primo impianto audiofilo, come sostituti di una soundbar accanto al televisore, oppure per un impianto secondario in ufficio o in camera da letto. Sono abbastanza versatili e suonano abbastanza bene da non deludervi, in qualsiasi situazione. E tutto questo per un prezzo pari a quello di una coppia di diffusori Apple Home Pod. Io so quali sceglierei. Per una configurazione da streaming economicamente conveniente, basta collegare un Chromecast Audio o un Raspberry Pi. Li ho anche ascoltati mettendoli su una scrivania, ancora una volta impostati in modalità "shelf", ed essi hanno svolto un lavoro davvero buono per un ascolto a distanza ravvicinata. Talmente buono, se devo essere sincero, che il momento di restituirli è arrivato troppo presto e ora me ne sto seduto qui chiedendomi se mia moglie noti l'assenza improvvisa di quelle piccole scatole nere che suonavano in maniera così fantastica.
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