Nel 1986, comprai in un negozio
locale un coppia di diffusori AR94. A quei tempi, mi erano costati
circa 1000 dollari, più il 72% di tasse e diritti doganali. Per
mettere le cose nella giusta prospettiva, allora, un tipico
diffusore a 2 vie da libreria, molto buono, che utilizzasse un
woofer da 8 pollici ed un tweeter a cupola, costava non più di
un terzo di quella somma.
Se prendiamo ad esempio un diffusore
bookshelf decente di oggi, come il B&W DM602S2, che
attualmente costa circa 700 $, una simile proporzione
indicherebbe un prezzo di vendita corrente di più o meno 2100 -
2500 $. Aggiungete l'inflazione generale ed avrete una somma
totale di 3500 - 4000 dollari USA.
A quei tempi, io ero un uomo AR
al 100% - prima di questi, avevo avuto una coppia di diffusori da
libreria AR5, che erano una versione un gradino inferiore delle
leggendarie AR3a Improved, ed usavano un woofer da 10"
invece che uno da 12", in più non erano un carico da 4 Ohm
nominali come le 3a, ma un più facile carico da 8 Ohm. Dopo 12
anni che li avevo, pensai che era tempo di cambiare e fare un
upgrade.
Le serie 9 e 9x di AR erano la loro linea top, con
prezzi medi, ma anche con un eccellente suono. Suonavano bene,
veramente BENE, e non erano in molti capaci di competergli.
Chiunque fosse qualcuno nella campo della musica classica, possedeva
diffusori AR, da Karajan a Fischer-Daskau.
Il modello 94
era quasi all'estremità della serie 9x. A quanto ne so, fu il primo diffusore ad
aver mai usato quello che successivamente divenne noto come
sistema a 2.5 vie.
Invece di un unico grosso altoparlante per i
bassi, questo modello ne usa due più piccoli, due woofers in
parallelo da 8" (20 cm) in carta, ma non solo. Questi
arrivano fino a circa 3 kHz, dove lasciano spazio ad un tweeter a
cupola da 1" (25 mm). Il crossover è un tranquillo circuito
da 6dB/oct., con piccoli cambiamenti di fase e disturbi ridotti.
Il crossover tra medi e alti
consiste in una connessione parallela tra un condensatore
bipolare da 100µF/50V ed una resistenza da 2.2 Ohm. Comunque,
l'unità dei bassi più profondi ha un'induttanza addizionale,
che è una unità avvolta da un nucleo d'aria - il modello
migliore, oggi difficile da vedere tranne che sui modelli top.
Questo significa che l'unità dei bassi più profondi viene
lanciata prima di quella più alta, ed in quel senso, è
utilizzata più per rinforzare l'unità più alta alle
estremità.
Il tweeter ha un filtro ad alta trasmissione che
consiste in un unico condensatore bipolare da 4µF/50V; ancora,
un filtro molto leggero, con un cambiamento di fase il più
piccolo possibile.
I collegamenti alla cassa sono stati fatti usando dei morsetti metallici di qualità ragionevole, montati sul fondo, che però permettono solo l'uso di cavi di piccolo calibro, fino a 3 mm.
Nonostante tutto ciò, questi
diffusori non erano facili da pilotare. Innanzitutto, la loro
sensibilità era piuttosto bassa, 87 dB/1W/1m, il che significa
che avevano bisogno di circa due volte la potenza richiesta dai
diffusori più moderni, i quali nella maggior parte dei casi
hanno una sensibilità di 90 dB/1W/1m.
Avevano anche dei fastidiosi salti di impedenza, uno dei quali circa a 200 Hz, dove
l'impedenza si abbassava a 3.9 Ohm, con un cambiamento di fase
approssivamente di -53 gradi. Questo vuol dire che l'ampli vedeva
un'impedenza effettiva di circa 2.4 Ohm, abbastanza per mettere
duramente alla prova unità commerciali quando pompate forte.
Io ho sentito molte di loro soffocare, tanto che i loro circuiti di
protezione, normalmente del tipo che limitano la corrente,
venivano attivati. Questo generalmente portava a transienti
deboli e slavati.
Comunque, li avevo
e li amavo finchè, alla fine dell'anno scorso, decisi di farli
suonare un po' più forte del solito. Non appena lo feci, sentii
un suono stridulo di stress meccanico molto preoccupante, che non
ci sarebbe dovuto essere.
Tolsi subito la griglia anteriore e scoprii che non era più una cassa a sospensione acustica, anzi, aveva uno strano sbocco reflex! :-(((( Il bordo di schiuma
dell'altoparlante se ne era letteralmente andato, e i driver
erano tenuti in posizione solamente dagli "spiders"!
Non sono mai stato così vicino ad un attacco di cuore, o al
suicidio, come quel giorno. Che cosa dovevo fare? Buttare le
casse nel secchio dell'immondizia e comprarne delle nuove? O
farci qualcosa? Feci entrambi le cose - comprai una coppia di JBL
Ti600 da pavimento e lavorai sulle AR.
Come prima cosa, scovai un ragazzo che mi era stato caldamente indicato come veramente capace di riportare a nuovo gli altoparlanti. Mi misi in contatto con lui e glieli portai. Infatti, una settimana più tardi, trovai gli altoparlanti con nuovi bordi di vera gomma trattata chimicamente.
Aspetta, gli dissi, e scusami se sbaglio, ma i diffusori non sono delle apparecchiature elettro-meccaniche? I parametri Thiel-Small non includono anche dei valori meccanici? Cioè, tu non puoi giusto cambiare un bordo con un altro qualsiasi, poichè cambieresti i parametri meccanici, che influenzeranno il suono; esattamente come, rimane da vedere, ehm, sentire. Sì, mi disse, ma io sono decenni che riparo diffusori AR, ed è da molto che ho scoperto un produttore tedesco che vende bordi di gomma per diffusori specifici. E le unità AR da 8" sono in cima al loro listino.
Ok, dissi, ora che le abbiamo
sul tavolo operatorio, perchè non ci impegniamo in una seria
operazione chirurgica? Dopo 14 anni, i condensatori riusciranno
solamente ad approssimare i loro parametri iniziali, che potremmo
riottenere solo cambiandoli. Giusto, disse. E quei morsetti? A
quei tempi, io usavo un cavo di potenza costruito in Italia dello
spessore di 3 mm, ma oggi uso un van den Hul da 5 mm - ho bisogno
perciò di morsetti più grandi e possibilmente migliori,
placcati oro, naturalmente. Giusto, disse.
Ok, operiamo, dissi io. Aspetta, mi disse, se cambiamo tutto
questo, come minimo bisogna cambiare anche i cavi del tweeter.
Oh, sì, con cosa, chiesi? Beh, cosa ne dici di un cavo
intrecciato in puro argento dello stesso calibro di quello
originale? È da pazzi, gli dissi, ed è così
perverso che bisogna proprio farlo.
I giorni successivi li passammo
in compagnia di un oscilloscopio. Stavamo cercando di scoprire
quale combinazione di materiali nei condensatori poteva darci il
risultato migliore. I tweakers giapponesi per anni hanno agito
correttamente, ed ho sempre pensato che loro avessero ragione
affermando che ogni core technology avesse
vantaggi e svantaggi. Per ottenere un condensatore
ragionevolmente vicino alla perfezione, se ne dovrebbe usare di
tipo diverso messi in parallelo - in quel modo, si utilizza il
meglio di ogni tecnologia e si può sperare di diminuire i
difetti che ognuna ha. Così, lavorammo per trovare quale fosse
la combinazione migliore facendo passare onde quadre attraverso
combinazioni differenti. La migliore che avesse superato il test dell'onda quadra sarebbe stata la prescelta.
Per i profani - le onde quadre
approssimano una moltitudine di onde sinusoidi, e perciò sono
spesso considerate più vicine alla realtà di quanto non lo sia
un'unica sinusoide, ma allo stesso tempo sono un test crudele che
può mostrare diversi dati molto utili nella progettazione di
circuiti elettronici.
Alla fine, arrivammo ad una
connessione parallela di un condensatore elettrolitico bipolare
da 68µF/100V, un condensatore MKT da 10µF/100V e due MKC da
10µF/63V.
Questo portava ad un totale teorico di
98µF, ma misurandone uno a uno, riuscimmo ad ottenere una
capacitanza totale di 100.5µF. Invece dell'originale "rating"
di 50V, ora avevamo non meno di 63V.
Applicammo la stessa metodologia per il tweeter. Stabilimmo alla fine una connessione parallela di un condensatore MKP da 1µF/250V ed un MKC da 3.16µF/63V, che portavano ad un totale effettivo di 4.05 µF.
Il resto fu solo un po' di
lavoro manuale. Il crossover attuale è infatti un pezzo di
compensato, con i componenti attaccati sul legno e saldati
direttamente cavo per cavo - non è elegante, ma dal punto di
vista elettrico è la miglior soluzione possibile.
AR sapeva veramente cosa faceva allora. Il che rese il nostro
lavoro un po' più difficoltoso. Fortunatamente la scheda era
grande abbastanza per poter installare tutti i condensatori
nuovi. Sistemammo i morsetti ed inserimmo del
nuovo cavo in argento.
Tuttavia, invece dei morsetti usati da AR, noi optammo, dietro
mia pressione, per la saldatura diretta - i collegamenti sono
tutti brutti, ed un buono stagno Flutin, con una percentuale di
argento, è ancora il meno peggio. Cavolo, saldammo persino il
cavo alla parte interna dei morsetti.
Per un attimo, accarezzai anche
l'idea di fare a meno completamente dei morsetti, e saldare il
cavo van den Hul 352 Hybrid direttamente alla scheda del
crossover. Che sarebbe anche stato meglio, poichè avrebbe
abolito un contatto, sempre un bene e molto più economico.
Ma
non lo feci, visto che sapevo che avrei potuto testare ogni tanto
alcuni cavi di potenza per TNT, e quella soluzione mi avrebbe
precluso ogni possibilità di farlo.
Ci vollero circa 5-6 ore per portare a termine il lavoro - ma non avevamo fretta. Chi va piano va sano e va lontano.
AR inventò il principio della
sospensione acustica (baffle infinito) nel 1953, proprio come
inventarono l'altoparlante a cupola - sarò eternamente grato
alla AR e a mr. Edgar Villchur per questo.
Quello per cui AR è
sempre stata famosa era la neutralità del suono che si
sforzavano di ottenere - la loro tesi era che ogni diffusore
"buono" per il rock e "cattivo" per la musica
classica, o viceversa, fosse in realtà un cattivo diffusore.
Un
buon diffusore era buono con qualsiasi cosa, punto e basta. Ciò
sembra così logico che io sfido seriamente chiunque a negare
questa logica. Credo che AR abbia fatto molta strada affinchè
questa teoria divenisse realtà.
Descrivere il suono di queste casse da nuove è cosa breve - in una parola, neutrale. Con loro ho ascoltato rock, folk, mia moglie ha passato anni ad ascoltarci musica classica, e loro hanno solo e semplicemente diffuso musica, punto.br> Questo è il loro lato migliore, che sono neutrali. Ma neutrali non significa che sono senza vita - al contrario, sono neutrali PERCHÈ sono proprio realistiche, o non neutrali se la registrazione non lo era. C'è della verità nel motto della AR "Più alta fedeltà".
Inizialmente, queste casse erano
completamente coerenti, niente spinto niente tirato, e questo è
il perchè io penso siano neutrali.
A quei tempi non godevano di
un grosso favore a causa della loro difficoltà ad essere
pilotate - troppi modelli di amplificatori popolari allora
avevano dei problemi con l'erogazione di corrente e perciò non
riuscivano a pilotare questi diffusori in modo appropriato.
Si potrebbe dire che ai quei tempi molti amplificatori non avevano buone capacità di pilotaggio e quindi quelli in grado di farle andare come si deve erano proprio pochi.
Non che dovessero essere molto cari,
anzi, io ricordo un piccolo integrato Harman/Kardon, penso che si
chiamasse 640, tra il 1984 e il 1985, che aveva una potenza di
soli 30W per canale, che li pilotava con facilità.
Mentre non riesco a pensare ad
un qualsiasi aggettivo che descriva davvero ed onestamente il
colore del suono delle AR, ero e sono ancora stupito dalla
profondità, volume e controllo dei bassi di cui sono capaci.
Penso che questa sia una buona occasione per farvi notare che
c'è una differenza intrinseca nei bassi tra un diffusore reflex
ed uno a sospensione acustica. Le casse reflex sono, in linea di
massima, più efficienti, e la LINEARITA' dei loro bassi è
generalmente migliore di quella delle casse a sospensione
acustica.
Tuttavia, le casse reflex generalmente calano molto
bruscamente dopo il punto di cutoff, mentre quelle a sospensione
acustica cominciano a calare prima di quelle reflex, ma lo fanno
molto più lentamente e con un cambiamento di fase
considerevolmente inferiore.
Così, in pratica, soggettivamente
si sente che le casse a sospensione pneumatica hanno bassi profondi
come quelli delle casse reflex, e qualche volta più profondi -
in realtà non è così, ma sembra esserlo a causa del minor
cambiamento di fase. Qualcosa come le valvole, che hanno un suono
"dolce", quando in realtà stanno erogando una
distorsione 2-5% THD e 1-3% IM, entrambe sopra la soglia
dell'udibile. Non è realistico, ma suona bene.
Inoltre, persino misurando si
può dimostrare che, in generale, le casse a sospensione acustica
riproducono transienti in maniera migliore, e, nel caso delle AR,
molto meglio rispetto alla maggior parte delle casse reflex.
Questo succede perchè l'aria all'interno della cassa, essendo
intrappolata, agisce come una molla che resiste progressivamente
alle escursioni all'indietro del driver.
In generale, questo porta ad un minor
eccesso di bassi, dal momento che l'aria tende a evitare che il
driver vibri liberamente - cosa che non è possibile con una
costruzione reflex.
Per favore, ricordate che questi
sono solo dei commenti generali - io per primo non credo che una
tecnologia sia intrinsecamente superiore ad un'altra
semplicemente perchè la si sta usando.
In altre parole, è molto
più importante quanto bene una tecnologia sia applicata,
piuttosto che la tecnologia in sè per sè. Ho ascoltato troppi
brutti diffusori sia a sospensione acustica sia reflex per
affermare che un metodo sia superiore all'altro - ed ho ascoltato
alcuni grandi diffusori di entrambi i tipi.
Ad ogni modo, AR è sempre
riuscita ad ottenere dei bassi più profondi e più puliti
rispetto a molti altri, e da volumi effettivi relativamente
piccoli, direi da 20 litri in su.
L'AR94 ha un volume effettivo
di circa 50 litri, ed utilizza due unità da 8", che è
circa l'equivalente di un woofer da 12". Ma gli altoparlanti
più piccoli sono più leggeri e presubimilmente più rigidi, ed
essendo tutti gli altri componenti uguali, dovrebbero essere più
veloci a rispondere e subiranno la rottura del driver più tardi
o ad un range più alto rispetto ai woofers più grandi.
Da nuovi, questi diffusori erano
capaci di bassi sorprendentemente profondi, ma molto più
importante, puliti e credibili. Allora non si poteva trovare un
solo diffusore reflex che potesse confrontarsi con gli AR per la
pulizia dei bassi nella loro classe di prezzo.
Alcuni avevano
più bassi, altri bassi più profondi, ma nessuno aveva dei bassi
così puliti.
Così era allora e così è oggi, o ancora di più. Dopo due settimane passate ogni giorno ad ascoltarli, ancora trovo molto difficile credere a quello che ascolto. In tutta sincerità, penso che la gente AR avrebbe difficoltà a crederci.
Siamo realistici. Cambiare i
vecchi condensatori con quelli nuovi produrrà implicitamente un
suono migliore, semplicemente perchè quelli vecchi si sono
degradati e non ce la fanno più.
Cambiare i vecchi bipolari con dei nuovi
condensatori in policarbonato e polipropilene, condurrà a
risultati ancora migliori, sicuramente - ma quanto è impossibile
da sapere in anticipo, dovete solo provare e vedere.
Può essere
il 5%, forse il 50, dipende dal vostro diffusore, e io ne avevo
uno molto buono con cui cominciare.
E adesso il cavo
di potenza. A quei tempi, usavo un cavo in rame da 3 mm costruito
in Italia, codificato con colori in maniera appropriata. Allora,
era molto meglio di quello che la maggior parte della gente
usava.
Ma oggi, uso il cavo 352
Hybrid della van den Hul, che ha uno spessore di 5 mm ed utilizza
trecce di rame OFC placcate in argento in connessione ibrida con
fibra di carbonio. Ora, io ho ascoltato cavi più grandi, più
piatti, ne ho ascoltati di cari e molto più cari, ma non ne ho
mai ascoltati di migliori.
Potrei essere sordo riguardo il loro grado di performance, o i miei
diffusori potrebbero non essere in grado di dare di più oltre un
certo limite, ma comunque per me non c'è niente di meglio del
352.
Comunque vada, rimane il fatto che è un cavo molto migliore
di quello usato originalmente, e così gli si deve attribuire,
almeno in parte, il merito di lasciarmi apprezzare più a lungo
la musica.
Il cavo
intrecciato d'argento. Installatelo e sentirete la differenza,
garantito. Ancora, se grande o piccola, buona o cattiva per il
vostro gusto, non lo so davvero.
Io trovo che ogni volta che lo installo,
produce degli alti leggermente più morbidi e più trasparenti,
ma con meno o molto meno compressione, non importa quale sia il
diffusore, ma quanto più è buono, tanto più grande è il
guadagno che si ottiene.
L'AR 94 non ha fatto eccezione, col suo eccellente, anche se strano a vedersi, tweeter.
Infine, le
elettroniche. Senza dubbio, oggi uso delle elettroniche molto
migliori di quelle che usavo allora, anche se fondamentalmente il
circuito è lo stesso.
E cioè un progetto ad alta corrente, che
usa 4 paia di transistor in uscita in parallelo per canale, con
un potenziale di corrente EFFETTIVA totale di oltre 130 Ampere
per canale - teoricamente, visto che mai mi sarei potuto
permettere un'alimentazione elettrica capace di fornire tutta
quella corrente senza particolari sforzi. Ma ho sempre usato
grandi trasformatori toroidali, precisamente 2x800VA, uno per
ogni canale.
In breve, non sono mai stato a corto di corrente, ed
il circuito non ne ha mai sofferto la mancanza. Ma è più
importante il fatto che tirava fuori 25 Ampere con una
distorsione ancora sotto lo 0.1% - non molti possono farlo, e
quelli che possono costano un occhio della testa.
Ma questo
progetto si è sviluppato negli anni, ed oggi assomiglia
solamente a quello che era allora. Tutti i cambiamenti fatti sono
stati voluti per il valore del suono, intendendo che dovevano far
suonar meglio altrimenti sarebbero stati scartati come
insignificanti.
Per quanto riguarda le unità commerciali, ai
fini dei test mantengo il mio nuovo Harman/Kardon HK680, che è
un ragazzino molto raffinato, persino per gli standard H/K, e
certamente molto, ma molto meglio di quello che veniva offerto
nel 1986 nella sua classe di prezzo.
Il punto è che le elettroniche di oggi sono migliori di quelle del 1986 e permettono di ottenere un maggior dettaglio.
Incredibile!
Non ho altre parole. Le ascolto, ma ancora ho dei problemi a credere a quello che sento nella mia stanza. E con elettroniche di classe media, tra l'altro.
Prima erano ragionevolmente veloci - ora sono fulminee. Soggettivamente, sembrano offrire un ritardo nella risposta uguale a zero. Impossibile, naturalmente, ma io non so di altri diffusori dinamici così veloci (veloci come dei buoni elettrostatici, che sono incomparabili per la velocità).
Prima erano abbastanza trasparenti - ora lo sono in maniera superba, meglio di ogni altro diffusore dinamico che possa dire di conoscere. Certo, i B&W 801 sono ancora più trasparenti, ma guardatene il prezzo ed il loro dannatissimo peso, avete bisogno di una gru ogni volta che dovete pulire il pavimento su cui sono poggiati. Ma la quantità di dettagli è sbalorditiva.
L'altro giorno,
un amico, musicista professionista, era venuto a trovarmi, ed
aveva portato con sè della musica sua. Dopo un po' di tempo,
disse che qualcuno stava suonando una chitarra Gibson, non una
Fender. Non commentai, la sua affermazione sembrava definitiva.
Ora, penso, quanti diffusori conosci che ti permettono di distinguere certe cose? Ma quello che era successo mi fece pensare, così invitai un altro amico, insegnante all'accademia
di musica.
Misi della musica per lui e gli chiesi se poteva dirmi
qualcosa al riguardo. Certo, disse, quello che stai sentendo è
un pianoforte Steinway con la cassa armonica aperta. Ne sei
sicuro? gli chiesi, pensando che mi prendesse in giro. Non essere
ridicolo, disse un po' annoiato, dopo 27 anni che suono ed
insegno pianoforte dovrei sapere se è aperto o no.
Smisi di fare domande. Ero felice. Ehi, è meglio di ogni droga psicotropa!
Veniamo ai
bassi. Erano profondi e puliti - ora sembrano ancora più veloci,
più profondi e più puliti.
A rischio di diventare noioso, lo dico
ancora - io non conosco nessun altro diffusore dinamico di questo
volume e/o prezzo in grado di competere con questi. Ero molto
preoccupato dei bassi a causa dei nuovi bordi in gomma. Temevo
sarebbero stati troppo rigidi e quindi con dei bassi molto duri,
ma meno efficienti, il che avrebbe sbilanciato il suono verso le
tonalità più vivaci.
Ma non ebbi bisogno di preoccuparmi, il
suono era bilanciato come sempre.
Ed
i bassi non sono solo bassi, sono un vero tuono quando devono
esserlo. In realtà, so che alcuni diffusori che ho ascoltato,
come i grossi diffusori JBL ("grossi" 109 kg), avevano
dei bassi più profondi, ma soggettivamente, questi vengono
subito dopo.
Non sono bassi, è un tuono, letteralmente. Forti, profondi, potenti, vibranti - tutto il meglio che i bassi devono avere.
Qualcuno dice
che lo sono già. È vero, io amavo questi diffusori quando erano
nuovi, mi hanno dato oltre dieci anni di grande piacere. Fui
sull'orlo di buttarli, ma fui fermato in tempo da un caro amico
fidato, che mi suggerì di provare a ricostruirli.
Nel 1978, quando ci conoscemmo, venne da me e disse che aveva parecchio
denaro, non conosceva nulla di audio e voleva che insieme a lui
mettessi in piedi un sistema da cui cominciare. Oggi, lui usa un
pre Conrad-Johnson, due monoblocchi a valvole VTL e grossi
diffusori Infinity - dice che ha quei diffusori solo perchè non
è mai riuscito a mettere le mani su degli AR9.
Ovviamente,
avrei fatto l'errore della mia vita se mi fossi liberato di loro.
Non sono "analitici" come i diffusori moderni, non
hanno l'immagine tonale aperta dei diffusori moderni, e hanno un
suono molto "vecchio stile".
Ma sono veloci come il suono, più veloci dei Dynaudio, JBL ed altri che ho ascoltato,
hanno dei bassi da morire che possono trasformarsi in un tuono.
In breve, suonano molto più vicini alla realtà di quanto faccia
la maggior parte dei diffusori moderni - o almeno così la penso
io.
Suonano bene e suonano naturali. Diversamente da troppi diffusori moderni.
Se avete dei
vecchi diffusori che vi piacciono, non cambiateli solo per il
gusto di farlo.
Potrebbe essere che riusciate a ringiovanirli e
quindi che vi divertano ancora per molti anni a venire. Potrebbe
essere che siate fortunati come me - spero perfino più fortunati
- e finire con un risultato migliore rispetto al prodotto nuovo.
Non è molto utile pretendere di completare ogni possibile opzione, perciò prendete la lista sottostante solo come una linea guida generale:
Poche parole sui
componenti. Wima è molto di moda oggi, i produttori si vantano
di usare condensatori Wima. Bene, io li uso fin dal primo giorno
che ho cominciato a saldare, ormai da oltre 25 anni.
Mi piacciono
perchè l'esperienza mi ha insegnato che sono i più affidabili.
Comunque, anche gli equivalenti Siemens non sono certo peggiori.
In breve, provate i Wima, ma non sentitevi male se trovate
"solo" Siemens - non vi perdete niente, credetemi, è
la stessa cosa in ogni senso, tranne il look.
Costano persino
più o meno lo stesso. E suonano uguale, fidatevi, ho provato e
riprovato.
Per quanto
riguarda il cambio delle induttanze, che nei vostri diffusori
potrebbero essere ben avvolte di ferrite, sarebbe carino
sostituirli con altri a nucleo d'aria.
Ma fate attenzione - avete
bisogno ESATTAMENTE dello stesso valore, e ci sono aziende, note
per installare induttanze molto speciali, che non sanno nemmeno
che esistono degli standard.
Così, se non è esattamente lo stesso valore, non cambiateli. Ovviamente
avrete bisogno di misurare i loro valori se non potete leggerli
su un diagramma o sulla scheda del crossover. La tedesca Visaton
offre speciali induttanze a nucleo d'aria, ma solo a valori
fissi, non è possibile avere ordini speciali.
E non sono
economici, nossignori, sono relativamente costosi - 10-40 dollari
americani è una cifra abbastanza comune, a seconda del valore.
Quindi sedetevi,
mettete su la vostra musica preferita ed ascoltate la differenza.
Potrebbe non essere evidente, potrebbe anche non colpirvi, ma ci
sarà.
Cercate la chiarezza e la coerenza, e specialmente la
velocità di risposta - queste dovrebbero riuscire a indirizzarvi
verso la giusta direzione per cogliere le differenze, grandi o
piccole.
OK! Questo è tutto. Buona fortuna. Che la Forza sia con voi.
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Traduzione: Gianluca Lozza
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