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Ricostruzione fai-da-te del diffusore
Acoustic Research AR94

Ricostruire il passato per il futuro

[English version]

[AR94]

Nel 1986, comprai in un negozio locale un coppia di diffusori AR94. A quei tempi, mi erano costati circa 1000 dollari, più il 72% di tasse e diritti doganali. Per mettere le cose nella giusta prospettiva, allora, un tipico diffusore a 2 vie da libreria, molto buono, che utilizzasse un woofer da 8 pollici ed un tweeter a cupola, costava non più di un terzo di quella somma.
Se prendiamo ad esempio un diffusore bookshelf decente di oggi, come il B&W DM602S2, che attualmente costa circa 700 $, una simile proporzione indicherebbe un prezzo di vendita corrente di più o meno 2100 - 2500 $. Aggiungete l'inflazione generale ed avrete una somma totale di 3500 - 4000 dollari USA.

A quei tempi, io ero un uomo AR al 100% - prima di questi, avevo avuto una coppia di diffusori da libreria AR5, che erano una versione un gradino inferiore delle leggendarie AR3a Improved, ed usavano un woofer da 10" invece che uno da 12", in più non erano un carico da 4 Ohm nominali come le 3a, ma un più facile carico da 8 Ohm. Dopo 12 anni che li avevo, pensai che era tempo di cambiare e fare un upgrade.
Le serie 9 e 9x di AR erano la loro linea top, con prezzi medi, ma anche con un eccellente suono. Suonavano bene, veramente BENE, e non erano in molti capaci di competergli. Chiunque fosse qualcuno nella campo della musica classica, possedeva diffusori AR, da Karajan a Fischer-Daskau.

Il modello 94 era quasi all'estremità della serie 9x. A quanto ne so, fu il primo diffusore ad aver mai usato quello che successivamente divenne noto come sistema a 2.5 vie.
Invece di un unico grosso altoparlante per i bassi, questo modello ne usa due più piccoli, due woofers in parallelo da 8" (20 cm) in carta, ma non solo. Questi arrivano fino a circa 3 kHz, dove lasciano spazio ad un tweeter a cupola da 1" (25 mm). Il crossover è un tranquillo circuito da 6dB/oct., con piccoli cambiamenti di fase e disturbi ridotti.

Il crossover tra medi e alti consiste in una connessione parallela tra un condensatore bipolare da 100µF/50V ed una resistenza da 2.2 Ohm. Comunque, l'unità dei bassi più profondi ha un'induttanza addizionale, che è una unità avvolta da un nucleo d'aria - il modello migliore, oggi difficile da vedere tranne che sui modelli top.
Questo significa che l'unità dei bassi più profondi viene lanciata prima di quella più alta, ed in quel senso, è utilizzata più per rinforzare l'unità più alta alle estremità.
Il tweeter ha un filtro ad alta trasmissione che consiste in un unico condensatore bipolare da 4µF/50V; ancora, un filtro molto leggero, con un cambiamento di fase il più piccolo possibile.

I collegamenti alla cassa sono stati fatti usando dei morsetti metallici di qualità ragionevole, montati sul fondo, che però permettono solo l'uso di cavi di piccolo calibro, fino a 3 mm.

Nonostante tutto ciò, questi diffusori non erano facili da pilotare. Innanzitutto, la loro sensibilità era piuttosto bassa, 87 dB/1W/1m, il che significa che avevano bisogno di circa due volte la potenza richiesta dai diffusori più moderni, i quali nella maggior parte dei casi hanno una sensibilità di 90 dB/1W/1m.
Avevano anche dei fastidiosi salti di impedenza, uno dei quali circa a 200 Hz, dove l'impedenza si abbassava a 3.9 Ohm, con un cambiamento di fase approssivamente di -53 gradi. Questo vuol dire che l'ampli vedeva un'impedenza effettiva di circa 2.4 Ohm, abbastanza per mettere duramente alla prova unità commerciali quando pompate forte.
Io ho sentito molte di loro soffocare, tanto che i loro circuiti di protezione, normalmente del tipo che limitano la corrente, venivano attivati. Questo generalmente portava a transienti deboli e slavati.

Comunque, li avevo e li amavo finchè, alla fine dell'anno scorso, decisi di farli suonare un po' più forte del solito. Non appena lo feci, sentii un suono stridulo di stress meccanico molto preoccupante, che non ci sarebbe dovuto essere.
Tolsi subito la griglia anteriore e scoprii che non era più una cassa a sospensione acustica, anzi, aveva uno strano sbocco reflex! :-(((( Il bordo di schiuma dell'altoparlante se ne era letteralmente andato, e i driver erano tenuti in posizione solamente dagli "spiders"!
Non sono mai stato così vicino ad un attacco di cuore, o al suicidio, come quel giorno. Che cosa dovevo fare? Buttare le casse nel secchio dell'immondizia e comprarne delle nuove? O farci qualcosa? Feci entrambi le cose - comprai una coppia di JBL Ti600 da pavimento e lavorai sulle AR.

Facciamo l'elenco

Come prima cosa, scovai un ragazzo che mi era stato caldamente indicato come veramente capace di riportare a nuovo gli altoparlanti. Mi misi in contatto con lui e glieli portai. Infatti, una settimana più tardi, trovai gli altoparlanti con nuovi bordi di vera gomma trattata chimicamente.

Aspetta, gli dissi, e scusami se sbaglio, ma i diffusori non sono delle apparecchiature elettro-meccaniche? I parametri Thiel-Small non includono anche dei valori meccanici? Cioè, tu non puoi giusto cambiare un bordo con un altro qualsiasi, poichè cambieresti i parametri meccanici, che influenzeranno il suono; esattamente come, rimane da vedere, ehm, sentire. Sì, mi disse, ma io sono decenni che riparo diffusori AR, ed è da molto che ho scoperto un produttore tedesco che vende bordi di gomma per diffusori specifici. E le unità AR da 8" sono in cima al loro listino.

Ok, dissi, ora che le abbiamo sul tavolo operatorio, perchè non ci impegniamo in una seria operazione chirurgica? Dopo 14 anni, i condensatori riusciranno solamente ad approssimare i loro parametri iniziali, che potremmo riottenere solo cambiandoli. Giusto, disse. E quei morsetti? A quei tempi, io usavo un cavo di potenza costruito in Italia dello spessore di 3 mm, ma oggi uso un van den Hul da 5 mm - ho bisogno perciò di morsetti più grandi e possibilmente migliori, placcati oro, naturalmente. Giusto, disse.
Ok, operiamo, dissi io. Aspetta, mi disse, se cambiamo tutto questo, come minimo bisogna cambiare anche i cavi del tweeter. Oh, sì, con cosa, chiesi? Beh, cosa ne dici di un cavo intrecciato in puro argento dello stesso calibro di quello originale? È da pazzi, gli dissi, ed è così perverso che bisogna proprio farlo.

I giorni successivi li passammo in compagnia di un oscilloscopio. Stavamo cercando di scoprire quale combinazione di materiali nei condensatori poteva darci il risultato migliore. I tweakers giapponesi per anni hanno agito correttamente, ed ho sempre pensato che loro avessero ragione affermando che ogni core technology avesse vantaggi e svantaggi. Per ottenere un condensatore ragionevolmente vicino alla perfezione, se ne dovrebbe usare di tipo diverso messi in parallelo - in quel modo, si utilizza il meglio di ogni tecnologia e si può sperare di diminuire i difetti che ognuna ha. Così, lavorammo per trovare quale fosse la combinazione migliore facendo passare onde quadre attraverso combinazioni differenti. La migliore che avesse superato il test dell'onda quadra sarebbe stata la prescelta.
Per i profani - le onde quadre approssimano una moltitudine di onde sinusoidi, e perciò sono spesso considerate più vicine alla realtà di quanto non lo sia un'unica sinusoide, ma allo stesso tempo sono un test crudele che può mostrare diversi dati molto utili nella progettazione di circuiti elettronici.

Alla fine, arrivammo ad una connessione parallela di un condensatore elettrolitico bipolare da 68µF/100V, un condensatore MKT da 10µF/100V e due MKC da 10µF/63V.
Questo portava ad un totale teorico di 98µF, ma misurandone uno a uno, riuscimmo ad ottenere una capacitanza totale di 100.5µF. Invece dell'originale "rating" di 50V, ora avevamo non meno di 63V.

Applicammo la stessa metodologia per il tweeter. Stabilimmo alla fine una connessione parallela di un condensatore MKP da 1µF/250V ed un MKC da 3.16µF/63V, che portavano ad un totale effettivo di 4.05 µF.

Il resto fu solo un po' di lavoro manuale. Il crossover attuale è infatti un pezzo di compensato, con i componenti attaccati sul legno e saldati direttamente cavo per cavo - non è elegante, ma dal punto di vista elettrico è la miglior soluzione possibile.
AR sapeva veramente cosa faceva allora. Il che rese il nostro lavoro un po' più difficoltoso. Fortunatamente la scheda era grande abbastanza per poter installare tutti i condensatori nuovi. Sistemammo i morsetti ed inserimmo del nuovo cavo in argento.
Tuttavia, invece dei morsetti usati da AR, noi optammo, dietro mia pressione, per la saldatura diretta - i collegamenti sono tutti brutti, ed un buono stagno Flutin, con una percentuale di argento, è ancora il meno peggio. Cavolo, saldammo persino il cavo alla parte interna dei morsetti.

Per un attimo, accarezzai anche l'idea di fare a meno completamente dei morsetti, e saldare il cavo van den Hul 352 Hybrid direttamente alla scheda del crossover. Che sarebbe anche stato meglio, poichè avrebbe abolito un contatto, sempre un bene e molto più economico.
Ma non lo feci, visto che sapevo che avrei potuto testare ogni tanto alcuni cavi di potenza per TNT, e quella soluzione mi avrebbe precluso ogni possibilità di farlo.

Ci vollero circa 5-6 ore per portare a termine il lavoro - ma non avevamo fretta. Chi va piano va sano e va lontano.

Il suono

AR inventò il principio della sospensione acustica (baffle infinito) nel 1953, proprio come inventarono l'altoparlante a cupola - sarò eternamente grato alla AR e a mr. Edgar Villchur per questo.
Quello per cui AR è sempre stata famosa era la neutralità del suono che si sforzavano di ottenere - la loro tesi era che ogni diffusore "buono" per il rock e "cattivo" per la musica classica, o viceversa, fosse in realtà un cattivo diffusore.
Un buon diffusore era buono con qualsiasi cosa, punto e basta. Ciò sembra così logico che io sfido seriamente chiunque a negare questa logica. Credo che AR abbia fatto molta strada affinchè questa teoria divenisse realtà.

Descrivere il suono di queste casse da nuove è cosa breve - in una parola, neutrale. Con loro ho ascoltato rock, folk, mia moglie ha passato anni ad ascoltarci musica classica, e loro hanno solo e semplicemente diffuso musica, punto.br> Questo è il loro lato migliore, che sono neutrali. Ma neutrali non significa che sono senza vita - al contrario, sono neutrali PERCHÈ sono proprio realistiche, o non neutrali se la registrazione non lo era. C'è della verità nel motto della AR "Più alta fedeltà".

Inizialmente, queste casse erano completamente coerenti, niente spinto niente tirato, e questo è il perchè io penso siano neutrali.
A quei tempi non godevano di un grosso favore a causa della loro difficoltà ad essere pilotate - troppi modelli di amplificatori popolari allora avevano dei problemi con l'erogazione di corrente e perciò non riuscivano a pilotare questi diffusori in modo appropriato.
Si potrebbe dire che ai quei tempi molti amplificatori non avevano buone capacità di pilotaggio e quindi quelli in grado di farle andare come si deve erano proprio pochi.
Non che dovessero essere molto cari, anzi, io ricordo un piccolo integrato Harman/Kardon, penso che si chiamasse 640, tra il 1984 e il 1985, che aveva una potenza di soli 30W per canale, che li pilotava con facilità.

Mentre non riesco a pensare ad un qualsiasi aggettivo che descriva davvero ed onestamente il colore del suono delle AR, ero e sono ancora stupito dalla profondità, volume e controllo dei bassi di cui sono capaci.
Penso che questa sia una buona occasione per farvi notare che c'è una differenza intrinseca nei bassi tra un diffusore reflex ed uno a sospensione acustica. Le casse reflex sono, in linea di massima, più efficienti, e la LINEARITA' dei loro bassi è generalmente migliore di quella delle casse a sospensione acustica.
Tuttavia, le casse reflex generalmente calano molto bruscamente dopo il punto di cutoff, mentre quelle a sospensione acustica cominciano a calare prima di quelle reflex, ma lo fanno molto più lentamente e con un cambiamento di fase considerevolmente inferiore.
Così, in pratica, soggettivamente si sente che le casse a sospensione pneumatica hanno bassi profondi come quelli delle casse reflex, e qualche volta più profondi - in realtà non è così, ma sembra esserlo a causa del minor cambiamento di fase. Qualcosa come le valvole, che hanno un suono "dolce", quando in realtà stanno erogando una distorsione 2-5% THD e 1-3% IM, entrambe sopra la soglia dell'udibile. Non è realistico, ma suona bene.

Inoltre, persino misurando si può dimostrare che, in generale, le casse a sospensione acustica riproducono transienti in maniera migliore, e, nel caso delle AR, molto meglio rispetto alla maggior parte delle casse reflex.
Questo succede perchè l'aria all'interno della cassa, essendo intrappolata, agisce come una molla che resiste progressivamente alle escursioni all'indietro del driver. In generale, questo porta ad un minor eccesso di bassi, dal momento che l'aria tende a evitare che il driver vibri liberamente - cosa che non è possibile con una costruzione reflex.

Per favore, ricordate che questi sono solo dei commenti generali - io per primo non credo che una tecnologia sia intrinsecamente superiore ad un'altra semplicemente perchè la si sta usando.
In altre parole, è molto più importante quanto bene una tecnologia sia applicata, piuttosto che la tecnologia in sè per sè. Ho ascoltato troppi brutti diffusori sia a sospensione acustica sia reflex per affermare che un metodo sia superiore all'altro - ed ho ascoltato alcuni grandi diffusori di entrambi i tipi.

Ad ogni modo, AR è sempre riuscita ad ottenere dei bassi più profondi e più puliti rispetto a molti altri, e da volumi effettivi relativamente piccoli, direi da 20 litri in su.
L'AR94 ha un volume effettivo di circa 50 litri, ed utilizza due unità da 8", che è circa l'equivalente di un woofer da 12". Ma gli altoparlanti più piccoli sono più leggeri e presubimilmente più rigidi, ed essendo tutti gli altri componenti uguali, dovrebbero essere più veloci a rispondere e subiranno la rottura del driver più tardi o ad un range più alto rispetto ai woofers più grandi.

Da nuovi, questi diffusori erano capaci di bassi sorprendentemente profondi, ma molto più importante, puliti e credibili. Allora non si poteva trovare un solo diffusore reflex che potesse confrontarsi con gli AR per la pulizia dei bassi nella loro classe di prezzo.
Alcuni avevano più bassi, altri bassi più profondi, ma nessuno aveva dei bassi così puliti.

Così era allora e così è oggi, o ancora di più. Dopo due settimane passate ogni giorno ad ascoltarli, ancora trovo molto difficile credere a quello che ascolto. In tutta sincerità, penso che la gente AR avrebbe difficoltà a crederci.

Andiamo a fondo

Siamo realistici. Cambiare i vecchi condensatori con quelli nuovi produrrà implicitamente un suono migliore, semplicemente perchè quelli vecchi si sono degradati e non ce la fanno più.
Cambiare i vecchi bipolari con dei nuovi condensatori in policarbonato e polipropilene, condurrà a risultati ancora migliori, sicuramente - ma quanto è impossibile da sapere in anticipo, dovete solo provare e vedere.
Può essere il 5%, forse il 50, dipende dal vostro diffusore, e io ne avevo uno molto buono con cui cominciare.

E adesso il cavo di potenza. A quei tempi, usavo un cavo in rame da 3 mm costruito in Italia, codificato con colori in maniera appropriata. Allora, era molto meglio di quello che la maggior parte della gente usava.
Ma oggi, uso il cavo 352 Hybrid della van den Hul, che ha uno spessore di 5 mm ed utilizza trecce di rame OFC placcate in argento in connessione ibrida con fibra di carbonio. Ora, io ho ascoltato cavi più grandi, più piatti, ne ho ascoltati di cari e molto più cari, ma non ne ho mai ascoltati di migliori.
Potrei essere sordo riguardo il loro grado di performance, o i miei diffusori potrebbero non essere in grado di dare di più oltre un certo limite, ma comunque per me non c'è niente di meglio del 352.
Comunque vada, rimane il fatto che è un cavo molto migliore di quello usato originalmente, e così gli si deve attribuire, almeno in parte, il merito di lasciarmi apprezzare più a lungo la musica.

Il cavo intrecciato d'argento. Installatelo e sentirete la differenza, garantito. Ancora, se grande o piccola, buona o cattiva per il vostro gusto, non lo so davvero.
Io trovo che ogni volta che lo installo, produce degli alti leggermente più morbidi e più trasparenti, ma con meno o molto meno compressione, non importa quale sia il diffusore, ma quanto più è buono, tanto più grande è il guadagno che si ottiene. L'AR 94 non ha fatto eccezione, col suo eccellente, anche se strano a vedersi, tweeter.

Infine, le elettroniche. Senza dubbio, oggi uso delle elettroniche molto migliori di quelle che usavo allora, anche se fondamentalmente il circuito è lo stesso.
E cioè un progetto ad alta corrente, che usa 4 paia di transistor in uscita in parallelo per canale, con un potenziale di corrente EFFETTIVA totale di oltre 130 Ampere per canale - teoricamente, visto che mai mi sarei potuto permettere un'alimentazione elettrica capace di fornire tutta quella corrente senza particolari sforzi. Ma ho sempre usato grandi trasformatori toroidali, precisamente 2x800VA, uno per ogni canale.
In breve, non sono mai stato a corto di corrente, ed il circuito non ne ha mai sofferto la mancanza. Ma è più importante il fatto che tirava fuori 25 Ampere con una distorsione ancora sotto lo 0.1% - non molti possono farlo, e quelli che possono costano un occhio della testa.

Ma questo progetto si è sviluppato negli anni, ed oggi assomiglia solamente a quello che era allora. Tutti i cambiamenti fatti sono stati voluti per il valore del suono, intendendo che dovevano far suonar meglio altrimenti sarebbero stati scartati come insignificanti.
Per quanto riguarda le unità commerciali, ai fini dei test mantengo il mio nuovo Harman/Kardon HK680, che è un ragazzino molto raffinato, persino per gli standard H/K, e certamente molto, ma molto meglio di quello che veniva offerto nel 1986 nella sua classe di prezzo.

Il punto è che le elettroniche di oggi sono migliori di quelle del 1986 e permettono di ottenere un maggior dettaglio.

Come suonano oggi

Incredibile!

Non ho altre parole. Le ascolto, ma ancora ho dei problemi a credere a quello che sento nella mia stanza. E con elettroniche di classe media, tra l'altro.

Prima erano ragionevolmente veloci - ora sono fulminee. Soggettivamente, sembrano offrire un ritardo nella risposta uguale a zero. Impossibile, naturalmente, ma io non so di altri diffusori dinamici così veloci (veloci come dei buoni elettrostatici, che sono incomparabili per la velocità).

Prima erano abbastanza trasparenti - ora lo sono in maniera superba, meglio di ogni altro diffusore dinamico che possa dire di conoscere. Certo, i B&W 801 sono ancora più trasparenti, ma guardatene il prezzo ed il loro dannatissimo peso, avete bisogno di una gru ogni volta che dovete pulire il pavimento su cui sono poggiati. Ma la quantità di dettagli è sbalorditiva.

L'altro giorno, un amico, musicista professionista, era venuto a trovarmi, ed aveva portato con sè della musica sua. Dopo un po' di tempo, disse che qualcuno stava suonando una chitarra Gibson, non una Fender. Non commentai, la sua affermazione sembrava definitiva.
Ora, penso, quanti diffusori conosci che ti permettono di distinguere certe cose? Ma quello che era successo mi fece pensare, così invitai un altro amico, insegnante all'accademia di musica.
Misi della musica per lui e gli chiesi se poteva dirmi qualcosa al riguardo. Certo, disse, quello che stai sentendo è un pianoforte Steinway con la cassa armonica aperta. Ne sei sicuro? gli chiesi, pensando che mi prendesse in giro. Non essere ridicolo, disse un po' annoiato, dopo 27 anni che suono ed insegno pianoforte dovrei sapere se è aperto o no.
Smisi di fare domande. Ero felice. Ehi, è meglio di ogni droga psicotropa!

Veniamo ai bassi. Erano profondi e puliti - ora sembrano ancora più veloci, più profondi e più puliti.
A rischio di diventare noioso, lo dico ancora - io non conosco nessun altro diffusore dinamico di questo volume e/o prezzo in grado di competere con questi. Ero molto preoccupato dei bassi a causa dei nuovi bordi in gomma. Temevo sarebbero stati troppo rigidi e quindi con dei bassi molto duri, ma meno efficienti, il che avrebbe sbilanciato il suono verso le tonalità più vivaci.
Ma non ebbi bisogno di preoccuparmi, il suono era bilanciato come sempre.

Ed i bassi non sono solo bassi, sono un vero tuono quando devono esserlo. In realtà, so che alcuni diffusori che ho ascoltato, come i grossi diffusori JBL ("grossi" 109 kg), avevano dei bassi più profondi, ma soggettivamente, questi vengono subito dopo.
Non sono bassi, è un tuono, letteralmente. Forti, profondi, potenti, vibranti - tutto il meglio che i bassi devono avere.

Sto diventando matto?

Qualcuno dice che lo sono già. È vero, io amavo questi diffusori quando erano nuovi, mi hanno dato oltre dieci anni di grande piacere. Fui sull'orlo di buttarli, ma fui fermato in tempo da un caro amico fidato, che mi suggerì di provare a ricostruirli.
Nel 1978, quando ci conoscemmo, venne da me e disse che aveva parecchio denaro, non conosceva nulla di audio e voleva che insieme a lui mettessi in piedi un sistema da cui cominciare. Oggi, lui usa un pre Conrad-Johnson, due monoblocchi a valvole VTL e grossi diffusori Infinity - dice che ha quei diffusori solo perchè non è mai riuscito a mettere le mani su degli AR9.

Ovviamente, avrei fatto l'errore della mia vita se mi fossi liberato di loro. Non sono "analitici" come i diffusori moderni, non hanno l'immagine tonale aperta dei diffusori moderni, e hanno un suono molto "vecchio stile".
Ma sono veloci come il suono, più veloci dei Dynaudio, JBL ed altri che ho ascoltato, hanno dei bassi da morire che possono trasformarsi in un tuono. In breve, suonano molto più vicini alla realtà di quanto faccia la maggior parte dei diffusori moderni - o almeno così la penso io.

Suonano bene e suonano naturali. Diversamente da troppi diffusori moderni.

E voi?

Se avete dei vecchi diffusori che vi piacciono, non cambiateli solo per il gusto di farlo.
Potrebbe essere che riusciate a ringiovanirli e quindi che vi divertano ancora per molti anni a venire. Potrebbe essere che siate fortunati come me - spero perfino più fortunati - e finire con un risultato migliore rispetto al prodotto nuovo.

Non è molto utile pretendere di completare ogni possibile opzione, perciò prendete la lista sottostante solo come una linea guida generale:

  1. Partite guardando con molta cura il bordo del vostro driver. Se è di gomma, controllate se c'è una qualsiasi perforazione - se non ce ne sono, siete a posto, è probabile che dureranno a lungo. Se ce ne sono, bisogna che li cambiate.
    Se invece della gomma c'è della schiuma, cominciate a pensare di cambiarla prima che evapori tra le vostre mani. NON FATELO DA SOLI IN NESSUN CASO, CONTATTATE UN PROFESSIONISTA PER FARLO, È UN LAVORO MOLTO PIU' COMPLESSO DI QUANTO NON APPAIA!!!
  2. Con molta attenzione togliete il woofer e localizzate la scheda del crossover. Usando una lampada tascabile, provate a leggere le specifiche dei condensatori. Dovrebbero essere indicate come "xxxµF/yyV", avete bisogno di entrambi i numeri.
    Sarebbe anche molto utile se poteste misurare la scheda presente, poichè potreste avere il bisogno di farne una nuova per sistemare i nuovi componenti, alcuni dei quali non sono piccoli. Provate anche a misurare o vedere quanto spazio avete a disposizione per una nuova possibile scheda.
  3. Ad un certo punto, vi troverete a dover tirar fuori la scheda del crossover. Sarebbe molto utile se poteste avere il diagramma del circuito - se non l'avete, dovrete farlo seguendo le tracce sul lato della scheda dove si trova il circuito stampato.
    Provate e riprovate, non dovete mai sentirvi troppo sicuri, un errore potrebbe costarvi i diffusori. Pensate invece a quanto siete fortunati a lavorare con condensatori bipolari, che potete girarli nel verso sbagliato anche se non volete farlo (girato nella direzione sbagliata, un condensatore elettrolitico diventa l'equivalente di una bomba a mano, che libera un'infinità schegge - può rivelarsi mortale!
    Io sono sopravvissuto ad un caso simile: ho solo una cicatrice che me lo ricorda, ma fui fortunato).
  4. Quando avrete il diagramma del circuito, cominciate la progettazione. Per riuscire veramente, avrete bisogno di combinare condensatori bipolari, in policarbonato e polipropilene per il woofer ed un eventuale midrange, e policarbonato e polipropilene per il tweeter.
    Naturalmente, potreste costruire un grosso condensatore utilizzando solo policarbonato e polipropilene, ma credetemi, è solo una perdita di soldi e spazio, oltre un certo punto non avreste nessuno guadagno.
    Prendete il catalogo di un buon rivenditore con un'ampia scelta - non sarà mai il più economico, ma può essere il migliore (per esempio, RS Components, Maplin in Inghilterra, Burklin o Conrad in Germania).
    Dopo aver capito come combinare i vari condensatori, provate a trovargli posto nella scheda esistente, anche con qualche arrangiamento improvvisato. Il che è ancora meglio di doverne fare una nuova.
  5. Se potete metter tutto sulla scheda esistente, non pensate se sarà bella, comprate i condensatori e cominciate a saldare. Se non vi sentite sicuri riguardo la saldatura, trovate qualcuno che lo sia, ma non cominciate ad imparare a saldare sui vostri diffusori.
    Se non potete, fatene una nuova - se non sapete come, trovate qualcuno che lo sappia fare, ma, ancora, non imparate sui vostri diffusori.
  6. Provate con un tester se il vostro crossover è OK. Se lo è, rallegratevi - se non lo è, provate a vedere con molta attenzione dove è l'errore e correggetelo.
  7. Tirate fuori il tweeter dopo averlo svitato con attenzione - fate attenzione a non fare movimenti improvvisi, poichè sotto vi troverete l'anello di tenuta. Avrete bisogno di quell'anello, perciò cercate di non danneggiarlo.
    Prima di sconnettere altro, guardate sul tweeter dove sono le indicazioni per il più ed il meno. Se non riuscite a vederle, fatele voi con un pennarello indelebile - rosso è il più, nero il meno. Quindi scollegate i cavi staccando i capicorda, svitandoli o dissaldandoli.
  8. Questo implica che abbiate già comprato il cavo intrecciato in puro argento. Non è facile da trovare, e potreste dover scendere ad un compromesso, utilizzando ad esempio del cavo in rame OFC placcato in argento.
    Pensateci prima di comprarlo, nella mia esperienza raramente ha prodotto dei risultati drammatici. Io trovai qui molto facilmente il cavo intrecciato in puro argento per circa 10 $ americani al metro, semplicemente entrai in un negozio e dissi quello che volevo.
    Non sono sicuro che tutti siano capaci di farlo, ma io spero che ci riusciate in qualche modo, ne vale la pena. Compratene quanto ve ne serve effettivamente, più un piccolo margine; cioè se avete bisogno di 50 cm per collegamento, ovvero 1 m per il più ed il meno, 2 metri per entrambi le casse, compratene 2 metri e mezzo.
  9. Se possibile, vi consiglierei di saldare i cavi usando quel margine di sicurezza del cavo extra.
    Tutti i collegamenti sono problematici, ma la saldatura è quella meno problematica, molto più affidabile dei morsetti o delle viti - tutti e due infatti possono smollarsi o sporcarsi, la saldatura no, o, almeno, se fatta in maniera appropriata all'inizio, le può succedere, ma tutt'altro che facilmente.
  10. Supponendo che tutto vada bene, fissate con cura il crossover dove necessario, posizionate i drivers al loro posto e procedete a riavvitarli.
    Prima di mettere la prima vite, provate gli anelli di tenuta - devono essere posizionati bene nelle loro sedi e i drivers devono essere messi sopra di questi in maniera tale che non si possano muovere dalla giusta posizione. Avvitate una vite, ma non completamente; poi fate lo stesso con quella opposta, e così via finchè sono tutte nelle loro sedi.
    Quindi serrate fortemente una prima vite, poi quella opposta finchè sono tutte strette bene. Riprovate la tenuta - dovrebbero essere veramente strette, in maniera tale da permettere la massima inerzia dalla cassa.

Poche parole sui componenti. Wima è molto di moda oggi, i produttori si vantano di usare condensatori Wima. Bene, io li uso fin dal primo giorno che ho cominciato a saldare, ormai da oltre 25 anni.
Mi piacciono perchè l'esperienza mi ha insegnato che sono i più affidabili. Comunque, anche gli equivalenti Siemens non sono certo peggiori. In breve, provate i Wima, ma non sentitevi male se trovate "solo" Siemens - non vi perdete niente, credetemi, è la stessa cosa in ogni senso, tranne il look.
Costano persino più o meno lo stesso. E suonano uguale, fidatevi, ho provato e riprovato.

Per quanto riguarda il cambio delle induttanze, che nei vostri diffusori potrebbero essere ben avvolte di ferrite, sarebbe carino sostituirli con altri a nucleo d'aria.
Ma fate attenzione - avete bisogno ESATTAMENTE dello stesso valore, e ci sono aziende, note per installare induttanze molto speciali, che non sanno nemmeno che esistono degli standard.
Così, se non è esattamente lo stesso valore, non cambiateli. Ovviamente avrete bisogno di misurare i loro valori se non potete leggerli su un diagramma o sulla scheda del crossover. La tedesca Visaton offre speciali induttanze a nucleo d'aria, ma solo a valori fissi, non è possibile avere ordini speciali.
E non sono economici, nossignori, sono relativamente costosi - 10-40 dollari americani è una cifra abbastanza comune, a seconda del valore.

Quindi sedetevi, mettete su la vostra musica preferita ed ascoltate la differenza. Potrebbe non essere evidente, potrebbe anche non colpirvi, ma ci sarà.
Cercate la chiarezza e la coerenza, e specialmente la velocità di risposta - queste dovrebbero riuscire a indirizzarvi verso la giusta direzione per cogliere le differenze, grandi o piccole.

OK! Questo è tutto. Buona fortuna. Che la Forza sia con voi.

© 2000 Copyright Dejan Veselinovic - https://www.tnt-audio.com
Traduzione: Gianluca Lozza

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