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Autore: Mark Wheeler - TNT-Audio UK
Pubblicato: novembre, 2024
Traduttore: Roberto D'Agosta
Agli albori della diffusione dei lettori CD vennero proposte e testate idee di ogni tipo per cercare di ottenere una qualità del suono migliore.
Una di queste tesi fu che il display causasse una distorsione elettrica. I primi lettori CD potrebbero aver avuto display fluorescenti, i quali avevano certamente bisogno di alti voltaggi di lavoro. Quindi, è del tutto possibile che queste tensioni elevate, combinate ai componenti del servocontrollo del trasporto, generassero una quantità di rumore elettrico maggiore di quanto previsto in fase di progettazione dai disegnatori dei circuiti audio. Magari un designer ha testato il suo prototipo e ha scoperto che il lettore suona meglio con il display spento. Annusando la presenza di una caratteristica unica da immettere sul mercato, (un unique selling point, N.d.T.), il progettista e gli addetti al marketing hanno incluso nel circuito un interruttore di spegnimento del display fluoroscan. Un recensore ha letto questa storia nel comunicato stampa e in effetti "ha sentito" la differenza. Se questa differenza originasse effettivamente da un difetto nel campione di produzione, da un problema reale, o semplicemente fosse un bias di conferma è un punto che rimarrà controverso. Il recensore "ascolta" l'effetto, pubblica l'articolo e l'effetto assurge tra le consuetudini e pratiche consolidate del mondo audiofilo.
Gli altri costruttori dovranno d'ora in poi includere questa funzionalità come prerequisito di base per qualsiasi "buon" lettore. Così nasce e si consolida un mito dell'audio. Questo nonostante il fatto che i successivi display LED e LCD retroilluminati utilizzino basse tensioni. Senza dimenticare come le tecnologie digitale e analogica (e quella di alimentazione) siano state sostanzialmente migliorate al punto che probabilmente i display non costituiscono più un problema. Oppure continuano a esserlo?
Potrebbe non esistere più un problema elettrico, ma potrebbe invece trattarsi di un problema psicologico. La semplice rimozione della distrazione dovuta ai display aumenterà la concentrazione sulla musica e sulla qualità del suono. Il vostro Vecchio Scriba ricorda come negli anni '70 un membro dello staff di un grande negozio audio di Tottenham Court Road a Londra suggerì che gli enormi VU-meter illuminati su un colossale amplificatore d'importazione erano lì solo per "Impedirti di notare quanto suoni davvero di m*rda."
Quindi persiste ancora un punto a favore dello spegnimento dei display: evitare possibili distrazioni.
"E le luci sulle prese multiple?" chiede il coro con tono di sfida, dalla sinistra del palcoscenico: "Non è forse stato dimostrato che alterano la forma d'onda della rete causando rumore e distorsione negli amplificatori?"
Ancora una volta, si tratta di una critica che si applicava alla tecnologia del passato e che viene riproposta in contesti moderni. Il vostro Vecchio Scriba ne è stato informato per la prima volta dal titolare di un negozio specializzato in Linn-Naim con base nelle Midlands inglesi. A quei tempi due delle migliori marche di prese multiple di distribuzione di rete a 4 e 6 vie installavano sui loro prodotti un indicatore al neon per indicare che erano sotto tensione. Una lampada spia al neon è un dispositivo a scarica di gas (come un'insegna al neon) che presenta una resistenza interna talmente elevata che nel contesto della rete elettrica costituisce a tutti gli effetti un circuito aperto. Tuttavia, funziona grazie alla tensione crescente (di un semiciclo della forma d'onda sinusoidale di rete 50Hz o 60Hz) che supera la tensione di rottura del gas neon. Quindi si illumina, provocando una diminuzione della tensione, poiché la tensione aumenta, raggiunge il picco necessario e poi diminuisce. La tensione di spegnimento del neon è inferiore alla tensione di accensione, ma la tensione AC misurata non cambierà comunque con un carico così piccolo. Il neon necessita di una resistore di zavorra in serie per prevenire la formazione di archi, riducendo ulteriormente qualsiasi effetto che potrebbe avere sull'alimentazione di rete. Le lampade al neon sono state utilizzate anche per proteggere i ricevitori RF (radio frequenze) dai picchi di tensione con la lampada collegata tra tensione e terra (sempre accesa). Se le lampade al neon generassero RF, questa configurazione non avrebbe mai avuto senso.
Il simbolo elettrico di una lampada al neon ci fornisce un ulteriore indizio. La somiglianza fisica con un trasmettitore a spinterometro suggerisce l'idea che le lampade al neon siano rumorose. I test dimostrano che queste lampade generano più rumore di un resistore, però quella "traccia sull'oscilloscopio" che mi è stata mostrata non aveva calibrazione. Le lampade al neon in realtà generano molto meno rumore di un tipico raddrizzatore a ponte in silicio. La combinazione della resistenza di zavorra e del neon che agisce attraverso il carico del trasformatore dell'amplificatore, degli avvolgimenti del motore del giradischi e del condensatore di sfasamento del motore potrebbe teoricamente creare le condizioni per un oscillatore Pearson-Anson ma (secondo t'interweb) nessuno ha mai presentato prove certe di un simile comportamento. Tuttavia, il tempo di salita e il punto di funzionamento del neon sono influenzati dai livelli di luce. Pertanto la presa multipla sotto i ripiani audio potrebbe lampeggiare in modo diverso e/o intermittente quando la luce è molto debole. Questo lampeggiare invierà rumore percettivo al nostro cervello, causando distrazione, per quanto inconscia.
Il vostro Vecchio Scriba deve confessare di aver acquistato negli anni '80 due ciabatte MK identiche e di aver rimosso il neon da una di esse. Egli pensava (notate il 'pensava') che ci fosse una differenza e usò quella senza lampada per il sistema audio finché non fu installato un cavo di alimentazione dedicato. Anche solo rimuovere le distrazioni visive di qualsiasi tipo aumenterà la concentrazione sulla musica.
Misure effettuate sulle lampadine a risparmio energetico di prima generazione, del tipo fluorescente, indicano una quantità di radiazioni a radio- e ad alta-frequenza molto maggiore rispetto ai moderni display a LED e all'illuminazione domestica a LED (Healthy Building Science, 2024). I dimmer vecchio stile potevano essere così rumorosi che le vibrazioni elettromeccaniche erano udibili in tutta la stanza. Anche le lampadine a incandescenza convenzionali possono irradiare più interferenze o generare più rumore rispetto ai moderni LED. Tuttavia, molte persone utilizzano ancora le lampadine a incandescenza come regolatori di tensione sui motori dei giradischi senza avvertire alcun detrimento.
Smettetela di preoccuparvi, vi distrarrà dalla musica.
Allontanate il più possibile le distrazioni come telefonini e tablet.
Mettete un LP in vinile sul giradischi (è il formato musicale più salutare), alzate il volume al punto giusto e ascoltate.
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