[ TNT | Redazione | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]
È sorprendente quanti processi di trasformazione d'energia sono coinvolti durante l'ascolto della musica tramite un impianto HiFi.
Non è quindi così strano che ci siano tantissimi oggetti di tutti i tipi che sono largamente riconosciuti migliorare il processo di riproduzione.
Ringmat Developments nel Regno Unito produce mat per CD ed LP ed io li ho utilizzati entrambi estensivamente nelle ultime settimane.
Io vedo i sistemi HIFI come costituiti da tre tipi di elementi:
Gli elementi di "messa a punto" sono i più controversi. Questi oggetti non devono necessariamente produrre suono dai supporti musicali. Molti affermano con forza che, se questi hanno un qualche effetto sul suono, questo sarà comunque minimo.
Dopo due decadi di "costruzione", modifiche e ottimizzazioni del mio impianto sono arrivato alla conclusione che tutti e tre i tipi di elemento concorrono a modificare il suono. Comunque, mentre cambiare un componente fondamentale come i diffusori può avere un effetto enorme sul suono, il cambiamento di un "essenziale" o, ancor di più, l'introduzione di elemento di "messa a punto" può avere un effetto molto minore.
Ma questi effetti minori possono fare una grande differenza nell'integrità musicale del sistema e, cosa più preoccupante i fondamentali hanno bisogno di essere ottimizzati prima che i benefici apportati da un cavo o una messa a punto possano essere pienamente apprezzati. Inoltre l'impatto di un elemento di "tuning" è "sistema dipendente" e quindi c'è un'inevitabile paranoia quando si stimano questi accessori. Se non c'è impatto udibile questo è dovuto a:
Quindi cosa sono queste interazioni d'energia che rendono il "tuning" di un sistema HIFI degno di considerazione?
Il diagramma seguente mostra i componenti di un sistema HIFI e i campi potenziali di energia che possono avere effetto su di esso distorcendo e soffocando il suono.
Prima di tutto, non esistono componenti HIFI che possono migliorare il suono registrato sul software sia in cd che in vinile. Quindi per me il front-end NON deve essere il fattore limitante del sistema, perchè se siete interessati agli upgrades avete bisogno di estrarre il segnale con la maggior qualità che vi potete permettere. Poi viene l'amplificatore.
Questo componente prende energia dalla rete e la "plasma" sul segnale a basso livello in modo da fornire potenza sufficiente a pilotare gli altoparlanti dei diffusori. Un processo semplice da descrivere ma ci sono molti modi di farlo.
Troppi "passaggi" in questa parte della catena audio possono distruggere parte del messaggio sonoro.
I diffusori possono essere di molti tipi; Ci sono centinaia di modelli in commercio, dal semplice bookshelf reflex due vie ai massicci elettrostatici. In generale la parte attiva del diffusore converte i segnali elettrici in onde acustiche.
Di nuovo una semplice trasformazione d'energia ma suscettibile d'accoppiamento con i campi d'energia della stanza d'ascolto.
Quindi nel caso del vinile, per riprodurre musica il sistema hifi converte energia elettrica in energia meccanica per far ruotare il disco; questa energia meccanica genera spostamenti dello stilo convertendo a sua volta energia meccanica in piccole quantità di energia elettrica attraverso un'interazione elettromagnetica all'interno della testina (minore per una MC maggiore per una MM); questo piccolo segnale elettrico viene quindi amplificato tramite l'iniezione di altra energia elettrica; alla fine l'energia elettrica è convertita in energia meccanica dai trasduttori nei diffusori.
Nel caso di una sorgente CD abbiamo qualche trasformazione d'energia in più: Non solo abbiamo bisogno di un disco che ruota ma l'energia elettrica è convertita in energia ottica che è riflessa dal dischetto in un ricevitore che, a sua volta la riconverte in energia elettrica per produrre un segnale digitale.
In questo processo c'è anche un'unità servo attaccata al laser che utilizza energia elettrica e la trasforma in energia meccanica per mettere a fuoco il laser stesso sulle tracce del CD, Il segnale digitale è poi convertito, da un circuito elettrico, in un segnale analogico e quindi trasferito all'amplificatore.
Ad ogni istante, nelle varie conversioni d'energia, il segnale può essere soggetto all'introduzione di distorsioni o perdite d'informazione. Inoltre, essendo la catena d'amplificazione accoppiata a sorgenti d'energia esterne, del rumore può essere iniettato nel sistema da differenti forme d'energia.
I tipi d'energia che influiscono sulle varie parti di un sistema HIFI sono riportati nel diagramma. Queste sorgenti d'energia, se accoppiate con il segnale, distorceranno il suono risultante; queste interazioni sonicamente negative sono quelle sulle quali i vari accessori utilizzati dagli audiofili per mettere a punto il proprio impianto agiscono.
Tutto ciò ci porta ai tappeti. Questi accessori possono avere differenti e numerose forme. Pochi mat (tappeti o moquette se preferite) posizionati su un pavimento o un muro particolarmente riflettenti possono avere effetti enormi sull'ambiente d'ascolto.
Ci sono numerosi mat sintetici o gommosi che possono essere impiegati all'interno dei componenti fondamentali per smorzare le vibrazioni. Noi tutti utilizziamo i tappetini tra disco (in vinile) e piatto per ottimizzarne l'accoppiamento meccanico. Tutti questi mat agiscono essenzialmente come smorzatori d'energia.
Più strani sono i mat utilizzati nei CD player. Ho scritto di recente sul mat Aurex che è volto a eliminare i problemi connessi con le riflessioni (di luce) nel CD player (vedi la recensione Aurex) Ancor più misteriosi, forse, sono i prodotti della Ringmat Development che agiscono in modo da ottimizzare le informazioni di fase della musica. Entrambi i prodotti per CD e vinile sono stati recensiti da Geoff Husband ma anch'io li ho provati sul mio sistema che è molto differente da quello di Geoff e quindi vi darò una seconda opinione e un aggiornamento.
Stavo utilizzando lo Statmat originale sul mio sistema da un po' di tempo quando al London HIFI Show presi una versione "beta" dell'ultima incarnazione di questo mat che ha sul pacchetto la scritta, piuttosto automobilistica, CDi. Quest'ultima versione ha un diametro minore del mio originale e i disegni e le forature sono leggermente differenti.
Come illustrato nella recensione di Geoff e sul sito della Ringmat (www.ringmat.com) questo sottile foglio di polipropilene cancella le distorsioni di fase nella forma d'onda acustica che vengono originate dal campo elettrostatico che si forma all'interno del lettore.
Ok, questo è quello che riesco a capire della teoria. Ho avuto buoni risultati con la precedente versione...cosa apporterà quest'ultima "release"?
Una delle difficoltà nel testare lo Stamat è l'effetto memoria; in pratica una volta inserito l'aggeggio nel CD player, se poi si toglie nuovamente, la riduzione nella qualità musicale non è così grande come è stato il miglioramento la prima volta che si è sentito.
Dopo molte settimane di ascolto con il Cdi inserito mi sono convinto che la musica viene presentata in modo più coinvolgente che con il vecchio Stamat. Come posso farmi capire?
Quello che segue forse mi aiuterà. Il pezzo principale di Tommy Smith dal suo "Step by Step", così come molti album jazz è veramente ben registrato con una grande atmosfera.
Questo pezzo è un buon test perchè ha un contenuto ritmico abbastanza complesso, una gamma bassa particolarmente interessante che scivola da una nota all'altra rinforzando l'ingresso del Sax dapprima in modo gentile fino ad alcune frenetiche battute per circa 2 minuti prima dell'ingresso definitivo dei musicisti.
Con lo Statmat originale il suono è più aperto e con una profondità d'immagine maggiore che non senza, e comunque quello che lo Stamat originale fa meglio è dare un miglior senso del ritmo (come progressione temporale) e in particolare rendere bene l'interazione tra il basso e la batteria.
Con il Cdi l'ariosità nella registrazione è più evidente, il respiro del sax è più convincente e i passaggi sulla tastiera danno un contributo più udibile allo spirito della musica. La definizione del basso e della batteria è tale che realmente sembrano essere nella stanza.
Nel passaggio quando il sax "impazzisce" la batteria è più udibile e ciò "guida" il passaggio a dispetto di quell'aura di anarchia data dal sax. Questo passaggio è più realistico e i musicisti suonano "insieme" in modo decisamente convincente.
Non posso far di più per descrivervi i benefici che ho sentito apportare dal CDi al mio sistema. Per 28 Euro (56000 lire) (16 Euro per l'upgrade), poco più del costo di un cd, l'ultima incarnazione Statmat aumenta di un grado il coinvolgimento della riproduzione.
Un'ora o due più tardi e con due molle cambiate la sospensione molleggiava perfettamente nel piano verticale. Ho quindi ripetuto il confronto tra il sistema originale e quello con il distanziatore nuovo e sì, la differenza c'era ed ora era più udibile.
Senza ripetere la recensione di Geoff è sufficiente dire che con il nuovo mat installato il palcoscenico era più largo, la musica più trasparente con gli strumenti con più aria intorno e più musicalmente legati. Il mat "incrinato" dava un suono più chiuso con un equilibrio tonale spostato verso il basso. Giusto per avere un altro parere ho chiesto un'opinione ad un mio amico facendo un semplice confronto A/B sul mio sistema ed egli ha confermato le differenze da me riscontrate.
La cosa intrigante in questa esperienza è non tanto che il Ringmat funzioni ma che la semplice sostituzione di un distanziatore migliori il suono! E non ho idea del perchè.
Geoff, nella sua recensione, ha riscontrato un piccolo miglioramento utilizzando l'LP Statmat e il Ringcap che fanno parte del pacchetto. Mi sono convinto che questi, insieme, apportano benefici nel mio sistema.
Ho avuto la conferma solo recentemente quando ho avuto una copia in vinile di "What's the Story" degli Oasis. Ho la versione CD di questo lavoro da anni e ho provato vari metodi per domare l'asprezza degli alti di questa registrazione.
Ho avuto buoni risultati sia con l'Aurex che con lo Statmat. Comunque la versione in vinile elimina questo problema. Le informazioni ad alta frequenza (e il ritmo di basso e batteria) diventano più chiare utilizzando Statmat e Ringcap.
Una piccola controindicazione: ho notato che qualche volta, alla fine del disco, la testina tocca il bordo del Ringcap; ciò mi fa balzare ogni volta in piedi ad alzare il braccio per evitare che ciò accada.
Capisco però che le misure dell'oggetto sono dettate da considerazioni geometriche e che queste non si possano cambiare senza inficiarne l'efficacia. Sto utilizzando una AT33e che ha un corpo abbastanza largo e tocca il Ringcap solo con alcuni dischi; è solo per tenerne conto.
I prodotti Ringmat sono giusto due esempi di elementi di ottimizzazione che apportano benefici quantificabili con una spesa ragionevole. Io istintivamente uso questi oggetti anche se ciò aumenta le variabili in gioco.
Un elemento di ottimizzazione indirizzato ad agire su una determinata interazione d'energia, con la sua presenza quasi certamente andrà a crearne altre. Tutti gli elementi hanno una massa o possono interagire con campi elettrici o assorbire luce e così via, quindi i loro effetti sul suono (se ce ne sono) saranno il risultato di un'interazione complessa con il sistema e l'intorno.
È questa complessità che influisce sul risultato finale e genera a volte, a mio parere, lo scetticismo di alcuni.
Adesso sto sperimentando varie idee per supporti che utilizzino materiali assorbenti e che costino poco. Naturalmente quando si sperimenta con questo tipo di elementi esiste il rischio che non ci sia un effetto udibile, ma la spesa è relativamente piccola e il risultato può essere un upgrade almeno uguale a quello ottenuto con un cambio di cavo o provando un componente "fondamentale" differente.
Lo scettico o colui che non vuole rischi non saprà mai cosa possa perdersi. Un'ultima cosa: chi penserebbe a comprare una macchina senza ammortizzatori?
P.S. Alcuni lettori che hanno già il Ringmat system potrebbero avere il distanziatore giallo "incrinato" in modo simile a quello qui riportato. Ecco di seguito il comunicato della Ringmat Development:
Se ci sono distanziatori gialli o chiari difettati ancora in circolazione questi dovrebbero essere un piccolo gruppo spedito nei mesi di Febbraio/Marzo 1999.
Dovrebbe essere facile riconoscerli: confrontate il suono ottenuto utilizzando 2 distanziatori scuri da 0.125 mm (2 x 0.125 = 0.250mm) con quello ottenuto utilizzandone uno chiaro (0.250 mm), analogamente fate lo stesso confronto utilizzando un distanziatore giallo da 0.500 mm e poi un distanziatore chiaro (0.250 mm) più due scuri (0.125 mm) in totale (0.250 + 0.125 x 2 = 0.500 mm).
Nell'effettuare questo test lo spessore totale dovrebbe essere corretto in modo da raggiungere un angolo di lettura dello stilo molto preciso e la fase del segnale inciso sul solco dovrebbe essere la stessa che esce dal sistema; se siete in dubbio fate la prova due volte una con la fase assoluta settata a 0° e una con la stessa settata a 180° (scambiando i cavi rosso-nero sui diffusori).
Dato che i distanziatori gialli e quelli chiari sono di un materiale diverso da quelli scuri sistemi molto rivelatori potrebbero comunque, anche se lo spessore raggiunto è uguale) evidenziare piccole differenze, ma queste dovrebbero essere rese ovvie dalla piattezza della riproduzione e dalla "forma" delle note se qualche distanziatore giallo o chiaro avesse qualche problema. Se avete questo sospetto contattateci.
Copyright 2000 Steve Davey - https://www.tnt-audio.com
Traduzione: Giovanni Aste
Come stampare questo articolo
[ TNT | Redazione | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]