Editoriale di marzo 2025

Google e Samsung alleati per lanciare Eclipsa Audio

[Eclipsa Audio]

Autore: Lucio Cadeddu - TNT-Audio Italia
Pubblicato: marzo, 2025

Siccome non ne avevamo avuto abbastanza di nuovi formati di audio “spazializzato” o “immersivo”, come si usa dire, ecco che arriva Eclipsa Audio, prodotto nientemeno che da Google e Samsung, in collaborazione con Alliance for Open Media, un'organizzazione no-profit costituita sia da grosse aziende che da centri di ricerca, universitari e non. Un elenco di chi c'è dietro si può trovare qui.

L'Alliance for Open Media, come il nome stesso lascia supporre, è un'organizzazione che si propone di sviluppare formati multimediali open-source, cioè disponibili a tutti gratuitamente senza royalties. Questa è una grande sorpresa, visto che - a parte rari casi - chi sviluppa un tipo di supporto poi ne concede l'utilizzo dietro pagamento di profumatissime royalties, si pensi anche solo al CD, per capirci. Si può ben intuire che un nuovo standard, per affermarsi, può solo contare su due aspetti: che sia effettivamente ben realizzato e applicabile su qualunque piattaforma e che sia open-source, ovvero privo di costi di licenza. Sarà davvero così? Scopriamolo.

Eclipsa Audio è il diretto concorrente del Dolby Atmos, e guarda caso i Dolby Laboratories non fanno parte dell'organizzazione di cui sopra. A partire dal 2025, i creatori di contenuti Eclipsa Audio potranno già caricare i propri video su YouTube. La prima azienda del settore ad adottare Eclipsa Audio è Samsung, che sta integrando la tecnologia nella sua gamma di TV del 2025, dalla serie Crystal UHD ai modelli di punta premium Neo QLED 8K. Google e Samsung lanceranno tuttavia un programma di certificazione e licenza del marchio (toh!) nel 2025 per fornire garanzia di qualità a produttori e consumatori per i prodotti che supportano Eclipsa Audio (sì, lo so, sembrava troppo bello per essere vero).

Per semplificare la creazione di file Eclipsa Audio, in primavera (2025) sarà reso disponibile un plugin Eclipsa Audio completamente gratuito per AVID Pro Tools Digital Audio Workstation. Secondo i piani di Google è prevista l'integrazione della riproduzione nativa di Eclipsa Audio sul browser Google Chrome e su TV e soundbar di più produttori più avanti nel 2025. Il supporto Eclipsa Audio arriverà anche in una prossima versione di Android AOSP.

Ne abbiamo davvero bisogno?

Se avete letto i miei precedenti editoriali sull'audio spazializzato, conoscete bene il mio punto di vista. Tuttavia, vorrei riportare quanto dichiarato da Google e Samsung nella pagina ufficiale di Eclipsa Audio, perché è pericolosamente significativo:

In the real world, we hear sounds from all around us. Some sounds are ahead of us, some are to our sides, some are behind us, and - yes - some are above or below us. Spatial audio technology brings an immersive audio experience that goes beyond traditional stereo sound. It creates a 3D soundscape, making you feel like sounds are coming from all around you, not just from the left and right speakers

In altre parole, sembra proprio che questo suono stereofonico dia loro molto fastidio, perché - sempre secondo loro - i suoni nel mondo reale arrivano a noi da tutte le direzioni. Purtroppo, quando si parla di musica, tutto ciò è palesemente FALSO. La musica, in una sala da concerto, in un pub fumoso, o in uno stadio ci arriva di fronte e NON ci circonda in alcun modo, tanto meno ci arriva da sopra o da sotto. Ci arrivano suoni riflessi, certo, ma arrivano comunque riflessi dalle pareti, dal pavimento e dal soffitto quando si riascolta il tutto in ambiente domestico. Mi chiedo se questi signori abbiano mai assistito a un concerto, di qualunque genere esso sia. Forse ascoltano musica solo in discoteca o in auto dove, in effetti, i suoni arrivano da ogni angolo. Non solo, ma immagino la felicità degli ingegneri del suono che si dannano per realizzare una buona ripresa stereofonica, sapendo che tutto sarà poi distrutto, mescolato e shakerato in fase di riproduzione.

L'unico aspetto vagamente positivo di questa corsa alla finzione audio è la possibilità fornita da queste nuove tecnologie di superare i compromessi di sistemi di riproduzione limitati per loro natura, come cuffie, soundbar o simili. Quando non viene lasciato alla stereofonia lo spazio fisico per generare la sua magia, ben venga anche una finzione di questo tipo. Capiamoci: non si tratta di opporsi al nuovo per partito preso, si tratta di opporsi a una tecnologia che parte da presupposti sbagliati. Sarebbe come realizzare un sistema di visione che ci consenta di vedere simultanamente sia davanti a noi, che dietro o di lato. Potrà anche essere utile, ma è contro natura. Sarà forse “...la musica che gira intorno” di Ivano Fossati?

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