Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 27/4/2024 - 4/5/2024

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  1. Upgrade tecnologico ma soprattutto del suono
  2. Linux e audio digitale
  3. Pre phono esterno al 99%!
  4. Effetti della musica sul corpo umano
  5. Keith Richards...quanto ancora si diverte a suonare?
  6. TNT Preambolo come ampli cuffia
  7. Scelta full range
  8. Abbinamento con Elac Debut REF 6.2
  9. Stampa indipendente
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Upgrade tecnologico ma soprattutto del suono
Innanzitutto GRAZIE! Grazie per l'energia ed il tempo che dedicate a questo progetto, senza scopo di lucro e senza costruttori che invitano a buone recensioni dei loro prodotti.
Vi seguo da tantissimi anni ed ho sempre apprezzato la vostra filosofia del rapporto qualità/prezzo, filosofia che incoraggia anche chi ha meno risorse ad avvicinarsi ad un suono di qualità. Ascolto musica da più di 40 anni e ho avuto la fortuna di suonare per molti anni la batteria e di incidere alcuni CD (anche se a livello poco più che amatoriale), che mi ha consentito di esplorare questo mondo anche con una visione diversa.
Ho iniziato ancora adolescente con un monomarca Scott, passando per molteplici marche più o meno note, senza mai eccedere nel costo. L'ultimo impianto era un Arcam Solo Neo (ho sempre amato gli All in One, soprattutto per la facilità d'uso, vista anche la mia pigrizia) che pilotava una coppia di Kef Q15.2 ed un sub Rel Q 150. Ero discretamente contento del suono, più della pulizia, meno della dinamica. Poi in questi giorni mio figlio ha traslocato e per incastri vari gli ho regalato l'Arcam e provvisoriamente ho ritirato fuori il Trends Audio TA 10.1 che giaceva da un po' in un cassetto...e qui ho avuto l'illuminazione!
Possibile che le dinamiche, gli attacchi/chiusure e l'immagine siano decisamente migliori? O io sono impazzito? Poi certamente manca un po' di pulizia, specialmente a volumi un po' più alti (cosa che faccio spesso), ma il confronto con l'Arcam mi è sembrato impietoso. E qui parto con la domanda. Mantenendo per ora le mie casse (che cambierò poi in previsione di un trasloco tra un paio di anni), vorrei fare un upgrade tecnologico e qualitativo ma che mi dia le stesse emozioni del TA10.
Pensavo ad un All in One con Streamer integrato oppure ad una accoppiata Ampli + Streamer, possibilmente della stessa marca, in modo da poter comandare tutto con lo stesso telecomando (la pigrizia ...); per ora non necessito del lettore CD in quanto riciclerei un dignitoso Onkyo C7030 e non ho neppure bisogno di un ingresso Phono, avendo venduto tutti i vinili parecchi anni fa.
Ascolto soprattutto musica Rock, di tutti i tipi (tramite CD o liquida con abbonamento Tidal) ed apprezzo un suono brillante e dinamico, anche a discapito della troppa purezza. Secondo lei, su che marche potrei indirizzarmi, rimanendo in un budget entro i 2.000 euro? Ovviamente prima di ogni incauto acquisto cercherò di andare ad ascoltare di persona i prodotti, portandomi le mie casse.
Grazie mille per l'attenzione e per la pazienza.
Alfredo - E-mail: alfie64 (at) libero.it

LC
Caro Alfredo,
vedo con dispiacere che anche tu sei uno dei tanti che teneva un Trends (o un T-Amp) nel cassetto. Acquistato per curiosità, perché tutti ne parlavano bene, e non compreso appieno il potenziale, è stato relegato nel cassetto delle “curiosità”. Ed è un peccato, come avrai notato, perché quell'amplificatore è straordinario. Come mai te ne sia accorto solo ora (e ti stupisci pure!) resta per me un mistero. Comunque...meglio tardi che mai! L'unico problema del Trends TA-10 è la sua bassa potenza, che, a volumi alti, ovviamente sconfina nella distorsione e nella compressione dinamica, quella che tu invece chiami mancanza di pulizia. Ora, prima di spendere 2000€ in un'accoppiata ampli+streamer, io sostituirei i diffusori, economici all'epoca e ormai abbastanza superati. Facciamo 1000 per i diffusori e altri 1000 per ampli e streamer? Quest'ultima accoppiata potrebbe essere trovata in casa Argon, spendendo metà di questa cifra, tra l'altro. Abbiamo recensito sia ampli che streamer di casa Argon con ottimi risultati. In alternativa, un all in one di casa Cocktail Audio e passa la paura. Per i diffusori c'è solo l'imbarazzo della scelta. Ancora Argon, volendo un sistema monomarca, che mi sembra tu prediliga, oppure qualcosa ancora di casa KEF, marchio che conosci già, Indiana Line, Monitor Audio o altre marche note. Eliminerei il sub e prenderei dei diffusori da pavimento.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Linux e audio digitale
Buongiorno Direttore. Ti invio questo mio contributo sull'audio digitale, sulla mia esperienza relativa all'audio digitale su computer.
Spesso si fanno sottili disquisizioni sulle qualità dei vari convertitori o DAC, usati per ascoltare la musica digitale, o liquida che dir si voglia. Si leggono accese diatribe tra i fautori dei processori Burr Brown, contrapposti ai Sabre o altri. A monte di tutte queste questioni, che sono comunque sfumature, anche se in alcuni casi significative, c'è un problema grande come un macigno: come tratta (o maltratta) il segnale audio il sistema operativo del computer, in assenza di particolari accortezze.
Per praticità, qualsiasi SO, che sia Windows, MacOs o Linux, tende ad uniformare tutto quello che arriva sotto forma di audio, in un'unica frequenza di campionamento, tipicamente 44.1 kHz, e con una determinata precisione, in genere 16 bit, in modo da poter gestire facilmente tutti i segnali in ingresso. D'altra parte i vari sistemi operativi sono fatti per gestire i processi più disparati e l'audio non è l'aspetto più importante, quindi...basta che si senta decentemente.
La frequenza è spesso modificabile manualmente, ma sempre unica rimane, e, in ogni caso significa che il SO effettuerà un ricampionamento di tutti i segnali in ingresso con caratteristiche differenti, ma, come vedremo più avanti, non è detto che i file teoricamente già OK, passino indenni questo trattamento. Nella mia collezione musicale ho registrazioni in formato cd audio (44,1/16) e altre in alta definizione (48 - 88,2 - 96 ecc...), alcune di queste verranno ricampionate dal SO prima di essere inviate al DAC.
Insomma spendiamo fior di quattrini per scegliere un convertitore sofisticato e a questo viene inviata della “porcheria”. Fatta questa premessa, racconto la mia esperienza personale: sono molti anni che utilizzo musica liquida su computer, impiegando dei vecchi portatili con Linux, più o meno dai tempi dei primi processori Pentium.
Fino a tre anni fa ho usato una vecchia scheda Edirol UA25, con il player Clementine. L'ascolto era soddisfacente anche se notavo che i pochi file a 96 kHz di cui disponevo, non sembravano suonare meglio di quelli a 44,1. Avevo anche notato che le volte in cui usavo, al posto di Clementine, il “demone” MPD tramite una interfaccia grafica, il suono mi sembrava migliore, però, anche per pigrizia, non avevo mai approfondito la questione.
Faccio una digressione per spiegare come funziona l'audio sui sistemi Linux. In condizioni normali, Linux usa un server audio, nel caso delle release più diffuse si tratta di Pulseaudio, che effettua anche il famigerato ricampionamento di cui ho parlato più sopra. Il suono nei sistemi Linux è comunque gestito da ALSA (Advanced Linux Sound Architecture), ma in molti casi, Pulseaudio si interpone ed invia ad ALSA il segnale già trattato.
La differenza tra i due sistemi, il player Clementine ed MPD, era che il primo usava Pulseaudio, il secondo inviava il segnale direttamente ad ALSA. Il problema mi si è presentato in maniera palese circa tre anni fa, quando ho “pensionato” la vecchia Edirol in favore di un Topping E30. Il Topping è dotato di display con indicazione della frequenza di campionamento, e per tutti i file riprodotti da Clementine, compariva la frequenza di 44,1 a prescindere dalla frequenza nativa, cosa che non accadeva quando utilizzavo MPD.
Con il nuovo convertitore, più raffinato come qualità di riproduzione, le differenze risultavano decisamente amplificate ed ho potuto notare una resa migliore con MPD, anche dei file a 44,1. Ho scoperto poi, che Pulseaudio, per non sbagliarsi, tratta (o meglio maltratta) comunque tutti i segnali, anche quelli a 44,1, che potrebbero essere inviati al convertitore così come sono. A questo punto la soluzione sarebbe stata lasciar perdere Clementine ed usare in maniera stabile MPD. MPD è un processo (daemon o demone) che viene lanciato da Linux all'avvio, occupando pochissime risorse, poi, per ascoltare la musica bisogna installare un player che fa da interfaccia con l'utente. Ci sono diversi software di questi tipo, alcuni molto “basic”, che funzionano da terminale a riga di comando, altri invece hanno una piccola interfaccia grafica, che può essere però poco pratica, se si dispone di una raccolta con qualche migliaio di album, di centinaia di autori, come nel mio caso.
Il problema l'ho risolto cercando un player che inviasse il segnale direttamente ad ALSA, senza passare per Pulseaudio, e che allo stesso tempo fosse comodo e gradevole per gestire la collezione audio. Così, cercando in rete, ho trovato Strawberry, che è un player che conserva tutte le impostazioni di Clementine (da cui deriva), permettendo però di inviare il segnale direttamente ad ALSA. E' sufficiente nelle impostazioni, selezionare output to a sound card via ALSA, per risolvere il problema in maniera definitiva.
Per il resto Strawberry, che è un fork di Clementine, ne mantiene tutte le principali caratteristiche.
Aggiungo che in passato, anche Clementine aveva questa opzione, che purtroppo, nelle ultime versioni, è stata eliminata.
Per chi pensasse di risolvere questo problema su Windows, usando la versione di Strawberry per questo SO, non ho buone notizie: questa funzione, visto che il funzionamento del server audio è differente, non è implementata, quindi bisognerà trovare una strada differente, che può essere quella di usare appositi driver.
Leonardo - E-mail: fileo (at) iol.it

LC
Caro Leonardo,
grazie per l'eccellente dritta! Gli audiofili linuxiani ringrazieranno. Hai mai provato a installare
Audiophile Linux? Consente di realizzare un server musicale di alta qualità in pochi passi e a costo praticamente zero. Ne abbiamo parlato qualche anno fa, quando si è resa disponibile la sua release definitiva.
Grazie per il feedback e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Pre phono esterno al 99%!
Buongiono Direttore, sono rimasto molto colpito dalla sua
risposta relativamente al "consiglio" di usare un pre fono esteno al posto di quello interno al mio amplificatore integrato... non tanto perchè è un Mcintosh... ma in quanto ha detto che nel 99% dei casi un buon pre fono esterno migliora la situazione... ma... come mai? Così tanti? Tutti gli amplificatori integrati hanno un ingresso fono "scarso"? Ma non lo sanno i costruttori? C'è qualche motivo "tecnico"? A questo punto sarei anche curioso di sapere quali (pochi) amplificatori rientrano nell'1%!
La ringrazio se vorrà rispondermi e grazie sempre per tutto il tempo che ci dedica!
Cordialità,
Antonio - E-mail: gino.antonio (at) libero.it

LC
Caro Antonio,
mi sembra strano che questa mia affermazione ti sconvolga così tanto, si tratta di un fatto ben noto sin dalla notte dei tempi. I pre fono esterni hanno a disposizione spazi e alimentazioni tipicamente non disponibili per le schede fono interne. In più, lo stadio phono tratta segnali di bassissimo livello, dell'ordine delle frazioni di milliVolt, estremamente delicati e facilmente influenzabili da fattori esterni. Tenere tutto all'esterno di un apparecchio complesso come un amplificatore integrato è sempre una buona idea. Dovresti, a maggior ragione, meravigliarti del fatto che esistano anche DAC separati, allora. Non bastano quelli interni a un lettore CD? E il segnale trattato da un DAC è di diversi ordini di grandezza più elevato e molto meno contaminabile di quello gestito da un pre fono! Eppure esistono e nessuno si meraviglia della loro esistenza. Sull'ultima domanda, che è chiaramente una provocazione, glisso elegantemente. Ho scritto 99% per dare un'idea, tutto qua. Lo so che voi audiofili volete le Tavole della Legge, scritte su pietra e assolutamente immodificabili, ma io non sono Mosè.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Effetti della musica sul corpo umano
Buongiorno Lucio,
ti segnalo un interessante
studio sull'ascolto musicale pubblicato recentemente sulla rivista iScience.
Giovanni - E-mail: giopuleo (at) libero.it

LC
Caro Giovanni,
grazie per l'interessante segnalazione! L'articolo dimostra, in parte, cose che noi appassionati sappiamo già, ovvero che l'effetto della musica si estende a tutto il corpo e non solo al cervello, in determinate condizioni. Sarebbe stato interessante valutare le differenze di reazione alla stimolazione sonora effettuata con mezzi differenti, ad esempio cuffie vs diffusori acustici, e poi anche al variare della qualità della pressione sonora. Non mi sorprende neanche che il lavoro dimostri che brani musicali che contengono accordi a bassa prevedibilità associata a un elevato fattore sorpresa - o viceversa - siano quelli indicati come più gradevoli. I compositori più bravi hanno saputo e sanno bene come sfruttare queste caratteristiche.
Grazie per il prezioso feedback,
Lucio Cadeddu

Keith Richards...quanto ancora si diverte a suonare?
Buongiorno Direttore,
le segnalo questo
video. Non è né la novità del mese o dell'anno, è uno dei matusa della musica ed anche il brano non è certo una novità, ma quello che più mi ha colpito vedendo il video è come nonostante l'artrite evidente alle mani che sicuramente non gli permettono di suonare come vorrebbe Keith Richards sprizzi entusiasmo quando suona e canta, quando si dice la vera passione ed amore per la musica.
Non mi esprimo sulla qualità della performance, chissà se l'audio è davvero la registrazione della sua chitarra anche se mi piace credere di sì: in questo video vedo una persona che continua a suonare per il puro piacere di farlo, come altri suoi coetanei che strimpellano in giro o ricompongono la band dei tempi del liceo/università una volta in pensione per il puro piacere di suonare.
Un saluto!
Nicola - E-mail: nicola.giada (at) gmail.com

LC
Caro Nicola,
l'eterno Keith Richards stupisce sempre! Questa sua cover di “I'm Waiting For The Man” di Lou Reed è molto carina. Il fatto che questi ragazzini suonino ancora nonostante l'età da INPS, considerazioni economiche a parte, dimostra che la passione per la musica ce l'hanno nel sangue. Non sono un fan delle vecchie glorie, e continuo a cercare sempre stimoli musicali nuovi ma, comunque, tanto di cappello!
Grazie per la segnalazione,
Lucio Cadeddu

TNT Preambolo come ampli cuffia
Buongiorno, il progetto
TNT Preambolo composto da un jfet e bjt. Si può utilizzare anche per pilotare cuffie commerciali a 32 ohm?
Se posso approfittare ancora della gentile disponibilità, siccome sono un appassionato "Naif", non capisco il transistor emitter follower (quello di uscita che eroga corrente e funge anche da adattatore di impedenza) come viene polarizzato.
Di nuovo grazie e un caro saluto.
Flavio - E-mail: flavy1963 (at) gmail.com

GP
Caro Flavio,
temo di no, è progettato come preamplificatore a basso livello e bassa corrente. La polarizzazione è attraverso R107. Ovviamente la base è a una tensione abbastanza lontana da 0V, ma così è accoppiato direttamente al JFET evitando un condensatore sul percorso del segnale, e la tensione in uscita è comunque bloccata da C103.
Spero di esserti stato utile,
Giorgio Pozzoli

Scelta full range
Carissimo Lucio,
Come stai? Spero che il mio messaggio ti trovi bene. Oggi ti disturbo per una domandona! Siccome mi hanno rubato tutto lo stereo con le mie adorate
TNT BFB per riprendermi dallo shock e dal dispiacere mi sono tuffato in rete comprando quelle che ho pensato essere i degni sostituti delle FE 206EN oramai introvabili, gli FE206NV2. Comparando però i data sheet vedo che ci sono notevoli differenze, quella più evidente sul litraggio del cabinet, un 60% in meno quello che dovrei realizzare con il nuovo speaker.
Ho acquistato di getto un fullrange speaker che non sarà mai come il mio amato TNT BFB? Per realizzare il diffusore seguo le specifiche del data sheet Fostex per il bass reflex type enclosure o hai altri suggerimenti/consigli?
Spero che tu abbia tempo per rispondermi, grazie :o)
Cordialmente,
Giulio - E-mail: giulio.giampellegrini (at) gmail.com

LC
Caro Giulio,
mi spiace per la tua disavventura! Mi sorprende che i sistemi HiFi possano essere oggetto di attenzioni di ladri d'appartamento! Ancor più se pensiamo che i tuoi diffusori erano autocostruiti e pertanto praticamente invendibili! Un raro ladro audiofilo? Comunque sia, vedo che non ti sei perso d'animo, hai fatto benissimo. Per quanto riguarda il cabinet, io credo che sia una buona cosa quella di costruirlo seguendo le specifiche indicate da Fostex, immagino sappiano bene quale sia il volume necessario per ottenere le migliori prestazioni. Semmai, puoi scegliere tra bass reflex e tromba a caricamento posteriore, che realisticamente ti darà i risultati migliori in gamma bassa. Ti allego i due progetti relativi a questi due schemi differenti. Certo, la tromba a caricamento posteriore è più complicata da realizzare e più ingombrante, ma potrebbe valerne la pena. Ho visto che la risposta in frequenza del driver è abbastanza appuntita verso la gamma medio-alta, un basso più “importante” potrebbe riequilibrare al meglio il tutto, pensaci. I piani dettagliati li trovi qui.
Da quel che capisco, comunque, questo nuovo 206 dovrebbe essere un bel passo avanti rispetto a quello vecchio delle tue BFB.

[Fostex FE206NV2]

Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Abbinamento con Elac Debut REF 6.2
Buongiorno direttore,
possiedo un impiantino composto da amplificatore Denon pma-600ne, lettore cd sempre Denon dcd-600ne e diffusori acustici Elac Debut Reference dbr62 comprati recentemente per sostituire le Elac debut b6.2. La stanza è di circa 9 mq. Gentilmente vorrei sapere un suo parere sull'abbinamento dei componenti e di quante ore hanno bisogno i diffusori per il rodaggio.
Cordiali saluti,
Santino - E-mail: santinocrivellone (at) yahoo.it

LC
Caro Santino,
direi che i diffusori siano molto al di sopra della qualità delle due oneste elettroniche Denon, ma questo non è un problema. Significa soltanto che il tuo lettore e il tuo ampli non vedranno alcun collo di bottiglia collegato a valle di essi. Per quanto riguarda il rodaggio, direi le consuete 30 ore a volume sostenuto dovrebbero essere più che sufficienti. La differenza rispetto alle tue precedenti 6.2 base dovrebbe essere evidente sin da subito. Se così non è, e immagino così sia, altrimenti non mi avresti scritto, probabilmente qualcosa nell'installazione o nell'ambiente sta limitando le performance delle DBR 62. Una foto dell'ambiente, dell'installazione delle casse e del punto d'ascolto mi avrebbero aiutato a intuire eventuali problemi in questo senso. In 9 mq potrebbe essere che i diffusori non abbiano abbastanza aria intorno per esprimersi al meglio. Come ho scritto nella recensione, le DBR 62 sono diffusori sì economici, ma pretenziosi, nel senso che per esprimersi al meglio necessitano di qualche attenzione in più rispetto a quelle che tipicamente si riservano a diffusori in questa fascia di prezzo. Suoneranno meglio con altre elettroniche? Sicuro!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Stampa indipendente
Gentile direttore,
le rubo qualche minuto del suo tempo per segnalarle, non un prodotto per ascoltare musica, ma una
rivista.
Il motivo è riportato nelle ultime righe dell'articolo dove dice:

“Zafferano continuerà a difendere la sua idea di nicchia solitaria del libero giornalismo reputazionale, rafforzando i tre plinti sui quali si basa: assoluta gratuità, rifiuto della pubblicità, modello di funzionamento stile process company”
Ci sono grandi affinità con la sua creatura, unica nel panorama informativo, che ha fatto crescere con amore e passione in questi difficili anni.
Grazie per l'appassionato tempo che ci dedica.
Cordiali saluti.
Mario - E-mail: dott.marionardi (at) gmail.com

LC
Caro Mario,
grazie per l'interessante segnalazione, per questa rivista che non conoscevo. È bello sapere di non essere i soli idealisti nel panorama giornalistico italiano. Ho dato un'occhiata e mi sembra molto interessante. Quel che non mi è chiaro è il motivo per il quale chiedano ai lettori di abbonarsi per leggere gli articoli, seppur l'abbonamento sia a titolo gratuito. La lettura di quasi tutto, infatti, sembra essere riservata ai soli abbonati. La pagina dove dovrebbero esserci gli approfondimenti sull'abbonamento mi ha restituito un errore 404 Page Not Found. Comunque sia, l'importante è che si faccia giornalismo e informazione, realmente indipendenti, tutto il resto è abbastanza superfluo.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buongiorno Lucio, sono un ammiratore di Stevie Wonder e la canzone con Gary Clarke Jr. che hai segnalato sull'ultimo numero di TNT-Audio me l'ero persa. Non siamo ai livelli degli anni '70 ma è comunque un gran bel sentire, grazie.
Vorrei ricambiare con Mood Swing l'ultima uscita di Marcus King, un ragazzo che per la sua timidezza e per il suo fisico mi sta molto simpatico. Qui scompagina le carte lasciando da parte gli assoli di chitarra e il rock blues per avventurarsi in territori soul che sembra gli si addicano ancora di più.
Spero non ti sia venuta la "stanca" di ascoltare tutto ciò che i lettori pensano che meriti essere ascoltato. Ma chi di noi pensa di ascoltare brutta musica?
Cari saluti,
Stefano - E-mail: epobon (at) yahoo.it

LC
Caro Stefano,
mi fa piacere che la segnalazione musicale di qualche settimana fa ti sia piaciuta, ma meriti un piccolo, seppur benevolo, rimprovero, perché il tuo amato Marcus King è stato segnalazione musicale della settimana proprio qui su TNT-Audio già a metà settembre 2023 (vedi
Vol. 1011), dopo l'uscita del penultimo lavoro Young Blood. Quindi, con me, sfondi una porta aperta nel considerare Marcus King meritevole di grande attenzione :-)
Continua a seguirci (con più costanza!) e grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Bill Frisell, leggendario chitarrista jazz, si avventura in territori orchestrali, con il suo nuovo album Orchestras, con l'orchestra Brussels Philharmonic e con l'Umbria Jazz Orchestra. Questa è Throughout.

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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