Autore: Werner Ogiers La mostra di Bristol, quest'anno,
si annunciava senza troppe novità significative. Forse era solo
la riproposizione dell'esposizione di Heathrow, a Londra. E chi sono
io per lamentarmi per questo? Il tempo comunque era bello, abbiamo passato
quattro giornate divertendoci e inoltre c'erano tre nuovi modelli di
giradischi nell'esposizione: di uno sapevo già qualcosa (da oltre
un anno), gli altri due sono stati una novità assoluta.
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Iniziamo con l'Avid. Su richiesta del suo distributore giapponese, la TEAC, Conrad Mas ha creato un qualcosa di così diverso dai precedenti modelli Volvere e Acutus che non assomiglia neanche lontanamente ad un prodotto Avid. Il giradischi, ancora senza un nome, è un affare a forma di ragno con cinque piedini che escono fuori da un cuscinetto centrale. Tre sostengono questo cuscinetto attraverso delle molle prese dal Volvere mentre gli altri due sono in effetti delle guide che supportano ognuna una base per il braccio ed il braccio relativo. Secondo la versione ordinata, i piedini e le guide sono dimensionate per sostenere bracci da 9 e/o 12 pollici, la versione più economica e più piccola costa 1100 sterline. | |
Quindi entriamo nella sala della Michell Engineering. E vediamo il TecnoDec. Prendete il vassoio nero del modello Gyro ed azionate dolcemente il suo motore CC. Ora prendete un cuscinetto rovesciato di una dimensione simile. Accoppiateli ad una base acrilica, ed avrete il Tecno. E' la nuova offerta della Michell, pensata per stare nella categoria inferiore a quella del Gyro SE. Con un prezzo onesto, questo modello può essere il successore dei modelli Syncro e Mycro di Yore, e "spiritualmente" è molto simile ad un discendente del Focus One: non ha la sospensione. Desidererei molto averne uno. Ho detto abbastanza. | |
Tra le nuove offerte di John abbiamo trovato un braccio RB-250 Michell modificato, con un contrappeso completo e regolabile con precisione e con il cablaggio rifatto. Devono essere ancora stabiliti nome e prezzo del braccio. C'era pure l'alimentatore VC per il Gyro e nient'altro: ormai fuori produzione, per sempre. E' stato sostituito con una piccola scatola grigia che è confusamente chiamata "HR" (marca di sigarette), e che contiene un nuovo circuito di alimentazione che dovrebbe "fumarsi" il vecchio modello VC. Anche le HR da ora in poi saranno un po' più costose. Il design del cilindro del VC è ancora usato sulle serie di giradischi Orbe (con reazione tachimetrica), ma questi alimentatori sono ora conosciuti come "Orbe Controllers". | |
I co-abitanti di sala della Trichord non avevano in mostra nuovi prodotti ultimati, anche se il nuovo concetto di alimentazione menzionato in precedenza ha trovato alla fine il suo posto nei preamplificatori Orca, Dino, e Delphini. Il finale utilizzato era un prototipo digitale, ma non ci sono programmi aziendali per la sua commercializzazione. | |
Sull'altro lato del corridoio Stig Bjorge della Scantech aveva in mostra la nuova cartuccia magnetica UKP900 della Lyra, la Argo color verde-rana, e lo stadio fono MC Erodion della Lyra quasi finito e quindi ancora non acquistabile, progettato da Jonathan Carr della Connoisseur Definitions. Il giradischi frapposto tra stadio fono e cartuccia era un TecnoDec! | |
Ripreso il percorso e in prossimità di un angolo, da Henley, quasi nascosto, c'era la sorpresa più grande di tutte: 5 nuovi giradischi Radius della Roksan e un braccio monoperno Nima. Realizzati in strati circolari di acrilico, i 5 giradischi non assomigliano affatto ad alcun modello Roksan più vecchio, sebbene la mancanza della sospensione sembra naturalmente il motore trainante dell'azienda. Anche il Nima è interessante, ben costruito in acrilico come le altre parti del braccio. | |
Altre novità della Roksan sono state l'amplificatore integrato Kandy serie III ed il lettore DVD, mostrati insieme ad un giradischi Pro-Ject RPM6 e casse Vienna Schonberg. | |
I prodotti Pro-Ject sono cambiati (per chi non conosce già l'amplificatore integrato PJ uscito parecchi anni fa). Il Prebox e il Powerbox sono formati da nuovi minuscoli componenti per l'amplificazione così come il Phonobox SE visto lo scorso anno. | |
Ci spostiamo quindi alla ProAc. Ed abbiamo ancora il lancio di due nuovi prodotti. La Tablette siglata Reference 8 è un Reference 8 a livello audiofilistico. Utilizza uno spettacolare driver per i bassi autocostruibile con magneti a barre invece che con quelli solitamente rotondi, e conseguente miglioramento della messa a fuoco e minor distorsione. Queste le cose più piccole..... | |
E allora cosa dire per le Response D80? Secondo prodotto innovativo ProAc nelle nuove serie D, molto apprezzabili, questi grandi diffusori ProAc tracciano una strada diversa intrapresa da questo costruttore. Questo sistema si posiziona subito sotto le enormi Response 4, con le quali condivide l'architettura composta da due woofers, due midrange a cupola ed un tweeter a cupola. La cosa sbalorditiva è che, anche in un sala d'albergo non ottimale per il suono, questo è il primo grande diffusore che ho incontrato che può suonare in un modo incredibilmente realistico, sia a bassi che ad alti livelli d'ascolto, e questo senza alcun tipo di disturbi, che normalmente riscontro in costosissimi sistemi high-end. Lo adoro, ma non posso proprio permettermelo. | |
Gallo aveva in mostra l'interessante e sorprendentemente piccolo Due con il suo strano tweeter a foglia (credo sia il Linaeum). Aggiunti alla linea c'erano gli A'Divae sferici, ed i suoni riprodotti erano relativamente piacevoli. | |
In una sala, dietro le porte chiuse e con ingresso a pagamento come loro abitudine, Naim faceva sentire il CDS3 nuovo di zecca e al top della categoria dei lettori CD, che ora utilizza i DAC PCM1704 della Burr Brown. Inoltre c'era in mostra il finale monoblocco NAPV142. | |
Un ossequio alla B&W: ha esposto un multicanale sotto gli auspici del guru della registrazione, Tony Faulkner. Impiegando elettroniche di prima fascia Classe (compreso il SACD), le Nautili Segnature 800 come diffusori frontali e le Segnature 805 per quelli posteriori, e come sorgente incisioni prelevate dall'hard-disk, il suono non mi ha colpito veramente nonostante l'ambiente fosse relativamente tranquillo e controllato. Era alto ed estremamente dinamico, ma col rischio di frantumare i vetri nei passaggi culminanti. | |
Dall'Arcam venivano finalmente proposti un vero lettore DVD-Audio, il DV89, ed un altro DVD-A Meridian un po più costoso, il 589. Della tedesca Audionet c'erano la meccanica VIP DVD e il processore multicanale MAP che ha, nel suo interno, un preamplificatore completamente analogico a due canali senza compromessi, con ingressi di campionamento ad alta risoluzione, e delle opzioni come uno stadio fono su schede estraibili con innesto plug. Chi ha detto che la musica e l'AV non possono stare insieme? | |
Quelli della Celestion differiscono parecchio dagli altri, inserendosi nella mostra con le loro elettroniche già note (ma non c'eravamo scordati l'Home Theatre in scatola già da qualche anno?). E' un marchio lucidamente astuto, una miscela tra Arcam e Cambridge Audio. Non abbiamo visto nessun nuovo diffusore Celestion, quelli mostrati avevano altoparlanti Soundstyle. Diffusori ugualmente 'trasparenti' si potevano vedere nella sala Miriade, dove rubavano la scena tre modelli della Waterfall. Erano modelli convenzionali da pavimento e da stand montati nel vetro. Notate quello più piccolo, col suo driver coassiale. | |
Castle aveva un piccolo sistema multicanale con sei diffusori UKP1000, denominato Compact, disponibile con più di 9 tipi di rivestimento. Anche Epos ha lanciato alcuni piccoli diffusori, l'economico ELS3 (l'UKP200!), il compatto M5 su stand ed il canale centrale M8. | |
Dall'altre parte della scala abbiamo trovato il modello top dell'Utopia Be: è il JMLab, è la francia, ed è quindi molto grande. La foto non trasmette che una frazione dell'impressione che fa questo modello, il resto lo tengo per me: non è certo un diffusore che potete considerare convenzionale. La persona vicino al Grande Utopia era alta 2 metri, capite? | |
Ed arriviamo ai molti cambiamenti della Dynaudio. E' stata ultimata la serie Confidence, le Audiences dai prezzi competitivi sono state revisionate, ma l'icona più rappresentativa della Dynaudio, la gamma Contour rimasta tale per anni, è stata completamente trasformata. Ridotta a tre modelli standard, un canale centrale, ed un altoparlante per gli effetti speciali, questi sono tutti caratterizzati da un voluminoso pannello d'acciaio, sagomato in modo da rendere questi altoparlanti degli eleganti esempi dell'architettura scandinava. | |
Creek ha portato una serie completamente nuova, la 50, sostituendo la 43 e valutandola meno della istituzionale serie 53. Cyrus è stata persino migliore, portando non meno di 8 nuovi prodotti alla mostra: due lettori CD, un lettore DVD UKP750, e la serie X ('10') con componenti interamente nuovi, così come i cavi marcati Cyrus. E si, avevamo proprio bisogno di un altro fornitore di cavi....inoltre in mostra c'erano un certo numero di rack in stile Cyrus davvero molto affascinanti. | |
Vediamo ora dei piccoli gioiellini. Sudgen ha completato la piccola serie Bijou con una coppia di finali in classe A (a proposito, componenti Sudgen erano installati anche nella sala della ProAc). Ruark esponeva il suo nuovo sistema AV Vita 100, NAD aveva qualcosa di simile nella sua gamma 810/820, ed alla Tivoli avevano un fastoso lettore CD con lo stesso design della loro così meravigliosa radio da tavolo Model One. Se ne voglio una? Ci potete scommettere! | |
Ho avuto l'opportunità di avere una dimostrazione personale e indisturbata del surround sound system a due diffusori Niroson di Niro Nakamichi. Utilizza un diffusore frontale ed uno posteriore, e con questi si ripromette di creare un convincente campo sonoro con supporti 5.1. Funziona, in un certo qual modo, ma la qualità non è abbastanza in proporzione ai soldi spesi. E credo che nessuno ritenga utile questa proposta. Ma se volete qualcosa di ragionevolmente compatto e originale allora verificatela. | |
Una serie completamente nuova da KEF. La XQ elimina il gap tra la serie Q e le gamme molto più ambiziose Reference. La XQ cura anche l'aspetto, con il supertweeter sopra al diffusore. Quello a sinistra nella foto è il modello medio XQ3 con, dall'alto al basso, il supertweeter, un driver coassiale Uni-Q, un driver per i bassi e un piccolo Coda 70. Nella figura qui sopra c'è un Reference 207 top della linea KEF, sempre se ignorate il voluminoso prodotto della nave ammiraglia Maidstone. | |
Molto meno di un'esposizione visiva e per me ancora più attraenti sono i nuovi diffusori Sensys della Tannoy. Sono come dei normali box di legno, esattamente come io penso dovrebbero essere dei diffusori. Qualcuno ha dei doppi coni, qualcun altro dei supertweeters sopra al box e altri ancora sono invece equipaggiati con tweeters a cupola larga banda. Ripensandoci ora mi dispiace di non essere rimasto più a lungo per una prova d'ascolto. | |
La Spendor era presente con gli affascinanti diffusori da parete SR5: una volta tanto un progetto ottimizzato per un utilizzo a parete, e adatto a funzionare nell'AV così come nella classica riproduzione stereo a 2 canali. Il costo non è inferiore a 1000 sterline per la coppia. Nella sala principale la ben conosciuta serie S era esposta vicino al nuovo grande canale centrale C9, valutato 1200 sterline. Il suono non particolarmente caratteristico era aspro e vivace, un qualcosa che attribuirei più che altro agli amplificatori utilizzati, da "urlo"....se mi conoscete sapete cosa intendo dire. | |
Quest'anno non c'era nulla di elettrostatico alla Quad, anche se i produttori di kit della World Audio usavano una coppia di ESL988 per sonorizzare la loro sala. Hanno preferito esporre i diffusori da stand 22L, devo dire con buoni risultati. Voglio precisare che stò preparando un'accurata recensione dei più piccoli 11L e 12L, e posso (voglio/desidero/mi sforzo di) rivelare già che i 12L sono davvero stellari! La consorella IAG della Quad, Wharfedale, aveva in mostra la serie Evo. Sono dei diffusori di livello superiore per questa casa che recentemente si era orientata verso prodotti dal basso costo. Ho la forte sensazione che gli Evo siano piuttosto simili ai Quad serie L, anche se il loro aspetto estetico è completamente differente. Inoltre, se le Wharfedale ci danno il 70% delle prestazioni delle Quad abbiamo un paio di questi modelli che risultano vincenti visto che il loro costo è ancora più basso!!! | |
Consideriamo adesso componenti per il video. Professional Monitoring Company ha lanciato il modello OB1 da stand, sperando che scaturisse almeno un po' di consenso. Ed i sicuramente pazzi della O'Heocha hanno portato i loro diffusori in stile "attacchi marziani", che ora comprendono un subwoofer attivo a torre, come nei più normali diffusori. | |
Per concludere Neat, che ha allargato la gamma di diffusori Ultimatum per un totale di tre modelli da stand ed un minidiffusore. I modelli medi erano in mostra, utilizzando niente di meno che un Well Tempered con braccio Dynavector, e suonavano in effetti in un modo grazioso. La potenza era fornita dagli affascinanti finali ECS, quanto di più diverso ci possa essere da un prodotto costruito su circuito stampato. E' quello che succede quando iniziate usando le risorse della vostra azienda a scopi personali... | |
Questo nella figura non è più nell'interesse della mostra, per me il vero apice del programma era una visita al Great Britain di Isambard Brunell, a suo tempo un vero prodotto high-end con un grande cabinet in acciaio, quattro enormi condensatori nella sua alimentazione, un avanzato stadio pilota, abbondanza di manopole nella parte superiore e cablaggio abbastanza raffinato per soddisfare qualsiasi feticista nel suo viaggio da Nord a Est. |
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Traduzione Italiano: Sandro Savino
HTML by: Andrea De Marco