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Prodotto: CD player
CDX-993
Produttore: Yamaha
- Giappone
Prezzo approssimativo: 650 Euro
Recensore: Dejan
V. Veselinovic
Recensito: Gennaio 2001
Con circa 150 anni di esperienza nel campo degli strumenti musicali, la Yamaha può vantare un patrimonio che pochi altri, se ce ne sono, possono uguagliare. Oggi, quest'azienda ha un ruolo di primo piano in molti settori, dalla semplice stereofonia all'audio professionale, all'audio per PC e nell'home theater è uno dei leader. Fondamentalmente, per tutto ciò, Yamaha è un'azienda concreta, che non usa enfatiche campagne pubblicitarie, ma piuttosto sembra far affidamento solamente sulla sua indiscussa expertise.
Il CDX-993 è il loro CD player al top nella classe di prezzo più vicina alle nostre tasche. Non è economico, essendo venduto a circa 600 Euro, ma lo è molto se confrontato con quelli come i Wadia. Non ha pretese sfacciate, pur utilizzando diversi aspetti tecnici che non si trovano comunemente a questo prezzo. Senza dubbio qui entra in gioco il peso dei loro volumi di vendita, così come il fatto che sia stato assemblato in Malesia piuttosto che in Giappone, risparmiando così sulla manodopera.
Guardandolo, potreste facilmente pensare che costi tre o quattro volte il suo prezzo reale; ha delle linee molto pulite e snelle, che lasciano molto poco in vista; la maggior parte dei soliti comandi si trova sotto uno sportellino, quasi un marchio di fabbrica per la Yamaha, diffuso com'è su tutta la gamma dei loro prodotti. L'esemplare della mia prova era rifinito in titanio, una finitura grigiastra, ma è disponibile anche il solito nero senza sovrapprezzo.
Non posso fare a meno di notare qualcosa che non ho mai visto prima - al di sotto dello sportellino c'è un ingresso ottico digitale che fa coppia con quello usuale presente sul retro. Comodo per delle veloci prove, indubbiamente.
Yamaha afferma di usare per questa unità la loro tecnologia "Pro-Bit". Per quello che ho potuto capire, questa si riassume in una sorta di interlacciamento o upsampling, dove un segnale da 16-bit viene cambiato in uno, teoricamente, da 20-bit. Si suppone che questo fornisca una migliore forma d'onda musicale dovuta ad una risoluzione più alta. Purtroppo, non ho maggiori dettagli su come esattamente ciò sia ottenuto.
Dicono anche che la base è fatta di materiale composito, con l'obiettivo di ridurre le vibrazioni, o se preferite, migliorare lo smorzamento.
L'interno è estremamente ben pensato. Il vano con i due trasformatori di alimentazione è completamente schermato, diventando di fatto una scatola all'interno di un'altra scatola. Uno dei trasformatori ha una scheda a circuiti stampati collegata con due raddrizzatori ad onda intera discreti, che alimentano due coppie di condensatori da 6800µF/56V; questo porta ad una capacità di 27200µF, di più di molti ampli integrati economici. Sulla principale scheda audio, si possono persino trovare dei condensatori di qualità audiofila, tipo Elna Silmic, Nichicon Muse ed Elna Precision, generosamente disseminati ovunque.
Mentre la sezione di conversione corrente/tensione e la sezione del filtro passa basso sembrano usare una coppia di operazionali JRC 5532 (tweakers, prendete nota!), la sezione d'uscita vera e propria usa solo transistor discreti, per un totale di 42. La scheda stessa è ben sistemata, marcata in maniera chiara e così ordinata e logica che è una gioia guardarla. Lo stadio d'uscita si dice funzioni in pura classe A.
Purtroppo quasi tutto è nascosto alla vista da una barra di rinforzo che va da parte a parte, il cui compito è duplice: 1) completa il lato superiore del telaio che contiene i due trasformatori di alimentazione, e 2) rende il telaio molto più rigido, e perciò meno suscettibile alle vibrazioni dovute agli spostamenti d'aria. Questa barra, i due trasformatori, il loro schermo ed un doppio fondo di materiale composito contribuiscono tutti a portare il peso di questa unità a circa 9,6 kg.
Sul retro, troverete due set di uscite RCA Cinch, una variabile e l'altra fissa; Yamaha suggerisce, ed io sinceramente sono d'accordo, di utilizzare l'uscita fissa per l'uso normale. C'è meno elettronica lungo quella via. L'uscita variabile diventa utile quando volete pilotare un finale direttamente, poichè sarebbe l'unico modo per abbassare il volume. Entrambi i set di pin jack sono completamente placcati oro.
Troverete anche un'uscita coassiale S/PDIF ed una seconda uscita ottica (la prima è davanti, nascosta dal pannellino frontale). A proposito del frontale, l'aspetto esteriore sembra incredibilmente pulito con lo sportellino chiuso - solo quattro pulsanti in vista, On/Off, Open/Close, Play/Pause e Stop. Tutti gli altri comandi (per un totale di 25) sono nascosti sotto lo sportellino, comprese le funzioni abituali, più l'originale ingresso digitale ottico.
Tutti i comandi sul pannello frontale sono presenti anche sul telecomando, che ne ha di ulteriori, come quelli per la luminosità del display: normale, smorzato, spento. Il telecomando è il solito pezzo Yamaha maneggevole, pulito e ben progettato, qualcosa che abbiamo imparato ad aspettarci da loro, dopo tutti questi anni, così è solo un altro lavoro ben fatto.
A basso volume, quello che noterete subito è la profondità dell'immagine sonora. Di solito l'ampiezza non rappresenta un grosso problema, ma la profondità sì, e molti CD players non sono molto soddisfacenti su questo punto. Non è così per il 993 - esso è infatti in grado di rendere al meglio la profondità, molto di più di molti altri lettori della sua classe di prezzo.
Un'altra cosa che noterete è l'estrema facilità con cui suona la musica; stress sembra essere una parola che non ha mai sentito. Pop, rock, classica, da atmosfera, folk, jazz, mettete la musica che volete ed il 993 la suonerà come se non stesse aspettando altro. È un effetto che mi ricorda fortemente il meglio degli amplificatori di potenza, questa sensazione di potenza senza limiti, o di assoluta libertà se preferite, come se non ci fosse nulla al mondo che lo possa far inciampare. Amo questa sensazione.
Il bilanciamento tonale complessivo è tra l'eccellente e l'eccezionale - niente che tira o spinge da una parte o dall'altra. Persino a basso volume, non riuscirete a perdere quei bassi profondi profondi, puliti e chiari, senza sbalzi ne' confusione, ma anche senza esitazioni. Anche la gamma media è molto buona, ricca di dettagli e con tutta l'ambienza che può esserci in un CD. Più quella profondità dell'immagine sonora, che è un valore aggiunto per ogni tipo di musica. La gamma alta non è molto da CD, quasi (ma non abbastanza!) come se a lavorare fossero delle valvole e non dei transistor. Io penso sia merito della sua uscita discreta, visto che sembra funzionare in pura classe A (e comunque sono coinvolte correnti molto piccole).
Alzate il volume ed avrete le stesse ottime cose, solo più forti. A causa delle nostre limitazioni psico acustiche nell'ascolto, un volume alto servirà solamente a mettere in luce i dettagli più esplicitamente, ma comunque senza ovvi difetti. Infatti, suonare più forte servirà solo a sottolineare i suoi considerevoli pregi.
I bassi saranno buoni quanto il vostro ampli ed i vostri diffusori saranno in grado di renderli - i miei AR94 hanno fatto bene, tuonanti quando richiesto e delicati quando veniva chiesto loro di esserlo. La gamma media rimane chiara e dettagliata, conservando una profondità incredibilmente ottima, in aggiunta all'ampiezza - veramente impressionante.
Anche la gamma alta sarà buona quanto i vostri diffusori saranno in grado di rendere, e, nel mio caso, era ben arrotondata e completamente libera da ogni asprezza e grana, difetti tipici di un CD. Non avrei detto che stesse suonando un giradischi analogico, ma avrei chiesto se il CD player avesse un nome diverso. Uno con un prezzo a sei zeri.
Ho fatto le mie solite prove da tortura, come provare a coglierlo alla sprovvista sulla velocità, con Vangelis, Enigma ed Hevia che facevano gli onori di casa; ma per lui la velocità non è un problema. Ancora meglio, la velocità è più che sufficiente, e senza il solito compromesso nei dettagli. C'è tutto, punto e basta.
Se tende ad essere eccellente, lo Yamaha CDX-993 non è però perfetto. Tende infatti a smorzare leggermente la gamma alta. Non manca di velocità o dettagli, ma è un pochino più soft di quello che io avrei pensato perchè fosse perfetto. D'altra parte la qualità dei bassi è quantomeno impressionante, per ogni standard che vi viene in mente - sono profondi, ben definiti e senza eccessi. La gamma media è molto pulita, con una buona prospettiva 3D, specialmente in termini di fronte-retro. Il meglio nella classe sotto i 1000 dollari, almeno di quelli che ho ascoltato.
Per il resto, beh, ho buone notizie - è pesante (va bene per ridurre le vibrazioni), è dotato di alimentazione insolitamente adeguata e ben dotata, separata per le sezioni digitale ed analogica fino ai trasformatori di alimentazione (e non mi viene in mente nessun'altra unità di questa classe di prezzo che ce l'abbia), ha sezioni d'uscita discrete, naturalmente ben progettate, è pieno zeppo di componenti di qualità superiore, ed il suo prezzo, seppur non troppo basso, è di fatto modesto in rapporto a tutto quello che offre.
Un'altra questione è
come si pone a confronto con i suoi immediati concorrenti. Il primo
che mi salta in mente è il Marantz CD6000OSE, che costa circa
il 10-15% in meno. Anche questo offre uscite discrete, ma anche
sezioni discrete del filtro passa basso e del convertitore
corrente-tensione, ha anche un fondo doppio ed una barra di
collegamento laterale, ma ha un singolo (anche se migliorato)
trasformatore di alimentazione, e pesa circa 5,4 kg,
considerevolmente meno del 993.
Ce ne sono altri naturalmente, ma
questi due mi sembrano proprio diretti concorrenti in molti aspetti,
molti di più del solito.
Bene, tra i due io sceglierei lo Yamaha, nonostante il prezzo superiore. Il suo suono è, per le mie orecchie, in qualche modo meno digitale e più analogico di quello del Marantz, che rimane comunque un'ottima macchina e difficile da battere per il prezzo che viene richiesto.
Allora, per
riassumere: lo Yamaha CDX-993, considerato il suo prezzo, è un
prodotto eccezionale sotto molti punti di vista. Naturalmente non è
perfetto, e non può competere con lettori di classe superiore,
ma il suo più grande pregio è il fatto che non si
riesce a trovare nessun difetto facile da descrivere.
Il suo suono
caldo ed opulento può non piacere a tutti, ma va molto lontano
nello sfidare la comune definizione di "suono digitale". La
profondità dell'immagine è probabilmente la migliore
che ho mai sentito in quest'ordine di prezzi, e suppongo anche che
sia migliore di molti altri lettori più costosi. È
costruito in maniera veramente solida; rimane comunque un prodotto
tradizionale, come testimoniato dai due operazionali piuttosto banali
dello stadio di filtro d'uscita.
Ha un look magnifico, che dà
la sensazione che abbia un prezzo molto più alto di quello che
in realtà ha; è ben fatto, ma le scritte bianche sul
fondo grigio titanio sono difficilmente leggibili. Meno male che si
può fare tutto con il telecomando che ha le scritte bianche su
un fondo nero.
Ma per meno di 600 dollari dubito trovereste di meglio - potreste trovare qualcosa di differente, certo, ma migliore? Probabilmente no. Credo che Yamaha abbia un vincitore tra le mani. Anche se un po' troppo caldo.
Molto buono va bene, ma che ne direste di arrivare all'eccellenza? Mi riferisco alle punte SoundCare, che mi hanno dato ottimi risultati nel passato. Naturalmente, sono solo una delle molte altre possibilità e approcci, ma, secondo me, danno ottimi risultati a fronte di una spesa modesta, ottenendo così un rapporto qualità/prezzo eccezionale (vedi la recensione su questo sito).
Ricordatevi che più è pesante un apparecchio e più piccoli saranno i benefici che ricaverete dalle punte, ma comunque qualcosa c'è sempre. Tra i benefici che normalmente si ottengono, ricordiamo un miglioramento nella definizione dei bassi, una gamma media ed alta considerevolmente migliori, con un effetto complessivo di un miglior bilanciamento sonoro e migliori definizione ed ambienza. Ma di quanto migliori rimane un punto controverso - qualche volta molto, altre relativamente poco, dipende.
Ad ogni modo, le punte SoundCare sono fortunatamente più alte dei piedini originali, così è stato facile provarle senza doverle incollare in maniera permanente. Sono rimasto alquanto sorpreso di scoprire che il CDX-993 ha reagito a questi piedini in un modo assolutamente identico a come ha reagito il mio H/K HD730. Il basso è migliorato, e da eccezionale è diventato uno dei migliori che ho mai ascoltato, del tutto confrontabile a lettori dai nomi altisonanti e prezzi esagerati, la gamma media ha guadagnato in definizione ed ambienza mentre gli alti sono risultati più chiari.
Il bilanciamento
complessivo è cambiato, ed in maniera ragionevole, niente di
eccezionale, ma abbastanza notevole. Per i miei gusti è
migliorato; il carattere piuttosto caldo, molto piacevole ma non
completamente fedele alla realtà, ha dato vita ad una
prospettiva più naturale.
Il CDX-993 ha perso un poco, ma
ha guadagnato molto nel bilanciamento complessivo, che da molto buono
è diventato eccellente. Naturalmente, ho sentito di meglio, ma
quel meglio costa circa 5-6 volte di più per, tutto sommato,
un miglioramento veramente modesto.
Molto semplicemente,
ora suonava per me più naturale, con un bilanciamento
complessivo migliore. Per usare un'analogia, è come passare da
una BMW Serie 5 ad una Serie 7, una cosa buona può ancora
migliorare, ma di poco. Nessuno dubiterà che voi state su una
gran macchina, ma tuti sanno che anche la prima andava
benissimo.
Secondo me, il CDX-993, semplicemente, va oltre la sua
classe di prezzo inserendosi nella classe superiore, direi quella che
va tra i 1000 e i 1500 dollari. E questo tutto sommato con una spesa
modesta - qui le punte SoundCare costano circa 45$, ma i prezzi
variano a seconda del paese, così dovreste controllare con il
venditore Electrocompaniet/SoundCare più vicino a voi.
Perciò, il mio consiglio è di considerare questo CD player per un ascolto attento, ne vale veramente la pena, ma se pensate di acquistarlo, investite nell'acquisto delle punte SoundCare, per un rapido upgrade. Un buon affare diventerà così un affare favoloso.
Copyright 2001 Dejan
V. Veselinovic - https://www.tnt-audio.com
Traduzione: Gianluca Lozza
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