Band: The Rolling Stones
Titolo dell'album: "Beggars Banquet" - 1968
Genere: rock
Etichetta: Abkco - riedizione in
vinile
Autore: Geoff Husband - TNT Francia
Pubblicato: Luglio, 2005
Traduzione: Davide Scaletti
Ho trascorso, in questo ultimo periodo, così tanto tempo a recensire apparecchiature da dimenticarmi che la questione fondamentale è ascoltare musica. Tenendo presente ciò, sono in stesura una serie di articoli, occasionali, riguardanti registrazioni che hanno per me un grande significato, sperando che alcuni di voi le possano ascoltare e condividere la mia stessa gioia.
Assumendo come dato che i Rolling Stones sono stati la più grande rock band degli anni '60 (assunto piuttosto condivisibile), non resta che decidere quale, dei molti album pubblicati in quel periodo, sia da considerarsi "The Best of the best". La competizione è, ovviamente, piuttosto serrata; come possiamo ignorare "Aftermath" o "Let it Bleed", solo per citarne un paio. Tuttavia, con il loro disco "Beggars Banquet" gli Stones mi hanno lasciato letteralmente senza fiato....
Qualunque album inizi con il malevolo genio di "Sympathy for the Devil" deve essere qualcosa di molto speciale. Una canzone essenziale, che avrebbe potuto funzionare con la sola voce di Jagger ed il basso cadenzato di Wymans: così semplice, eppure così efficace. Rimanendo in tema di iperboli, andiamo oltre e candidiamo questa canzone a "Miglior Registrazione Rock di tutti i Tempi". Il fatto che "Street Fighting Man", con cui inizia il secondo lato, sia anch'essa nella lista rende l'idea della qualità del disco.
Intorno a questi due magnifici risultati, gli Stones scoprono di essere un gruppo country della Louisiana, piuttosto che una rock band con base a Londra...trascurando l'accento ingannevole di Jagger, ci potreste credere anche voi. L'umorismo, che serpeggia in molte della pubblicazioni di band inglesi degli anni 60, è qui ben in evidenza. Ascoltate semplicemente il brano "Dear doctor, I'm damaged" e, con un sorriso, capirete perché solo pochi "Big" britannici sono finiti all'obitorio, in paragone alle loro controparti statunitensi.
Lasciando da parte le divagazioni, che quanto detto sopra sia vero o meno, le canzoni che popolano questo pezzo di vinile sono rimaste a eterno ricordo della geniale accoppiata Jagger/Richards. Ascoltate come appare datato il "sound" dei primi Beatles o di alcuni dischi dei "supergruppi" inglesi degli anni '60 e '70. Ovviamente, con questo album gli Stones hanno posto le basi per una carriera che non sembra avere fine. E' doveroso dire, tuttavia, che nulla di quanto hanno pubblicato negli ultimi trent'anni vi si avvicina.
Tristemente, come in molte altre pubblicazioni dei Rolling Stones di quegli anni, c'è un tallone d'Achille. Forse non sono stato particolarmente fortunato, ma i dischi che possiedo di questo periodo, senza eccezioni, hanno una scarsa qualità della registrazione, sia in versione rimasterizzata in digitale (specialmente?) che in versione originale. Non aspettatevi, ad esempio, la qualità che George Martin ha dato alle ultime creazioni dei Beatles.
Ecco, allora, la seconda ragione di questa breve recensione: il motivo è che ho nelle mie piccole e frementi mani una copia della riedizione della Abcko. In questi ultimi anni, sono diventato sempre più scettico nei confronti delle riedizioni e, verso quello dette "audiophile" in particolare. In generale, un buon originale è migliore; le riedizioni sono spesso aperte e brillanti all'inizio per diventare, verso la fine del lato, inascoltabili. Aggiungete giudizi stranamente molto positivi e la conferma, ad opera di qualcuno-che-sa, del mio sospetto sull'utilizzo di riedizioni di CD come nastro master ed ecco perché frequento i negozi dell'usato. In questo caso però, dietro la solita copertina patinata, abbiamo un disco che giustifica il suo non-oltraggioso costo.
Ho appena acquistato la nuova raccolta degli Stones "40 licks": se volete confrontarvi con la mia opinione attuale sulla band ascoltate semplicemente il primo CD e prestate attenzione. E' tutto riconfezionato a dovere, rimasterizzato e suona, onestamente, piuttosto ordinario. "Sympathy for the Devil" è il solito mix piatto e strepitante, tipico dei primi stones. Ascoltare la stessa traccia in edizione Abcko è una rivelazione. Il calore, la profondità, l'immagine precisa, quel basso tamburellante dai contorni definiti: questa è semplicemente la miglior riedizione che io abbia mai ascoltato e, anche se già possedete questo disco, vi raccomando caldamente di uscire di casa per acquistare questa riedizione.
Concludendo, un grande album ed una grande riedizione, cosa volete di più? Andate in un negozio e compratene una copia.
Qualità della registrazione (storica - vedi test): 10/10
Performance: 10/10
© Copyright 2004 Geoff Husband - www.tnt-audio.com