On an Overgrown Pathé

[On an Overgrown Pathé]

Mettiamo in moto tutti i cilindri

Una breve guida ai fonografi per cilindri di Edison

[English version here]

Autore: David Hoehl - TNT USA
Pubblicato: Ottobre, 2018
Traduttore: Roberto Felletti

Seconda parte: scendiamo nei particolari

Nella prima parte di questa serie in due puntate abbiamo esaminato i riproduttori di cilindri di Edison in generale. Ora è il momento di entrare un po' di più nei dettagli.

Se avete dimestichezza con le macchine fotografiche Leica, probabilmente avrete visto, dal poster dell'albero genealogico Leica, che molti modelli derivati si diramano in varie suddivisioni partendo da un unico prototipo, “Ur Leica”. Qualcosa del genere potrebbe (e, per quanto ne so, può) essere stato fatto per i fonografi per cilindri di Edison. È una tradizione di famiglia. Quanto segue è un veloce riassunto dei principali modelli che, probabilmente, incontrerete.

I modelli a tromba aperta

Triumph

[Triumph Modello B]

Il Triumph, evoluzione diretta del fonografo con motore a molla di Edison, sul mercato sin dal 1895, era il modello di punta della serie regolare di fonografi di Edison per uso domestico, dalla sua commercializzazione, avvenuta nel 1901, fino alla cessazione della produzione di fonografi a tromba aperta, alla fine del 1913. Esso era caratterizzato dal cabinet più grande di Edison, normalmente in quercia anche se alcuni modelli potevano essere realizzati, su richiesta, in mogano; per la maggior parte dei modelli veniva montato il motore per fonografi a cilindro più potente di Edison, il “Triton” a tre molle. Di fatto, è estremamente improbabile che al giorno d'oggi vi imbattiate in un Triumph che non sia in quercia. La coclea era un'estensione dell'asse del mandrino. Nel corso degli anni, Edison propose il Triumph in sette varianti (o modelli): i modelli A e B avevano arresti terminali; i modelli dal C, presentato negli Stati Uniti nel febbraio del 1908, al G (l'ultimo), ne erano sprovvisti. Il modello D, presentato negli Stati Uniti nell'ottobre del 1908, fu il primo a offrire la possibilità, di fabbrica, di poter riprodurre sia i cilindri da due minuti sia quelli da quattro minuti, una caratteristica che sarebbe rimasta fino all'introduzione, nell'ottobre del 1912, del modello G, che poteva riprodurre soltanto i cilindri da quattro minuti; contemporaneamente alla commercializzazione del modello D, Edison rese disponibili dei kit di conversione per poter riprodurre i cilindri da quattro minuti con i modelli precedenti. Negli ultimi modelli, F e G, il numero di molle venne ridotto da tre a due.

Credo si possa tranquillamente dire che, tranne alcune delle macchine esotiche ancor più high-end commercializzate, in numero limitato, al termine dell'era delle trombe aperte, il grosso, pesante e potente Triumph è il fonografo di Edison al quale la gran parte dei collezionisti di cilindri aspira. Equipaggiato con un meccanismo in grado di riprodurre sia i cilindri da due minuti sia quelli da quattro minuti, un riproduttore a combinazione modello O ribaltabile e una lussuosa tromba a cigno in legno, è un cavallo da tiro in grado di offrire la migliore riproduzione possibile da un fonografo tradizionale. Detto ciò, il potenziale acquirente dovrebbe essere consapevole di un difetto intrinseco: i modelli senza arresto terminale incorporavano, all'estremità sinistra del mandrino, un cuscinetto in metallo bianco che, con il passare del tempo, a causa della natura stessa del metallo bianco, può gonfiarsi o deteriorarsi, provocando velocità incostanti o anche il blocco della macchina. Un bravo tecnico riparatore può sistemare questo problema abbastanza facilmente, forse sostituendo il vecchio cuscinetto con uno nuovo in ottone. I primi modelli dotati di arresti terminali non presentavano questo problema.


Home

[Home Modello D]

Il fonografo di Edison “Home” sembra essere, esternamente, un Triumph in scala ridotta, sebbene la sua commercializzazione, nel 1895, fosse coincisa con il motore a molla e avesse preceduto l'introduzione del nome Triumph. Come nel Triumph, la coclea è un'estensione dell'asse del mandrino. Come anche il Triumph, l'Home ha avuto vari modelli, sebbene terminassero con la F anziché con la G; l'arresto terminale scomparve con il modello C e la possibilità di selezione (di fabbrica) tra due e quattro minuti fece il suo debutto con il modello D (foto a sinistra), all'inizio e alla fine del 1908, rispettivamente. Alla fine del 1912, nel modello F fu eliminato il meccanismo per riprodurre i cilindri da due minuti. In tutti i modelli il cabinet standard era in quercia, sebbene anche in questo caso per alcuni modelli fosse disponibile, su richiesta, il mogano. “Sotto il cofano”, l'Home era piuttosto differente dal Triumph, perché si trattava pur sempre di una macchina a molla singola e nei primi tempi il progetto del suo motore era stato oggetto di numerose modifiche prima di assumere una forma che rimanesse stabile, dal modello B in poi.

Grazie a Mike Wohl, del forum Talking Machine, per la fotografia.


Standard

[Modello B Standard]

La mia prima macchina per cilindri è stata una di questo tipo: un modello B Standard, equipaggiata con una grossa tromba “morning glory” e con la possibilità di riprodurre soltanto i cilindri da due minuti finché un giorno, anni dopo e grazie alla magia di eBay, non ho aggiunto un selettore. Lo Standard fu, in genere, un modello molto venduto della famiglia di prodotti di Edison, sin dalla sua introduzione sul mercato, avvenuta nel 1898. Come il Triumph, anche lo Standard ebbe vari modelli, da A a G; come l'Home, era dotato di un motore a molla singola. Come entrambi, i modelli A e B avevano un arresto terminale, eliminato nel modello C, e il modello D disponeva della possibilità di selezione due/quattro minuti; erano disponibili dei kit adattatori per i modelli precedenti. Diversamente dagli altri, lo Standard era caratterizzato da una coclea montata non coassialmente ma dietro e parallela al mandrino, azionata, tramite un meccanismo di trascinamento, dall'asse del mandrino. La serie Standard comprendeva non uno ma due modelli che potevano riprodurre soltanto cilindri da quattro minuti, i modelli E e G; curiosamente, il modello F, commercializzato contemporaneamente al modello E nel 1909, aveva ancora la selezione due/quattro minuti. Come era consuetudine, la finitura normale era in quercia, mentre il mogano era una rarità e al massimo era riservato, su richiesta, ad alcuni modelli.

Se la maggior parte dei collezionisti di Edison aspira al Triumph, essi, molto frequentemente, cominciano con uno Standard, più spesso che non probabilmente con un modello B, proprio come ho fatto io. In effetti, questo modello è talmente diffuso e popolare che è stato creato un sito web dedicato interamente a questa macchina: https://www.antiquephono.org/spotters-guide-edison-standard-phonograph/.


Gem

[Modello Gem]

Il Gem era il modello base della famiglia di prodotti Edison, una macchina economica pensata per chi disponeva di budget limitati. L'essenziale era contenuto in un compatto cabinet in metallo, sebbene l'azienda, abbastanza presto, avesse aggiunto una base e un coperchio in quercia. Piuttosto stranamente, la prima variante del modello A, senza le aggiunte in quercia, aveva un mandrino senza arresto terminale, ma Edison lo aggiunse insieme al coperchio in legno. L'azienda lo eliminò nuovamente nel modello C, aggiunse la selezione due/quattro minuti nel 1909 con il modello D ed eliminò la possibilità di riprodurre cilindri da due minuti nell'ultimo modello, E, nel 1912.

Il modello A si caricava con una chiave, i modelli da B a E con una manovella. Tutti erano dotati di un piccolo motore a molla singola; la mancanza di un cilindro a molla significava che non era possibile caricarli durante l'ascolto. Per queste piccole macchine erano state prodotte appositamente delle trombe speciali: dapprima una piccola, conica, senza campana, verniciata di nero con una striscia dorata; successivamente, una tromba nera, più grande (ma sempre in scala ridotta), con dieci pannelli.

Non ho molto altro da dire su questo modello. Non è la macchina più funzionale per una buona riproduzione dei cilindri e, piuttosto stranamente, sebbene fosse il prodotto più economico della produzione di Edison, attualmente esemplari in buono stato del Gem tendono a costare parecchio, soprattutto gli ultimi, dipinti in granata. Probabilmente, uno Standard costerà meno ed è decisamente un fonografo più degno di questo nome, con un motore migliore e la possibilità di poter montare trombe più grandi.


Fireside

Il Fireside è stato un'aggiunta successiva alla famiglia di prodotti Edison e fu commercializzato nel 1909. L'intento dell'azienda era occupare la fascia di prezzo a cui originariamente apparteneva lo Standard, il cui costo era lievitato a causa dell'inflazione. Sebbene, in un certo qual modo, fosse più piccolo dello Standard, il Fireside condivideva un pressoché identico motore a molla singola. I cabinet erano, invariabilmente, in quercia e nessun modello della serie Fireside aveva un arresto terminale. Il modello A permetteva di scegliere tra due e quattro minuti e aveva una piccola tromba a pannelli basata su quella del Gem; il modello B accettava solo cilindri da quattro minuti e aveva una tromba a cigno. Nonostante le intenzioni dell'azienda, il Fireside non riuscì nell'impresa di rimpiazzare lo Standard se non relativamente tardi, sebbene fosse rimasto in commercio dopo la scomparsa dal mercato di molte altre macchine per cilindri con tromba aperta; pertanto, parlando in generale, i Fireside non si trovano in giro così frequentemente quanto gli Standard e, di conseguenza, tendono a costare di più.


Gli Amberola a tromba chiusa

I tempi e i gusti cambiano. Immagino che, oggi, molti di noi, quando si trovano davanti a un vecchio fonografo con una grossa tromba in legno o in metallo, pensino che sia affascinante. Tuttavia, una volta, quando queste trombe erano l'unico modo per sonorizzare una stanza, esse probabilmente erano fonte di contrasto, quel qualcosa di spaventosamente familiare a ogni maschio audiofilo contemporaneo che condivida l'appartamento con una compagna: il WAF (Wife Acceptance Factor, l'indice di gradimento da parte della moglie). La casalinga degli anni a cavallo tra '800 e '900, di fronte a una tromba in metallo lunga metri - non importa quanto abbellita da vernici colorate, campane in ottone, placcature in nichel o decorazioni floreali - era portata a non vedere un bell'oggetto da esposizione, quanto una mostruosità invadente e raccogli-polvere che era in conflitto con il suo meravigliosamente decorato salotto in stile vittoriano, continuamente tra i piedi quando cercava di sedersi sul divano. Le cosiddette trombe “a cigno”, che si sviluppavano verticalmente anziché protendersi orizzontalmente (nella forma comunemente adottata per i primi apparecchi radio, 15 o 20 anni dopo), erano un miglioramento, specialmente se realizzate in legno, ma non costituivano una soluzione concreta; continuavano a raccogliere polvere e si facevano notare ancora troppo.

Ma poi è arrivato Eldridge R. Johnson in soccorso! Nel 1906, lui e la sua azienda, la Victor Talking Machine Company, commercializzarono un prodotto audio che, all'epoca, fu tanto influente quanto lo è stato l'iPod ai nostri giorni: il Victrola, uno strumento di riproduzione (naturalmente, per dischi) ospitato in un bel mobile di elevata qualità, da sistemare sul pavimento, che - e qui è l'aspetto più importante - integrava nel mobile quel pugno in un occhio che era la tromba; l'apertura era coperta, per sicurezza, con porticine a battente, quando non lo si usava o quando il proprietario aveva bisogno di rispondere alle inevitabili grida di sua moglie, del tipo “quell'affare è troppo alto”. Ancora meglio, esso offriva spazio nascosto per i dischi - basta pile disordinate di cose sparpagliate sui ripiani dei tavoli - e per il meccanismo di riproduzione - basta ingranaggi dall'aspetto industriale, leve, coclee e quant'altro in bella vista in salotto. Johnson coniò il nome “Victrola” unendo “Victor”, il nome della sua azienda, con “viola”, lo strumento musicale; ma immantinente, chiunque riuscì a trovare il modo di eludere i suoi brevetti (un compito non facile; anche le porticine a battente sull'apertura della tromba erano brevettate) aggiunse un concorrente suffisso “-ola”: in particolare, la tromba aperta della Columbia, “Disk Graphophone”, una discendente del cilindro (semplicemente) “Graphophone”, cambiò nome in “Grafonola” (con griglie, anziché le porticine a battente brevettate, per coprire l'apertura della tromba) e, di maggiore interesse per i nostri scopi attuali, Edison commercializzò un lettore di cilindri a tromba chiusa, per i suoi cilindri Amberol da quattro minuti, che chiamò - come poteva essere diversamente? - “Amberola”. (Anni dopo, quando la sua azienda stava esalando gli ultimi respiri, la risposta di Edison alla nuova serie “Orthophonic” di Victor sarebbe stata l'“Edisonic”; ma questa è una storia che vi racconterò un'altra volta.)

L'approccio di Edison alla macchina chiusa fu, in un certo qual modo, differente da quello della Victor, nel senso che, anziché costruire una camera all'incirca a forma di tromba nel cabinet, egli semplicemente avvolse la tromba metallica di una macchina del tipo a tromba aperta, o almeno una sua versione ridotta, nel senso opposto, per passare sotto il meccanismo e avere la campana sotto invece che sopra il motore e al meccanismo di riproduzione, nascosta da una griglia decorativa. Pertanto, il cabinet era solo un involucro per contenere il macchinario e non una parte integrante di esso; era uno stratagemma per aggirare i brevetti della Victor. Il primo Amberola era un modello verticale da pavimento, grande, pesante e costoso, che incorporava il meccanismo del fonografo a tromba aperta Opera, un modello high-end che si collocava sopra il Triumph nella serie a tromba aperta di Edison; al giorno d'oggi non si trovano facilmente né l'Opera né il derivato Amberola e, solitamente, per entrambi vengono richiesti prezzi abbastanza elevati, proprio come quando erano nuovi. Successivamente, Edison aggiunse un altro modello verticale da pavimento, più leggero, chiamato Amberola III (il primo è retroattivamente conosciuto come Amberola I; non ci fu un Amberola II). Il III sembrava un modello da tavolo su lunghi trampoli, con un ripiano ad altezza del pavimento che poteva contenere varie scatole, vendute a parte come accessori separati, per riporre i dischi. Anche queste macchine oggi sono relativamente poco diffuse, ma costose. Poi seguì una serie di modelli da tavolo, ognuno dei quali, come l'Amberola III (e, peraltro, come tutte le macchine a tromba aperta Victor e i Victrola), era contrassegnato da un numero romano; ognuno combinava elementi di macchine esistenti della famiglia a tromba aperta descritta sopra (ad esempio, l'Amberola X era basato sul meccanismo del Fireside) e ognuno è alquanto raro oggigiorno, sebbene non così tanto quanto il I e il III, in confronto ai tre modelli finali che diventarono il sostegno della linea di prodotti. Ora rivolgiamo l'attenzione a quelli di facile reperibilità.

[Amberola 50]

Amberola 30 - Questo piccolo modello da tavolo era il cavallo da tiro della linea Amberola, e vendeva di più delle sue più grandi controparti messe insieme. Era una macchina piccola, in quercia, con motore a molla singola. Il riproduttore era caratterizzato da uno stilo in diamante il quale, insieme con il suo notevole peso di lettura, lo rendeva inadatto per tutto tranne che per i cilindri in celluloide, e solo quelli da quattro minuti, a causa dei limiti del meccanismo di riproduzione. La tromba era coperta da una griglia in legno, la cui parte posteriore era rivestita in tessuto; non era possibile regolare il volume. Essendo dei best seller, queste macchine sono facilmente reperibili oggigiorno e sono sicuramente i riproduttori di cilindri a tromba chiusa di Edison meno costosi.

Amberola 50 - L'Amberola 50 era la macchina da tavolo per cilindri da quattro minuti più grande, meccanicamente differente dall'Amberola 30 solo perché disponeva di un motore a due molle. Acusticamente era leggermente migliore, perché aveva una tromba in un certo senso più grande, anch'essa nascosta dietro una griglia in legno con retro in tessuto; anche in questo caso non era possibile regolare il volume. Le vendite di questo modello non raggiunsero mai quelle dell'Amberola 30; di conseguenza, a causa della relativa scarsità, della tromba di dimensioni maggiori e del motore più robusto, oggi l'Amberola 50 costa di più dell'Amberola 30, e i modelli dotati di cabinet in quercia ancora di più di quelli in mogano, più comuni.

Amberola 75 - L'Amberola 75 era, sostanzialmente, un Amberola 50 inserito in un cabinet da pavimento compatto e austero. All'epoca, visto da un rivenditore di prodotti Edison, doveva apparire abbastanza semplice se confrontato agli spesso appariscenti cabinet dei fonografi per dischi di Edison, che comparvero sul mercato a partire da circa un anno prima della sua commercializzazione. Come l'Amberola 50, era disponibile in quercia o mogano e, come l'Amberola 50, oggi i modelli con il cabinet in quercia costano di più, essendo stati meno popolari quando le macchine erano nuove. Un'unica porticina, posta sotto l'apertura della tromba, nascondeva tre cassetti che, in totale, potevano contenere fino a 84 cilindri.


Una digressione: le alternative elettriche

In realtà, la riproduzione elettrica dei cilindri è possibile. Un moderno lettore di cilindri dedicato è stato commercializzato: l'Archeophone; tra le altre cose, è caratterizzato da mandrini intercambiabili per quasi ogni tipo di cilindro che sia mai stato prodotto e da un ingegnoso sistema di cuscinetti per correggere i dischi non perfettamente centrati. Sfortunatamente, sebbene abbia trovato largo impiego in ambienti istituzionali, il suo costo, pari a circa 30.000 dollari, non è alla portata della maggior parte dei collezionisti privati.

Nel corso degli anni sono stati prodotti vari “riproduttori sostitutivi” che montano una testina elettrica, più o meno moderna, in un portatestina le cui dimensioni rispecchiano quelle di un riproduttore di Edison; togliete il riproduttore dal braccio di un antico fonografo, mettete al suo posto il sostituto, collegatelo a un pre-phono moderno, caricate quel vecchio motore a molla e -- magia! -- potete ascoltare i cilindri con il vostro impianto stereo moderno. Esemplari attuali, dal costo di gran lunga inferiore a quello dell'Archeophone, sono l'Edison Electric Cylinder Reproducer (venduto qui: http://www.soundhifi.com/78rpm.html) e l'ACT/2 (venduto qui: http://nipperhead.com/old/act/#orders).

“Ottieni ciò per cui paghi”: i dispositivi di questo genere riproducono i cilindri elettricamente, ma il meccanismo che li fa girare resta quello di un secolo fa; non ho mai provato di persona uno di questi “riproduttori sostitutivi”, ma qualsiasi motore per fonografi con caricamento a molla è una fitta selva di alberini rotanti, rotelle, pesi e ingranaggi. Anche se l'oggetto d'epoca è stato scrupolosamente revisionato e sottoposto a manutenzione, non mi aspetto che, abbinato a una testina moderna, riesca a offrire quel genere di stabilità della velocità e di basso rumore che noi diamo per scontato con i giradischi moderni, senza contare gli incredibili livelli di flutter che un cilindro, magari leggermente scentrato, come molti sono, può generare ruotando a 160 giri al minuto.


Quali cilindri riprodurre su quali pezzi d'antiquariato

Tralasciando le soluzioni elettroniche o le improvvisazioni contemporanee, la maggior parte dei collezionisti ascolta i cilindri acusticamente attraverso le trombe, così come era stato pensato l'ascolto, su macchine vecchie progettate per ascoltarli, senza alcun collegamento elettrico. Curiosamente, i risultati, se la macchina è ben tenuta e il disco è in buone condizioni e ben registrato, possono essere piuttosto brillanti. Tuttavia, per un abbinamento corretto cilindri/macchine serve qualche conoscenza di base. I cilindri in celluloide durano a lungo, ma i loro predecessori in cera sono estremamente fragili e riprodurli con l'apparecchiatura sbagliata può distruggerli rapidamente.

Senza scendere troppo nei particolari, basti dire che il progetto dei riproduttori di Edison implicava un cosiddetto “peso flottante”, che aveva due scopi. Il primo era stabilire il peso di lettura dello stilo. Il secondo era fungere da amplificatore meccanico: maggiore era il peso, maggiore era la pressione sonora. Quindi, nella storia dei riproduttori di Edison, a mano a mano che l'azienda sviluppava materiali sempre più resistenti, i pesi flottanti diventavano sempre più pesanti. Come ogni storia che si rispetti, questa ha delle sotto-trame: il successivo passaggio dagli stili in zaffiro agli stili in diamante, e da diaframmi piccoli a diaframmi più grandi, richiese corpi riproduttivi più grandi, e quindi si dovettero riprogettare i bracci per poterli alloggiare. Con i primi bracci, il riproduttore era inclinato a circa 45° dal piano della base della macchina; con quelli successivi, il riproduttore era disposto orizzontalmente, parallelo alla base, e correva lungo la parte superiore del cilindro in riproduzione, con un occhio più grande (lo zoccolo di montaggio). Qui di seguito, un breve riassunto di quali apparecchiature sono adatte ai più comuni tipi di cilindri.

[Vari tipi di cilindri]

In generale - Se dotata di riproduttore e ingranaggi appropriati, qualsiasi macchina a tromba aperta può riprodurre qualsiasi tipo di cilindro. D'altra parte, gli Amberola 30, 50 e 75 possono riprodurre soltanto i cilindri in celluloide da quattro minuti. Mai riprodurre un cilindro in cera, di alcun tipo, su questi Amberola e mai riprodurre un cilindro da due minuti con un riproduttore progettato esclusivamente per cilindri da quattro minuti. Alcuni dei primi modelli di Amberola, al di fuori dello scopo di questa serie di articoli, potevano essere equipaggiati con un riproduttore per cilindri da due minuti; per maggiori informazioni cercate in Internet oppure consultate, come riferimento, “The Edison Cylinder Phonographs 1877-1929”, di George L. Frow e Albert F. Sefl.

Due minuti -- cera nera, celluloide - Tra questi ci sono i cilindri “gold moulded” di Edison, i cilindri in celluloide da due minuti Indestructable, i cilindri in cera nera della Columbia e quelli di vari produttori minori. Qualsiasi macchina a tromba aperta, equipaggiata con il comune riproduttore modello C di Edison, dotazione standard su molte di esse, può essere utilizzata per qualsiasi cilindro di questo tipo. Il peso flottante ha una coda che sporge dal bordo esterno dell'alloggiamento del riproduttore; cercate “Model C” stampato su di esso. Opzioni meno comuni (e più costose) comprendevano riproduttori con combinazione 2-4 minuti, modello K e modello S, (zoccolo di montaggio piccolo) oppure un riproduttore con combinazione 2-4 minuti, modello Q o (talvolta) modello O (zoccolo di montaggio grande). All'inizio il peso flottante del modello O era rotondo, con un diametro uguale a quello dell'alloggiamento del riproduttore; poiché, in pratica, il peso era risultato troppo pesante per i dischi in cera, nelle produzioni successive fu modificato e gli fu data una forma a cazzuola. A coloro che avevano acquistato il modello precedente, con il peso rotondo, fu concessa la possibilità di riportarlo in fabbrica per consentirne la modifica; su quei riproduttori, l'etichetta “Model O” venne sovrascritta con “Model Q”. Entrambe le forme del peso permettono la riproduzione dei cilindri in celluloide.

Due minuti -- cera marrone - Questi primi cilindri erano realizzati con un materiale più morbido rispetto ai loro successori in cera nera, e di conseguenza i riproduttori adatti hanno pesi più leggeri. I modelli di Edison idonei sarebbero l'A o il B, entrambi tra i primi e, probabilmente, costosi. In pratica, all'inizio probabilmente non troverete molti cilindri in cera marrone in condizione tale da permetterne l'ascolto, al di fuori dei canali di vendita specializzata; pertanto, soprattutto se state cominciando ora, potete tranquillamente posporre la ricerca di apparecchiature per l'ascolto dei cilindri in cera marrone finché non ne avrete messo insieme una buona collezione, di tipi più recenti.

Quattro minuti -- cera nera - Innanzitutto, i cilindri “amberol” di Edison. Il riproduttore modello H di Edison era stato progettato per riprodurre questo tipo di dischi e spesso lo si trova montato su macchine a tromba aperta con meccanismo da quattro minuti e zoccolo di montaggio piccolo. L'equivalente per lo zoccolo di montaggio grande è il modello N. È anche possibile utilizzare i modelli, con combinazione 2-4 minuti, K, S e O/Q citati prima, come anche il modello R, un riproduttore che monta il diaframma grande (che si trova sui modelli successivi, a montaggio orizzontale) in un corpo progettato per inserire i primi zoccoli di montaggio, più piccoli e inclinati. Insisto su questo: non riproducete i cilindri in cera, compresi quelli da quattro minuti, su un Amberola 30, 50 o 75.

Quattro minuti -- celluloide - Innanzitutto, i cilindri blue amberol di Edison, ma anche quelli Columbia/Indestructable e altri, di produttori minori. Potete tranquillamente riprodurre questi cilindri con qualsiasi apparecchiatura adatta ai cilindri in cera da quattro minuti. Per ascolti a volume più elevato potete utilizzare un Diamond B su quelle macchine a tromba aperta che sono equipaggiate con uno zoccolo di montaggio grande, orizzontale; con questo riproduttore “pesante” non riproducete dischi in cera, perché, come potete dedurre dal nome, lo stilo in zaffiro dei suoi predecessori è stato sostituito con uno in diamante. I cilindri in celluloide da quattro minuti sono i soli che potete riprodurre tranquillamente sugli Amberola 30, 50 e 75, fonografi progettati espressamente per essi e sui quali veniva montato l'altrettanto pesante riproduttore Diamond modello C.


Vale più di mille parole

Per sapere se il budino è buono bisogna assaggiarlo, e per sapere se una registrazione è venuta bene bisogna ascoltarla. Vi va di ascoltare un buon fonografo per cilindri di Edison mentre mostra ciò di cui è capace? Ecco un cilindro in cera da due minuti riprodotto dal mio Edison Triumph, modello B, dotato di un riproduttore modello O con peso modificato e di una tromba a cigno, in quercia, Musicmaster. Sopra potete vedere una foto di questa macchina. Il brano è un vecchio inno tedesco, Wie schön leuchtet der Morgenstern (Come splende la stella del mattino), di Philipp (non il compositore Otto!) Nicolai, in una sentita interpretazione, di circa 110 anni fa, del baritono lirico Robert Leonhardt. Il suo numero di catalogo, 15302, lo colloca nella serie tedesca di Edison; i collezionisti esperti sanno che Edison relegava un sorprendente numero di artisti importanti in questa e in altre serie “etniche” invece di presentarli nelle sezioni principali del catalogo, la “classica” e la “lirica”. Come era consuetudine per i cilindri da due minuti di Edison, poi abbandonata con l'introduzione dei successori da quattro minuti, un annuncio parlato, probabilmente a cura del cantante stesso, precedeva l'esibizione.


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