Prodotto: Knosti Disco Antistat metodo a doppio bagno
Produttore: Knosti - Germania
Prezzo: Circa 30 sterline (35 euro) (il prezzo può variare)
Recensore: Maarten van Casteren - TNT UK
Pubblicato: Febbraio 2012
Traduttore: Alberto Petrucciani
Forse, ogni giorno che passa, il mondo diventa più digitale, ma io amo ancora il vinile. Sarà solo nostalgia, ma apprezzo ancora il buon vecchio "oro nero". C'è qualcosa in quel suono che mi affascina. Non c'è niente di male in un buon CD player, tuttavia il CD non ha mai veramente battuto il vinile. Rimane però il problema di come tenere puliti i nostri dischi. Si può avere il miglior giradischi del mondo, ma, se i dischi sono sporchi, non suoneranno mai al loro meglio.
Il problema è che una buona macchina per la pulizia può costare una fortuna. Infatti l'hobby del vinile sta diventando costoso, con testine cosiddette "economiche", vendute a centinaia di sterline, e stadi fono dal costo paragonabile a quello di un'utilitaria. Se ricordo bene, una volta funzionava diversamente: ai vecchi tempi si poteva, infatti, acquistare un buon giradischi per meno di mille sterline, e lo stadio fono era, semplicemente, parte integrante dell'amplificatore. Se solo potesse essere ancora così!
In un certo senso si può affermare che lo sia, infatti alcuni prodotti dell'era pre-digitale sono ancora disponibili. Ad esempio, ho recentemente scoperto che la famosa macchina Disco Antistat Record Cleaner è ancora in produzione, e si può avere ad un costo inferiore a certe fantasiose stampe audiofile da duecento grammi! Ne ho già avuta una, circa vent'anni fa, e ne conservo un caro ricordo. Funzionava sul serio, e molti dei miei dischi sfoggiano ancora il bollino rosso che applicavo sulla copertina, per distingure quelli già sottoposti a lavaggio. Dopo il trattamento i dischi suonavano meglio, più "puliti", mi verrebbe da dire, ed erano, inoltre, completamente antistatici. Grande!
La macchina Disco Antistat costituisce un modo molto semplice ed efficace per pulire i vostri dischi. È prodotta, praticamente senza modifiche, da più di trent'anni! Il suo funzionamento si basa sull'immersione del disco in un liquido, e sulla successiva rotazione attraverso spazzole, che rimuovono la sporcizia. Occorre versare l'apposita soluzione nella vasca, fino a che le spazzole siano a contatto con il liquido. Si applicano poi sull'area dell'etichetta le due piccole ruote munite di perno, che sarà inserito nell'apposita apertura semicircolare, presente nella parte alta della vasca. Così facendo, il disco risulterà immerso nella soluzione e in posizione corretta tra le spazzole. Basterà ora ruotarlo più volte, prima in un senso e poi nell'altro, e il vinile dovrebbe ritornare pulito. A questo punto può essere tolto dalla vasca e, rimosse le due piccole ruote, posto nel supporto per l'asciugatura. Il supporto può contenere otto dischi e il tempo impiegato per un'asciugatura completa è di circa un'ora.
Ottimo, ma nonostante la convenienza e l'efficacia, Disco Antistat presenta anche qualche inconveniente. Per cominciare, necessita di una certa manodopera e del contatto del vinile con il liquido di pulizia, inoltre, si possono lavare solo otto dischi per volta. Il problema maggiore però, secondo me, è che lascia un residuo che, durante le prime riproduzioni, dopo il lavaggio, forma grumi che rimangono attaccati allo stilo. Alcuni affermano che Antistat non sia efficace come una vera e propria macchina lavadischi, perché la soluzione non viene rimossa dal disco, ma lasciata semplicemente evaporare. Ciò fa sì che una certa quantità di polvere sia trattenuta e incorporata nel residuo rimasto sulla superficie. Altri apparecchi usano un meccanismo aspirante per rimuovere il liquido, e con questo tutta la sporcizia. Ciò, in pratica, è quello che Geoff ha verificato in una precedente recensione di Disco Antistat su TNT.
Mi è capitato, però, di leggere qualcosa di interessante su un forum in rete. Qualcuno sosteneva che l'uso di due macchine Disco Antistat, una riempita con l'apposita soluzione, e l'altra con acqua distillata per il risciacquo, potesse risolvere questo problema. Ciò ha stuzzicato la mia curiosità e così ho deciso di provare. Per sole sessanta sterline, spese di spedizione incluse, ho trovato su Amazon due macchine Disco Antistat. E pensare che c'è chi afferma che non si fanno più buoni affari nel mondo dell'hi-fi! Nel locale negozio di ferramenta ho trovato senza difficoltà un bel bottiglione da cinque litri di acqua distillata, ed eccomi pronto per la prova.
Ho impiegato un po' di tempo per capire quale fosse il procedimento migliore ma, una volta individuato, ha funzionato molto bene. Il modo più semplice consiste, dopo aver montato la ruota con il perno, nell'immergere innanzitutto il disco nella soluzione Antistat, ruotarlo alcune volte, e lasciarlo asciugare un poco; a questo punto lo si immerge nella vasca con l'acqua distillata, lo si ruota ancora qualche volta, e il procedimento è finito. Ora il vinile può essere messo nel supporto per l'asciugatura.
La soluzione Disco Antistat può essere filtrata e riutilizzata, ma l'acqua distillata deve essere smaltita dopo ogni ciclo, poiché la funzione del risciacquo è propro quella di rimuovere sporco e residui dalla superficie del vinile. L'intero processo richiede un tempo leggermente maggiore per ogni disco ma, dato che ora abbiamo due supporti per l'asciugatura, si potranno trattare sedici dischi per volta. Normalmente, per un ciclo completo, impiego circa cinquanta minuti, che non è poi così male, e il risultato finale è veramente buono. Ho iniziato provando con alcuni dischi sporchi, trattati con Disco Antistat molto tempo prima, e con alcuni che erano puliti, ma non trattati. In entrambi i casi il risultato è stato eccellente.
Ho appositamente incluso la mia copia di "Parade" di Prince, poiché si tratta di una delle migliori incisioni in mio possesso, e ha sempre suonato in modo perfetto e molto silenzioso. Non era mai stata trattata in alcun modo, se non con una spazzola in fibra di carbonio. Dopo il doppio lavaggio, la riproduzione era ancora perfetta, se possibile migliore di prima. Ciò dimostra che questo metodo non compromette in alcun modo il suono. In realtà, per ogni disco trattato finora - circa un centinaio - c'è stato un miglioramento rispetto alla qualità di riproduzione precedente.
C'è solo una cosa che mi preoccupa leggermente, ed è l'elettricità statica. Come suggerisce il nome "Disco Antistat", una delle prerogative del metodo è quella di prevenire la carica elettrostatica, problema ben noto a chi usa il vinile. Possedevo alcuni dischi che manifestavano chiaramente questo inconveniente, ma naturalmente nessuno di quelli trattati in passato con Antistat, data la sua efficacia in tal senso: alcuni LP avevano una carica tale da asportare il tappetino in feltro Linn dal piatto, ogni volta che tentavo di toglierli dal giradischi. Temevo che la rimozione di tutta la soluzione Antistat, potesse rendere il disco più elettrostatico. Sembrerà strano, ma non è andata per niente così. Anche i dischi con maggiore carica, infatti, sono diventati completamente antistatici, e non hanno più dato segni di attrazione nei confronti di polvere e tappetino, anche dopo molte riproduzioni. La pulizia tramite spazzola in fibra di carbonio è ora estremamente facile e la riproduzione veramente molto silenziosa. Inoltre non c'è più traccia di grumi o residui sullo stilo. Un ottimo risultato!
Il trattamento è anche decisamente economico, infatti, con le due bottiglie di liquido fornite, una per ciascuna macchina, si possono lavare circa duecento dischi, che, facendo i conti, equivale a 30 penny a disco (circa 35 centesimi di euro, ndt). Purtroppo, la bottiglia di fluido di ricambio sembra avere un costo simile a quello dell'intera macchina, ma, fortunatamente, si trovano molte ricette alternative in rete, anche qui su TNT. Poiché il liquido viene risciacquato dopo il lavaggio, è lecito sperimentare con soluzioni più aggressive. Il metodo a due bagni potrebbe anche essere più sicuro per i vostri dischi più preziosi. Alcune persone, infatti, temono che lavare il vinile con alcol possa danneggiarlo. Risciacquando immediatamente la soluzione, si riduce significativamente il tempo di contatto con il liquido a base alcolica, e questo dovrebbe limitare ogni possibile rischio.
Per quanto mi riguarda, il metodo Disco Antistat a doppio bagno centra in pieno l'obiettivo. Ho già sottoposto al trattamento più di cento dischi, e il resto della mia collezione seguirà certamente lo stesso destino. Non so dirvi se questo sistema possa reggere il confronto con una macchina lavadischi vera e propria, ma non riesco proprio a immaginarne uno che dia un risultato migliore. È veramente molto conveniente, facile da usare, sicuro e molto efficace. I dischi risultano completamente puliti e privi di elettricità statica. Se avete intenzione di dedicarvi seriamente al vinile, avrete bisogno di una buona macchina lavadischi, e questo potrebbe essere il metodo più vantaggioso attualmente presente sul mercato. Altamente raccomandato.
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