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Prodotto: isolatore USB
Produttore: Intona Technology - Senden, Germania
Prezzo: modello standard USD 229 più spedizione - modello industriale USD 319 più spedizione - (Convertitore di valuta)
Recensione: Richard Varey - TNT Nuova Zelanda
Pubblicato: Aprile, 2017
Traduttore: Roberto Felletti
Intona Technology è un'azienda tedesca specializzata nella realizzazione di dispositivi di elaborazione dei segnali per l'uso professionale. Il loro ultimo prodotto, definito “numero uno al mondo”, è stato progettato per isolare galvanicamente il bus USB Hi-Speed 2.0. La sua integrazione in una linea di trasmissione dati interrompe gli anelli di massa, evita gli accoppiamenti indotti dal rumore e protegge ingressi e uscite da sovraccarichi e sovratensioni in situazioni nelle quali sono necessari trasferimenti di segnali ad alta velocità via USB. Ma che cos'è un isolatore galvanico?
L'isolamento galvanico è una tecnica progettuale che isola i circuiti elettrici allo scopo di eliminare le correnti vaganti. I segnali possono attraversare i circuiti isolati galvanicamente, ma le correnti vaganti, tipo differenze di potenziale elettrico di massa o correnti indotte dall'alimentazione alternata di rete, vengono bloccate. Il principio dell'isolamento galvanico prevede, appunto, l'isolamento delle sezioni funzionali di apparati elettrici allo scopo di prevenire flussi di corrente, affinché non ci siano percorsi conduttivi diretti. L'energia o le informazioni possono comunque transitare attraverso le sezioni in altro modo, tramite capacitanza, induzione oppure onde elettromagnetiche, ma anche tramite sistemi ottici, acustici o meccanici. Conosciuto generalmente come “isolamento”, l'isolamento galvanico rappresenta il metodo convenzionale laddove singole parti di un sistema elettrico possono presentare valori differenti di potenziale di massa. I due motivi più comuni per creare un isolamento sono la protezione in caso di guasti, nei prodotti di livello industriale, e quando serve il collegamento fisico tra dispositivi ma ciascuno di essi regola autonomamente l'alimentazione.
L'isolatore USB Hi-Speed Intona è l'opposto di un prodotto alla moda. Mi è stato inviato il modello industriale, e di industriale ha anche l'aspetto, quello di uno strumento scientifico pronto per essere utilizzato in laboratorio o in officina. Il suo aspetto anacronistico ricorda quello di certe apparecchiature fai-da-te o industriali d'altri tempi, non è frutto di un'esoterica espressione artistica; non c'è un bel cabinet che nasconde un'elettronica semplice ed economica. Ritengo che i componenti interni di questo dispositivo siano di tipo e costruzione “militare”, progettati e realizzati per fare bene il loro lavoro, in maniera affidabile, e per durare nel tempo. Con il suo sobrio cabinet IP54 in ABS, in un certo qual modo austero benché ordinato, e i suoi connettori USB placcati oro, l'isolatore potrebbe stonare se inserito nel mobile porta-elettroniche, in legno esotico, di un audiofilo, specialmente per il pannello anteriore e per i connettori posteriori; quindi, perché si dovrebbe metterne uno nel proprio impianto? Oltretutto, lo si può considerare un prodotto hi-fi? Uno sguardo al funzionale e spartano sito aziendale ci dice che l'aggettivo audiofilo si trova solamente al sesto posto tra i vari impieghi (Applications) di questo apparecchio, anche se leggendo le varie FAQ ci si può rendere conto che questo dispositivo è davvero stato pensato per migliorare l'audio degli impianti digitali.
Allora, perché aggiungere l'Intona al vostro impianto? Per rispondere a questa domanda, provo a fare un sunto di quanto riportato nelle suddette FAQ. Prima di tutto, l'installazione è semplice; basta inserire l'isolatore nel collegamento USB tra la sorgente e il DAC, in quanto il dispositivo non interferisce, né con la sorgente né con il dispositivo terminale (e si collega con connettori USB di tipo A e di tipo B), è silenziosissimo ed è alimentato dal bus USB, per cui non c'è bisogno di un alimentatore esterno. L'isolatore Intona migliora davvero la qualità del suono? La sua funzione è isolare completamente le linee di dati e di alimentazione e, in un contesto audio, il miglioramento risultante nella qualità del suono è dato dall'eliminazione di tutti i disturbi generati dal computer sorgente. Stando ai commenti degli utenti, il modello industriale suona molto meglio di quello standard; ciò può essere dovuto alla migliore qualità dei componenti utilizzati.
Questo prodotto è stato progettato per generare il minore rumore possibile nell'intervallo 20 Hz - 20 kHz e per mantenere una perfetta integrità del segnale. L'isolatore USB Hi-Speed 7054 è un ricevitore di livello 1 (fisico), isolatore, reclocker e ripacchettizzatore che funziona in modalità bidirezionale con una larghezza di banda pari a 480 Mb/s. Non traduce né distorce i pacchetti di dati, come fa un hub, ma riproduce e “riclocca” i dati originali al 100%. Utilizzando una tecnologia ben conosciuta nei sistemi di comunicazione digitale, chiamata Spread Spectrum, qualsiasi armonica generata durante una periodica trasmissione di pacchetti (ad esempio, un rumore di pacchetto a 8 kHz) viene soppressa. Quella piccola porzione del mio cervello razionale, deputata alla comprensione dell'elettronica applicata all'audio, mi diceva che la spiegazione tecnica era sensata, ma le mie orecchie cosa mi avrebbero detto?
Arrivato in Nuova Zelanda appena cinque giorni dopo la spedizione da Senden (vicino Münster), in Germania, grazie al sempre efficiente corriere UPS, ecco che dalla piccola scatola viene fuori l'altrettanto piccolo e leggero dispositivo (appena 135 x 90 x 45 mm e 150 g di peso). Nella scatola troviamo anche un foglietto che riporta la dichiarazione di conformità e l'indirizzo Internet da cui scaricare il “manuale utente”, il quale non è altro che l'elenco delle caratteristiche tecniche dell'unità, senza istruzioni per il funzionamento. Ovviamente, è sufficiente inserire l'apparecchio nel percorso del segnale, dal PC al DAC, aggiungendo un cavo USB (non in dotazione). Quindi, dopo aver rimosso l'USB Disruptor (da me recensito), a cui avevo fatto l'abitudine, ho inserito l'isolatore USB tra il portatile SONY Vaio Serie E (con JRiver MC21 e Fidelizer 7.1) e il Cambridge DacMagic; poi ho selezionato uno tra i miei album preferiti, in formato FLAC. Ero curioso di scoprire se l'effetto migliorativo fosse confrontabile con quello ottenuto utilizzando l'USB Disruptor, particolarmente per via dei prezzi, decisamente differenti, delle due apparecchiature. Le luci verdi lampeggiavano, ma non si sentiva alcun suono! Forse avevo sbagliato a collegarlo... Le due connessioni sono contrassegnate con host e device; secondo la mia logica, l'host è la sorgente (il PC, nel mio caso) e device indica il dispositivo connesso (ad esempio, il DAC). Questa conclusione è suffragata dal foglio delle specifiche, il quale stabilisce che l'unità è alimentata dall'host (la sorgente, il PC ad esempio). E, ovviamente, i cavi hanno connettori diversi per attacchi diversi. Windows 10 non avrebbe dovuto semplicemente riconoscere l'isolatore come una nuova periferica? Ho riprovato, e questa volta sono riuscito ad ascoltare musica, tramite l'isolatore USB, quando ho selezionato l'uscita WASAPI nelle opzioni di riproduzione del Media Center (solitamente utilizzo un'interfaccia SoTM con uscita ASIO). L'operazione va eseguita manualmente; poiché l'isolatore USB non viene visto dal PC, non può essere riconosciuto automaticamente. Alla fine tutto suonava correttamente, così ho potuto trascorrere alcune ore ascoltando musica.
Dopo aver ascoltato alcuni album ho scollegato l'isolatore USB dall'impianto, lasciando PC e DAC connessi direttamente. Avrei percepito differenze in termini di palcoscenico, timbro e dinamica? Inoltre, avevo collegato l'isolatore USB al DAC USB Styleaudio Carat-Peridot. Con l'Intona inserito, era successo qualcosa di misterioso. Questo abbinamento ricreava un palcoscenico molto più interessante e dettagliato, con una maggiore separazione dei vari elementi, la batteria era caratterizzata da un maggiore impatto e l'immagine stereofonica aveva una maggiore profondità. Oltretutto, stranamente, i LED verdi dell'Intona continuavano a lampeggiare, sebbene mi risulti che con il modello industriale ciò non dovrebbe verificarsi.
Non si sente proprio il bisogno dell'estetica spartana di questo funzionale scatolotto, però credo che dobbiate farvi un grosso favore e metterne uno nel vostro impianto, magari nascosto (più che altro perché i LED verdi, lampeggiando, distraggono), per poter ascoltare i vostri file audio preferiti con dinamica, chiarezza e musicalità. Come diceva una vecchia pubblicità televisiva, «fatti, non parole». Ed è proprio così. Ho delle forti riserve riguardo l'estetica della componente meccanica di questo dispositivo e, no, non so dirvi perché riesca a riprodurre la musica in un modo così particolarmente grande. Però posso dirvi che rende l'ascolto davvero speciale, e questo è tutto ciò che conta, no? Il livello di miglioramento dipende da quanto il segnale USB è “sporco”, e le protezioni (da sovraccarichi e sovratensioni) non sono, normalmente, necessarie in un contesto domestico.
Dal punto di vista sonoro la performance dell'Isolator mi ha molto soddisfatto, le mie uniche lamentele sul prodotto erano relative al cabinet e al led che lampeggia. Dopo la recensione mi è stata fornita una versione con cabinet nero, che ora è un'opzione disponibile, e sono stati introdotti due aggiornamenti.
L'opzione LED NoFlash ora è stata implementata nel firmware. Ora il componente mostra lo stato di connessione con un lampeggio dei led, dopo tre secondi restano permanentemente accesi. Questo è lo stato di “locked”. Tutti i nuovi Isolator ora hanno questa feature già implementata. L'indicazione “high-speed” è stata sostituita con quella “failure”.
Inoltre, in precedenza l'Isolator era limitato alle due trasmissioni Full Speed (12 MBit/s) e Low Speed (1.5 MBit/s). Questa nuova versione, invece, è capace di trasmettere USB 2.0 Hi-Speed (480 MBit/s) pur mantenendo l'isolamento galvanico sia della linea dati che di quella d'alimentazione.
Ho utilizzato questa nuova versione per diverse settimane e posso confermare che tutte le mie segnalazioni siano state prese in considerazione. Durante l'utilizzo l'Isolator consegna un segnale più silenzioso e migliora la dinamica. Nel cabinet nero guadagna anche una certa eleganza discreta.
Desidero ringraziare Daniel Staemmler, CEO di Intona Technology, per avermi gentilmente inviato un esemplare per la recensione.
© Copyright 2017 Richard Varey - richard@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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