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I Clock per CD Player di NET Audio

Terza Parte

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Disturbi emessi

Gli oscillatori sono anche fra i più... rinomati generatori di interferenze elettromagnetiche. Queste possono ovviamente raggiungere altri circuiti e provocare danni, anche nei casi in cui l'uscita del clock è molto pulita.

Ho eseguito perciò un semplice test misurando con un analizzatore di spettro la tensione ai capi di un anello di 7 cm di diametro realizzato con del cavo solid core in rame e montato su un supporto plastico che lo manteneva 5 cm sopra il piano di legno sui cui il clock era sistemato.

[Net Clocks - EMI - 100K]

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Notare che apparentemente il MiniClock con la sua blindatura è il migliore del gruppo, mentre RockClock e MicroClock non vanno comunque peggio dei riferimenti.

Il suono

Il maggior effetto di qualsiasi buon "super" clock, secondo me, è l'eliminazione di quella tipica incertezza, mancanza di ritmo, discontinuità che affligge (e soprattutto affliggeva in passato) gran parte dei CD Player economici.

Non è facile spiegare di cosa si tratti, anche durante dimostrazioni con confronto diretto di due CD player, uno con clock di alta qualità ed uno non modificato, l'ascoltatore trova inizialmente non così facile capire cosa c'è di diverso, anche perché non ha nulla a che fare con la tonalità e tutti gli altri parametri di cui abitualmente si discute. Ma non appena si è capito quale sia questo specifico aspetto, si è perfettamente in grado in ogni momento di distinguere quale clock si stia utilizzando.

La musica con un buon clock fluisce in maniera molto più naturale, l'impatto è maggiore, il basso è più definito, ci si trova molto spesso a battere il tempo col piede o addirittura a suonare la "chitarra in aria" come dicono gli inglesi, e questo senza alcuna alterazione significativa del bilanciamento musicale e tonale. Spesso anche la scena trae beneficio in ampiezza e dettaglio.

Nei fatti, è abbastanza misterioso come il cervello umano possa rilevare e riconoscere delle variazioni così ridotte del passo di riproduzione. Nel migliore dei casi, le differenze sono nel campo dei nanosecondi (1E-9 seconds): in un nanosecondo un raggio di luce percorre 30cm , un segnale elettrico in un cavo qualche cosa di meno... eppure il nostro cervello è in grado di individuare imprecisioni di tale livello.

I clock della Net Audio seguono perfettamente il comportamento atteso. Ci sono differenze fra l'uno e l'altro, ma almeno con il PDS-505 sono ben lontane dall'essere enormi, e influiscono esclusivamente sul passo, il ritmo del CD player.

Le sedute di ascolto hanno visto i clock montati nel solito PD-S 505, alimentati (a parte i riferimenti che facevano uso della propria alimentazione) con il Net Audio CD Clock Power Supply, esattamente nella stessa configurazione, descritta sopra, dei test del jitter di uscita

In pratica, la performance in termini di suono corrisponde esattamente al listino. Come detto, le differenze sono tutt'altro che enormi, ma anche con un CD Player economico si possono percepire. Se poi la differenza di prezzo valga il miglioramento sonoro è certamente discutibile, ma a mio avviso anche con un CD Player di livello medio o medio basso la differenza è abbastanza significativa.

Una nota: il PDS-505 è un CD player dal suono piuttosto "digitale", ma anche trasparente e preciso. Un ottimo punto di partenza per ogni tipo di elaborazioni, anche in virtù della meccanica "Stable Platter" con componenti in metallo, utilizzata anche da Wadia per uno dei propri modelli più economici (si fa per dire, ovviamente...).

Note negative

L'unica obiezione significativa è che l'alimentatore Net Audio è perfettamente adeguato per il Microclock, ma almeno nella configurazione utilizzata nei test sembra avere qualche tipo di incompatibilita con il MiniClock ed il RockClock. Come detto, comunque, un accoppiamento a trasformatore od un ulteriore stadio di regolazione da montare fra alimentatore e clock (nulla di complicato: tre resistenze e un componente simile ad un transistor è tutto quanto serve) risolvono integralmente qualsiasi problema.

Mi sembra corretto citare due ulteriori problemi, premettendo però che sono intrinsecamente comuni a tutti i clock, e non solo a quelli di questa prova.

Il primo è che una volta installato il clock, la garanzia del CD player è in pratica annullata. Non vedo nessun modo di aggirare questo punto, a parte quello di attendere la scadenza della garanzia prima di istallarne uno.

Il secondo è il prezzo. Il costo della maggior parte dei super clock è molto elevato, confrontato con la complessità del circuito. Il problema è diretta conseguenza della quantità di R&D richiesta, e del numero molto ridotto di pezzi venduti. Comunque non è certo un piacere per l'acquirente.

Per il resto questi oggetti non prestano il fianco a critiche significative.

Bisogna prestare attenzione alle dimensioni e all'incapsulamento del RockClock e del MiniClock: non sono tanto piccoli, e la loro schermatura metallica richiede un minimo di spazio attorno per garantire l'isolamento, cosicché l'oggetto richiede un po' di spazio per montarlo. E' peraltro vero che oggi la maggior parte dei CD player sono pressoché vuoti, per cui non dovrebbe proprio essere un problema inserire questi oggetti nel contenitore. Il Microclock è stato poi progettato appositamente per risolvere il problema, e certamente può stare all'interno virtualmente di ogni CD Player.

Sul Microclock mancano indicazioni sulla polarità dell'alimentazione e dell'uscita (la scheda è completamente ricoperta di componenti), mentre sul RockClock, sul MicroClock e sul Power Supply sono chiaramente marcate nel rame del circuito stampato. Però... sarebbe tanto bello se qualcuno prendesse talvolta in considerazione l'esistenza dei presbiti, come il sottoscritto...

Per finire, non mi piacciono i terminali a vite per le alimentazioni a bassa tensione, in queste applicazioni. Il sottile filo solid core che viene consigliato non si può connettere sicuramente e stabilmente senza modifiche della sua struttura fisica, il che spesso porta a connessioni poco sicure o a fratture improvvise ed inattese. Decisamente preferisco la saldatura, che se non altro rende immediatamente evidente il problema. Notare comunque che la saldatura è sempre possibile nonostante la presenza dei terminali a vite.

Comunque, per le recensioni, i terminali a vite sono semplicemente grandi.... li adoro!

Conclusione

Il RockClock, con una alimentazione e terminazioni adeguate, è un eccellente clock a basso rumore, decisamente superiore ad entrambi i riferimenti. Anche il MiniClock, comunque, si batte molto bene.

Tanto per essere chiari, anche senza assumere particolari precauzioni i risultati restano assolutamente validi e confrontabili se non migliori dei riferimenti.

Dato che il clock è solo uno degli elementi di un CD Player che hanno un effetto significativo sul jitter, come mostrato dalle misure qui sopra riportate, è impossibile ricavarne il meglio utilizzandoli in CD Player di basso costo: per sfruttare appieno le loro potenzialità, è necessario almeno un CD Player di livello medio (e qui un accoppiamento induttivo sembrerebbe consigliabile). Comunque, le differenze fra i due clock sono apprezzabili anche con CD player poco più che entry level.

Per quanto riguarda i costi, sono più o meno allineati con la maggior parte della concorrenza.

D'altro canto il MicroClock è una discreta sorpresa: non raggiunge lo stesso livello qualitativo, né dal punto di vista delle misure né da quello del suono, ma non ne è neppure così lontano, richiede meno cura nella terminazione della linea, è molto meno sensibile all'alimentazione, costa molto meno ed è abbastanza piccolo da stare dappertutto.

La sua qualità è più che sufficiente a migliorare il suono dei CD Player entry level ed il prezzo, anche volendo considerare l'alimentatore, è metà di quello degli altri. Come tale ha davvero un interessante rapporto prezzo/prestazioni, e rappresenta un po' una mosca grigia in un mondo che tende a esasperare sempre più la performance per spuntare prezzi sempre più alti.

Vogliamo ringraziare David Pritchard per averci fornito gli esemplari per la prova e per tutto l'aiuto fornito. Ma, soprattutto, per la pazienza... mettere a punto tutti questi test ha richiesto ben oltre i classici nove mesi.

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© Copyright 2005 Giorgio Pozzoli - www.tnt-audio.com

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