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Atoll IN 50 - ampli integrato

Piccolo Atollo francese

[Atoll IN 50]
[English version]

Prodotto: ampli integrato Atoll IN 50
Produttore: Atoll Electronique - Francia
Distr. per l'Italia: Miroir de la Musique, Via XX settembre 65/67 35122 Padova - Tel./Fax. 049/8751188
Prezzo approssimativo: 1.545.000 L. (750 Euro)
Recensore: Lucio Cadeddu
Recensito: Marzo 2001

TNT-Audio si è già occupata del marchio francese Atoll, in occasione della prova d'ascolto dell'integrato IN 80. L'integrato entry-level della dinamica Casa francese era ed è ancora il modello IN 50, ma quello oggetto di questa prova è una versione "speciale", con componentistica selezionata, riconoscibile dalla versione "normale" solo per la colorazione del frontale, silver anzichè nera.
L'estetica è la solita, condivisa da tutte le elettroniche di casa Atoll, per contenere i costi di produzione, realizzare grandi economie di scala ed offrire più "sostanza" dove maggiormente serve, ovvero all'interno degli apparecchi.

Il modello IN 50 è piuttosto essenziale, esattamente come il suo fratello più grande: manopola del volume, selettore degli ingressi (4 linea) + tape monitor e presa cuffia (ormai una rarità). Il pulsante d'accensione, come consuetudine, è sul retro, nella vaschetta IEC del cavo d'alimentazione staccabile.
L'Atoll IN 50 dispone anche di due inconsuete uscite pre-out, pensate per utilizzare la sezione pre dell'integrato che potrebbe così pilotare due finali per un comodo bi-amping.
I connettori per le casse sono dorati ed accettano anche connettori a banana.

[Atoll IN 50 all'interno]

Tecnicamente, l'Atoll IN 50 è un integrato estremamente minimalista (basta dare un'occhiata all'interno per rendersene conto) ed interamente a componenti discreti. Circa 50 watt per canale, un toroidale non enorme (160 VA) e due condensatori da 6.800 uF completano il quadro. La componentistica è di buon livello ed il potenziometro del volume è un ALPS serie blu.
Per il cabinet e tutto il resto fate riferimento alla recensione del fratello IN 80.

Il piccolo Atollo

L'Atoll IN 50 calpesta un terreno dove la concorrenza, specie orientale ma ormai anche italiana, è spietata. Allo stesso prezzo ci sono concorrenti che offrono una costruzione solida, ottime features, telecomando e ottima rivendibilità nel mercato dell'usato.
Atoll deve quindi puntare a qualcos'altro...e questo qualcos'altro non può che essere il suono.
Hanno lavorato parecchio nella Azienda francese ed alcune asperità che caratterizzavano il suono dell'IN 80 sono praticamente scomparse. Il "selezionato" IN 50 sfodera infatti un timbro più morbido, più armonico e meno aggressivo.
È ancora molto solido e concreto, ma conquista una nota setosa sul medio-alto che era pressochè sconosciuta al suo fratello maggiore.
Così, questo modello entry-level arriva a dar fastidio anche al suo fratello maggiore ed in certi parametri lo supera abbondantemente. Il prezzo, peraltro, è salito parecchio.
Mi scuserete se faccio ricorso alla memoria, ma il ricordo che mi lasciò il modello IN 80 è di quelli indelebili, vista la personalità decisa che sfoderava senza alcuna timidezza.
Il nuovo si presenta comunque con alcuni tratti genetici tipici, quindi: una buona apertura in alto, un ottimo effetto "presenza", merito di una gamma media pulita e lucida, ed un basso granitico, con ottimo punch seppur appena limitato in estensione (e ci mancherebbe, si tratta pur sempre di un integrato medio-economico).
Come il fratello maggiore punta più al bersaglio grosso che al cesello, dimenticando per strada qualche armonica (specie sul pianoforte) e qualche particolare...ma la sostanza c'è tutta.
Concreto sulle voci, che fluiscono con una certa scioltezza e cattivo sulla cassa della batteria, dove sfodera un carattere quasi irriverente.
Generalmente può essere definito "asciutto", privo di evidenti sbavature e piuttosto raffinato sul medio-alto, esteso e ben definito.

Micro e macro dinamica

Il vero piatto forte di questo piccolo integrato. Buone in assoluto la macro-dinamica e la velocità, così come l'impatto. In particolare sul basso e sul medio basso il "punch" è notevole, come testimonia una cassa della batteria molto tesa, netta e corposa.
Ricordo che quello della cassa è un test abbastanza difficile per i piccoli amplificatori in quanto è richiesta una forte erogazione di corrente impulsiva (quando il pedale batte sulla pelle), un'eccellente velocità di risposta ai transienti (tempo di salita) e la capacità di non perdere per strada tutto il contenuto energetico notevole che fa seguito all'impatto del pedale sulla cassa.
Molti amplificatori riescono bene nella prima parte, cioè forniscono un buon attacco, violento e rapido, ma poi crollano miseramente nella seconda parte, per sopraggiunti limiti fisici. Altri, non riuscendo bene nella prima parte, si prodigano nel fornire una cassa lenta, grossa e gommosa.
L'Atoll IN 50 invece riesce a far bene entrambe le cose, e non è poco.
Suona piuttosto forte, volendo, ed ha buone capacità di pilotaggio. Mi è sembrato solo un pelino in difficoltà con dei cavi di potenza altamente capacitivi.
Dal punto di vista della microdinamica, pur non essendo un patito del cesello, l'Atoll riesce a fornire una riproduzione piacevole e realistica dei più minuti particolari delle incisioni. Non è una lente d'ingrandimento, ma neppure un cannocchiale.

Soundstage

Delle tre dimensioni, quella che mi ha convinto di più è l'altezza, davvero buona ed insolita in integrati di questo prezzo. Le altre due dimensioni sono buone, ma la profondità è un po' sacrificata da un suono a tratti un po' "in avanti", per colpa (o per merito, a seconda dei gusti) del suo carattere aperto e generoso in alto.
Particolari a fuoco e stabili, proporzioni sostanzialmente rispettate. Non ha il respiro della grande elettronica...e ci mancherebbe che fosse così...

Consigli d'uso

Niente di particolare da segnalare: scalda pochissimo, non ha bisogno di tanta aria intorno. I piedini in dotazione possono essere temporaneamente lasciati in loco, in attesa di una soluzione più raffinata (Vibrapods o altro). Miroir de La Musique vi consiglierà senz'altro i G-Flex...ma visto il costo di questi accessori, li ritengo un po' fuori luogo su un integrato di questo livello.
Sostituite appena potete il cavo d'alimentazione.

Lamentele

Dal punto di vista costruttivo potete fare riferimento a quelle che espressi in occasione della prova del fratello maggiore. Riassumendo, il cabinet è piuttosto economico, risonante e mal rifinito. La seconda uscita pre-out è così vicina ai morsetti dei diffusori da rendere impossibile il collegamento di un connettore RCA un po' più grosso del normale.
La finitura in alluminio è più bella di quella nera, ma la lavorazione del metallo grida a gran voce l'economicità del progetto e stona moltissimo col milione e mezzo necessario per entrare in possesso di questo integrato.
Proprio tenendo conto del costo, spostatosi nel tempo verso cifre sempre più elevate, avrei visto bene almeno il telecomando. Il prezzo è elevato, comunque, se si considera che la concorrenza, nella stesso stesso "target", offre, dal punto di vista costruttivo, di finitura e di features, molto di più.

Il suono è, a mio parere, più universale rispetto a quello dell'IN 80 che aveva una fortissima personalità. Tra le cose che avrei desiderato riscontrare: maggiore estensione ed articolazione verso la prima ottava, un po' più di ricchezza armonica in gamma medio-alta ed un suono un po' più indietro rispetto al piano delle casse.

Conclusioni

Se l'Atoll IN 80 era un vero campioncino di categoria, il fratellino IN 50 si dimostra essere prodotto ancor più maturo ed universale. L'ideale per costruirci intorno un impianto economico, minimalista ma di grandi pretese audiophile, magari con un lettore CD della stessa Casa (CD 50, CD 80 o CD 100).

Un caloroso Merci! al gentilissimo ed appassionatissimo Yair Wahal, deus-ex-machina di Miroir de la Musique per averci spedito questo apparecchio in prova.

© Copyright 2001 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

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