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Edgar TP 105 - ampli integrato a valvole

Bentornata, middle class!

[Edgar TP 105]
[English version]

Prodotto: Edgar TP 105 - amplificatore integrato a valvole
Costruttore: Edgar Ltd. - Slovakia
Prezzo appross.: 1700 €
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Maggio, 2006

Per chi si affaccia per la prima volta sul mondo dell'HiFi odierna o per chi ci fa rientro dopo anni di lontananza è possibile che l'offerta smisurata di marchi ed apparecchi sia oltremodo scoraggiante e causi non poco disorientamento. Non è neppure sufficiente individuare una tipologia, per semplificare la scelta. Ad esempio: voglio un amplificatore a valvole (qualsiasi sia la ragione). Basta sfogliare un Annuario per rendersi conto di quante possibilità ci siano e di come alcune di queste suonino pure un po' insolite, tipo amplificatori da pochissimi watt venduti come se fossero estrusi da un blocco pieno di oro 24 Kt.
A noi piace ogni tanto tornare coi piedi per terra, proponendo apparecchi che riconciliino un po' con il sano buon senso. E' per questo motivo che ho accettato con entusiasmo la prova di questo apparecchio Edgar. Si tratta infatti di un semplice ampli integrato a valvole, di buona potenza (40 watt per canale), con 5 ingressi linea, telecomando per tutte le funzioni, una buona estetica, un cabinet in metallo con frontale in massello di ciliegio ed infine un prezzo al di sotto dei 1700 €, certo non alla portata di tutti ma comunque assolutamente distante da certe follie high-end estremistiche.
Chi è Edgar è presto detto: si tratta di un'Azienda dell'ex repubblica Ceca che realizza elettroniche di pregio anche per altri marchi più conosciuti (es. realizza i pre fono della ProJect).
La produzione annovera al momento altri apparecchi a valvole, tutti gravitanti intorno alla fascia media del mercato (un altro integrato, un ampli per cuffie, un pre fono ibrido).

Caratteristiche tecniche

Si tratta di un ampli ben costruito, basato su tecniche consolidate: un quartetto di valvole EL 34 in push-pull della Electro-Harmonix, un altro quartetto di PY88 della RFT (il voltaggio dell'anodica è rettificato a valvole), ancora 4 Electro-Harmonix 12 AT7 nella sezione preamplificatrice (primo stadio) e due ECC81 Electro-Harmonix (secondo stadio). Il potenziometro del volume, motorizzato, è l'onnipresente ALPS serie blu mentre nel circuito fanno capolino condensatori MKT, un trasformatore d'alimentazione toroidale della Torelec da 450 VA seguito da 4 condensatori Rubycon da 470 uF l'uno ed infine due trafi d'uscita marchiati Edgar, presumibilmente realizzati custom.
Un pratico telecomando controlla tutte le operazioni ed il volume. Sul pannello posteriore sono presenti dei buoni morsetti d'uscita, differenziati per diffusori da 4 e da 8 Ohm. Di buona qualità sono le prese RCA dorate mentre il cavo d'alimentazione è staccabile, con vaschetta a norma IEC. La spaziatura tra i diversi ingressi ed i morsetti d'uscita è molto comoda e non obbliga a contorsionismi o a torture cinesi sui polpastrelli delle dita, nel vano tentativo di serrare riottosi morsetti lillipuziani.
Mancano l'uscita cuffia e l'ingresso fono.

Queste le principali caratteristiche tecniche dichiarate:

[Edgar TP 105 - inside view]

Ho ascoltato a lungo questo amplificatore, un po' per via del rodaggio un po' perché è stato necessario utilizzare partners molto diversi, soprattutto lato diffusori.

Bentornata, middle class!

Spesso mi sono sentito rivolgere l'accusa di non essere uno sfegatato amante delle valvole. Per certi audiofili un po' "inquadrati" questa sarebbe una colpa grave perché secondo loro "No valves, no Music". Personalmente, sono da sempre uno strenuo sostenitore di un concetto molto semplice: prima di aprire le orecchie per ascoltare, occorrerebbe aprire la mente per liberarla dai pregiudizi, pratica questa che si scontra ferocemente con molti atteggiamenti intransigenti di gran parte degli audiofili.
Ho sempre sostenuto che è il progetto a suonare, non il componente o la tecnica utilizzata.
Come dicevo in apertura, ero molto curioso di ascoltare questo amplificatore: un prezzo medio, un'ottima costruzione, una buona estetica, un'eccellente finitura...tutto concorreva ad alimentare la mia curiosità. Inoltre, se un marchio come ProJect si è affidato a questi signori per realizzare le proprie elettroniche...beh, doveva pur significare qualcosa!
Timbricamente l'Edgar TP 105 si presenta neutro, tendenzialmente caldo, come forse tanti appassionati di valvole si aspetterebbero. E' un suono - se mi passate il termine - liquoroso (non trovo altro aggettivo!), fatto di grande corpo sul medio basso, una gamma medio-alta dolce ed ambrata ed un registro basso vigoroso e sufficientemente esteso.
Fa di tutto per affascinare l'ascoltatore e non fa niente per nascondere la sua vera indole. A suo agio un po' con tutti i generi musicali, trova i suoi territori di caccia preferiti nella classica e nel jazz, pur non disdegnando escursioni in ambito rock tutt'altro che disprezzabili. Con l'elettronica più cattiva, quella costruita con toni puri di sintesi a frequenze ultrabasse deve ovviamente fare i conti con la corrente per forza di cose limitata dai dispositivi utilizzati ma ciò avviene solo a volumi molto elevati e con diffusori che consentano di apprezzare frequenze al di sotto dei 40 Hz senza particolari cali di risposta.
E, ancora più ovviamente, questa piccola mancanza si avverte quando il confronto viene fatto con amplificazioni che sono devastanti proprio in quella porzione dello spettro, come i NuForce REF 9 che ho in prova in questo periodo. Con due mostri capaci di picchi da 1 kW il quartetto di EL 34 fa quel che può!
Confronti imbarazzanti a parte, con gli altri generi musicali questo TP 105 convince. Convincono le voci, sia femminili che maschili, tutte dotate del giusto pathos e riprodotte con le giuste inflessioni timbriche e dinamiche. Convincono gli strumenti acustici, specie quelli a corda, dotati di grande contenuto armonico. Convince anche sua Maestà il pianoforte, ricco, intenso e "completo" in tutti i suoi registri. Passando agli strumenti elettrici, benissimo il basso elettrico, che giova di un registro medio-basso abbastanza generoso, forse un po' arrotondata ed addomesticata la chitarra elettrica più cattiva, bella e piena la batteria, grancassa compresa.
Dal punto di vista timbrico questo è un amplificatore che si lascia ascoltare molto a lungo, non vi dice di essere l'interprete più fedele e pedante che possiate desiderare ma non si nasconde: dona alla Musica un suo charme inconfondibile che è difficile che non colpisca, sia a primo impatto che a lungo termine.

Dinamica

La prova del nove per ogni apparecchio a valvole, specie se amplificatore. La corrente erogabile dalle valvole e la presenza dei trasformatori d'uscita sono fattori che non possono non influenzare la performance dinamica di un apparecchio a tubi. Questo Edgar TP 105, tuttavia, mi ha sorpreso per il suo piglio autoritario, quasi irriverente, anche in presenza di messaggi musicali complessi. Se la cava egregiamente sia con diffusori facili e di piccolo litraggio che con grandi sistemi da pavimento. La potenza è più che sufficiente per la maggior parte delle applicazioni domestiche (il clipping arriva a livelli d'ascolto neanche lontamente "condominiali") mentre lo swing dinamico è notevolissimo.
I brani con forte componente "ritmica" conservano l'ossatura di basso e batteria intatta anche in presenza di trame musicali complesse. In altre parole, non è affatto difficile continuare a seguire il pulsare di basso e batteria per tutto il brano, senza che questi strumenti siano sopraffatti dal resto.
Grazie a questo suo senso del ritmo l'invito ad alzare il volume è sempre presente, con qualunque genere musicale.
Non ha, ovviamente, la velocità dei colleghi allo stato solido più "scattanti" ma esiterei a definirlo lento. Forse un buon single-ended di 300B è più veloce ma è difficile trarre conclusioni generali. Non è una sportiva, magari è più una comoda berlina con un motore generoso, se mi passate il confronto.

Immagine & soundstage

Una bella performance anche sotto questo particolare aspetto della riproduzione musicale. La profondità e l'altezza del palcoscenico sono di buon livello, pure un po' superiori alla larghezza che sembra non estendersi troppo oltre la distanza tra i due diffusori. Ho notato anche una certa tendenza all'accentramento dell'immagine, ma si tratta di una lieve tendenza che viene evidenziata solo confrontando questo TP 105 con amplificazioni di rango più elevato.
La separazione tra gli strumenti e gli interpreti è buona anche se certo non si può dire che questo apparecchio sia "radiografante". Un comportamento di questo tipo avrebbe peraltro stonato nella logica sonora complessiva dell'apparecchio.
I diversi piani sonori sono delineati con sufficiente precisione mentre la stabilità e la messa a fuoco sono di buon livello. Non si grida al miracolo, ma tutto concorre ad una ricostruzione prospettica geometricamente proporzionata e abbastanza realistica.

Lamentele

[TP 105 - rear view]

Costruzione e finitura. Pur non essendo l'aspetto tra più eleganti, viste le dimensioni piuttosto "importanti", questo apparecchio ha una presenza discreta e colpisce più per la precisione delle rifiniture che per l'originalità delle stesse. Pur apprezzando lo sforzo di fornire un aspetto "simmetrico" (manopola grande al centro, due uguali ai lati) non ho trovato pratica né indovinata la soluzione dell'accensione tramite manopola rotante. Spostando verso destra la manopola si accende l'amplificatore ma per spegnerlo si è costretti a fare lo stesso movimento (e non l'opposto come ci si aspetterebbe). Questo è dovuto all'utilizzo di un interruttore logico push-push che ha i due stati acceso/spento nella stessa posizione. Molto bello il logo azzurro retroilluminato all'accensione.
Il telecomando, di estetica non felicissima, ha presentato qualche problema di funzionamento. E' possibile che nel lungo viaggio dal Costruttore fin qua abbia ricevuto qualche colpo di troppo. Durante i primi mesi di utilizzo l'ampli emanava un odore piuttosto caratteristico che è andato attenuandosi col tempo. Il calore generato è notevole.
Come dotazione noto le assenze della presa cuffia (ormai rarissima) e dell'ingresso fono.

Suono. Non credo che il cliente "tipico" di questo amplificatore possa restare deluso. Il suono è rotondo come ce lo si aspetterebbe, con il "bonus" di un comportamento dinamico pure cattivo e vigoroso quando necessario. Certo, è inutile richiedere trasparenze da record o velocità mozzafiato, qui siamo su un altro territorio, decisamente.
Gli amanti dell'iperdettaglio, degli alti iperdefiniti e scintillanti e dell'introspezione a tutti i costi probabilmente resteranno delusi, questo non è l'ampli che fa per loro. Non ho una particolare "wish-list", come la chiamo io, cioè un elenco di cose che vorrei fossero migliorate. Questo amplificatore ha senso compiuto così com'è, un comportamento coerente ed omogeneo, sarebbe inutile pretendere che diventasse qualcos'altro.

Qualche consiglio

Eviterei abbinamenti che vadano nella stessa direzione, onde evitare caratterizzazioni eccessive. Lo vedrei bene, ad esempio, nel domare diffusori o sorgenti troppo esuberanti nel registro medio-alto o troppo vuoti nel medio-basso.
Un buon cavo d'alimentazione (io ho usato il nostro TTS) non fa altro che esaltarne le caratteristiche di base ed è, secondo me, un must.
Scalda parecchio, quindi eviterei di tenerlo rinchiuso in mobili con poca circolazione d'aria e CERTAMENTE eviterei di metterci un apparecchio sopra (o sotto, per via anche del notevole peso).
Qualche esperimento con piedoni ammortizzanti potrebbe rivelarsi benefico (ad esempio, Vibrapods).

Conclusioni

Per tutti coloro che sostengono che io non sia un amante delle valvole....ebbene, questa è una possibile smentita (ed altre ce ne sono state...). Questo Edgar TP 105 mi è piaciuto, per il suo carattere forte e deciso, ma sempre rispettoso della Musica. Si lascia ascoltare a lungo senza problemi particolari, con tutti i generi musicali e con tutti i diffusori. E' un degno esponente di quella "classe media" che vorremmo non sparisse mai, soffocata dall'high end esotica da sopra e dal low-cost da sotto.
Infine due parole sul prezzo: è un apparecchio costruito in Europa, non in Cina eppure il costo, tenuto conto della componentistica, dei materiali e delle finiture, è assolutamente ragionevole, segno che si possono realizzare buone cose anche senza ricorrere ai terzisti del Far East.
Edgar TP 105: un eccellente connubio tra valvole e buon senso. Welcome back, middle class!

Copyright © 2006 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

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